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Autore: Nao Yoshikawa    30/06/2018    6 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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18 – Svegli

Acnologia aveva sentito sulla sua pelle che qualcosa era cambiato. Non avrebbe potuto non riconoscere quella che era la loro maledizione che veniva spezzata.
Già, la loro…
Che cosa aveva combinato August? C’era stata qualche imperfezione nel veleno che aveva preparato?
O forse era stato un errore volontario.
I suoi occhi brillarono di rabbia. Adesso sarebbero stati rovinati, completamente!
Non ci sarebbe più stato nulla che lo avrebbe trattenuto. Perché era stato tutto inutile e adesso la sua rabbia era troppo potente per essere fermata.


Fiamma sembrava aver perso totalmente il controllo di sé. La magia era esplosa come una bomba ad orologeria e aveva finito con il creare delle fiamme all’apparenza inestinguibili attorno alla ragazzina. Perfino i suoi occhi sembravano diversi, come se una strana forza la stesse possedendo.
August sapeva che non era quello il momento giusto per affrontarla. Non ancora.
E poi, si disse, aveva ben altro di cui preoccuparsi.
Quindi svanì, senza che neanche Fiamma se ne rendesse conto. Quest’ultima, ad una certa, sembrò tornare in sé. Il fuoco si estinse e lei cadde contro il duro asfalto. La sua magia era esplosa per poi tornare dentro di lei con tranquillità, come un mare dopo la tempesta.
“Fiamma!”.
Poté sentire la voce di Neel, di suo fratello, chiamarla, ma non ebbe la forza di aprire gli occhi, troppo esausta. Il ragazzo si inginocchiò, sollevandola appena.
“Ehi, piccola Fiamma”, la chiamò con apprensione. Solo nel sentirsi nominare una seconda volta, la bambina spalancò gli occhi.
Occhi che adesso vedevano la realtà.
“N-neel”, sussurrò. “Tu mi hai salvata?”. Lui allora sorrise.
“Non me ne sono neanche reso conto. Ma sono felice di aver fatto almeno una cosa buona nella mia vita”.
Fratello e sorella si erano adesso ritrovati, ma all’appello mancava qualcuno di importante.
Lucy e Natsu erano andati immediatamente alla disperata ricerca dei loro figli. Dopo averli cercati per quello che parve un tempo infinito, finalmente li videro: Fiamma stava tra le braccia di Neel, stralunata e confusa, ma viva.
“FIAMMA!”, Lucy gridò il suo nome. La piccola rosata allora strabuzzò gli occhi, ritrovandosi subito dopo stretta in un caldo abbraccio.
“Fiamma… Neel...”, la ragazza attirò a sé anche lui. “Mi siete mancati, mi siete mancati così tanto”.
Il biondo si accoccolò a lei, senza però trovare il coraggio di dire nulla. Non era solito a lasciarsi andare alle lacrime, ma in quel caso gli risultava impossibile.
Neel stesso sollevò lo sguardo, puntando gli occhi su Natsu con fare imbarazzato.
“Mi… dispiace...”
“Eh?”, domandò lui confuso. “Perché mi dici questo?”
“Perché… perché tu mi avevi detto di andare, di prendermi cura di Fiamma. E io non l’ho fatto. Ma quando sei stato attaccato, io… Io non ce l’ho fatta, perdonami”.
Natsu alzò gli occhi al cielo.
“Ma piantala. Io sono fiero di te, sciocco!”, esclamò con la sua solita irruenza, per poi abbracciarlo.
Fiamma osservò la scena interdetta, ancora aggrappata a Lucy. Era piuttosto strano avere tutte quelle informazioni per la mente. Ed era ancora più strano il fatto che adesso avesse effettivamente una famiglia. L’aveva sempre avuta. Non era “nessuno”, non era sola. Da sempre.
“Principessa!”, esclamò ad un tratto Natsu, prendendola in braccio. “Io lo sapevo, lo sapevo che ci avresti ritrovati, non ho dubitato di te neanche un istante. Sin da quando sei nata ho capito che avresti fatto grandi cose. È per questo che ti ho chiamata Fiamma, per...”
“La fiamma che mi arde da dentro”, affermarono all’unisono.
Sua figlia sorrise, adesso con gli occhi lucidi.
