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Autore: DeltAmb3r    10/07/2018    1 recensioni
Ambientata qualche mese dopo la quarta stagione.
William e Aelita hanno visioni ricorrenti che riguardano avvenimenti mai accaduti.
Jeremy, per essere certo che Xana sia stato definitivamente distrutto, riaccende il supercomputer.
Solo che questo comporterà avvenimenti impossibili da prevedere.
Genere: Avventura, Malinconico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Anthea, William, X.A.N.A.
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutto normale.
La giornata procedeva in modo calmo e stranamente normale. Nessun attacco e bessun disturbo durante le ore di lezione. Era ora di pranzo e gli studento del Kadic erano in mensa a mangiare tranquillamente. Tra questi c'era anche Ulrich, che stava pranzando beatamente con un panino con poco e niente dentro, in pace con sé stesso. Era completamente da solo, degli altri non c'era traccia. I suoi amici di classe si erano come volatilizzati in una nuvola di polvere.
Ad un certo punto castano alzò lo sguardo, e vide la sua amica Yumi entrare in mensa e venire verso di lui, tranquilla. L'altro, felice di vederla, le diede il benvenuto salutandola, e poi la invitò a sedere con un gesto della mano.
"Come mai gli altri non sono con te?" chiese con disinvoltura la ragazza all'amico.
"Mhm." borbottò poichè aveva la bocca piena, e lui, in modo maldestro, ingoiò il cibo, allora le rispose: "Sono tutti andati alla fabbrica. 'Tu sai chi' ha trascinato via il mio compagno di stanza idiota alla fabbrica per qualcosa che mi sfugge. Poi, quando Jeremy è venuto a sapere della piccola scappatella non autorizzata di Xana e Odd, lui e Aelita sono corsi subito per evitare..." fece delle virgolette con le mani "...eventuali danni." ridacchiò, "Sembrava veramente fuori di sé, avresti dovuto vederlo. Comunque tranquilla, che lei non sembrava avere cattive intenzioni."
"Ooh." Yumi si sorprese, ma tornò calma e distaccata "Ora capisco. Per questo oggi Xana sembrava così entusiasta da uscire per prima dalla classe e dirigersi verso i dormitori abbastanza di fretta? Mi ero un po' insospettita, devo ammetterlo."  confessò al castano "Che sono andati a fare comunque?"
"Ah io non ne ho idea." rispose, riprendendo a mangiare un misero morso di pane "Qualunque cosa faranno, di sicuro entrambi avranno una bella strigliata dal nostro caro Einstein di quartiere."
I due risero di gusto. E decisero di lasciarsi alle spalle le preoccupazioni per affondarsi in una calma chiacchierata tra amici-amici.
Intanto, sulla strada che portava verso la diroccata fabbrica, Jeremy sembrava davvero furioso. Era tutto rosso in viso con una perenne espressione caparbia e irata. Come avevano pensato di andare alla fabbrica senza permesso!? Inoltre Xana, da sola, con il supercomputer tra le mani, chissà cosa avrebbe mai potuto combinare. Anche Odd aveva oltrepassato il limite, non doveva dimenticarselo. Ed era la seconda volta che accadeva una cosa del genere! 
Anche se la prima volta il guaio di portare un estraneo lo aveva combinato lui.
Aelita cercava in tutti i modi di calmarlo "Sono sicura che non stanno facendo nulla di male." gli diceva "Non prendere la cosa dal lato negativo." E più la ascoltava, più non era convinto. Aelita si era affezionata a lei morbosamente, molto prima di quanto pensasse, conquistando la sua fiducia con la sua "finta" innocenza. E proprio non capiva il perchè. Ci doveva essere per forza qualcosa di losco sotto a tutta questa faccenda.
Stavano finalmente scendendo ai piani bassi, in modo da prendere i due ragazzi con le mani nel sacco. Tuttavia il rumore dell'ascensore non passò inosservato. Appena il montacarichi si aprì, la prima cosa che il ragazzo notò fu Xana, seduta sul posto di comando, e Odd, seduto per terra alla sua destra, con un Gameboy tra le mani.
