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Autore: Lily710    17/06/2018    2 recensioni
Una raccolta di quattro semplici one-shot a tema romantico, ambientate ognuna in una stagione diversa;
• “Risi ancora, ancora e ancora. Non avevo intenzione di smettere.
Anzi, erano proprio quello sguardo e quel sorriso che non mi permettevano di farlo.” -Sonic × Amy (Autunno);
• “Al riccio si era accesa una scintilla dentro, e quella scintilla in quel momento stava bruciando ardentemente per un sentimento che probabilmente non aveva mai conosciuto a fondo. Era amore, forse?” -Shadow × Crystal (Inverno);“
•Era talmente bella ai suoi occhi che quelle due bellissime rose rosse, ormai sbocciate, situate tra le sue lunghe foglie brillanti, resero il suo giardino banale.[...]” -Tails × Cosmo (Primavera)
•“[...] E quegli occhi erano davvero unici. Diamine, effettivamente era così: dove si era mai visto un paio di occhi rosati con sfumature di un rosso rubino?” -Dash × Darkly (Estate)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Rose, Miles Tails Prower, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era una tranquilla mattina dei primi di Maggio, durante la quale il piccolo Tails se ne stava disteso sognante sul praticello curato della sua campagna.
Non c'era un piccolo tratto di erba che non contenesse un fiorellino colorato: giallo, rosa, arancione, rosso, bianco.
Secondo lui erano bellissimi, ma soprattutto originali;
Davano un tocco davvero magnifico al suo giardino.
 
Per quel giorno non aveva programmato alcun impegno personale, poiché aveva invitato Cosmo a casa sua.
Magari avrebbero anche visto un film.
Abbracciati.
Con i pop corn.
Nel divano.
Con i cuscini.
 
Dal giorno in cui era riuscito a riportarla in vita, le stava quasi sempre accanto e la proteggeva per ogni singola cosa.
Era troppo preziosa per lui, non poteva perderla di nuovo.
 
***
 
A pensarci bene, erano passati ben due anni dal ritorno della Seedrian a Mobius...
E quindi ormai tre da quel triste giorno.
A quei tempi, il piccolo era talmente triste che non gli rimaneva altro che consolarsi con quel minuscolo semino, l'unica cosa rimasta di lei.
Lo studiava praticamente giorno e notte, quasi senza sosta.
Aveva elaborato macchinari di ogni genere pur di riportarla in vita, ma con nessuno di questi aveva concluso niente.
Però il volpino non si era di fatto mai arreso, nonostante parecchi avvenimenti lo avrebbero dovuto portare a ciò.
 
Un giorno, finalmente, quello studio matto e disperatissimo diede alla luce dei risultati;
Egli aveva scoperto che se avesse messo la piantina - ormai abbastanza cresciuta - in un macchinario che la trasformasse effettivamente in "una pianta parlante", appunto in lei (poiché un altro aggeggio che aveva già inventato aveva riconosciuto il suo DNA, e così li avrebbe uniti, eccetera... insomma, le solite idee geniali tipiche di Tails), avrebbe potuto raggiungere il suo obiettivo.
E così, per giorni e notti senza nessuna sosta, si dedicò alla costruzione di questo macchinario...
Con il quale, alla fine e nonostante tutto, riuscì nel suo intento.
E così Cosmo tornò nel pianeta Mobius, con lo stesso aspetto divino di come gli aveva parlato pochi attimi prima che morisse.
Purtroppo però non può andare sempre bene tutto... Giusto?
Giusto.
 
Infatti la ragazza aveva perso la memoria, e non ricordava assolutamente nulla della sua "vita precedente".
Ma nonostante ciò, lui ancora una volta non perse le speranze, passando altri mesi della sua vita a studiare per tentare di farle ritornare in mente i ricordi.
Finché un giorno, dopo averle provate tutte senza ottenere risultati, il volpino stava per arrendersi; ma la Seedrian, sottoposta poi ad un ulteriore test, anche alquanto strano - che, in caso di fallimento, sarebbe stato l'ultimo - ricordò improvvisamente tutto, dettaglio per dettaglio.
Un miracolo in mezzo a tanto buio.
Un sogno.
 
Lei che gli bussava alla porta, sorridente, e che gli correva tra le braccia in lacrime.
E da quel giorno, lui era diventato il volpino più felice di tutta Mobius.*
 
***
 
Erano già le quattro del pomeriggio: cavolo, la ragazza sarebbe arrivata tra pochissimi minuti!
Il volpino si fece prendere dall'agitazione: aveva la camicia in ordine?
Aveva messo abbastanza profumo?
E le code?!
Erano ben pettinate?!
Quel giorno nessuno era a casa, e quindi il suo destino era quello di rimanere da solo durante la sua crisi esistenziale.
Povero ragazzo.
 