“Avevo dimenticato come essere felice… ed è bastato davvero poco per ricordarlo”
“Adesso sei a casa, Fiamma”
“Oh”, Lucy era già pronta per piangere ancora. “Venite qui, vi amo tutti immensamente!”.
Ne seguì un silenzioso e tenero abbraccio, che Neel pensò bene di spezzare con una delle sue solite uscite.
“Quindi io ho… emh… fatto delle fantasie erotiche su mia madre?”.
Gli arrivò un colpo in testa. Ovviamente da parte di Natsu.
“Ahi! Ma che vuoi? Se perfino mi davi corda…!”
“Prima ero solo un tuo amico. Adesso sono tuo padre, per cui… attento a quello che dici”, affermò divertito.
“Ragazzi?”, li chiamò Lucy. “Non manca qualcuno?”.
Ed effettivamente mancava qualcuno di molto importante: Happy.
L’Exceed, volando sulle sue ali, arrivò incontro ai quattro piagnucolando.
“NATSU, LUCY, RAGAZZI! SONO COSI’ FELICE CHE VOI VI RICORDIATE!”.
Immediatamente andò addosso al suo compagno di mille avventure, il quale fu ben felice di accoglierlo.
“Ah, beh, adesso sì che la famiglia è al completo. Su, Happy. Non piangere. Hai fatto un buon lavoro, ti sei preso cura dei miei figli. Sorridi, sciocco di un gatto!”, fece accarezzandogli la testa.
Fiamma li guardò. Effettivamente era solo grazie a lui se adesso si trovava lì. Se adesso la maledizione era stata spezzata. Tutto ciò che Happy aveva detto… non aveva mai mentito.
“Happy”, lo chiamò poi. “Grazie… grazie per non esserti arreso con me, io...”
“AAAH, FIAMMA!”, abbracciò anche lei. “Finalmente! Pensavo fossi un caso disperato”.
Natsu a quel punto ghignò.
“Bene, adesso iniziamo a ragionare. Sento la magia che mi scorre dentro. SONO TUTTO UN FUOCO!”.


Fonte di tale magia era niente meno che un profondo pozzo abbandonato che si trovava nel bosco attorno alla cittadina. August se n’era andato lì, osservando la potente energia violacea che pian piano si stava sollevando sempre di più.
Sospirò.
Tutto ciò era successo grazie a lui. O per colpa sua, dipendeva da come la si guardava.
“Ma che cosa ho fatto?”, sospirò portandosi una mano sulla testa. “Fiamma… lei è mia nemica per natura. Quella maledetta profezia si è avverata… e adesso?”.
Mentre si lasciava andare alle sue elucubrazioni mentali, Acnologia si faceva sempre più vicino, furioso come non mai. August però non era stupido. Nelle sue vene scorreva il sangue dei due maghi più forti di tutti i tempi, non era così facile fregarlo.
Avvertì la sua presenza e predisse il suo attacco. Quindi si voltò, bloccandolo non appena l’altro fu a pochi millimetri da lui.
“Oh, Acnologia. Adesso attacchiamo gli alleati?”
“Tu non sei un mio alleato, sporco traditore! Che cosa hai combinato, eh? Hai sbagliato il veleno a posta?”
“Credo che qualsiasi tentativo sarebbe stato inutile comunque. Il bacio del vero amore di Neel l’ha riportata indietro”
“Questo è ridicolo!”, sbottò lui indietreggiando, ma lanciandogli comunque un’occhiataccia. “Tu ci speravi… speravi che ciò accadesse!”
“Mi stai accusando senza prove”
“Come se mi servissero le prove! Ho avuto modo di costatarelo. Voi umani siete davvero noiosi, oltre che ipocriti. Di positivo c’è che finalmente la magia è tornata”, sospirò a fondo. “Quindi, questo significa che posso fare come voglio. Abbiamo aspettato fin troppo”
“Questo vuol dire che mi vedi ancora come un tuo alleato?”
“Ah, non so. Dimmi tu da che parte stai. Con me che ho sempre cercato di aiutarti… o con gli altri? Non ti costringerò a starmi dietro. Ma sappi che, una volta presa la tua decisione, ti tratterò esattamente come meriti. Cioè come un rivale”.