"Oh ehilà! Ciao Einstein, e signora. Come va?" li salutò Odd, contento anche di aver battuto il boss del suo videogame, dopo un bel po' di partite finite molto male.
Il ragazzo sopracitato avrebbe voluto rispondere, ma era più preoccupato per la corvina, quindi lo ignorò. Solo Aelita rispose: "Bene Odd, bene. Jeremy era solo un po'...preoccupato."
"Xana." la riprese, battendo a ritmo il piede per terra. Segno che la cosa si  stava facendo brutta. "Che cosa diamine stai facendo?" chiese il biondo, perplesso di vedere la ragazza davanti al monitor del supercomputer e pigiare tasti di codici che non conosceva.
"Uh, potresti cominciare con 'ciao', comunque." rispose lei, ironicamente. Stava cercando di non ridere per lo smacco dato al compagno "Cambio solo il mio avatar. Semmai dovessi tornare di nuovo su Lyoko, anche se spero che non accada, non voglio apparire come un paziente malato." spiegò lei, mostrando a Jeremy la sua nuova immagine virtuale che ruotava nello schermo indicato "Ho passato l'ora di informatica a disegnarlo, anche perchè il compito lo avevo già finito."
Già da qualche giorno era divenuta molto loquace e chiacchierona, ed era tutto merito della grande quantità di miele che aveva mangiato nei tempi precedenti, in modo che la voce le ritornasse più velocemente. In particolare adorava metterlo nel tè verde. Adesso sembrava molto più tranquilla e serena di quanto non lo fosse mai stata prima. Era anche tornata alla normalità. O quasi, almeno. Era ancora molto turbata, dato che si era ritrovata ad essere il bersaglio involontario numero uno di una qualche persona, o essere senza scrupoli. Non ne avevano ancora idea di cosa li avrebbe riservato il futuro.
"Si..." il ragazzo, fatto il punto della situazione, si calmò un po' "Ma avresti potuto avvertirmi." rispose lui con fermezza, quasi in tono di superiorità "Che cosa ti è saltato in mente?"
"Calmati Jeremy. Sono venuta qui solo per un paio di modifiche.  Non volevo fare nulla di male, giuro." gli disse.
"...Va bene. Ma se era solo per questo, non mi sarei tanto allarmato!"
"-E non hai un'arma?" chiese Aelita, cercando di interrompere quella che poi sarebbe diventata una brusca litigata.
I due ragazzi, quindi, decisero di smettere.
"In effetti si. Penso abbiate capito che sono un'abile spadaccina..." guardò Aelita "ma la mia arma classica è una sorpresa."
"Una sorpresa di classe." rispose scherzoso Odd "Degna di una regina." lui sapeva di cosa si trattava evidentemente.
"Odd, finiscila." lo riprese la corvina, ma anche lei stava ridendo "In più..." continuò Xana, aprendo una finestra sul monitor con sfondo nero che chiedeva una password a caratteri grandi "Voglio mettere a vostra disposizione vari programmi che appartengono a me." inserì la password: "AELITA. Così sarà più facile da ricordare." 
In un attimo la finestra si chiuse e numerose altre cartelle si aprirono come in una reazione a catena "Queste cartelle contengono alcuni programmi tra i quali, principalmente, la creazione dei mostri, anche se posso farlo personalmente e direttamente su Lyoko, la possessione degli esseri umani e gli esperimenti che conducevo nelle replike, tra cui la creazione di scanner funzionanti e di sistemi artificiali indipendenti. Anche tutti i firewall che aprono numerose combinazioni, gli indicatori di energia per le mie creazioni, e diversi punti di miglioramento per il vostro assetto da battaglia." Xana lasciò la postazione a Jeremy "Tutto vostro."
A quel punto il biondino si alzò da terra "Hai capito quante freccie al secondo potrei sparare!? Sarà una cosa pazzesca!" esultò contentissimo.
