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Autore: Violetta_    06/07/2018    4 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Papà iperprotettivo











<< Ma ti stai truccando? >>
<< Un po'. Stasera ho un impegno >>

Agasa si soffermò davanti la stanza della ragazza sbirciando dalla porta mezza aperta.

<< Oh... un appuntamento cara? >> domandò alzando un sopracciglio.

Shiho rimase un attimo imbambolata.

In effetti era proprio quello, ma la metteva a disagio ammetterlo.

<< No >> rispose secca continuando a sfumare l'ombretto viola sopra la palpebra.

Agasa fece roteare il thè ormai tiepido nella tazza e sospirò.

Era da un po' che la sua bambina non trascorreva una serata tranquilla sola con lui. I pranzi erano una costante da un po'... ma le cene.
Quello era un momento solo per loro due.

Andò in cucina ed aprì il frigorifero: era un'occasione perfetta per poter mangiare una fetta di quel buonissimo ciambellone al limone preparato dalla ragazza quella mattina, ma in realtà non aveva il minimo appetito.
Richiuse il frigo con aria mesta e si voltò vedendo la ragazza avvolta in un adorabile abito celeste sistemarsi un piccolo fermaglio tra i capelli.

<< Agasa mi raccomando non mangiare troppo e non passare tutto il tempo davanti al computer >>
<< Va bene Shiho cara >> fece trascorrere un paio di secondi poi decise di fargli quella domanda << Farai tardi stasera? >>
<< Mh... non so... comunque tranquillo non aspettarmi alzato >> disse prendendo la borsa e uscendo in fretta di casa.

Hiroshi fissò la porta chiusa e poi sospirò con profonda amarezza.




*




La campanella posta sopra la porta del Poirot iniziò a tintinnare allegramente segnalando la presenza di un cliente.
Amuro stava preparando un'ordinazione ed era sceso al piano di sotto per prendere del pane quando udì la voce di Azusa.

<< Amuro san prendi anche dei noodles >>

Il ragazzo alzò la testa portando una mano vicino la bocca.

<< Per cosa ti servono Azusa-san? >>

Nessuna risposta.

<< Azusa-san? >>

Nessuna risposta.



Ok bene, lasciamo sbattere il novellino. Tutto regolare.



Risalì in fretta le scale vedendo che Azusa stava sistemando la vetrina per poi incrociare il viso di Agasa, mero rubicondo del solito.
Rimase spiazzato per qualche istante stranito da quello sguardo così cupo.
Sapeva che Shiho gli aveva detto la verità ma era convinto che la ragazza esagerasse coi suoi racconti e invece anche questa volta aveva dimostrato di avere ragione.

Fece finta di niente e sfoggiò un cordiale sorriso.

<< Salve professore >>
<< Già >> si limitò a dire secco.



Iniziamo bene...



<< Allora che vuole ordinare? >>

L'uomo si sedette su una delle poltroncine vicino la finestra.

<< Non hai sentito Azusa-san? >>



E continuiamo bene bene...



<< No. Mi dispiace dal piano di sotto non si sentiva >>
<< Voglio dei noodles al pomodoro >>

Un tono di voce che nemmeno Vodka quando gli girano le palle.

Rei fece un sorriso serafico.

<< Va bene. Arrivano tra pochi minuti >>



*



Stava pulendo i bicchieri e si sentiva osservato.

Agasa mangiava in maniera nervosa masticando in modo rabbioso ed emettendo degli strani rumori nasali.

Era un po' inquietante ad essere onesti.

Posò una pila di bicchieri dietro il bancone continuando a sentire i suoi occhi addosso.
Spostò lo sguardo sul vetro incrociando il riflesso del dottore.



Uuuh come lo stava guardando male...



Sembrava volergli tirare addosso uno dei suoi congegni esplosivi.

<< Va tutto bene dottore? >>

Lui grugnì contrariato.

<< I noodles sono gommosi >>

Gli partì un istintivo tic all'occhio.

La cosa cominciava ad essere personale.

Sfoggiò un sorrisino tirato e si avvicinò al suo tavolo.

<< Se vuole glieli rifaccio >>
<< No >>

Quel "no" doveva essere una caratteristica di quella strana famiglia.

E comunque sapeva benissimo che i suoi noodels erano perfetti.



*



Una volta finito il pasto il dottore si avvicinò alla cassa estraendo il portafoglio.

Amuro si affrettò a scuotere il capo ed alzare la mano.

<< Agasa-san offre la casa >>
<< Non crederai di rabbonirmi così >>

Tooru sospirò spazientito ed amareggiato.

Hiroshi Agasa era un tipo sempre allegro e molto alla mano, era sempre stato tanto gentile con lui e francamente gli dispiaceva questo repentino cambiamento d'umore.

<< Forse dovevo comportarmi diversamente l'altro giorno? >> disse diretto, senza sorrisini o altri preamboli.

Agasa si grattò la guancia imbarazzato.

<< Non penso di dover giudicare >>
<< E allora potrei sapere il motivo di tanto astio? >>

L'uomo abbassò il capo rimanendo in completo silenzio per qualche istante.
Rei si spostò dal bancone mettendosi di fronte a lui.

<< Agasa-san... >>

L'uomo si ostinò a non rispondere e Rei decise di assecondarlo.

<< Odia il freddo >>

Il mormorio del dottore era talmente basso che il ragazzo non fu certo di aver sentito bene.

<< Come? >>
<< Odia il freddo, lo detesta. E non sopporta il disordine. E poi non mi piace che faccia tardi la sera... >>

Rei incrociò le braccia al petto alzando un sopracciglio.



Oh. Ecco qual'era il problema.



<< ... lei va all'università quindi deve studiare e dormire adeguatamente e poi... >>



E poi, ti prego, non portarmela via.



<< Dottor Agasa... >>

L'uomo fermò il suo sproloquio colpito dalla serietà del suo tono di voce.

<< ...le garantisco che non farò mai nulla per nuocere nè a Shiho nè a lei >>

Agasa ammutolì all'istante.

Lui non era dotato della stessa perspicacia di Shinichi o Shiho, non sapeva leggere dentro le persone come loro.
Era un uomo semplice e di poche pretese ma consapevole che colui che aveva davanti era molto abile a mentire. Lo faceva di professione.

Lo fissò per qualche istante ed alla fine decise di fidarsi del suo tono di voce.

<< Bene allora... va bene... >>

Rei annuì accennando un sorriso d'intesa.

<< Se le fai del male prendo i razzi dello skate di Conan e li punto contro di te >>

Il ragazzo annuì più lentamente e più vistosamente sorridendo sincero.
Era felice che Shiho avesse delle persone così affezionate attorno a lei.

<< Ho ricevuto minacce peggiori ma ne prendo atto comunque >>










Angolo dell'autrice.

Eeeee... si. Sono in ritardo. Perdonatemi.
Vi sembrava che Agasa l'avesse presa bene eh? E invece no. Stava solo assecondando la sua "bambina" (Si... "bambina")
Credo che Rei stia ricevendo più minacce da parte di amici e familiari di Shiho che dagli elementi mib.
Comunque, senza divagare oltre, spero che questo capitoletto vi sia piaciuto e che ovunque voi siate non vi stiate sciogliendo come la sottoscritta.
Grazie a tutti. Un bacione.

Violetta_




   
 
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