Avere Acnologia come alleato era sicuramente meglio che averlo come nemico. E da un lato si sentiva sollevato nel sapere che Fiamma stesse bene. Ma, allo stesso tempo, sapeva di aver miseramente fallito. Agendo in tale modo non aveva ottenuto niente.
Si avvicinò a lui.
“In caso io decidessi di rimanere con te… che cosa avresti in mente?”


“YUKI!”
“FIAMMA!”.
Le due migliori amiche, nel ritrovarsi, si saltarono addosso. La stessa cosa valeva per Rayn e Neel, e ovviamente per Natsu e Gray.
“Mi sei mancato, ghiacciolo!”
“Anche tu, fiammifero rosa!”
“Sì, ma cerca di non svestirti mentre mi stai abbracciando, chiaro?”
“Sempre il solito rompiscatole!”.
Lucy indietreggiò, sentendosi ad un tratto sfiorare.
“Levy! Sei qui, siete tutti qui!”
“Fiamma è stata in gamba!”, dichiarò lei, indicando poi tre bambini. “Comunque loro sono...”
“I gemelli? Cavolo, sono cresciuti parecchio dall’ultima volta”.
Ametyst, un po’ più lontana, guardava nervosamente Neel, tutto intento a strapazzare il suo migliore amico.
“Allora?”, domandò Gajeel curioso. “Che aria tira con Dragneel?”
“Cosa? In che senso, scusa?”
“Perché non vai da lui?”
“Adesso ci vado!”, si sistemò nervosamente i capelli. “Quel tipo mi mette in difficoltà”.
Gajeel assottigliò lo sguardo.
“Non mi dire che ti piace davvero quel fiammifero?”
“Che?! N-no! Ma perché la pensate tutti così? È ovvio che no! D’accordo, ci vado, contento?”, proclamò infine. Gajeel però non riuscì a staccarle gli occhi di dosso. Quei due non gliela raccontavano giusta…
“Ametyst!”, gridò Fiamma. “Cavolo, ma tu sapevi tutto per davvero!”
“Beh… in un certo senso...”, affermò imbarazzata, rendendosi conto di come Neel la stesse guardando. Con ammirazione.
“Cavolo… sei proprio forte, Ametyst...”.
Lei strabuzzò gli occhi, arrossendo violentemente. Fiamma tentò di nascondere una risatina, quando si sentì afferrare da dietro. Si trattava di Rayn, il quale l’aveva presa in braccio.
“Sei stata brava, Salvatrice!”
“Rayn! Mettimi giù, io non ho fatto niente di che, davvero…!”.
Yuki guardava quei quattro con gli occhi lucidi. A quanto pare aveva finito per fare la “quinta incomoda”. Fu in quel momento che pensò a…
“Yuki!”.
Syrio.
Syrio che gli stava venendo incontro felice, insieme a Lyon e Meredy.
“Tu? Ma stai bene allora?”
“Adesso sì! Adesso stiamo tutti bene!”
“Meredy?”, Juvia chinò la testa di lato. “Eri tu la ragazza in coma?”
“Ero io”, sospirò stringendosi a Lyon. “Mi sono salvata per poco dall’attacco di Acnologia”.
Poi si sentì un pianto fragoroso: Arya aveva ben annunciato la sua presenza.
“AAAH, VOGLIO BENE A TUTTI!”
“Arya!”, la chiamò Luna. “Sssh, non c’è bisogno di reagire così!”.
Natsu sorrise radioso nel rivedere Erza, insieme a Gerard.
“Ah, eccovi qui. Finalmente siamo tutti riuniti e… un momento, dov’è mister Fulmine?”
“Sono qui accanto a te, idiota”, proclamò Laxus a braccia conserte.
“Ciao, Laxus! Ti sei divertito a prendermi di mira, eh? Beh, adesso siamo di nuovo sullo stesso livello”
“Tsk, figurarsi”, borbottò. Alecta a quel punto decise di attirare l’attenzione di suo padre.
“Emh, emh”, si schiarì la voce. “Dunque… quindi è corretto quando dico che siamo quasi stati picchiati dai tuoi amici?”
“Corretto. Infatti… lascia che faccia una cosa”.
Dicendo ciò si avvicinò a Freed, lanciandogli un pugno sulla testa.
“Ahi!”, si lamentò lui. “Ma perché l’hai fatto?”
