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Autore: BALTO97    15/06/2018    3 recensioni
Questa sarà una raccolta di Fiction ispirata a momenti di gioia , di dolore , paura , felicità ma sopratutto amore ! storie che racconteranno la vita di una famiglia , dalla forza che li unisce e dalla voglia di affrontare la vita sapendo che ogni giorno è un nuovo giorno !
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il biondo era ancora intendo a fissare la piccola lapide accanto alla terra ancora smussata quando sentì qualcuno che gli toccava la spalla e il fianco.

“Come ti senti Jensen?” chiese la voce alla sue spalle.

Il maggiore sospirò pesantemente sfregandosi gli occhi per cancellare il bruciore che sentiva.

“Parla, sfogati amore mio. Sono qui apposta” disse ancora l’uomo alle sue spalle. 

Jensen si girò e, davanti a lui, in tutti i suoi 1,94 il suo amato Jared, lo guardava con occhi innamorati e le braccia tese pronto ad abbracciarlo.

“Mi sento come se non avessi fatto abbastanza” disse il biondo andando incontro al suo abbraccio e ricambiandolo, avvolgendo le spalle possenti del marito.

“No!”rispose prontamente Jared, “No non dire così” ma Jensen, scuotendo la testa, si allontanò da lui e rientrò in casa.

Jared sospirò a sua volta guardando il compagno entrare dalla porta finestra del soggiorno.

Era stato un colpo per il maggiore: stava per portare il loro amato cane Zeus dal veterinario per un’altra sessione di antibiotici quando, dopo aver cercato di alzarsi il cane era crollato sulle zampe inferme e, dopo pochi minuti, si n’era andato sotto i loro occhi e le suppliche dell’uomo della sua vita.

Il moro rientrò in casa qualche secondo dopo.

“Hai fatto tutto quello che era in tuo potere, cure, medicine,visite … Dio ! Lo hai portato dall’altra parte del Texas per farlo visitare da un veterinario specializzato nelle cura dei cani della sua razza” affermò andando verso il compagno appoggiato al mobile della sala.

“E non è servito a nulla!” ammise affranto il biondo.

“Forse no, mai ha lottato con tutte le tue forze per salvarlo e questo lui lo sa!” 
Jensen sospirò ancora.

“Gli avevo promesso che sarebbe andato tutto bene … che saremmo tornati a casa e l’avremmo portato a fare una passeggiata … noi tre come sempre” Raccontò, mentre gli occhi gli si riempivano, di lacrime e tra le mani stringeva il collare del suo fedele amico.

Era stato Jared a toglierlo prima di avvolgerlo nella sua coperta e portalo in giardino.
Sapeva che per Jensen sarebbe stato troppo doloroso.

“Ma non ho mantenuto la promessa!” 

Jared si spostò andandogli davanti e mettendogli entrambe le mani sulle spalle. 

“Ma ne hai mantenuta un’altra”disse serio.“Quella che gli facesti il primo giorno di terapia … di stargli vicino in ogni momento! Di essere con lui quando sarebbe stata l’ora di dirvi addio e ci sei stato Jensen! Eri qui! Sei stato l’ultima cosa che ha visto!” 

Il biondo si fece scappare un gemito di dolore mentre altre lacrime gli scendevano dal viso 
“Mi manca molto …” ammise 

“Lo so! ”Jared lo avvolse ancora tra le braccia.

Sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, lo aspettava da due mesi, ma odiava vedere il suo amato marito così: se ci fosse stato qui Zeus avrebbe saputo cosa fare … sapeva sempre come consolare il suo padrone. 
“Manca anche a me” rispose lasciando che anche a lui le lacrime scendessero.


Una settimana dopo Jensen stava un pò meglio: i ricordi e il dolore che portavano tornavano spesso a fargli visita ma si faceva forza, andava avanti ripetendosi che il suo fedele amico odiava vederlo triste e abbattuto.

Jared faceva del suo meglio per tirarlo su ma capiva anche che il compagno aveva bisogno dei suoi spazzi per elaborare la perdita. Dopotutto avevano quel cane da 9 anni.

Tre giorni dopo, Jared, tornò a casa dal lavoro e, dopo aver baciato Jensen sulla labbra carnose, gli disse di chiudere gli occhi.

“Amore ma cosa …?” si stava lamentando quando il marito lo zittì.

“Chiudili e niente scherzi”disse serio e Jensen obbedì.

“Aprili ora” affermò poco dopo e, obbedendo ancora, il biondo li aprì.

“O mio Dio!” esclamò senza parole, gli occhi già lucidi, il cuore impazzito nel petto.

Davanti a lui c’era una foto di Zeus, una delle tante che aveva sul telefono di quando andavano ancora in montagna insieme, incorniciata in una bellissima cornice argentata con sopra inciso:“forever in my heart” 

“Jared” sussurrò non potendo evitare che le voce si incrinasse dal pianto. Con mani tramanti la prese e strinse al petto mentre calde lacrime gli scendevano sul viso poi, con un gesto veloce, attirò vicino a sè il più piccolo stringendolo anche lui tra le sue braccia.

“Grazie amore. Ti amo tanto” 

“Ti amo tanto anche io” rispose Jared ricambiando l’abbraccio e dandogli un bacio sulla fronte. 

UN ANNO DOPO 

“Logan! Dove sei?” urlò Jensen salendo le scale.

“Sei qui?” chiese ancora guardando nel bagno anche ma niente. Stava per tornare indietro, quando una piccola risata lo fece voltare e notare che, dalla porta alla sua destra, due piccoli piedini avvolti nei soffici calzini antiscivolo sbucavano da sotto le tende della camera matrimoniale.