Stava andando verso la sua officina quando, finalmente...
La vide fuori dal cancello.
Al piccolo gli mancò un battito, restando immobile nel bel mezzo del marciapiede.
Con le rose sbocciate, le foglie perfettamente in ordine, una camicia bianca, una gonnellina rossa e un sorriso a trentadue denti, la Seedrian era finalmente arrivata a casa sua.
E così l'uno si avvicinò all'altra;
 
«Ciao, Tails! Come stai? Passato bene la giornata?» disse allegramente lei con il suo solito tono dolce e melodico, regalandogli nel frattempo un tenero bacetto sulla guancia.
 
La ragazzina arrossì leggermente, lasciando lui d'altro canto con le guance rosso pomodoro e quasi senza fiato.
Erano entrambi parecchio emozionati.
 
«Emh... c-ciao Cosmo! I-I sto bene, e tu come stai?!» rispose lui, nervoso e totalmente in imbarazzo, con un sorriso da ebete stampato in faccia: sembrava che, all'improvviso, non ricordasse nemmeno il proprio nome.
 
«Dai, vieni di là, accomodati!» continuò poi, dopo essersi fermato un attimo a respirare cercando di mantenere la calma.
Allora andarono verso il grande Albero d'Ulivo, sotto il quale si sedettero.
 
Arrivò nel frattempo un leggero venticello, forse proveniente da ovest.
Ma il fatto era che Tails, in quel momento, non sapeva nemmeno dove era messo lui, figuriamoci da dove arrivasse quella brezza, che scompigliava il suo pelo e le foglie di lei.
 
«Wow, ci pensi? Sono passati quasi due anni dal ritorno della tua memoria...» disse lui, sorpreso.
Poi sospirò, leggermente preso dalla malinconia e dalla tristezza.
«... e ormai tre da quel giorno. Che tempi bui...»
Prima che lui potesse entrare in un buco nero di infelicità, lei risollevò la situazione.
 
«Eh sì, hai ragione! Ma adesso sono qui, e non andrò più via.» lo rassicurò dolcemente, osservando una rondinella che canticchiava su un ramo del gigantesco albero.
Che bella che era, la primavera.
Era proprio la stagione che rappresentava a pieno la piccola Cosmo: bellissima, tenera...
ma anche fragile.
Però, nonostante tutto, si rialzava sempre, qualunque cosa le accadeva.
Il volpino annuì, dandole pienamente ragione.
Poi gli venne un flash, ricordandosi che doveva darle un tenero regalo.
 
«Ah! Cosmo... devo darti una cosa, torno subito!» si alzò così in volo, tornando in pochi secondi con una ghirlanda di fiori gialli e rosa.
Sedutosi accanto a lei, con delicatezza gliela mise attorno al collo, guardandola poi negli occhi.
In quel momento il vento le soffiava dritto sul viso, scostando le sue foglie all'indietro.
Poi sorrise timidamente, con le guance arrossate e con gli occhi rivolti verso la ghirlanda, che teneva allo stesso tempo tra le sue candide mani.
«Grazie...»
 
Si guardarono dritti negli occhi: entrambi avevano un paio di occhi azzurri, però vi era una leggera differenza di tonalità.
Lui li aveva azzurro mare, lei azzurro cielo.
Quella differenza era segnata dall'orizzonte, lo stesso tra l'oceano e il firmamento.
Quella minima differenza che bastava per far capire che avevano bisogno l'uno dell'altra, e che avrebbero creato nuovi orizzonti insieme.
Erano sempre più vicini: i battiti aumentavano e il respiro accelerava.
 
Poi accadde.
 
Per un attimo, le loro labbra si erano sfiorate.
Giusto per quel tempo che bastava per capirsi a vicenda.
Entrambi sorrisero, e Tails la guardò nuovamente in quelle perle azzurre.
Era talmente bella ai suoi occhi che quelle due bellissime rose rosse, ormai sbocciate, situate tra le sue lunghe foglie brillanti, resero il suo giardino banale.
Poco prima, ricco di splendidi e originali fiorellini.
In quel momento, pieno di lei, di tutte le sue qualità e bellezze...
e di ormai banali piantine.
 
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* = la storiella, sebbene sia un po' priva di senso, é stata completamente inventata dalla sottoscritta.
 
Angoletto dell'autrice: ciao, ragazzi! Ebbene sì, sono ritornata! ^^
Comunque: per chi sta seguendo anche la storia "The Epic War", la aggiornerò a breve... non l'ho abbandonata! xD
Scusate per i ritardi e tranquilli, con le vacanze mi porterò un po' avanti, sia con i capitoli che con le recensioni. ^^
Questa fic in teoria dovevo pubblicarla un sacco di tempo fa (a Maggio appunto), ma non avevo tempo nemmeno per respirare, veramente.
Bene, detto questo, segnalatemi tutti gli errori, datemi eventuali consigli, spero che vi sia piaciuta e ci vediamo alla prossima - e ultima - fic di questa raccolta!
Baci, Lily710
   
 
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