“Per aver provato a far del male ai miei figli. E perché mi andava”
“Ma che modi! Anche tu hai provare a far loro del male, eravamo dei delinquenti, ti ricordo!”.

Gli Exceed erano, dal canto loro, ritornati finalmente alla loro forma originaria.
“Che meraviglia!”, esclamò Happy. “Sono di nuovo un gatto! Lily, Charle, Frosch e Lector! Voi non sapete quanto dura è stata!”
“Beh, a me non dispiaceva essere umano”, disse contento Lector. “Era divertente”
“Sei serio?”, domandò Charle. “Allora perché non rimani umano, visto che ci tieni tanto?”.
Il gatto rossiccio fece per rispondere, ma non riuscì nel suo intento. Sting gli stava passando davanti con un’espressione per nulla piacevole.
“Oh-oh. Frosch, la vedo male. La vedo molto male!”.
Rogue aveva cercato di starsene buono per i fatti suoi, ma sapeva che non avrebbe potuto sfuggire al suo destino.
Hikari osservò attentamente quello che stava per accadere. Se avesse potuto sarebbe sprofondata sotto terra. Il Dragon Slayer della luce si fermò a guardare il corvino.
“Te la sei fatta con mia figlia?!”, esclamò.
“NON SAPEVO FOSSE TUA FIGLIA!”.
Probabilmente doveva aspettarsi una reazione del genere da parte dell’amico, ma niente avrebbe potuto prepararlo al pungo che in seguito ricevette in pieno viso, mentre Natsu se la rideva alla grande.
“NATSU, SPIEGAMI COSA STRACAZZO C’E’ DA RIDERE?!”, urlò Sting.
“La tua faccia… la tua faccia è qualcosa di meraviglioso!”, esclamò lui non riuscendo a trattenersi.
Yukino intanto aveva poggiato la mano sulla spalla della figlia.
“Stai bene?”
“Lui… lui è Rogue. Quel “Rogue”! Oh, Dio. Mi sa che sono nei guai”, fece Hikari portandosi una mano sul viso.
“LO PUOI BEN DIRE CHE SEI NEI GUAI!”.
Rogue aveva preso a massaggiarsi il naso dolorante.
“… Questo è eccessivo”
“Chiudi quella bocca o giuro che ti do il resto!”
“Va bene, basta adesso voi due!”, esclamò Lucy. “Abbiamo qualcosa di più importante a cui pensare”.
Nel dire ciò, la ragazza si avvicinò a Cana. Quest’ultima sembrava ancora più scossa dei suoi amici, probabilmente ciò era dovuto al fatto che Gildarts, nonché suo padre e master della gilda, non si fosse ancora risvegliato.
“Perché siamo tutti qui e lui invece no?”, sussurrò sconsolata.
Fiamma la guardò curiosa.
“Che cosa gli è capitato?”
“Beh, a questo punto è chiaro che è stata opera di August”, spiegò Natsu. “E se lo avesse avvelenato come ha avvelenato te? Quella volta al pub...”.
La bambina schioccò le dita.
“Ma allora non c’è nessun problema se è per questo! Neel mi ha risvegliato con un bacio. Tu sei sua figlia, giusto? Quindi dovrebbe funzionare!”
“Davvero?”, incerta guardò Lucy. Quest’ultima sorrise.
“A questo punto, tanto vale provare”.
Gildarts dormiva ancora indisturbato indisturbato in quel letto di ospedale. Cana si avvicinò a lui, sentendosi parecchio nervosa. E se non avesse funzionato? Adesso che aveva riacquistato la memoria, c’era così tanto che voleva dirgli.
“Coraggio”, la incitò Fiamma, la quale era a sua volta curiosa di conoscere il master di Fairy Tale.
La ragazza quindi sospirò e si chinò sull’uomo. Lievemente gli posò un bacio sulla fronte, pregando intensamente che tale gesto avesse effetto.
Passò qualche attimo in cui Cana temette il peggio. Ma poi, ad un tratto, Gildarts aprì gli occhi.
“Sì!”, esultò Natsu. “Ben svegliato, vecchio!”.
Il master si guardò intorno, confuso.
“Natsu…? Voi…?”.
Sua figlia aveva gli occhi che brillavano per la commozione.
“Papà! Sei sveglio, sei salvo!”, esclamò saltandogli al collo. “Ho temuto il peggio, non sai la mia preoccupazione”
“Cana”, la chiamò accarezzandole la testa. “Mi ricordo tutto. La Salvatrice ha fatto il suo dovere?”.