Jeremy rimase basito "Di-dici sul serio? Posso veramente accedere ai tuoi programmi?" ormai il ragazxo non sembrava per niente arrabbiato. Anzi. Aveva assunto la stessa espressione di un bambino davanti a un negozio di caramelle. "N-non posso crederci! Grazie!" un grande sorriso si dipinse sul suo volto, era al settimo cielo, così come anche Aelita. La rosa era di certo molto contenta che la ragazza si stesse integrando al gruppo così velocemente.
"Meh. Oltre le armi e quant'altro, sono tutte cose da nerd." sbuffò il biondo basso con i capelli alzati.
"Spero che tu non ti riferisca al fatto che io abbia costruito un programma ideale e più veloce idoneo alla creazione e al potenziamento di nuovi veicoli." gli disse Xana, un po' seccata per la provocazione subita.
"Ritiro tutto. Sei un mito."
La corvina scese dalla stazione di controllo e si stiracchiò "Ho una buona notizia per te. Aelita." il suo tono di voce cambiò presto. Da emotivo a emozionato a freddo e calcolatore come quello di un computer. Un po' strano, considerando che non la stava nemmeno guardando. Era girata di spalle.
La ragazza interpellata sobbalzò nel sentirsi chiamare "S-si?"
"Questo pomeriggio." fece una piccola pausa "Il caricamento del processo di materializzazione avrà fine. Tuo padre stà per tornare a casa." si voltò verso di lei senza cambiare posizione, mantenendo le braccia conserte. La sua espressione però, era tutt'altro che felice. Abbozzava un sorriso, certo, ma era anche parecchio forzato.
Al contrario, l'espressione di Aelita fece una serie di cambiamenti: all'inizio stupita, poi incredula, e alla fine, senza esitare, un grande sorriso apparve sul viso della rosa "Di-dici sul serio?? O mio Dio non riesco a crederci! Papà stà per tornare a casa!" non potè mantenere un grido di gioia.
"Si...che gioia..." replicò l'altra quasi sbuffando. E qui si capì subito che qualcosa non andava. 
Quel senso di odio nei confronti fell'uomo non era affatto scomparso. 
Aelita si avvicinò con cautela alla sua compagna di stanza, appoggiandole una mano sopra la spalla e facendola sobbalzare "Non so di preciso cosa papà abbia fatto di male, ma sono sicura che insieme potremo confrontarci e parlare apertamente." l'abbracciò da dietro ed essendo più bassa di Xana, dovette alzarsi in punta di piedi "So quanto tu sia frustrata, ma odiare non porta a nulla. Per favore." fece una breve pausa "Potresti dargli una seconda chance?" 
L'altra rimase silente per pochi minuti, ma quando stava per replicare con un "no" secco, Aelita riprese "Tutti hanno diritto a una seconda chance."
La corvina si arrese all'evidenza di avere un marshmallow rosa con degli occhioni da cerbiatto attaccata alla schiena che, modestamente, aveva ragione. Lei ha subito avuto una seconda chance, ed era il momento di seppellire l'ascia di guerra e andare avanti con la vita cge non ha mai avuto "Hai ragione... Ci proverò, Aelita." rispose.
Jeremy si calmò. Temeva che sarebbe accaduto il peggio con una risposta del genere, ed era il momento di riprendere in mano la situazione "Sarà meglio che torniamo a scuola. Più tardi verremo qui ad accogliere Franz Hopper e discutere con lui." si accostò più vicino alla sua compagna di classe "Va bene?"
"Va bene." rispose Xana "Va bene."
Alla fine decisero che era meglio tornare alla fabbrica più tardi.
Per tutto il tempo Xana non riusciva a togliersi dalla testa  un pensiero ben preciso. Non era Hopper che la preoccupava. Non lo temeva ma sapeva cosa egli e tutti i suoi ex colleghi fossero in grado di fare.
Era una situazione terribile, e un qualcosa di ben più grande. Con lui avrebbe potuto ritrovare sua moglie, sua collega, e anche la madre della sua piccola principessina.
