Ecco,
come anticipato ieri, il secondo capitolo di questa fic.
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto il primo e in particolar modo Kuroi.Ren (o Bulma90) che l'ha letto in anteprima e mi ha dato il
suo fiat al postaggio.
Ancora Buon LavYu
day!
Come
ho già detto ieri, e oggi ribadisco, chi vuole fare una capatina nel forum di
cui sono amministratrice (indirizzo nel mio account, alla voce sito), sarà il
benvenuto.
Vi
lascio alla lettura. Aspetto vostri
commenti.
Un
bacione
Rebychan
CAPITOLO 2
“Perché
lo vuoi?”
“E’
solo una tradizione del paese d’origine di mia madre. Non serve che ti scaldi
tanto.”, rispose Ashanti, con un sorriso cordiale, mettendo un po’ di distanza
tra lei e Lavi.
“Scusa
se sono stato un pò brusco.", disse Lavi, recuperando il suo usuale tono
di voce gioviale. Poi aggiunse, inarcando un sopracciglio, sempre più
interessato: "Ma cosa significa che è una tradizione giapponese? In cosa
consiste?”
La
madre della mezzosangue, infatti, era una giapponese e ultimamente il giovane
Bookman era particolarmente attento alle tradizioni di quel paese ed il motivo
era da ricercarsi nella persona che veramente gli piaceva.
Ashanti
con le dita sfiorò il bottone in questione e disse: “Non so come sia nata, ma la
tradizione dice che l'ottenere il secondo bottone, a partire da sopra, della
divisa della persona che ti piace, ti permetterà di rimanere per sempre insieme
con lei. E’ un gesto d’amore.”
Guardò
Lavi dolcemente, il quale strabuzzò l’occhio verde, mentre il suo volto divenne
una maschera di perplessità.
Cosa
significavano quelle parole? Possibile che avesse sbagliato tutto e a Ashanti
lui interessasse davvero?
Se
era così era stato uno scemo. Doveva spiegarle che purtroppo da lui non avrebbe
mai potuto ottenere quello che voleva.
Stava
per aprire la bocca per essere per la prima volta sincero con la ragazza,
quando lei sorprendendolo cominciò a ridere.
Tra
una risata e l’altra, facendogli capire che aveva inteso perfettamente quello
che gli passava per la testa, poi disse: “Non è necessario che fai quella
faccia sconvolta Lavi-chan. Scherzavo! In verità, fin dall’inizio non volevo il
tuo secondo bottone. So benissimo che quello che c’è fra noi è solo un gioco.
Entrambi non siamo veramente interessati l’una all’altro, ci piace soltanto
mettere alla prova la nostra faccia di bronzo. In questo, infatti, siamo molto
simili.”
Fece
una piccola pausa, mentre tornava seria. “Quando ho visto la divisa, però, mi è
venuta in mente quella tradizione di cui mia madre prima di morire mi parlava
sempre, e non ho resistito a chiederti quel bottone per scherzo. Se fosse
possibile, infatti, invece, del secondo, credimi, preferirei avere uno degli
altri bottoni, che si regalano solo fra amici, sempre ovviamente se tu almeno
mi consideri in quel modo.”
Lavi,
a quelle ultime parole, recuperò il sangue freddo e stava per dire qualcosa di
rassicurante circa il fatto che per lui, era un amica, quando lei con una mano
gli intimò di stare zitto ed ascoltarla.
Poi
la ragazza disse: “Prima di dire qualunque cosa, ascoltami ! Non sono stupida, Lavi. E’ dalla
prima volta che ti ho visto che ho capito che con la maggior parte delle
persone tu reciti una parte. Difficilmente sei sincero. Sei stato, infatti, per
tutto il tempo che ci siamo conosciuti molto sfuggente con me, solo oggi la tua
reazione, è stata veramente inaspettata. Quando ho parlato del bottone,
infatti, ti ho visto davvero interessato e mi chiedo perché.”
Guardò
Lavi, il quale non sapeva più cosa dire. Lui di solito così pieno di parole,
ora ne era a debito.
Ashanti,
allora, sorridendo disse: “Non voglio
obbligarti a dirmi il motivo, se non te la senti. Ma vorrei che mi credessi
quanto ti dico, che ti considero un amico e ti ho osservato molto per tutto
questo tempo mentre giocavamo tra noi. Sinceramente rivedo in te un po’ della
me stessa di qualche anno fa. Mi stai quindi molto simpatico per cui permettimi
di darti un piccolo consiglio d’amica. Se tu per caso dovessi avere qualcuno
che t’interessa davvero, e a causa di certi tuoi atteggiamenti sospetto sia
così, tienilo per quella persona quel bottone, e consegnaglielo. Forse non
capirà, ma è un inizio per dichiararti.
Non so perché nascondi i tuoi sentimenti, ma non credo sia giusto. Sono
preziosi e devi viverli. Credo sinceramente che sia meglio per te che cominci a
essere sincero, altrimenti perderai tutte le tue occasioni e io ne so qualcosa.