Nel sentirsi chiamata in causa, Fiamma si fece avanti con le mani poggiate sui fianchi.
“Ciao, master! Io mi chiamo Fiamma!”
“Fiamma”, lui la guardò, sorridendo. “Ma guardati, sei tale e quale a tuo padre. Leggo la sua stessa determinazione nei tuoi occhi”
“Eh-eh, modestamente”, gongolò il Dragon Slayer del fuoco, ricevendo poi una gomitata da parte della moglie.
“Grazie!”, esclamò lei. “Master, adesso che la maledizione è stata spezzata, possiamo tornare a casa?”.
L’espressione di Gildarts però cambiò drasticamente.
“Purtroppo temo che non sarà così facile. La maledizione è stata spezzata, è vero, ma se quei due non vengono sconfitti una volta e per tutte, dubito che avremo risolto qualcosa”
“E dove sarebbe il problema? Io e gli altri Dragon Slayer abbiamo già affrontato una volta Acnologia, possiamo riprovarci!”, fece Natsu.
“Ti stai dimenticando di un concetto fondamentale. Ovvero che quei due sono uniti da qualcosa di molto potente, cioè la voglia di vendetta. Perché entrambi hanno perso qualcosa. E non si fermeranno finché non avranno ottenuto quello che vogliono. Inoltre, la profezia parla chiaro. È Fiamma l’unica che può sconfiggerli”.
La bambina spalancò gli occhi. Come avrebbe potuto lei fare una cosa del genere? Aveva appena scoperto di possedere dei poteri, non sapeva neanche da dove iniziare.
“Ma master… io non so niente sulla magia”.
Neel allora poggiò una mano sulla spalla della sorellina.
“Sta tranquilla, Fiamma. C’è la tua famiglia ad aiutarti. Anche perché credo che siamo tutti un po’ fuori allenamento”
“Ben detto, ragazzo”, Gildarts si alzò. “Adesso sarà meglio darci una mossa. Dopotutto sono il master, non posso starmene qui con le mani in mano”.

“Mamma, ma che tipo di magia è la tua?”.
Fiamma porse questa domanda a Lucy, la quale sembrava molto impegnata a cercare qualcosa dentro un armadio.
“Magia degli spiriti stellari. Il problema è che non trovo più le mie chiavi, ma non possono essere scomparse. Sono quasi certa che si trovino qui in casa. Anche quella chiave che porti al collo è mia”
“Tua?”, curiosa osservò l’oggetto.
“La chiave del Leone”, disse sorridendo. “Ho raccomandato lui di prendersi cura di te. È per questo che non ti è mai successo nulla di male”.
Fiamma alzò gli occhi al cielo, pensierosa. Quindi aveva sempre avuto una sorta di angelo custode a proteggerla.
“Vorrei conoscerlo, se possibile”
“Certo che è possibile!”, disse lei. “Dunque… sono anni che non lo faccio. Apriti, porta del Leone! Leo!”.
Fiamma vide la chiave brillare di una luce che si espanse via via sempre di più.
Qualche secondo dopo, davanti alle due era comparso Loki.
“Ma cosa…?”, batté le palpebre. “Lucy? Lucy, sei proprio tu!”
“Ciao, Loki! È bello vederti. Hai fatto un ottimo lavoro con mia figlia”
“Io ho...”.
Confuso, lo spirito puntò gli occhi su Fiamma. Anche quest’ultima era piuttosto sorpresa di vederlo. Nonostante oramai fosse chiaro che la magia esistesse, si sorprendeva ancora per tutto.
“Loki?”, chiamò.
“Piccola Fiamma. Sono felice di potermi finalmente presentare a te come si deve. In tutti questi anni ho vegliato su di te senza che tu ne sapessi nulla”
“Lo so, e ti ringrazio per questo! Solo… continua a vegliare su di me, ok? Non sono ancora molto pratica”.
Lui allora le fece il baciamano.
“Non mi sognerei mai di lasciare una lady in pericolo”.
Fiamma arrossì a quel gesto.
“LE HO TROVATE!”, esclamò Lucy contenta. “ECCOLE QUI!”.
Tra le mani, la ragazza reggeva uno scrigno decorato da diversi ghirigori.
