RISPOSTE
ALLE RECE:
Seira_9: CIAO,
SEIRA! SISI PENSO PURE IO CHE QUESTA SIA UNA DELLE MIE MIGLIORI FF E C METTO
DAVVERO L ANIMA XKè è LA COPPIA CHE Più MI PIACE! L UNICO PROBLEMA è CHE NN C SN MOLTE PERSONE CHE
COMMENTANO QUINDI IO ASPETTO SEMPRE UN POKO PER VEDERE SE LO FANNO! QUINDI
ANCHE SE RITANDO NN T PREOCCUPARE . HO Già PRONTI I CAPITOLI SINO AL 10. SPERO
CONTINUERAI A SEGUIRE IL MIO LAVORO! UN BACIO
Shooting star:CIAO SHOO-CHAN! CM VEDI ECCO IL NUOVO CAPITOLO! SPERO DI NN AVERTI FATTA ASPETTARE TROPPO (NN TE PROCUPE I CAP SINO AL 10 SN GIà PRONTI). CHE CI VUOI FARE? IO SPERO SEMPRE IN QUALCHE NUOVO COMMENTINO XKè TENGO MOLTO A QUESTA FF! CMQ SN SEMPRE FELICE DI VEDERE CHE TU DEDICHI DUE MINUTINI PER LASCIARMI UN TUO PARERE! GRZ! SCUSA X GLI ERRORI DI BATTITURA, IL FATTO è CHE UNA VOLTA FINITO IO NN RIVEDO IL CAP, MA LO PUBBLICO DIRETTAMENTE AHAHAHAH! ECCO IL TUO NARU IN AZIONE! MA SAI X QUANTO MI RIGUARDA PREFERISCO LE SASUNARU QUINDI NN CREDO CHE FARò FARE L UKE A SASU. INVECE M PIACCIONO LE ITASASU! CMQ STAREMO A VEDERE! ORA T LASCIO AL CAP! BUONA LETTURA!
TUTTI I PERS
DI QUESTA FF SN MAGGIORENNI E CMQ NON REALMENTE
ESISTENTI COSì COME I FATTI NARRATI.
CAP
8
DIMENTICARE
Sasuke restò fermo davanti alla porta di suo
fratello, respirando piano, quasi avesse avuto paura di essere sentito.
Tremava.
La pioggia era riuscita a scalfire la flebile difesa dei vestiti ed era
penetrata nella carne, fin dentro le ossa.
Dimentico del suo timore, si lasciò sfuggire un sospiro e si diede dello
stupido.
Stava inzuppando tutto il corridoio.
Fortuna che i suoi genitori non c’erano.
Non Mikoto, certo, lei si sarebbe preoccupata subito
per lui, chiedendogli cosa fosse successo mentre sorseggiavano insieme del
latte caldo, ma Fugaku l’avrebbe rimproverato di
brutto.
Eppure, si disse, in quel momento non ci avrebbe fatto caso, troppo preso dalla
sequenza di immagini che gli vorticavano in testa.
Strizzò gli occhi per evitare cadessero delle lacrimucce e strinse forte i
pugni.
…ma quel singhiozzo non riuscì proprio a trattenerlo…
-Hai intenzione di rimanere lì ancora per molto, nii-chan?
Sasuke alzò lo sguardo, non troppo stupito dal fatto
che il suo aniki lo avesse sentito anche attraverso
la porta.
Come sempre dimostrava di essere il migliore anche quando non gli era
richiesto.
Si concesse un ultimo respiro profondo prima di entrare, portandosi timidamente
una mano davanti alle labbra, come succedeva sempre quando faceva qualcosa che
sapeva non andasse fatta.
Questa volta però era diverso.
Itachi lo capì subito appena lo vide, bagnato
fradicio, aggrappato alla maniglia, con quegli occhi grandi e lucidi che
parevano supplicarlo di essere aiutato.
Si alzò lentamente dalla sedia quando capì che Sasuke
non avrebbe mosso un passo.
Non voleva disturbare, eppure quando accadeva qualcosa si fermava sempre
davanti la sua camera, aspettando che fosse lui ad accorgersi della sua
presenza.
Si avvicinò con cautela, guardando il visino calato del fratello e
inginocchiandosi davanti a lui.
-Che hai combinato, nii-chan?
Sasuke serrò, se possibile, ancora di più i pugni, fino
a far diventare bianche le nocche, e si morse forte il labbro inferiore.
-Così ti farai male.
Il maggiore gli passò due dita sul punto martoriato, portando via col suo tocco
una goccia vermiglia.
-Cos’è successo, nii-chan?
Ma il bambino ancora non rispondeva.
Si era limitato a chiudere gli occhi, gemendo sotto il suo tocco.
Itachi lo guardò per qualche secondo ancora, poi
chiuse la porta e, quando si allontanò, il mondo parve crollare sotto i piedi
del più piccolo.
Lo aveva…fatto arrabbiare?
Tuttavia non potè che rimangiarsi quelle parole
quando il giovane, dopo essere ritornato, lo spogliò lentamente e lo asciugò,
avvolgendolo all’ultimo in una coperta, prendendolo in braccio e sedendosi con
lui sul letto.
