Hermione
si addormentò fra le loro braccia dopo un quarto
dora, spossata.
La
coprirono bene con le coperte e scesero le scale in
silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri.
“Harry..cos’è successo ieri sera” domandò il rosso sedendosi sul divano.
”Ci siamo baciati” sussurrò abbassando lo sguardo.
Sentì l’amico irrigidirsi.
“Cosa..come?”
ringhiò.
Il moro alzò lo sguardo abbattuto.
“Ron era ubriaca, l’ho messa a letto e prima di addormentarsi mi ha dato un bacio…” spiegò appoggiando la testa sul divano.
”Ah”
fu l’unica risposta, per poi piombare di nuovo nel silenzio
assoluto.
Harry cercò di cambiare discorso.
”Hai
visto tua sorella oggi?” domandò con nonchalanche
cercando di arrivare al
punto nel modo più innocente possibile.
Ron
lo guardò sospettoso. “Si
perché?”
“ehm”
iniziò il moro imbarazzato “Hermione mi ha detto
che..ha passato la notte con Zabini”.
Ron
scattò in piedi come se l’avessero colpito alle
spalle.
“LEI COSA?” urlò furioso.
Harry sbuffò.
Sapeva
che avrebbe reagito così, ma era meglio che
gliel’avesse
detto lui, invece di scoprirlo il giorno dopo davanti a mezza scuola.
“A
quanto pare hanno una storia” spiegò calmo.
Ron sembrava voler scoppiare.
Era
diventato bordeaux
dalla rabbia e si guardava intorno come a voler sfogare il suo
risentimento
contro un povero sventurato.
Sfortuna
fu che la giovane Weasley varcò il ritratto
proprio il quel momento, con un sorriso eloquente sul viso, segno di
aver
passato una bella giornata..e probabilmente, una buona
nottata.
“TU!!”
la indicò il fratello “Te la fai con Zabini
adesso?”
Ginny
rimase a bocca aperta per un secondo, ma ribattè
decisa.
“Si
Ronald, ma non vedo come la cosa ti possa riguardare”
Il
fratello sembrava volerla uccidere con lo sguardo.
“Invece..”
proseguì la rossa ignorando gli occhi
assassini puntati su di lei “Luna mi ha detto di aver visto
Hermione correre
qui in lacrime..perché non pensate a lei invece di
interessarvi alla mia vita
amorosa?”.
“Ci vado a parlare” sbottò Harry alzandosi di scatto.
”Amico..sta
dormendo” borbottò Ron che stava ancora fissando
la sorellina.
“Non
con Hermione, con lui” e si girò verso il ritratto
ma una mano ferma lo bloccò.
“Cos’hai
intenzione di dirgli? Di tornare con lei? È
questo che vuoi? Che Malfoy stia con lei?”
Harry abbassò di nuovo lo sguardo, abbattuto.
”No..non è quello che voglio. Ma lo vuole lei. E lo sai anche tu. Sta soffrendo capisci? Devo fare qualcosa..”sussurrò.
Il
rosso gli lasciò il braccio, convinto.
“Ok..ma
se non va bene..tiragli un pugno da parte mia”
sorrise.
“Bravi”
disse Ginny accasciandosi sul divano “Ma non
fargli troppo male, non vorrei rovinaste il suo bel
faccino..” ma pensò bene di
non finire la frase, notando l’espressione omicida di
entrambi alle sue parole.
Bussò
più volte alla porta del Syltherin, ma non arrivò
nessuna risposta.
“Al diavolo” pensò tirando fuori la bacchetta.
”Alohomora”
sussurrò, e la porta si aprì di scatto.
Entrò nella stanza.
Sembrava che fosse passato un uragano.
Pezzi
di vetro erano per terra, la scrivania rovesciata, e lì, sul
letto, assolutamente immobile c’era lui, Malfoy.
“Malfoy
dobbiamo parlare” disse calmo Harry chiudendosi
la porta alle spalle.
“Cosa
vuoi dirmi Potter? Che non è come sembra?”
ringhiò
il biondo alzandosi dal letto per andargli incontro.
Si fermò a pochi centimetri da lui.
”A grandi linee sì” rispose fissandolo negli occhi.
Indietreggiò sconcertato.
In quegli occhi.
Dove aveva sempre visto disprezzo e arroganza.
Erano
vuoti,
completamente vuoti.
Nessuna emozione, neanche una goccia del Serpeverde che
aveva odiato.
