Rei si sentiva un completo stupido per aver dato retta alle parole di Gou. Dapprima, quando si era rivolto alla giovane manager del club di nuoto perché  lo aiutasse a risolvere il problema sentimentale di un suo fantomatico "amico", quella di scrivere una lettera gli era sembrata una buona soluzione. Ma ora, a notte fonda, disteso sulla scrivania della sua camera e circondato da fogli accartocciati, non ne era più tanto sicuro. Come aveva anche solo potuto pensare che quella fosse una buona idea? Certo, a scuola Rei Ryugazaki otteneva sempre ottimi voti negli scritti, ma quando si trattava di parlare delle proprie emozioni...allora non riusciva mai a trovare le parole adatte. D'altronde, cosa avrebbe potuto scrivergli senza che il risultato finale risultasse troppo imbarazzante? Come avrebbe dovuto cominciare il suo discorso? Quali erano le parole adatte per descrivere quello che provava?
Tormentato da queste domande, il ragazzo si decise a recuperare un foglio nuovo dalla risma di carta posta nel cassetto della sua scrivania. Con un gesto della mano si assestò meglio gli occhiali sul naso, richiamando tutta la sua concetrazione, e per l'ennesima volta quella sera, poggiò la punta della matita perfettamente temperata sulla carta davanti a sè.

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Nagisa-kun,

Ormai ho perso il conto di quante volte ho riscritto questa lettera, in realtà non so neanche se troverò mai il coraggio di consegnartela. La verità è che non sono bravo ad esprimere i miei sentimenti, non  sono abituato ad affrontare qualcosa di così irrazionale...ma proverò a fare del mio meglio in queste righe, perché ci sono delle cose che sento assolutamente di volerti dire. 
Sono sempre vissuto in un mondo  razionale fatto di calcoli e logica, un mondo serio e spesso solitario in cui mi rifugiavo dietro maschere di sorrisi finti e indifferenza.
Ma tutto ciò è svanito nel momento in cui ti ho incontrato, nell'istante in cui mi hai fissato negli occhi, chiedendomi con tutta la determinazione del mondo di entrare nel club di nuoto, nonostante i miei continui rifiuti. 
Sei entrato nella mia vita e l'hai rivoluzionata. L'hai riempita del tuo caos e della tua allegria dirompente, delle tue risate e della tua voglia di vivere, di giornate di sole passate in piscina e di amici con cui dividere gioie, dispiaceri e un obiettivo comune: vincere i nazionali. 
Quello che desidero dirti ... è che sono rimasto incantato da te sin dal nostro primo incontro. Qualcosa nei tuoi occhi, nel tuo sorriso, nella tua voce mi ha riempito di meraviglia. 
Ed ora sono qui, alle due del mattino, a scriverti una lettera, pensando che forse  passerò la vita a chiedermi se saprai mai ciò che provo.
Rei.
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Nagisa camminava pensieroso al fianco di Rei lungo il tragitto che separava la fermata del treno dalle loro abitazioni . Era il momento della giornata che il biondo preferiva maggiormente, quello in cui poteva trascorrere un po' di tempo solo con Rei godendosi lo spettacolo dei raggi del sole al tramonto, i quali  inondavano il paesaggio di una particolare e magica luce dorata. Quel giorno il ragazzo dai capelli color indaco era rimasto particolarmente silenzioso, in volto un'espressione esitante ogni qual volta si rivolgeva a Nagisa, come se volesse dirgli qualcosa di importante ma non trovasse il coraggio per farlo. A niente erano serviti i numerosi tentativi di Nagisa di stuzzicarlo per sciogliere la tensione e convincerlo a parlare. 
Si era ormai arreso, quando la sua attenzione venne attirata dalla tasca della giacca di Rei, più in particolare dall'angolo di una busta di carta che faceva capolino dalla stoffa dell'indumento. 
 -Rei-chan, a chi hai scritto una lettera?-
 -Cosa? Perché pensi che abbia scritto una lettera?- rispose Rei, col tono di qualcuno che è stato appena colto in flagrante.
 -Perché ne hai una in tasca, non è così? A chi l'hai scritta?- chiese il biondino con fare curioso, a metà tra il divertito e l'ammiccante
 -Beh, veramente...lascia perdere, tanto non avevo intenzione di consegnarla- aggiunse il ragazzo con gli occhiali cercando di nascondere il proprio imbarazzo.
 -Uffa Rei-chan! Perché non me lo vuoi dire? Scommetto che è per una ragazza che ti piace!-
 -Eh?! Ma no figurati! In realtà, ecco...in realtà l'avevo scritta per te Nagisa-kun, ma non è venuta come volevo quindi...-
Le parole di Rei uscivano dalla sua bocca veloci e confuse, mentre Nagisa con gli occhi spalancati ed un enorme sorriso si parò davanti a lui esclamando
- Voglio leggerla assolutamente! Posso?- 
Il più alto cercò di evitare lo sguardo del compagno sistemandosi goffamente gli occhiali sul viso
- Se proprio ci tieni- disse offrendogli la busta incriminata 
- Però promettimi di leggerla unicamente quando sarai solo a casa- 
- Mmm...okay- rispose l'altro lanciando a Rei un occhiata furba e  facendogli l'occhiolino. 

