Cap.16
Shamal
Niente
a cui aggrapparmi.
Iemitsu
si appoggiò al muro e incrociò le braccia al
petto.
“Ti
ho giudicato male, sai?” domandò, sorseggiando una
lattina di birra.
Shamal
era intento a far uscire delle zanzare dalla
sua box arma, scrollò le spalle e li controllò.
“Anche
tu quel giorno hai tradito i Vongola. Lottavamo
per lo stesso ideale: i guardiani liberi. Tu sei un sole, io un
fulmine, non
avremmo avuto vita facile altrimenti.
Ho
visto mio padre morire giorno per giorno, l’ho
visto scacciare da Ottava per le sue paranoie. Lui era il vero sole
fedele di
Settimo e questo è stato il ben servito”
sussurrò. Dalla tasca gli spuntava un
giornaletto che ritraeva una donnina nuda.
Iemitsu
lo indicò con un sigaro.
“Ancora
a negare che ti piaccia Tsuyoshi? Io almeno
l’ho accettato” disse.
“Tsuyoshi-sama
resterà sempre il mio Capitano ed io il
suo Vice-Capitano. Come resterà il centro di entrambi e di
Reborn… ma mi
piacciono le donne” borbottò Shamal. I capelli gli
ricaddero davanti al viso,
arricciandosi come tentacoli mori.
“Avresti
dovuto ammettere a lui la tua fedeltà, come
avresti dovuto dire a Lavanda che l’amavi. Sei una silenziosa
invidia
esattamente come il piccolo Leviathan” ribatté
Iemitsu.
<
Crescere Hayato è l’unico modo per non pensare
che il mio fratellastro Danilo mi ha portato via la mia adorata
Lavanda.
In
fondo sono come un naufrago che sta annegando che non
trova nient’altro a cui aggrapparsi > pensò
Shamal, afferrando il sigaro che
Iemitsu gli porgeva.
“Ti
devo ringraziare per esserti occupato di Reborn
dopo che è diventato arcobaleno” lo ringrazio
Iemitsu. Le sue iridi divennero
liquide e un po’ di cenere, del proprio sigaro, gli era
finita nella barba
bionda.
“Non
ce l’avrei fatta senza l’aiuto di Skull e la sua
capacità di tornare adulto a comando… Inoltre sa
diventare proprio una bella
donna” disse Shamal.
Sawada
scoppiò a ridere.
<
Mio figlio Tsuna non fa altro che attirare pretendenti,
è proprio come ‘sua madre’ Tsuyoshi. Mi
chiedo se riuscirà a conquistare ben ‘due
Scoglio’ anche lui.
In
fondo è vero che lo è da parte di madre, ma
comunque scorre in lui quel sangue ‘velenoso’
> pensò.