“Cosa
ti è successo” balbettò il moro
fissandolo
spaventato.
Draco
rise, al limite dell’isterico, e andò a buttarsi
di
nuovo sul letto.
“è
stata lei..mi ha portato via tutto. È entrata nella
mia vita come il vento, e se n’è andata come una
tempesta”
Harry
era basito dalle parole del biondo.
“Perché
non hai capito che non era colpa sua”
“Perché…ho una paura matta Potter”
sussurrò a denti
stretti “Se dopo due giorni mi fa sentire
così…cosa ne sarà fra un mese? O un
anno magari? Cosa succederà se mi lasciasse scegliendo te o
Lenticchia? Me lo
spieghi? Sono un Malfoy cristo santo!” sbottò
lanciando il portacenere, che si
andò a frantumare in mille pezzi contro il muro.
Il
moro era sconvolto. Non aveva mai visto Malfoy così,
così spaventato.
“beh
sappi che sta soffrendo…per qualche assurda ragione
è affezionata a te, ci tiene, quindi tira fuori le palle per
una buona volta
serpe, e accetta i suoi sentimenti, ma soprattutto…accetta i
tuoi” borbottò
aprendo la porta.
“Ah giusto” si ricordò Harry prima di uscire.
Camminò
verso il biondo che guardava il soffitto appoggiato al cuscino.
“Malfoy” lo chiamò.
Lui si girò guardandolo interrogativo.
E lo colpì. Con forza. Come a sfogare tutta la rabbia accumulata in quei 6 anni.
Un pugno in pieno viso.
“questo
era da parte di Ron..ma ti avverto serpe, falla
soffrire ancora e il prossimo sarà da parte di
entrambi” e detto questo uscì,
lasciando il Syltherin sanguinante.
Avvistato:
Il nostro amato Bambino Sopravvissuto che esce
dalla stanza del Principe delle Serpi. Un duello per la principessa? No
miei
cari, qualcosa di più profondo degno di un Grifondoro. La
difesa dell’orgoglio.
Cosa devi fare mio caro H? Beh, quando tocchi il fondo puoi sempre
scegliere:
lasciarti andare all'autocommiserazione o stringere i denti e
continuare a
lottare.
Quindi
spegni le luci e dormi mia cara Hogwarts, perché
molte cose non sembreranno così brutte al buio.
Malfoy
se ne stava nel suo bagno, mentre tamponava il
naso.
Stupido Potter che l’aveva colpito.
Gliel’avrebbe
fatta pagare.
Ma
probabilmente tutta quella rabbia non era dovuta al
pugno di Harry, ma alle sue parole, così vere che
l’avevano colpito molto più
forte.
Aveva dannatamente ragione, ma Draco non ce la faceva.
Era
confuso.
Mai in vita sua aveva provato sentimenti del genere per una donna..e adesso c’era caduto dentro fino all’ultimo.
E
poi perché proprio
lei? Perché
No,
non poteva andare avanti così, avrebbe dovuto
evitarla, dirle che era stato solo un gioco e che si era stufato, ma
sapeva
benissimo che non ci sarebbe riuscito.
Era un bravo bugiardo.
Aveva mentito a tante ragazze per poi trovarsele nel suo letto.
Ma in quel momento non ci riusciva.
Il solo
pensiero di farla soffrire lo colpiva nel petto come un mare di pugnali.
Doveva andare da lei.
Doveva
parlarle, guardarla in
quei occhi dorati che l’avevano incatenato a lei.
Hermione
intanto era rinchiusa in camera sua.
La
debole luce della luna che filtrava dalla finestra
socchiusa le illuminava il viso, mettendo in evidenzia le lacrime che
sgorgavano dagli occhi.
Come aveva potuto fidarsi? Malfoy era e rimarrà per sempre un meschino.
Aveva sbagliato a sperare che fosse cambiato.
Eppure sembrava tutto così facile quando ce l’aveva al suo fianco.
Quando
si incontravano i loro sguardi e si perdeva in quel ghiaccio.
Scosse la testa cercando di non pensarci.
L’avrebbe superato, forte e decisa, ma qualcosa la bloccava.
Stupidi sentimenti.
Com’era
potuto succedere? Una fiera Grifondoro che si innamorava di una viscida
serpe.
“Herm?
Ci sei?” la voce acuta di Ginny Weasley la ridestò
dai suoi pensieri.
Prese un profondo respiro cercando di controllare il tremolio nella
voce.