Il problema più grande era come perdonarlo e come non farsi prendere tanto dalla rabbia da non dare di matto e ritornare alle origini: un parassita.
Un virus.
Tutto quello che era da quando mise piede a Lyoko per la prima volta, anzi, da quando si sentì venire al mondo. 
Perciò avrebbe voluto sparire dopo aver trovato Anthea. 
E che modo migliore di farlo se non su Lyoko? Dove tutto era iniziato?
Era da vigliacchi lasciare tutto il male alle spalle. Ma in fondo, lei lo era. 
Una vigliacca.
E non vedeva l'ora di sparire.
Sorrise all'idea, ma al contempo ne era amareggiata.
Questo era il pensiero fisso che le martellava in testa per tutto il giorno provocandole un bel mal di testa. 
Yumi la riprese un paio di volte, riportandola alla nuda e cruda realtà "Ehi, tutto bene?"
"...Si. Va tutto bene."
La corvina dai capelli corti attribuì questo suo comportamento distratto a quello che Jeremy le aveva detto. Che il padre di Aelita sarebbe tornato a casa. 
Doveva essere difficile per lei, ma si era resa conto, in questi anni, che non era il tipo di persona da sottovalutare.
"Se è per Franz Hopper, puoi parlarne se ti va. Siamo amiche dopotutto." le disse sorridendo.
Amiche... mai avrebbe pensato di sentire questa frase.
"Non è per quello."
Yumi rimase un po' sorpresa da quella negazione "Allora come mai sembri così distratta?"
Xana rispose però con un'altra domanda "Secondo te, vivere in un mondo virtuale è più semplice che vivere nella realtà?"
L'altra non sapeva proprio cosa le passasse per la testa, e quella domanda la colse proprio alla sprovvista. Non sapeva proprio che rispondere.
William era in disparte, ma era più impegnato a guardare altrove che prestare attenzione alla lezione. Lui, però, conosceva la risposta a quella domanda.
"Lascia stare Yumi, scusami, stò solo cercando di 'scaricare' la tensione." ne uscì fuori con un sorrisetto e una pessima freddura, che però la fece ridere.
Non era possibile sapere che un carattere tanto spensierato nascondesse un terribile senso di nauseante depressione.
Per fortuna non ci volle molto che anche l'ultima campanella delle lezioni mattutine suonasse rumorosamente, dando il via a urletti di gioia scalmanati e corse verso la porta d'ingresso delle aule.
In poco tempo il gruppo di amici si riunì e poterono finalmente avviarsi verso la fabbrica. Il trasferimento sarebbe finito in poco tempo.
Jeremy e Aelita sembravano molto emozionati. Non appena il ragazzo controllò che mancavano appena pochi secondi al termine del caricamento, fece scendere tutti nella sala degli scanner.
"Ci siamo." esclamò il ragazzo.
Lo scanner iniziò a funzionare. Il rumore del marchingegno era diventato abbastanza forte e le porte scorrevoli si chiusero, in modo da lavorare alla progettazione del corpo.
Non appena il processo finì, lo scanner si aprì, lasciando uscire una fittissima coltre di vapore. Una mano emerse da quella nebbia, poi il corpo intero ri accatasciò a terra, rialzandosi a fatica. Non appena si rese conto di cosa fosse successo, si bloccò immediatamente.
La prima cosa che vide fu il volto colmo di lacrime di sua figlia.
"Aelita, mia cara." anche lui fu quasi sul punto di piangere.
La rosa era in preda alle lacrime e si lanciò sul padre in uno stretto abbraccio. Dopo tanto tempo, padre e figlia si erano finalmente riuniti. Nemmeno uno come Odd non potè non commuoversi davanti a una scena del genere.
"Papà!! Sono così felice di rivederti!! Credevo che non ti avrei mai più rivisto!!" pianse la rosa, ancora più forte di prima, per la felicità.