Aprendo, rivelò il contenuto.
“Quante chiavi!”, esclamò Fiamma contenta. “Possiamo provarne una?”
“Assolutamente sì, so anche quale. Apriti, porta dell’Acquario, Acquarius!”.
Accadde la stessa cosa di poco prima. Una luce che si espanse e poi lo spirito comparve.
“È UNA SIRENA!”, gridò a quel punto la bambina, entusiasta.
“Aquarius, sono così felice di rivederti!”, Lucy fece per abbracciarla, ma lo spirito la colpì.
“DODICI ANNI!”, esclamò. “Dodici anni chiusa lì dentro! E non solo, hai perfino scelto quest’idiota come custode!”
“Incantevole come sempre”, sorrise Loki.
“Ma… ma insomma!”, Lucy si massaggiò la testa. “Non è colpa mia, era la maledizione”
“Tutte scuse!”.
La bambina allora intervenne nella discussione fra le due.
“Acquarius?”, chiamò. “Come sei bella, io adoro le sirene!”.
Ovviamente bastò la dolcezza di Fiamma a far sciogliere completare lo spirito.
“COM’E’ CARINA! LUCY, DOVRESTI IMPARARE DA LEI!”
“MA SI PUO’ SAPERE CHE PROBLEMI HAI, EH?!”.

Neel si guardava le mani. Adesso tutto tornava, tutto era assolutamente logico. La magia gli scorreva nel sangue, era dotato di grandi poteri, tutti loro lo erano.
“Neel!”, Natsu, con Happy poggiato su una spalla, gli si avvicinò.
“Na… papà”, si corresse. “Stavo pensando che… possiedo la magia del fuoco come te?”
“Risposta esatta! L’ultima volta che hai provato ad usarla eri un bambino. Perché non ci riprovi? Però vacci piano, ricorda che potrebbe andare fuori controllo”.
“Non sarebbe più corretto se provasse con me?”.
I tre si voltarono. Ad aver parlato era stato Rayn, il quale si trovava insieme a Gray. Padre e figlio erano ovviamente senza vestiti.
“Siete degli svergognati”, commentò il biondo.
“Coraggio, fiammifero”, lo incitò il suo migliore amico. “Hai paura?”
“Paura io? Fatti pure avanti!”
“Ah, sono così fiero, sembrano proprio me e te”, sospirò Natsu.
“E già. Combattiamo anche noi?”, domandò Gray molto candidamente.
Il rosato fece finta di pensarci.
“E sia!”.

Yuki si sentiva felice come non lo era ormai da tempo. La sua storia aveva dello straordinario, una salvatrice mancata che era stata messa in salvo. Adesso che era consapevole di chi lei fosse, voleva assolutamente provare la sua magia.
“Come devo fare?”, domandò la bambina impaziente.
“Concentrati”, le disse Juvia. “Certe cose ce le hai nel sangue, devi solo imparare a gestirle”
“Credo che funzionerebbe meglio se mi arrabbiassi”, borbottò alzando gli occhi al cielo.
Meredy si avvicinò alle due, mano nella mano con Syrio.
“Ragazze!”
“Oh, Meredy, Juvia è così felice di vederti. Ciao, Syrio”, lo salutò sorridendo.
Non si era di certo dimenticata dell’interesse amoroso che quel ragazzino provava verso la figlia.
Yuki osservò il suo coetaneo a braccia conserte, dovendo ammettere di sentirsi molto meglio nel vederlo illeso.
“Tutto bene?”, domandò senza pensare.
“Io? Sì, sto bene, perché me lo chiedi?”.
Lei fece spallucce.
“È da un po’ che mi sento strana. È da quando mi hai toccata che mi sento come se fossi legata a te, come se provassi ciò che provi tu. È assurdo, vero?”.
Meredy batté le palpebre.
“Non è strano. Fa parte della tua magia, Syrio”
“Davvero?”, domandò quest’ultimo. “Forte!”
“Forte un bel niente!”, Yuki gli diede un pizzicotto. “Fammi tornare normale!”
“Ma io non so come si fa!”
“Fallo lo stesso!.
Juvia e Meredy tentarono di nascondere una risata.
“Si adorano già”, commentò la seconda.
“Lo pensa anche Juvia”.


