Capitolo 8
Nessuna
coincidenza
Lettera 48
Sigyn non sa
niente,
ovviamente, ma ora tutto ha un senso. Vedo la stortura, solo non so
come
raddrizzarla e ogni soluzione mi appare audace e spaventosa allo stesso
tempo.
Lettera 49
C’era
una sola cosa che
ieri ti avevo chiesto di non fare, ricordi? Io sì, ma lascia
che ti rinfreschi
la memoria, perché forse avevi bevuto un corno di idromele
di troppo. Sei arrivato
qui e abbiamo parlato di Astrid e io ti ho spiegato perché
era importante che
Sigyn non sapesse che la conoscevamo. Ci sei fin qui? Se la risposta
è sì,
barra con un segno di croce su “sì, ho
capito.”
Se hai spuntato
(come
spero) la casella giusta, potresti per favore di dirmi cosa ti ha detto
il
cervello? No, perché a me sfugge completamente il
ragionamento mentale che ti
ha convinto a recarti da lei, a casa sua, per dire davanti ai suoi
genitori che
cosa, per le Norne, cosa? La verità tu non la puoi dire.
Aprirebbe ferite
enormi in una famiglia già provata, in nostra madre. Di lui
no, non mi
interessa. Avrebbe potuto dirmelo in mille occasioni – o
dirlo a te, a questo
punto sarebbe stato uguale – invece ha preferito tacere,
mistificare,
cancellare con un colpo di spugna quello che è stato. Chi
è l’ingannatore, il bugiardo,
adesso? Come laverà la sua colpa? Oh, lo so, lo sento:
adesso tu ti metterai a
blaterare che ho ragione in teoria e non in pratica e giocherai a fare
il buon
re. Scimmiotterai certe mie idee, sostenendo come la ragion di Stato
possa
portare a occultare fatti ed eventi in nome di qualcosa di
più nobile e
importante: il popolo – anzi i popoli – che ci
siamo impegnati a proteggere e
che, per inciso, non ci hanno mai chiesto niente se non la
libertà. Quella che
invoco anche io, ma in maniera diversa.
Ma adesso
parlare di
questi concetti è inutile e fuori luogo. Sigyn non
tornerà perché ho guardato
nella sua testa e ho visto quello che vuole, desidera, spera. Come
potrebbe
avvicinarsi a me sapendo che so cosa si lascerebbe fare? È
persa, e il punto è
che temo possa andare a investigare da sola, sfruttando le informazioni
elaborate insieme. Questo potrebbe rovinare le nostre indagini, rendere
vano il
mio piano e inutili i rischi che sto correndo. Quindi fammi il favore,
fratello. Porta le chiappe qui anziché andare a
chiacchierare con il padre di
Sigyn.
Lettera 50
Come hai potuto
permettere che mi insultasse in questo modo?
Lettera 51
Sai dove devi
ficcartela,
la tua offerta di pace?
Lettera 52
Lo devo
ammettere, Thor,
sono colpito. Ho aperto la tua lettera chiedendomi chissà
quale altro gesto
deficiente avresti compiuto per farmi incazzare, ma stavolta hai
superato le
mie aspettative. Mi hai stupito. Allora, da dove vuoi che cominci?
Non
chiederò la grazia a
Odino, non mi pentirò di quello che ho fatto. Ho sputato
sangue e non l’ho
chiesta, sono svenuto davanti a lui e non gli ho detto una sola parola,
al
riguardo. Odino, non padre. Non lo è, non ci lega alcun
vincolo di sangue, né mai
si è comportato come un genitore dovrebbe, neppure adesso.
Mi ha fatto
gentilmente portare dai sotterranei all’infermeria per non
dover spiegare al
suo popolo una mia eventuale morte, ma soprattutto perché
ora gli servo, Thor.
Faccio gratuitamente ciò che altri non sono in grado nemmeno
di pensare pur
ricevendo un corrispettivo. Per questo la costringerà a
tornare.
Lo so, non ci
arrivi. Non
cogli il nesso tra la volontà del tuo re di risolvere presto
il caso e la sua
pretesa che Sigyn torni a ronzarmi intorno. Non puoi farlo. Ti dovrei
scrivere
che sei troppo idiota per comprendere, ma non è esatto come
termine, no: direi
che sei ingenuo, ecco.
Vedi, fratello,
il buon
Padre Tutto sfrutta Sigyn per costringermi a occuparmi della questione
ma,
soprattutto, per farlo a modo suo.
La
polvere che ha nascosto sotto il tappeto va fatta sparire, la parete
affrescata
deve essere coperta – a proposito, chissà se
c’è qualcosa, sotto la volta che
lo ritrae e celebra la sua famiglia e i suoi successi? (1) E dimmi
Thor, il mio
ritratto l’ha già fatto cancellare? –
rispondimi pure sinceramente, a me non
importa, non interessa più da molto,
molto tempo. Ma torniamo a noi: Padre Tutto verrà
da me e dirà che io e lui
siamo uguali, che i nostri desideri sono simili, puntano nella stessa
direzione, quindi come posso io accusarlo, se sono coinvolto e
invischiato
quanto lui? Affermerà sprezzante che non posso giudicarlo,
ma solo proteggere
il suo nome per il fottuto bene di Asgard e, soprattutto, per lei che
non
merita altro fango addosso. La userà per controllare me. Da
chi pensi abbia
imparato a raggirare il mio prossimo, sentiamo?