Non era passata neanche mezz'ora da quando Rei era rincasato, che il campanello di casa Ryugazaki aveva fatto sentire il suo trillo. "Non può averla già letta" pensava il giovane tra sé e sé precipitandosi ad aprire la porta prima che i suoi genitori potessero anticiparlo. 
Invece, una nuvola di capelli dorati e due grandi occhi color magenta confermarono la sua ipotesi. Nagisa era davanti a lui, le guance rosse ed il fiatone per la corsa che aveva fatto. Il proprietario di casa fece appena in tempo a chiudere la porta dietro di sé, prima di essere investito dalle parole concitate del più basso.
- Rei-chan! Le pensi davvero le cose hai scritto? Non stai scherzando, vero?-
Il viso di Rei si distese in un sorriso.
- Sì, le penso davvero Nagisa-kun- .
D'improvviso il ragazzo senti le braccia di Nagisa allacciarsi intorno al suo collo e le loro labbra si unirono in bacio. Rei si appoggiò con la schiena alla porta per contrastare la perdita di equilibrio provocata dallo slancio del biondo, e portò le sua braccia all'altezza della vita del compagno. Le labbra di Nagisa erano dolci e morbide contro le sue, proprio come se le era immaginate molte volte. Rei rispose al bacio timidamente, con calma, cercando di non tradire tutti i mesi in cui aveva desiderato intensamente quel momento. A poco a poco, sintonizzandosi l'uno sulla lunghezza d'onda dell'altro, Nagisa guidò Rei in un bacio più profondo. Quando entrambi finirono l'ossigeno a disposizione nei propri polmoni, tornarono di nuovo a guardarsi in volto. 
-Rei-chan, anche io sono rimasto incantato da te dalla prima volta che ti ho visto al club di atletica! Ho pensato che fossi la cosa più meravigliosa che avessi mai visto- 
Rei si chinó su di lui dandogli un altro bacio fugace per poi allontanarsi di qualche centimetro. Quanto erano stati incauti! E se qualcuno li avesse visti?
- Beh...i miei si staranno chiedendo dove mi sia cacciato, dato che sono uscito di casa di corsa. Ci vediamo domani mattina Rei-chan!-  affermò Nagisa con un sorriso raggiante mentre si allontanava definitivamente, anche se con riluttanza, da Rei. Si avvió in direzione della strada che portava a casa sua, salutando l'altro con un gesto della mano.
- A domani Nagisa-kun-.

Mentre tornava alla sua abitazione, il giovane e biondo nuotatore volse gli occhi verso il cielo trapunto di stelle scintillanti. 
"Che serata magnifica, spero proprio non finisca  mai".