"Oh Aelita cara. Sono così contento di riaverti ancora stretta tra le braccia, tesoro mio." rispose il padre, poi si voltò verso gli altri guerrieri Lyoko "Non so davvero come ringraziarvi per tutto quello che avete fatto, ma ci provo lo stesso. Vi ringrazio di cuore."
Il padre di Aelita non potè non notare una persona in più. Una persona che, ahimè, conosceva benissimo.
"Xana!" esclamò quasi commosso, in contrasto con l'espressione imbronciata di lei "Quanto sono contento di rivederti." il suo sguardo era un qualcosa di completamente diverso rispetto  alla corvina, la quale si tirava indietro. L'uomo stava per portarle la sua mano in segno di pace, ma questa, con non molta sorpresa da parte di tutti, la rifiutò con uno schiaffo secco.
"Scusami Aelita, ma proprio non ce la faccio."
Non voleva nemmeno stringergli la mano. Doveva davvero odiarlo per una qualche ragione. Xana era furiosa, tremendamente furiosa, e l'uomo, affranto, tentò di dissuaderla dall'essere tanto schiva "Capisco. Volevo solo ringraziarti per avermi riportato nel mondo reale."
Ci fu qualche secondo di alquanto imbarazzante silenzio, abbastanza da permettere ai guerrieri Lyoko di scambiarsi delle occhiate tese.
"Non l'ho fatto per te. L'ho fatto per Aelita e per Anthea. So che sarebbero tristi senza di te, ringrazia loro se sei ancora vivo." Xana ruppe la quiete che si era formata. 
"Xana. Ascoltami. Tutto questo è solo un grande sbag-"
"Tu sai come stanno le cose." gli rispose davvero con tono arrogante e furioso "È inutile che rispondi in questo modo. È comunque colpa tua!" Esclamò, sbattendo i piedi a terra "E dopo tutti questi anni hai anche il coraggio di parlarmi!" La ragazza scappò velocemente verso il montacarichi, attivandolo, senza che nessuno potesse fare nulla per fermarla.
"Xana, aspetta!" cercò di fermarla la rosa, nonostante l'ascensore fosse già stato messo in funzione.
"Mi dispiace Aelita, ma non ce la faccio." fu la sua risposta prima che le porte dell'ascensore si chiusero.
"Lasciala stare Aelita." la richiamò suo padre affranto, cingendole le braccia "Ha ragione. In parte è colpa mia."
La figlia lo squadrò, con espressione sospetta "Papà, perfavore. Che cosa è successo tra voi due?"
Per la prima volta, Aelita sentì un bruttissimo presentimento nei contronti di suo padre.
"Xana non vuole ascoltarmi, ma credimi cara, è tutto nato da un terribile fraintendimento."
I guerrieri Lyoko, accompagnati da Franz Hopper, si spostarono nella sala del supercomputer, in modo che potessero ascoltare la vera storia dell'uomo e quella delle due ragazze. Per non parlare della collaborazione con la sconosciuta organizzazione.
"Ho iniziato a lavorare per la Green Phoenix due mesi prima di sposarmi." Iniziò a raccontare "All'inizio non ero a conoscenza di quello che stavamo progettando. Ci dicevano che si trattava di un progetto a fine benevolo, che avrebbe aiutato molte persone." dal suo tono di voce, sembrava veramente affranto "Quando scoprimmo le loro vere intenzioni, era troppo tardi."
"E cosa c'entra Xana in tutto questo?" domandò Jeremy
"Xana era un soggetto sperimentale di un progetto a cui io e uno dei miei collaboratori, Tyron stavamo lavorando, assieme al progetto Cartagine. Quel posto per lei era come una prigione, e disgustati da ciò, io e Anthea l'abbiamo adottata quando tu eri ancora molto piccola, Aelita, perchè eravamo le uniche persone con cui interagiva. Nonostante la sua giovane età, era già un'abile hacker, e la usarono come esperimento per un nuovo codice genetico artificiale, che permette di controllare oggetti elettronici. Fortunatamente questo esperimento venne archiviato come fallito." prese una pausa, come per riprendere fiato "Mentre lavoravamo al progetto Cartagine per conto dell'organizzazione, scoprimmo che quello a cui stavamo segretamente lavorando non era un progetto benigno, ma una mostruosità che avrebbe riportato gravi conseguenze per il nostro futuro, così decidemmo di scappare. Abbiamo creato Lyoko per nasconderci, tutti insieme. ma Tyron fece in modo di mandare alcuni agenti per rapire Anthea e ricattarci." si tolse gli occhiali e li pulì, tanto che erano appannati.