Sorridendo il biondo camminò con passo felpato nella stanza.

“Chissà chi si nasconde dietro le tende?” chiese con voce ironica e buffa “forse una scimmietta con i calzini del mio Logan?”

Il bambino rise facendo muovere la tenda.

“Uno … due … tre ECCOLO !” gridò Jensen scostando le tende.
“bavo papà!” urlò il piccolo, di 2 anni e mezzo , battendo le mani e saltellando sulle gambine. 

“Coraggio piccola scimmia è ora della nanna” affermò il biondo sollevandolo tra le braccia.

Subito Logan portò una mano sul lobo dell’orecchio del suo papà stringendolo e accarezzandolo mentre succhiava il pollice dell’altra.

“apetta” disse all’improvviso contorcendosi per allungarsi verso il comodino del letto. 

“bau bau” disse ancora indicando la foto. 

Jensen alzò lo sguardo e, come ogni volta che riguardava quella foto, i suoi occhi divennero lucidi e un sensazione di calore e nostalgia gli si diffondeva nel petto.

“Chi è?” chiese il bambino appoggiando la testa sul suo torace nascondendo un sbadiglio. 

Jensen sorrise di cuore.

Quanto avrebbe voluto che Zeus fosse stato li per conoscere il bambino che lui e Jared avevano tanto aspettato e che, dopo mille documenti, colloqui e aver girato mezzo paese, finalmente era loro. 

Logan avrebbe adorato Zeus! E Zaus avrebbe adorato Logan.

“Lui” disse Jensen tenendo gli occhi fissi sulla foto, “è l’amico fedele che un giorno spero incontrerai anche tu piccolo mio” dandogli un bacino sulla testolina. 

“Eccovi!” fece la voce di Jared alle loro spalle. 

“Daddy!” disse Logan entusiasta di rivedere il suo altro adorato papà. 

“I miei due amori !”disse altrettanto entusiasta il giovane entrando e baciando prima la testolina del figlio e poi il marito sulle labbra. 

“bau bau” ripeté ancora Logan indicando a jared la cornice.

Jared ebbe un sussulto e guardò Jensen preoccupato, ma sul viso del suo amato non c’erano dolore e tristezza: c’era un morbido sorriso che gli increspava le labbra e negli occhi regnava la serenità. 

Quella stessa sera, dopo aver messo Logan nel suo letto a forma di macchina da corsa con una storia e tanti baci, i due amanti erano nel loro letto.

Coperti da una leggera patina di sudore affannati, i loro corpi tramavano ancora per la felicità appena raggiunta, le labbra gonfie e livide dai mille baci e gemiti mentre le lenzuola non formavano altro che un strano groviglio in fondo ai loro piedi.

“Devi imparare ad abbassare il tono di voce o prima o poi Logan ci sentirà!” rise il biondo accarezzando la schiena del marito che gli giaceva come un morbida e calda coperta addosso.

“Beh, lascerò a te il compito di dargli una spiegazione allora” rispose ridendo il moro baciandogli il petto ancora un pò ansante.

“Te lo scordi!” replicò Jensen dandogli una pacca amichevole sulle natiche-
“Ti amo” replicò Jared dandogli un bacio sulle labbra.

“Ti amo” rispose il maggiore voltandosi per recuperare le coperte ma i suoi occhi caddero sulla foto e Jensen non poté evitare di fissarla ancora.

“Hey, stai bene?” chiese il moro accortosi e facendogli delle carezze sulla spalla.

“No!” rispose sicuro il biondo girandosi e guardandolo con occhi innamorati.

“Oddio...” ma il biondo lo interruppe con una carezza.

“Stiamo bene Jay” affermò allungandosi, poi, per dargli un caldo bacio, bacio che venne subito ricambiato con passione e amore. Solo il bisogno d’aria li fece staccare, fronte contro fronte, occhi negli occhi. 

Un attimo dopo riprese tra le sue mani la foto di Zeus e la sfiorò con le dita sussurrando un dolce “Mi manchi amico mio … Vorrei che fossi qui per vedere quanto sono felice. Vorrei che Logan ti potesse conoscere. Vorrei vederti corrermi incontro ancora una volta … Ma so che, ovunque tu sia sei felice e con i tuoi grandi occhioni che mi regalavano sempre un sorriso, continui a guardare la nostra famiglia”
 

Ciao a tutti !
Prima di tutto un grande grazie a Taemfrewill per aver avuto la pazienza di leggere e correggere !

Secondo , chiedo veramente scusa !
“questa storia era nata per una piccola vendetta per la storia di Cin75 “l’odio dell’amore” che vi invito a leggere perché e stupenda “

Ma adesso mi rendo che forse ho un tantino esagerato !
Cmq voglio solo dire che questa storia è dedicata a tutte quelle persone che hanno perso un amico , o amica , speciale . chi dice che gli animali non hanno un’anima non hanno mai provato la gioia di vedere un cane correrti incontro , un gatto farti le fusa solo per avere una carezza o la felicità che si prova quando sei triste solo , triste , abbattuto e pensi che sei solo al mondo … quella zampa che si appoggia sulla tua gamba , quegli occhi piedi d’amore ti fanno capire che
“se per il mondo non sei nessuno , per il tuo cane ( o gatto , pesce , uccello , criceto ecc…) sei tutto il mondo”
Per : Margot , Garibaldi, Jay , Miele , bisù , Lucky
   
 
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