Ametyst doveva ammettere di sentirsi strana. Era come se dovesse imparare nuovamente a conoscere tutto, se stessa compresa. Lily le girava attorno. L’Exceed sembrava molto felice di essere tornato alla sua forma originaria.
“Sicuramente è meglio questo che essere il sottoposto di Gajeel”, commentò.
“A me piacevi, eri simpatico. Ma così sei molto più coccoloso”
“Coccoloso io?!”, domandò infastidito. “Senti, piuttosto, perché hai quell’espressione preoccupata? Hai ritrovato la tua famiglia, non sei felice?”
“Stupido gatto, certo che lo sono! Ma questa è una guerra. In una guerra muore sempre qualcuno”
“D’accordo, quanto pessimismo. Ma non morirà nessuno. Certo, siamo nelle mani di una ragazzina che non ha idea di come gestire il suo potere, ma non è così terribile!”
“Non è questo, io mi fido di Fiamma. Ha una grande forza di volontà. E io devo tentare di rendermi utile”.
Gajeel, alle sue spalle, sorrise nel sentirla parlare.
“Ametyst Redfox, tu sei molto più che utile”
“Ma… stavi origliando?”, domandò assottigliando lo sguardo.
“Sei mia figlia, non mi serve il permesso. Tua madre ha già appurato che Akua e Sephir hanno ereditato la Solid Script. Emer invece è più come me. E tu invece?”.
Lei inarcò un sopracciglio.
“Ho già una vaga idea di che tipo di magia la mia sia. Mettimi alla prova. E non andarci leggero”
“Oh, impertinente. Puoi star certa che non lo farò”

Alecta stava ridendo a crepapelle. Era assolutamente incredibile vedere quelle saette… quelle saette che venivano fuori proprio dal suo corpo.
“Sono la regina dei fulmini! Inchinatevi a me, plebei!”
“Oh, Alecta”, sospirò Laxus. “Non ti esaltare adesso. Ricordati che sei ancora all’inizio, sai quanto dovrai esercitarti?”
“Eh-eh, chiedo scusa”, rispose lei imbarazzata. Anche i due fratelli più piccoli sembravano molto impazienti.
“Ma perché io non riesco?”, sbuffò Arashi seccato.
“E nemmeno io. Siamo rotti?”, domandò Kaminari,
A Mira venne da ridere. Si chinò e accarezzò loro la testa.
“Forse avete ereditato da me la Magia Take Over”
“Davvero? Possiamo provare?”, chiese entusiasta il suo terzogenito.
“Ecco, forse sarà meglio aspettare”, affermò sorridendo. Se quei due si fossero scatenati, dubitava che sarebbe riuscita a trattenerli.
Accanto a loro, Will si trovava stretto tra le attenzioni di Evergreen e Elfman.
“Su, figliolo! Quale mai sarà la tua magia? Fammi vedere quanto sei uomo!”
“Ma come faccio a saperlo? Per diciassette anni sono stato tranquillo!”
“Va bene, ci penso io!”, Evergreen gli afferrò il viso. Poi lo guardò negli occhi, sorridendo commossa.
“Oh, lui è come me!”
“Come te?”
“Abbiamo la stessa magia! Ah, sono così fiera di te!”, esclamò la ragazza, soffocandolo in un abbraccio stretto.


“Magia cambio-Stock! Magia cambio-Stock!”, gridò Arya poggiando due dita su una tempia. “Ma perché non funziona?!”
“Arya, non è così che si fa”, spiegò pazientemente Erza. “Quello viene dopo. Prima hai bisogno di allenarti, dopotutto hai vissuto per tanti anni come una persona normale”
“Allora insegnami come si fa! Sento che la mia testa sta per scoppiare!”
“D’accordo furia scatenata, non ti agitare. Ci vuole concentrazione per la magia, non te lo scordare!”.
Luna non stava prendendo parte alla conversazione delle due. Più che altro si stava limitando a guardare. Nel vederla così assolta nei pensieri, Gerard le si avvicinò.
“Luna...”
“Ciao”, salutò con tono incolore. “Immagino che io ed Arya non siamo uguali neanche da sotto questo punto di vista”
“No, infatti. Tu sei un po’ più come me”
“Come te? E che magia è la tua?”
“Diciamo che la mia… è un tipo di magia… più vasta e generale”
“Wow, non sembra figo”, commentò lei.
