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Autore: ladykiwi_    26/06/2018    0 recensioni
Quando i genitori di Ella Adams muoiono all'improvviso in un tragico e misterioso incidente stradale, le lasciano due fratelli a cui badare e un'enorme fortuna in eredità. O così credeva lei.
I soldi sono per lei sono inaccessibili fino ai ventuno anni di età, quindi i fratelli Adams sono così costretti a cavarsela da soli fino ad allora.
Finalmente Ella raggiunge la maggiore età ma trova un'altra clausola da rispettare per ricevere l'eredità: deve sposare Jackson Lawrence: un perfetto sconosciuto.
Ma perché i suoi amati genitori hanno inserito questa clausola nel testamento?
E perché Jackson è sempre così scontroso con tutti?
Ella sogna un amore grande e vero come quello dei suoi genitori, ma sarà pronta ad accettarne uno di convenienza?
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Per tutta la vita avevo vissuto nella più perfetta bambagia. Avevamo tutto: una villetta in campagna per l'estate con tanto di piscina, una città l'inverno, e un'altra ancora al mare, dove andavamo quando mamma e papà avevano le ferie per quelle poche settimane l'anno. Quella al mare era la nostra preferita: c'era un albero nel giardino, era l'albero più robusto di tutti; Appena arrivavamo papà ci appendeva sempre un'altalena, poi a turno facevamo a gara a chi riusciva ad arrivare più in alto. Vincevo sempre io.

La mamma invece ci riempiva sempre di protezione solare quando scendevamo sulla spiaggetta privata annessa con un piccolo sentiero. Ricordo che facevamo sempre a gara a chi arrivava prima. Anche qui, vincevo sempre io.

I miei fratellini mi accusavano sempre di barare, perché ero più grande, perché avevo le gambe più lunghe quindi era logico correre più veloce con quelle.

Mamma e papà ridevano di gusto quando Charlie e Drew avanzavano queste teorie, trovandole assurde tanto quanto me.

Quel giorno, ci avevo appena litigato con i miei fratelli.

Avevo quindici anni, loro ne avevano appena compiuti nove.

Ero arrabbiata con loro per l'ennesimo scherzo idiota che mi avevano fatto, attaccarmi un chewingum alla fragola nei capelli. Ero allergica alle fragole, allora credevano che una semplice gomma da masticare mi avrebbe mandato in choc anafilattico e uccisa. Il giorno prima avevo fatto la spia, secondo loro, avevo detto a mamma e papà che avevano cercato di cavalcare il povero Billy, il vecchio labrador che a malapena si reggeva sulle sue zampe. Subito mamma e papà gli avevano messi in castigo. Quindi avevano unito le loro forze, come solo i gemelli sapevano fare, e si erano coalizzati contro di me.

Ricordo ancora che ero in bagno a disperarmi mentre la governante/tata Emma, cercava invano di togliermi il chewingum dai capelli, ma era inutile, andavano tagliati.

Ricordo ancora il telefono che suonava ininterrottamente, disperato anche lui, ma nessuno li dava conto. Tutti erano impegnati. I gemelli a giocare ed io ed Emma a sistemare il disastro provocato dai miei fratelli.

Mamma e papà sarebbero rincasati a minuti, probabilmente avrebbero risposto loro una volta arrivati.

Passarono i minuti, poi le ore. Il telefono aveva smesso di squillare, di mamma e papà ancora nessuna traccia.

Eravamo riuscite a mettere i gemelli a letto, ma io non riuscivo proprio a stare tranquilla. Alla fine Emma ci aveva rinunciato a mandarmici, e mi aveva permesso di aspettare i miei genitori insieme a lei, sedute sul divano bianco dell'enorme salotto.

Quella lì era la mia stanza preferita. Amavo le serate cinema passate in famiglia, anche se molto spesso eravamo tutti costretti a guardare cartoni per tenere buoni Charlie e Drew, passare del tempo tutti insieme, tutti stretti tra le braccia protettive di mamma e papà... io non conoscevo gioia più grande.

Quando suonò il campanello, io e Emma balziammo in piedi spaventate e ci affrettiammo verso la porta.

Quando aprimmo, troviammo un agente della polizia con una faccia scura da chi ha avuto l'ingrato compito di annunciare una brutta notizia a qualcuno.

-Buonasera.- esordì togliendosi il cappello.- mi rincresce informarvi che...- cercò le parole più appropriate, poi capì che parole appropriate, in queste situazioni non esistevano. Quindi continuò sicuro – mr e mrs Adams questa sera hanno avuto un'incidente, la loro auto è sbandata ed è finita in un canale. Mi dispiace. Non c'è l'hanno fatta.-

-C-come?.- Emma al mio fianco era diventata bianca come un lenzuolo.

Io invece non riuscivo a muovere un muscolo, "se mi muovo, vado a pezzi", pensava.

-È successo qualche ora fa...- iniziò poi a snocciolare i dettagli il poliziotto.

Ma io non capivo niente, non sentivo niente, solo il vuoto. Poi, improvvisamente, arrivò. Il dolore. E con lui arrivò anche la consapevolezza che i miei genitori erano morti.

Sentivo urlare qualcuno da lontano, ci impiegai un po' a capire che ero io, quella stava urlando. Stavo andando a pezzi, mi stavo rompendo.

Ed era tutto troppo doloroso, troppo intenso, troppo vivo.

Ed era tutto buio.

 

ANGOLO AUTRICE

Lo so, non sto bene. Scrivere due storie contemporaneamente, non so se ne sarò in grado, ma farò del mio meglio.

"I DO" mi è venuta in mente così, all'improvviso, e dovevo per forza di cose darle una possibilità e scriverla.

Fatemi sapere che ne pensate, nel mentre passate pure a dare un'occhiata all'altra mia storia "like a bolt from the blue", che trovate sul mio profilo.

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All the love, ladykiwi.

  
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