Itachi gli fece alzare il viso, incatenando i loro
sguardi.
Non gli chiese niente, aspettando invece che fosse lui a parlare.
-I-io…
Un singhiozzo eruppe dalla sua gola e subito ne seguirono altri sempre più
potenti, finchè non si lasciò andare ad un pianto
disperato.
-Io sono un assassino, nii-san!
Dopo un primo momento di sorpresa, il maggiore lo strinse forte tra le braccia,
preparandosi a ragionare come faceva il fratello per riuscire a calarsi nei
suoi panni e rassicurarsi una volta di più che ciò che era successo, qualunque
cosa fosse, non doveva essere così grave.
-Calmati, piccolino, calmati…
Gli diede delle pacche gentili sulla schiena, ondeggiando avanti e indietro,
cullandolo con dolcezza e stringendoselo al petto finchè
il pianto non si ridusse a rari colpi di tosse, ma anche così Sasuke si rifiutò di staccarsi da lui, rimanendo saldamente
aggrappato alla sua maglia.
-Ora, Sasuke, spiegami com’è che da un momento
all’altro il mio nii-chan si è trasformato in un
pericoloso assassino.
Il bambino tirò su col naso e lo guardò in viso per cercare la sicurezza nei
suoi occhi.
-Io…io s-stavo venendo qua a casa…ero già lontano dall’ accademia. Mi mancava
poco…pochi metri…e, svoltato un angolo ho sentito dei miagolii. Dei ragazzi più
grandi stavano tormentando un gattino moribondo…ed io non ho fatto niente,
niente, nii-san…ho lasciato che morisse senza fare
niente!
Sasuke affondò il volto contro il suo collo e scoppiò
nuovamente a piangere ed Itachi sospirò forte,
prendendo ad accarezzargli i capelli sulla nuca, sapendo che quello era uno dei
pochi modi per rilassarlo.
Alle volte ancora si chiedeva se davvero lui e quell’angelo fossero fratelli.
Ad Itachi venne in mente quel ricordo quando, aprendo
la porta, aveva visto Sasuke con uno dei suoi vestiti
addosso.
La maglia nera sarebbe dovuta essere a mezze maniche, ma al ragazzo arrivava a
sfiorare i gomiti, così come la scollatura che lasciava intravedere una parte
del petto diafano.
I pantaloni del medesimo colore era stato costretto a legarlo alle caviglie con
sue pezzi di stoffa strappati dai vecchi vestiti gettati in un angolo.
Non aveva potuto trattenere un ghigno, ricambiato da uno sbuffo del più
giovane.
-Erano tutti umidi e puzzolenti.
-Vedo che ti sei trovato a tuo agio, nii-chan.
Sasuke abbassò lo sguardo, voltandosi di scatto.
-E’ stato come ritornare nel passato.
Itachi si era avvicinato lentamente e l’aveva stretto
forte, facendogli posare la schiena sul suo petto.
-Allora, come ti senti?
Ora che balzavano velocemente da un ramo all’altro, Sasuke
si stava rimproverando quel “mai stato meglio” che aveva sussurrato.
Non era del tutto vero.
Se fosse stato del tutto bene ora non gli sarebbe mancato il fiato.
Un forte giramento di testa lo costrinse a fermarsi, posando la mano contro il
tronco ruvido e piegandosi su di esso, cercando conforto nella sua freschezza.
Ansimava pesantemente, il corpo ricoperto di minuscole goccioline che andavano
ad imperlargli la fronte.
No, ora che lo notava non stava PER NIENTE bene.
Lo capì quando non gli ressero più le gambe e rischiò di cozzare contro il
terreno a qualche metro da lui.
Per qualche istante sentì l’aria fredda sulla sua schiena frustarlo
dolorosamente per poi essere scacciata da un calore soffocante che lui
conosceva molto bene.
-Baka otouto.
Itachi gli posò le labbra sulle tempie in una breve
carezza che gli permise di scoprire che la febbre si era alzata.
Senza indugio, issò il fratello tra le sue braccia, portandolo nei pressi del
torrente che aveva adocchiato all’andato quando l’aveva trasportato alla base.
-Segui l’istinto, Naruto, segui il fiuto, segui la
voce di Kyuuby, sentirai se sta mentendo. Molto
probabilmente incontrerai degli ostacoli più grandi di te…non morire.
Naruto sentiva ancora rimbombargli in testa le parole
della vecchia Tsunade…
E così…poteva morire?
Davvero la vecchiaccia credeva che sarebbe crepato a quel modo?
A un passo dal realizzare il suo sogno?
A un passo dalla persona che amava?
Ad un tratto…sentì un odore familiare.
Si fermò, guardandosi in torno.
Il torrente gli offriva una panoramica distorta della realtà, ma, alzando il
viso, non potè più avere dubbi.
Senza esitazioni, senza chiedersi niente, balzò sul corpo addormentato,
strusciandosi con forza.