Maledizione, la
morte di
Astrid avrebbe dovuto liberarci tutti e invece ci ha invischiato in una
storia
sgradevole e tremenda. Ecco perché non dovevi andare da
Sigyn e mentirle a quel
modo. Ora che ti ho svelato tutti i retroscena non mi resta che
rispondere a
lei. Grazie Thor, grazie tante.
Lettera 53*
Sigyn,
ovviamente non ho
assolutamente dato incarico a quell’idiota di mio fratello di
porgerti le mie
scuse. Nessuno sano di mente affiderebbe un messaggio delicato e
importante
all’irruente dio del tuono, nemmeno se fosse confinato in una
noiosa
infermeria. Questo non vuol dire che mi rimangerò con questa
missiva il senso
del messaggio di quel caprone (2). Quello che ho fatto è
stato crudele, fidati
lo so, ma necessario in una maniera che tu ancora non puoi comprendere.
A
ferirti non è sapere che io abbia visto Astrid, ma il resto.
Non c’è
giustificazione che tenga, per questo. Ci sono mali necessari
– e quello non lo
era – esistono compiti che vengono svolti con disgusto, e
mentirei se ti
dicessi che per me è stato così. Sono il dio
dell’inganno, questo è il nome che
mi hanno dato. Porto il caos ovunque, anche dentro di te. Potrei dirti
che non
userò ciò che ho visto per manipolarti. Suonerei
pateticamente bugiardo a
qualsiasi orecchio. Semplicemente, non meritavi tutto questo e capisco
perché
non mi vuoi più vedere, comprenderò se affiderai
la tua vendetta a qualcun
altro, anzi. Ti invito a fare esattamente questo. Ignora i discorsi sul
senso
del dovere di Thor, di tuo padre, del tuo re, persino. Il primo
è un ingenuo, i
secondi ti stanno usando. Sono quasi certo che, stavolta, brucerai
questa
lettera.
Lettera 54
Sai qual
è l’ironia della
sorte, Thor? Adesso che la mia cella misura un po’
più di diciotto passi per
venti io cammino a malapena, mi stanco immediatamente e rimpiango un
po’ che il
gabinetto sia a trentaquattro passi dal mio letto. Nostra madre ha reso
quella
che era una soffitta spaventosa e con il tetto sfondato un appartamento
confortevole e ben arredato: la mia gabbia,
adesso, è bellissima. Affaccia sul bosco, si intravede uno
scorcio del fiordo
che circonda il palazzo. Devo confessare di aver provato un moto di
felicità e
stupore improvvisi, vedendo l’acqua blu e scintillante. Ci
sono libri, tappeti,
poltrone, un camino, strumenti per fare esercizio fisico persino, ma
non posso
uscire, resto un prigioniero e non l’ho dimenticato, non
posso. Mi chiedi se
rimpiango la compagnia del mio pubblico di tagliagole. Ho chiesto ai
secondini
che bivaccano nella mia anticamera cosa ne pensano di questa tua
affermazione,
e loro mi hanno risposto che di quel gruppo di delinquenti se ne
può
tranquillamente fare a meno e si sono arrischiati a domandare, con
infinita
esitazione, se potevo fargli la grazia di insegnargli uno dei miei
trucchi per
vincere a carte. Il portavoce del gruppo ovviamente è il
buon Bjorn (3). Si è anche
premurato di raccontarmi, qualora a me interessasse, di essersi
ufficialmente fidanzato
con la ragazza che corteggiava e di averne incontrato i genitori. Sono
rimasti
molto impressionati dal fatto che io l’abbia picchiato, lo
considerano un
grande onore. Gli ho fatto presente che non me ne può
fregare di meno della sua
vita privata e, come regalo di nozze, gli frantumerò tutte e
dieci le falangi,
solo a patto che non mi tedi mai più con queste cretinate.
Lettera 55
Come il lupo,
esattamente. In fondo, la modalità con cui risolve i suoi
problemi è stata
collaudata in anni e anni di macchinazioni e depistaggi. Mi usa, ci
usa,
concede per poi sottrarre, ricatta in maniera subdola. Promette e poi
circonda
il percorso di paletti. Potrei farti ricordare quando, il giorno della
tua
incoronazione, decidesti di vendicarti degli Jotnar: era una scelta
impulsiva,
la tua? Probabilmente sì e il tuo piano, non
dimenticherò mai di dirtelo, era
davvero stupido e incauto, tuttavia c’era un fondo di
giustizia nella tua
pretesa. L’idea era orribile, ma il principio che lo animava
lecito e corretto.
Eppure non gli è importato, ti ha punito in modo esemplare
con il banno.
Peccato che, a
noi, i
suoi metodi tirannici non stupiscano più di tanto. Ci
abbiamo fatto il callo,
dico bene?