Sei la prima persona qui all’Ordine Oscuro a cui racconto la mia storia, ma
prima di decidere di venire qui, ero innamorata di un ragazzo che tra l’altro
era il mio migliore amico. Non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi e adesso
lui è sposato con un’altra. Non commettere il mio errore, può darsi che verrai
rifiutato, ma almeno non avrai rimpianti. Vivi sinceramente i tuoi sentimenti
Lavi-chan, se no te ne pentirai.”
Lavi
era sempre più interdetto.
Mai
avrebbe creduto che Ashanti avesse letto così bene dentro di lui.
L’aveva
capito più di altre persone che conosceva da anni.
Pensava
di essere bravo a nascondersi, e invece era stato sbugiardato su tutta la
linea.
E
pensare che fino a qualche attimo prima aveva ritenuto la giovane irritante e
fastidiosa. Era stato davvero uno stupido! La ragazza era sveglia e apposto, e
quel consiglio che gli aveva dato prezioso.
“Grazie.”,
disse semplicemente, tentando di calmarsi. Le parole della giovane, infatti,
l’avevano colpito davvero.
Non
ebbe, però, il coraggio di confidarsi con lei circa i suoi sentimenti, né di
rassicurarla che avrebbe dato retta a quel consiglio.
In
verità non sapeva nemmeno lui, se gli avrebbe dato ascolto.
Se
avesse saputo per certo, infatti, che la persona che gli interessava
corrispondeva ai suoi sentimenti, probabilmente sarebbe riuscito a zittire il
suo falso io abituale, ma così nell’incertezza non ce la faceva.
L’abitudine,
come già, aveva potuto verificare quel giorno, per lui era una piaga. Non
riusciva mai a opporvisi del tutto, quando si trovava nell’incertezza sul da
farsi.
Restò,
quindi, sul vago con Ashanti. Non riusciva proprio, infatti, ad aprirsi del
tutto.
Tuttavia
per togliersi dall’impiccio e dimostrare all’altra che apprezzava molto la sua
confidenza e la sua sincerità sentiva che doveva fare qualcosa.
Voleva
farle capire che la considerava davvero un amica e poteva farlo solo in un
modo.
Proprio,
in quel momento, sentì la porta della stanza, dietro di lui, aprirsi ma non ci
fece caso.
Strappò
un bottone dalla divisa e lo diede alla mezzosangue, dicendole: “Te lo sei
meritata.”
Lei,
capendo le sue intenzioni, sorrise.
“Grazie.”,
gli disse prima di abbracciarlo e baciarlo sulla guancia in segno d’amicizia.
Fu
solo quando si separarono che Lavi vide con la coda dell’occhio quello che non
avrebbe mai voluto vedere: un movimento improvviso, dei lunghi capelli neri che
volteggiavano, la porta che si richiuse dietro di essi.
“Yu.”,
disse girandosi di scatto. Ormai, però, l’altro se n’era già andato.
Maledizione, ringhiò tra sé. Chissà cosa aveva visto, e cosa aveva pensato
fosse successo. Forse aveva creduto che lui e Ashanti si fossero messi insieme,
anche se non era vero.
Pensò
di rincorrerlo per parlargli e dirgli la verità ma poi capì che era inutile. Se
avesse provato a chiarire il malinteso che si era creato in quel momento,
probabilmente, infatti, l’altro non l’avrebbe ascoltato o per lo meno non gli
avrebbe creduto. In quel periodo, dopotutto Kanda era davvero intrattabile con
lui. Sospirò.
“Kanda.”,
esclamò Ashanti a sua volta alla porta chiusa, per poi sbuffare. “Uffa, capisco
che sia un orso, ma insomma, quando si consegna la divisa si dovrebbe anche
firmare. Per colpa che se n’è andato così di colpo, dopo mi toccherà cercarlo
per tutto il quartier generale.”
La
divisa vecchia del giapponese, infatti, era per terra, tutta in disordine.
La
ragazza fece per andare a raccoglierla, ma Lavi la anticipò.
“Non
serve che lo cerchi. Firmo io per lui, tanto so falsificare la sua firma. Non
credo ci saranno problemi.”, disse tentando di apparire naturale.
Se
la ragazza intuì qualcosa circa il nervosismo che provava, però, finse
noncuranza.
“Grazie.”,
disse, infatti, la mezzosangue dolcemente. “Certo che quel tizio è proprio
impossibile. E pensare che per metà ha le mie stesse origini.” Sbuffò.
Quando
udì parlare delle stesse origini, Lavi per un attimo si perse in un mondo tutto
suo.
Ebbe
come un’intuizione.
L’unica
altra persona, infatti, all’interno dell’Ordine Oscuro che poteva sapere dei
bottoni, essendo giapponese, era proprio Yu.
Quello
quindi cosa poteva significare?
Se
era come pensava, allora, anche l’altro forse…
Non
finì quel pensiero, però, non poté non dirsi che in quel modo, si sarebbero spiegati
anche lo strano comportamento del giapponese di quegli ultimi giorni, non gli
rivolgeva più la parola, nemmeno se provocato, e neppure lo degnava più di uno
sguardo, e la reazione esagerata che aveva avuto in quel momento.