No, non stava sognando…e, per la prima volta, si mosse usando il cervello.
Estrasse in pochi attimi l’ampolla, prendendo da una tasca la ciocca di capelli
scuri e lunghi che l’Hokage gli aveva consegnato.
I capelli di uno dei più pericolosi traditori di Konoha…uno
che, per il potere, aveva sterminato il suo clan.
Li intinse per qualche secondo nel liquido incolore e ad essi aggiunse un po’
del sangue contenuto in una provetta che recava il nome “Orochimaru”
impresso sull’etichetta.
Quando vide il tutto diventare di un colore purpureo, estrasse la ciocca,
rimettendola al suo posto, avvolta in un fazzoletto, sbrigandosi a far
scivolare la mistura tra le labbra del ragazzo.
Sasuke si svegliò con la sensazione di qualcosa
pressato sullo stomaco.
Aveva le labbra bagnate, lo sentiva distintamente, ma, quando si passò la
lingua, non sentì niente di strano.
A parte questo, il mal di testa era così forte da lasciarlo stordito.
Aprì gli occhi con difficoltà e a colpirlò fu il sole
che cominciava a tramontare, tingendo d’arancio tutto intorno.
Ma…intorno dove?
Dove caspita era?
-Ti sei svegliato, teme?
-N-Naruto?
Il biondo si alzò leggermente per poter incontrare gli occhi color notte del
ragazzo.
In essi lesse confusione e…un pizzico di dolore, così che sorridere fu
inevitabile.
-Ciao…Sasu.
Sasuke ammirò estasiato l’espressione che gli stava
regalando per la prima volta.
Non aveva mai visto Naruto…punto.
Non aveva mai visto Naruto…o meglio GUARDATO.
E gli piaceva molto ciò che aveva davanti.
I suoi capelli splendevano lucenti, liberi del coprifronte,
leggermente più lunghi ai lati del viso, che non aveva ancora perso quei
lineamenti infantili che, almeno credeva, sarebbero sempre rimasti a marcare
delicatamente la pelle brunita.
Non resistette e gli scostò una ciocca dispettosa dietro l’orecchio.
-Ciao, dobe.
Il sorriso del più piccolo si allargò un poco, ma una lacrima dispettosa
scivolò dai suoi occhi ed un singhiozzo lo scosse violentemente.
Sasuke aggrottò la fronte, portando via quella
piccola goccia salato con le dita.
-Che hai, dobe?
Naruto scosse la testa, appoggiando un istante
l’orecchio contro il suo petto.
Sentire forte il battito del suo cuore riuscì finalmente a convincerlo che il
suo Sasuke era vivo, che stava bene, che era lì con
lui…e non l’avrebbe più lasciato, per nessuna ragione.
Ma ora veniva la parte più importante e non doveva assolutamente sbagliare.
Aveva dato a Tsunade il compito di occuparsi del
resto al Villaggio della Foglia ed ella aveva preferito usare il suo intruglio
anche sugli abitanti…tutti tranne lei, Naruto ed Ero-sennin.
Non sarebbe stata un’impresa difficile, gli aveva detto, una volta rientrate
tutte le squadre avrebbe dato loro il compito di iniettare una piccola dose di
quella medicina a tutti gli abitanti, poi i leader avrebbero pensato ai gruppi
di ghenin e jonin, mentre a
loro ci avrebbero pensato l’Hokage e Jiraja.
Ma, ed era strata chiara su questo punto, avrebbero
dimenticato solo del tradimento di Sasuke, sarebbe
stato come se lui non si fosse mai allontanato…per questo il biondo ora doveva
essere ancora più cauto.
-Sei svenuto all’improvviso, teme, mi hai fatto preoccupare!
Si rilassò alla carezza che l’Uchiha gli concesse sul
capo e sorrise, vedendolo chiudere gli occhi , percependo il sonno che si
impadroniva del ragazzo.
‘Moccioso.’
Naruto sobbalzò all’improvvisa voce che gli fece
scoppiare la testa.
Era sempre così quando LEI gli parlava.
‘Cosa vuoi?’
‘Sei consapevole del fatto che ora lui non ricorderà niente né di suo fretello né di Orochimaru o del
periodo che ha vissuto con loro?’
‘Certo…e con questo.’
‘Beh…ti consiglio di scappare se non vuoi affrontare adesso uno dei due
problemi.’
Naruto si alzò rapidamente, issandosi Sasuke sulla spalla e balzando in mezzo agli alberi.
Doveva allontanarsi…subito…
Dalle labbra gli uscì un debole sussurro impregnato di preoccupazione.
-Itachi…
OK OK…SCUSATE IL RITARDO, MA NN AVEVO IDEE PER
CONTINUARE QUESTA FF, QUINDI CHI NE HA LE ESPONGA!
INIZIA LA LOVE TRA SASU E NARU!
CHISSA’ COME SI ARRABBIERA’ ITACHI!!!
RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE MI HANNO SPRONATO AD
AGGIORNARE, QUINDI SPERO DI RISENTIRLI!
SCUSATE IL RITARDO!
GRZ A :
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