Film > Monsters & Co.
Segui la storia  |       
Autore: LadyDP    11/06/2018    0 recensioni
Johnny Worthington lavora da anni alla Monsters & Co, ma ora che far paura non serve più a niente, si sente inadeguato al mestiere, e non riesce a far ridere i bambini, fino a Mandy. O meglio, alla sua bellissima mamma.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James P. Sullivan, Johnny J. Worthington III, Mike Wazowski, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mentra riapriva gli occhi stava pensando a quanto fosse scomodo il letto quel giorno.

Sembrava di stare seduti su una sedia, e non distesi su un materasso.

Quella non sembrava una coperta, ma una corda.

 

Piano piano, si decise ad andare incontro ad un altra giornata di pura tortura fisica e psicologica.

 

Aspetta. Era davvero una sedia. Era davvero una corda.

 

Appena spalancò completamente le palpebre rivide quella umana che l’aveva colpito a mazzate la sera prima.

 

Stavolta, indossava una lunga maglietta che le arrivava fino a sotto le mutande.

 

Brandiva ancora la mazza e lo stava fissando attenta. Stava sull’attenti, come un generale.

 

La sua arma era tenuta come un mitra col manico a terra.

 

“Da quanto tempo spaventi mia figlia, sottospecie di squalo-mucca?!” gli chiese lei, dura.

 

“Io non spavento più, mia cara signora. Magari lo facessi.

 

Sono obbligato per contratto a far ridere i bambini” le spiegò.

 

Dunque erano davvero smorfie buffe, quelle che aveva fatto a sua figlia.

 

Per quanto un essere del genere possa essere buffo.

 

“Se quello è far ridere!” osservò arguta. “Mandy ha certe occhiaie!”

 

“Sono completamente d’accordo con lei, ed anzi, le confesso di essere completamente negato.

Ma devo pur campare in qualche modo, no? La mia laurea non vale più in nessun settore”

 

“Laurea..in che?”

 

“In Spavento, chiaro. In cosa dovrebbe laurearsi un mostro?”

 

“Chiaro, certo..” osservò, confusa. “E come mai..ehm..le procedure sono diverse adesso?”

 

“Le urla non forniscono la stessa energia delle risate. Fonti sostenibili più potenti, crisi energetica, insomma, quella roba lì”

 

“..quindi voi ricavate la vostra elettricità dalla voce dei bambini?”

 

“Il succo è quello”

 

“Interessante” affermò convinta.

 

“Comunque sia, dovresti proprio tornare all’università. Questa roba non fa per te” gli consigliò.

 

“Sì, ci stavo pensando da un po'. Ormai ci sono nuovi mestieri”

 

Barbara si sedette. Sembrava una conversazione tra impiegati.

 

“Mamma, parli di lavoro persino col mostro dell’armadio?” chiese Mandy.

 

“Buona, Mandy. Non interrompermi”

 

“È un altro mondo, ormai. Non avrò lo stesso futuro che c’era per mio padre.

Quelli sì che erano anni d’oro”

 

“Più si va avanti, più si ama il passato. Ah, giusto parlando di questo. Tuo padre non era mica un mostro in tutto e per tutto uguale a te, solo rosso e coi baffoni?”

 

“Sì, era lui”

 

“Ah ecco, ecco. Quante notti mi ha terrorizzato da piccola” disse lei, con nostalgia mista ad un sorriso politico.

 

Johnny assunse un mezzo ghigno di commozione.

 

Si asciugò una lacrima. “Eh, sì. Lui ci sapeva fare”

 

“Beh, signor Mostro”

 

“Signor Worthington, ma può chiamarmi Johnny” disse, porgendole la mano.

 

Johnny sapeva fare il lecchino e il galante in qualunque situazione.

 

“Certo, scusami se non te la stringo, mi fa paura solo a guardarla.

 

Comunque pensavo che sarebbe ora di farti andare via”

 

“Ci pensavo anche io, sì”

 

Barbara slegò la sua corda e lo accompagnò all’armadio. Il tutto in un’atmosfera quasi amichevole.

 

“Beh, che dire, buon proseguimento” lo salutò imbarazzata.

 

“A lei” rispose, corretto.

 

Ma appena aperta la porta, volò un’esclamazione assai poco elegante dalla sua bocca.

 

“Ci sono problemi?” chiese la donna, a mani congiunte.

 

“La porta è disattivata, non posso tornare indietro”

 

“..Oh!” esclamò l’altra, come se avesse capito. In realtà tutta quella situazione le stava dando dell’assurdo, e non sapeva come aveva fatto a non impazzire già.

 

“Dovrò far ridere la bambina per riattivarla..”

 

 

“Oh, beh…prego?”

 

Mandy, nel mentre, stava osservando la scena da dietro il muro del corridoio.

 

“Io?” chiese.

 

“Puoi venire qui un momento..com’è che ti chiami..Mandy?” chiese lui.

 

La piccola si avvicinò lentamente.

 

Johnny tentò di sfoggiare il suo miglior sorriso, il più amichevole possibile.

 

Ma riuscì solo a farla piangere.

 

“Mamma!! Vuole mangiarmi?!” chiese lei, abbracciandola.

 

“Non credo sia quello il metodo.

 

Anzi, non mostrare i denti. Consiglio spassionato” disse lei, irritata.

 

“Perfetto.

 

-Com’era il lavoro, oggi?-

 

-Mah sai, così bello che quasi qausi non torno nemmeno a casa-”

 

Mandy si sganciò dalla gamba della madre e si avvicinò a Johnny, che intanto si era seduto, gomiti sulle ginocchia, su uno sgabello.

 

“Signor Worthington” lo richiamò, e cominciò a sussurragli qualcosa all’orecchio.

 

Ovunque fosse l’orecchio.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Monsters & Co. / Vai alla pagina dell'autore: LadyDP