“Si
Gin..ma non mi va di parlare adesso”
“Ehm..”
una piccola pausa che tradì la voce sicura
“C’è
qualcuno che vorrebbe vederti”
Hermione
si tirò su di scatto sul letto. “Chi?”
“Malfoy”
Se
fosse stato possibile, Hermione sarebbe stata già
sepolta dentro al suo letto a baldacchino.
Si
tirò su con rabbia, cercando di sistemare con le mani
tremanti i capelli per poi dirigersi alla porta.
L’aprì
con forza e il suo sguardo di pura furia s’impuntò
sul biondo, che stava, per la prima volta nella sua vita, nervoso di
fianco
alla Weasley.
Si guardava i piedi, torturandosi le mani.
Se non fosse
stata così ferita nell’orgoglio
l’avrebbe abbracciato per quanto le faceva
tenerezza.
Ginny,
notando la tensione che si era creata in quei
pochi secondi, si dileguò, borbottando qualche scusa per poi
scendere di corsa
le scale.
“Cosa
diavolo vuoi Malfoy?” pura rabbia traspariva dalla
voce della Grifondoro.
Il
biondo alzò lo sguardo colpevole e rimase a fissarla
per un secondo.
“Parlarti
ovviamente” rispose recuperando un po’ di
sicurezza e facendosi avanti per entrare nella stanza della ragazza.
La
riccia lo bloccò sulla porta con una mano, decisa.
“Fermo.
Non intendo farti entrare. Dimmi quello che
dovevi dirmi e vattene”
Draco sospirò passandosi la mano da pianista fra i capelli chiari.
”Dio
Granger, non intendo parlare in mezzo a un corridoio”
Il viso di Hermione si distese in un ghigno.
Anche se il ragazzo cercava di nasconderlo, era imbarazzato.
Compiaciuta,
rimase ferma
dov’era, bloccando il passaggio.
“No.
Tu adesso parli qui, dove tutti possono sentirti
tranquillamente” e fece segno con la testa alle scale, dove
probabilmente i
suoi amici si erano nascosti cercando di carpire qualche pezzo della
conversazione.
Gli occhi di Malfoy si sbarrarono.
Colpito
in pieno tornò
a guardarsi i piedi.
“Bene” sussurrò.
Rialzò la testa incontrando gli occhi dorati della ragazza “Volevo solo dirti che..non dovevo prendermela con te, che ho esagerato..e..” si bloccò alzando gli occhi al cielo come se stesse facendo uno sforzo enorme per pronunciare quelle semplici parole.
”Continua”
disse Hermione cercando di nascondere la nota compiaciuta nella
voce.
“Mi dispiace
Hermione”.
Un
sussurro, tenero, da bambino, che la ragazza non
avrebbe mai immaginato potesse appartenere al famoso Draco Malfoy.
“Ripetilo,
non ti ho sentito bene” lo stuzzicò cercando
di non ridere.
Draco
sbuffò e si girò verso le scale.
“HO DETTO CHE MI
DISPIACE HERMIONE, SENTITO TUTTI?”
urlò
a squarciagola provocando le risate della ragazza.
Gli prese il viso tra le mani facendolo girare verso di lei, e con una tenerezza infinita lo baciò.
Si staccarono dopo pochi secondi guardandosi negli occhi.
“Non c’era bisogno di urlare serpe”
sussurrò la riccia
ridacchiando.
Draco
sorrise. “Continuo
a chiedermi perché non sei una
Serpeverde”
“Perché ci
vuole un coraggio da Grifondoro per avere a
che fare con te”
Si
baciarono con trasporto, e nessuno dei due sentì il
gemito di dolore provenire dalle scale.
Non
c’era Ginevra Weasley nascosta nella penombra, e
neanche Ronald.
Un ragazzo si era appena accasciato contro il muro stringendosi il
petto.
Dagli occhi verde
smeraldo, calde lacrime fuoriuscirono silenziose, marcando
il
dolore.
Il dolore di un amore destinato a non esaudirsi.
Harry
Potter soffriva.
Il
veleno di una serpe può essere succhiato via? Certo.Ma
è strano che sia stato lo stesso serpente a salvare la
nostra grifona.
Congratulazioni Regina H. I migliori auguri dalla tua Gossip Girl. Una
sola
domanda rimane senza risposta. Chi era il ragazzo sulle scale a
chiocciola che
piangeva mentre la coppia dell’anno si faceva prendere dalla
passione? Io ho
qualche sospetto. XoXo..Gossip Girl