Kanda,
infatti, era entrato nella stanza e dopo quello che aveva visto o meglio
pensava di aver visto se n’era andato in un modo che non era da lui.
Yu
sapeva che bisogna firmare quando si consegna una divisa, se non l’aveva fatto,
quello poteva significare che se n’era andato di fretta, perché era scosso.
E
a scuoterlo poteva essere stato solamente quello che aveva visto ovvero lui che
dava un bottone a Ashanti e lei che lo baciava.
Lavi,
quindi, poteva sperare di aver visto giusto.
Lo
sguardo del ragazzo dai capelli rossi finì istintivamente sul secondo bottone
del pastrano di Yu che ancora teneva in mano.
Era
proprio l’orientale, infatti, la persona a cui Lavi si era accorto di volere
bene.
Gli
piaceva da morire, nonostante anzi forse soprattutto per il suo caratteraccio.
I
suoi occhi che trasmettevano tutte le sue emozioni lo facevano impazzire.
Le
sue parole irriverenti gli scaldavano il sangue nelle vene.
I
suoi scatti di rabbia lo incantavano.
Fu
per quello che di nascosto Lavi fece scivolare nella tasca dei suoi pantaloni
il secondo bottone a partire da sopra, della divisa di Kanda.
Poi
apertamente tolse il suo, facendo finta di non accorgersi del sorriso radioso
che illuminò il viso di Ashanti a quel suo gesto.
In
quel momento, non se la sentiva di rivelarle tutta la verità sui suoi
sentimenti.
Prima
doveva avere la certezza che la sua intuizione fosse quella azzeccata.
Se
era come pensava, infatti, probabilmente ora Yu aveva frainteso ogni cosa e
stava pensando di liberarsi di alcuni oggetti compromettenti che aveva raccolto
negli ultimi anni, non propriamente di sua proprietà.
Se
aveva veramente visto giusto, quella sera per Lavi sarebbe giunto il momento
della verità.
Forse,
in fin dei conti, dare retta al consiglio di prima di Ashanti non sarebbe stato
male.
Ora
che sapeva di avere una qualche possibilità di vedere i suoi sentimenti
corrisposti, sentiva di poter finalmente dare un calcio alle vecchie abitudini
che lo costringevano a recitare una parte che ormai gli andava stretta, ovvero
quella del ragazzo allegro e spensierato, con tutti.
Sorrise
alla ragazza sinceramente dicendole che doveva andare, ormai non era più il
caso di continuare quel gioco di conquista tra loro, potevano cominciare a comportarsi normalmente come due perfetti
amici, la salutò e dopo aver firmato per la consegna della divisa per lui e
Kanda, uscì dalla stanza deciso a mettere in atto il piano che gli era venuto
in mente per quella sera.
FINE CAPITOLO 2
Cosa
succederà nel prossimo capitolo?
Lo
scoprirete domani, quando lo posterò!
E
ora un ringraziamento speciale va a:
Jei: Come vedi quella ragazza è stata
meno azione di disturbo per Lavi di quello che pensavi. Per Yu il discorso,
invece, è molto diverso! Per scoprire se effettivamente i "secondo
bottone" li teneva il giapponese dovrai leggere il terzo capitolo che
posterò domani. Spero che la fic continuerà a piacerti. Grazie per il commento.
Bulma90: Grazie per aver lasciato un
commentino anche qui! In effetti, giochi davvero d'anticipo dato che hai già
letto tutta la fic e sai dove voglio andare a parare. Sono felice di sapere che
riesco a rendere i nuovi personaggi piacevoli. Se Faux lo trovi odioso, allora
posso ritenermi pienamente soddisfatta. E' nato per esserlo. Non preoccuparti,
se in questi giorni sei assente. So che domani hai l'orale di maturità. Ne
approfitto per augurarti un caloroso In bocca al lupo. Non preoccuparti
rispondi all'email quando riesci. L'importante per ora è studiare. E per quanto
riguarda lo staffer, sto scoprendo un interesse per certe cose che non sapevo
di avere. E' davvero piacevole dare vita a un forum. Spero solo di riuscire a
fare un buon lavoro. Grazie per il commento.
_NaNa_: Ciao a te cara! Spero che il
seguito sia arrivato prestissimo, visto che l'ho postato, come tabellina di
marcia, il giorno dopo il primo capitolo. Già! Hai gli orali di maturità l'8
luglio, lo stesso giorno in cui anch'io li ho dati, il giorno del LavYu day.
Non può che portarti fortuna, ma per scaramanzia ti auguro lo stesso un
caloroso In bocca al lupo. Non preoccuparti per Nod, leggi e rimandami il nuovo
capitolo quando riesci. L'importante per ora è studiare! Sono felice di sapere
che l'inizio di questa fic ti è piaciuto. Spero che anche questo capitolo sia
di tuo gusto. Grazie per il commento.
Un
bacione
Rebychan