Lettera 56
La
sincerità è un lusso
che non voglio concedermi, un’illusione cui non voglio
aggrapparmi. Non è un
valore né è assoluta. Io non devo essere leale
con te o con Sigyn, soprattutto
con lei. Non le devo niente, non ho intenzione di restituirle una
goccia, un
sussurro di quello che le ho strappato, perché era utile e
necessario. E tu lo
sai. Non è la mia donna, né mai lo
sarà. Nostro padre tenta di gettarla nel mio
letto per accusarmi di un vizio che appartiene più a lui che
a me, e lo fa in
maniera subdola, spietata, che non posso fare a meno di ammirare, lo
ammetto.
Le concede di entrare nella mia stanza al calare delle tenebre, quando
le
guardie che mi tengono d’occhio sono stanche e affamate.
Vuole che restiamo
soli, così che il lupo imprigionato scelga di mangiare,
anziché mostrare il
ghigno carico di sfida e lasciarsi crepare.
Bel modo di
stanarla,
davvero. Degno di lui. Lo avevo sottovalutato, mi ero concentrato sulla
possibilità che tu o qualcuno dei nostri incapaci fratelli
spifferasse a destra
e a manca la ragione delle rughe nuove che solcano il viso di nostra
madre, e
invece è stato lui. Ha messo a repentaglio tutto il mio
piano e la mia stessa
vita, condividendo con lei parte della mia strategia. Ovviamente Sigyn
ha
frainteso. Mi ha urlato contro parole sul sacrificio, il coraggio, la
pazzia.
Le ho fatto presente, non celandole affatto un certo fastidio per il
tono e la
sua irruzione improvvisa, che aveva azzeccato solo la pazzia,
caratteristica
che senza dubbio mi appartiene. Tutto il resto sono vane parole. Non ho
scelto
io, di essere un bersaglio. Mi sono ritrovato in questa fastidiosa
condizione e
non sono nemmeno certo che i delitti siano collegati con la mia
particolare vicenda.
Potrebbe tranquillamente essere il piano di un qualche nemico vecchio o
recente, non ha importanza, che sta cogliendo al balzo
l’occasione offertagli
dal caos di queste ultime settimane per agire passando indisturbato. Io
avrei
fatto così, farei così.
Come al solito,
le nostre
visite sono la valvola di sfogo dei miei secondini. Ti informo che
stanno
abbassando la guardia, fratello. Credono che il loro principe gli sia
amico e
non rappresenti più un pericolo solo perché deve
fermarsi a riprendere fiato
ogni dieci passi e ha un tavolo pieno di intrugli e medicamenti. Si
illudono
che, siccome un paio di volte ho concesso loro di bere il mio idromele
e mi
sono divertito a giocare a carte insieme, mi farei degli scrupoli a
tagliare
loro la gola da un orecchio all’altro. A metterli fuori
strada è il fatto che
io stia apparentemente lavorando per Asgard. Dormi sonni tranquilli,
fratello.
(4)
Continua...
L’angolo
di
Shilyss
Caro
Lettore,
Vuoi
più Shilyss
nella tua vita?
Ogni
settimana ti
domandi quale storia aggiornerò interrogando i tarocchi, i
fondi del caffè o le
Rune? Vorresti sapere con precisione il momento in cui posto?
Ti
piacerebbe
conoscere anteprime e curiosità, sapere quali altre trame
sto elaborando e come
immagino il mio mondo con foto eccetera, ma non vuoi interagire su
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forse ho
un presente per te. Shilyss approda sui social. Vinci la timidezza e
seguimi in
questo magico mondo delirante ricco di avventure! Potrai
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Voglio
come sempre
ringraziare i coraggiosi recensori (Stella Cadente, MaxT, Avareil,
Sildoryl,
Makochan, Lightning, LadyStarkiller98, Myrose e Detective per aver
nutrito la
buona Fatina dell’Ispirazione e ringrazio tutti coloro che
preferiscono,
seguono e ricordano questa mia storia. Vi adoro tutti. Vincete la
timidezza e
ditemi che ne pensate, mi raccomando!
1
Il riferimento,
qui, è alla scena presente in Ragnarok dove Hela mostra la
volta originale
della sala del trono di Odino (per voi due, Makochan e Light, so che
apprezzerete ♥).
2
Nell’Edda Thor
va in giro su un carro velocissimo tirato da… caproni.
3
Credevate che
avrei dimenticato Bjor? Puah!
4
Mi rendo conto
che questa lettera è, più delle altre,
particolarmente criptica perché non è
chiaro il motivo per cui Sigyn è tornata da Loki nonostante
quello che ha
subìto nel capitolo 7. Siccome non mi va di farvi stare 14
giorni con il dubbio
amletico, voglio espletarvi il passaggio: Odino convince Sigyn a
tornare
rivelando qualcosa che Loki e Thor sanno (il sacrificio) e che potrebbe
far
parte della strategia di Loki; qualcosa che la ragazza non condivide e
che la
spinge, nonostante tutto, a tornare da Loki.
A
presto! (Per
sapere quando, usate facebook, ma lo sapete, sono una creatura
abitudinaria…
Un
caro saluto,
Shilyss