"Così, con la completa costruzione di Lyoko, abbiamo deciso di sfruttare il mondo virtuale per intrufolarci nel suo computer per ritrovare Anthea, ma fu difficile. Io e Xana abbiamo tutto quello che potevamo  per cercarla. Lei non si dava pace giorno e notte. Aelita era distrutta, e non poteva accettarlo. Quando è finalmente giunta nel loro supercomputer, al Cortex, Tyron lo scoprì, e ha approfittato della situazione per imprigionarla e continuare a studiarla per riaprire nuovamente la catena di esperimenti chiusa in passato."
"È una cosa davvero terribile.." Aelita stava immaginando tutto lo scorrere della sua vita.
"Era terrorizzata. E io non potevo fare nulla per aiutarla."
"Ma perchè ha reagito in modo aggressivo in tutto questo tempo, se posso permettermi?" domandò il genio biondo, che meritava delle risposte tanto quanto Aelita.
"Lei crede che l'abbia abbandonata io nel Cortex. Tyron le ha fatto credere che fossi un traditore tutto il tempo." sospirò "Il suo metodo prevede costanti iniezioni e cure con l'elettroshock per sviluppare intelligenza istintiva, ma con i contro di un profondo odio e aggressività.
Anche William rimase più che spiazzato. Fosse stato al suo posto, anche lui avrebbe reagito in quel modo, odiando tutto e tutti.
Come poteva aver subito una tale inumanità e restarne comunque abbastanza lucida in quel poco tempo?
"Papà. Perchè, anche se ha vissuto con noi, io non mi ricordo affatto di lei?" 
L'uomo stette zitto per un momento "Avrei dovuto dirtelo prima, ma temevo per la tua protezione." prese un respiro profondo "Quando tu scoprì Lyoko la prima volta, fu quando venivi a trovare periodicamente Xana, che non poteva uscirne a causa della sua ferita. Quando scopristi che il nostro obbiettivo principale era quello di recuperare tua madre, hai fatto di tutto per venire anche tu, portandola all'esasperazione. Da un punto doveva essere sempre all'erta, dall'altro doveva proteggerti. Un giorno, per la tua incolumità, mi chiedette il permesso per cancellare i suoi ricordi dalla tua testa, in modo che tu non fossi a conoscenza di lei, e di tutta Lyoko." riprese fiato "A malincuore, mi trovai d'accordo, e mentre tu eri a Lyoko per il tuo ultimo incontro con lei, io feci sparire tutte le sue foto e i suoi oggetti personali."
Aelita, ascoltando tutta la situazione, cambiò tono di voce. 
Si sentì tradita dal suo stesso padre "E tu eri d'accordo con una cosa del genere!?" 
"Era per il tuo bene che tu non ti ricordassi più di lei." fu l'unica risposta dell'uomo.
"Se non l'avessi fatto ci saremo risparmiati questi anni di combatterla! Potevamo liberarla molto prima!" gridò la rosa.
"Non eravate...abbastanza forti. Dovevate combattere per apperendere abbastanza esperienza per arrivare fino a questo punto."
Aelita si zittì, lasciandosi calmare. La rabbia era svanita, lasciando il posto a un completo sconforto.
"Comincio a capire cos'abbia provato. E non è niente di piacevole."
Indietro, William avrebbe voluto dire qualcosa. Era una persona empatica, ed era arrabbiato. L'uomo ha fatto un qualcosa di immorale. Avrebbe dovuto riferirlo prima. Almeno avrebbe fermato una battaglia sbagliata contro il nemico sbagliato.