“Eh?! Non sembra figo. Guarda che io sono conosciuto per essere un mago estremamente forte e capace. Oltre, beh… ad essere conosciuto per delle cose sbagliate che ho fatto in passato”.
Luna strabuzzò gli occhi, chinando la testa di mezzolato. Suo padre aveva adesso un’espressione un po’ triste.
“Cose sbagliate? Ma quando è successo? Non hai mai raccontato niente a me e ad Arya”
“Perché per voi voglio essere un punto di riferimento. Si tratta di cose successe prima che voi nasceste. Ognuno ha dentro di sé sia luce che oscurità. Sta a noi decidere quale strada prendere. Io ho scelto quella della luce, alla fine. E ho fatto bene, perché ho ho avuto voi”.
Luna ascoltò interessata quella storia. Non sapeva perché, ma tali parole le furono di conforto.
Quindi guardò Gerard.
“Insegnami tutto ciò che sai!”.
Lui sorrise.
“Molto volentieri”.


Hikari stava dimostrando pian piano di essere nata con il dono della magia di luce. Questa ovviamente non era stata una sorpresa.
“Wah, brava Hikari!”, si complimentò Yukino. “Stai riuscendo a gestirla bene!”
“Davvero?”, domandò lei, osservando la sfera di luce biancastra che aveva tra le mani. “È forte, davvero. Non avrei mai pensato di riuscirci così al primo colpo”.
Sting osservava sua figlia a braccia conserte. Era ancora scosso per quello che aveva scoperto. Lei e Rogue! Ma com’era possibile? Il destino era stato davvero assurdo!
Il suo compagno di mille avventure gli si avvicinò cautamente, non poteva permettere che un’amicizia tanto grande potesse andare perduta.
“Sting. Mi hai preso a pugni, va bene. Ma vuoi ascoltarmi?”
“Che cosa dovrei ascoltare? Ti rendi conto che sono sconvolto?”
“Tu sei sconvolto? E io allora? Ho tenuto in braccio Hikari, ho giocato con lei e adesso… oh, non ci posso credere”
“Già, comunque scordati di stare ancora con lei”
“Aspetta, cosa? Non puoi farlo! Sting, sono sempre io, Rogue, il tuo migliore amico!”
“Appunto perché sei il mio migliore amico non è possibile”.
Hikari allora intervenne.
“Voi due, smettetela! E tu… non puoi separarci! Va bene, d’accordo, è strano. Ma adesso ci amiamo!”
“Sei poco più di una bambina, non sai quello che vuoi!”
“Sì, invece!”
“No, non lo sai!”
“Potrei dire una cosa?”, sussurrò Rogue.
“Sta zitto! Hikari Eucliffe, io così ho deciso e così sarà!”
“Ma non ci penso neanche ad ascoltarti!”
“Ragazzi, vi prego”, li supplicò Yukino. Doveva immaginarsi che sarebbe finita così.
Ci volle un arrivo inaspettato per frenare la conversazione di padre e figlia. L’arrivo di colei che non era una sconosciuta. Al contrario, una compagna.
Minerva, che indossava un lungo abito scuro, comparve nel buio. I suoi occhi brillarono e le labbra si curvarono in un sorriso.
“Finalmente ti ho trovato, Rogue”.
Quest’ultimo sgranò gli occhi. Le cose stavano per complicarsi ulteriormente.




NDA
Questo capitolo è venuto fuori più lungo di ciò che pensavo! Ma è stato divertentissimo scriverlo **
Finalmente anche Fiamma si è riunita alla sua famiglia. E di conro c'è August in preda ai complessi. Deve stare molto attento a non mettersi contro Acnologia, ma nel frattempo non sa proprio quello che vuole.
I ragazzi e i bambini stanno pian piano prendendo familairità con i loro poteri, menre Lucy ha di nuovo con sé le sue chiavi, ovviamente non poteva mancare il battibecco con Acquarius XD
Sting invece sembra determinato a interrompere la relazione fra Rogue e Hikari, la sua indole di padre protettivo sta prendendo il sopravvento.
Ho fatto sbucare Minerva dal nulla. Dove sarà stata fino ad ora? In che tipo di relazione è/era coinvolta con Rogue?
Aspettate e vedrete ^^
   
 
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