La tua più grande paura è quella di restare solo, non è vero?
Il ragazzo si prese un colpo, attirando l'attenzione degli altri.
"Che c'è che non va William?"
"Ho ricordato una frase... Credo, di quando ero prigioniero di Xana." si massaggiò la testa "La tua più grande paura è quella di restare solo."
L'uomo impallidì, ma tornò suoi suoi passi.
Non andartene anche tu
E io che cosa ci guadagno?
Non vogliamo stare da soli. È una cosa che ci accomuna
Noi non abbiamo in comune niente di niente
E se ti dicessi che ti sbagli?

Queste frasi gli colpirono la testa per tutto il resto della giornata, lasciandolo riflettere profondamente su cosa mai avesse passato sotto la sua influenza.
L'unico modo per chiarire una volta per tutte la faccenda, era quella di parlare direttamente con lei.
Non era difficile capire dove fosse andata.

Aelita fu la prima a varcare la soglia della casa diroccata, poi suo padre, e a seguire William, infine anche gli altri decisero di entrare. Franz Hopper si fermò a guardare la sua vecchia sala da pranzo, un po' triste nel rivederla conciata così, e  cominciò a scartare tra le macerie, avvertendo gli altri di salire per primi. I ragazzi salirono facendo meno rumore possibile. Aveva ragione, Xana era lì, accovacciata sul vecchio letto di Aelita,  coperta dalle logore lenzuola opache e polverose, in un bozzolo. Nonostante il silenzio, la corvina si accorse della loro presenza, e si accinse a poggiare la testa sul muro.
"Andate via." ordinò "Lasciatemi in pace."
"Xana, perfavore. Renderai solo peggiori le cose. Ho bisogno di sapere qualunque cosa riguardo a te."  la rosasi avvicinò a lei, ma dovette fermarsi per il tono di risposta. Freddo e omicida.
"Sai già tutto riguardo a me." uscì fuori con la testa dalle coperte "Sono un sadico mostro a cui piace fare del male, e che fà tremende ingiurie a tutti gli esseri umani. Non hai bisogno di conoscere altro. Per te, per tutti voi io rimango comunque l'intelligenza artificiale che vuole conquistare il mondo. Fatevene una ragione." 
"Non puoi dire questo! Non è affatto vero! Altrimenti non mi avresti aiutato!" esclamò Odd, il quale non andava a genio che si definisse come un mostro.
"Xana. Odd ha ragione, non avresti nemmeno aiutato me con il marabunta." riprese Jeremy "E non ho potuto nemmeno ringraziarti per quella volta." disse con espressione di sconforto, ricordandosi del guaio che aveva combinato con i dati che aveva preso dal diario dello scienziato."
"Si, hai ragione" si soffermò "Lo hai detto tu stesso che io rimango il vostro peggior nemico. Non sono migliore di nessuno di voi, e voi non siete migliori di me. Perciò andatevene." sospirò.
Avevano ragione, ormai sono diventata davvero un programma senza emozioni
Non voleva saperne nulla. 
"Xana." si sentì chiamare. Il padre di Aelita entrò nella camera, circondato dagli altri ragazzi, con un grosso bauletto tra le braccia.
Affannato, lo poggiò ai piedi del letto, sollevando un gran polverone "Questo contiene delle cose che ti appartengono di diritto."
La ragazza si dimostrò esitante, poi, senza neanche guardarlo, portò a se la scatola di legno con facilità. Fece scattare i due meccanismi di ferro e la aprì. Un grosso nuvolone di polvere ne uscì fuori, con la sorpresa degli altri. Tossì un pò e si strofinò gli occhi, concentrandosi poi su cosa ci fosse dentro. 
La sua espressione fu varia. I primi due secondi, per realizzare cosa ci fosse dentro, ebbe un viso impassibile. Aelita si avvicinò, seguita da tutti i ragazzi al suo seguito.
"Le tenevo nascoste ma non ho mai avuto il coraggio di buttarle."
Principalmente il bauletto conteneva molte, se non centinaia di vecchie foto, dei vecchi CD e una collana spezzata.
"Mi dispiace tanto, credimi." le disse l'uomo "Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Anche tu sei una persona importante per la nostra famiglia." 
Le mani della ragazza tremavano. 
"...Perchè?"
"Mh?" Franz si portò la mano agli occhiali e se li sistemò.
"Perchè Waldo, perchè mi ringrazi!?" urlò in rabbia travolgente "Per colpa tua sono finita in una prigione, ho fatto del male a te, Aelita, a questi ragazzi! E tu ti scusi e mi ringrazi anche!?" fece una lunga pausa in cui non si sentì volare nemmeno una mosca "...Come puoi perdonarmi se non riesco nemmeno a perdonare me stessa?"
L'uomo le sorrise dolcemente e, a sorpresa di lei, poggiò una mano sulla testa "Perchè tu in fondo sei una persona buona. So che non potrai mai perdonarmi, ma ti chiedo questo sforzo." 
Xana abbassò la testa.
Si sperava che la cosa finisse nel migliore dei modi.
"...Mi hai lasciata da sola a Lyoko. Per quindici anni sono stata alla mercè dei collaboratori di cui tanto ti fidavi. Il sistema multi-agente che ho creato per seminare caos in questi ultimi anni è andato distrutto. Per tutto questo tempo hanno cercato di sbarazzarsi completamente di me. Mi hanno anche tolto la voce. Pensi davvero che, mostrandomi le cose a cui tengo di più, ti avrei perdonato?"
Aelita, che stava ascoltando, era arrabbiata con lui per una moltitudine di cose. In primo punto, era perchè era all'oscuro di tutto. Se suo padre aveva ragione, la realtà a cui credeva Xana era assolutamente uno sbaglio. Ma aveva capito, in queste settimane, che lei è una persona ragionevole, e che avrebbe capito che tutto quello a cui Tyron gli aveva fatto credere fosse soltanto una mera menzogna... ma se non fosse così? Suo padre le aveva fatto in parte tutto questo? Aveva addirittura allontanato la sua famiglia?
Era arrabbiata anche con la corvina per essere stata d'accordo in tutto questo, ne era complice in tutto e per tutto.
Con un sospiro rassegnato, Xana allargò le braccia "Forza muoviti, mi fanno ancora male gli arti." rispose. 
L'uomo si sentì graziato, e abbracciò quella che considerava sua figlia adottiva, la quale ricambiò l'abbraccio.
"Sei uno sciocco, Waldo." Xana non potè trattenersi. Dopo essersi stretta nel suo abbraccio, quella versò tutte le lacrime che aveva in corpo. Goccioloni le sgorgarono dagli occhi, che bagnarono il camice dell'uomo "Uno sciocco stupido idiota." disse tra una lacrima e l'altra.
"Si." affermò l'uomo "Hai proprio ragione."
L'aria tesa che circondava il luogo svanì. Erano tutti sollevati che la situazione fosse finita nel migliore dei modi. Era tornato il buonumore.
"Anzi, no. Non ti perdono." fece Xana mettendosi a braccia conserte , gambe accavallate e fare offeso, solo che era palese il suo tono ironico "Ti perdono se mi porti qualcosa."
L'uomo, e anche i ragazzi, non avevano idea di che cosa stesse parlando "Cosa?"
"Tu sai di cosa stò parlando." era girata di spalle ma stava sorridendo.
A quel punto, Franz Hopper capì, e con finto fare rammaricato, rispose: "Al momento mi manca un'adeguata somma di denaro per acquistare del gelato. Facciamo un'altra volta, Xanadu?"  
Si tirò un sospiro di sollievo, e anche qualche risata. 
"Uffa. Va bene, va bene." rispose ridendo.
La situazione era finita nel migliore dei modi, ma Franz sapeva bene che non era ancora tutto concluso. 
Nonostante gli animi addolciti, bisognava stare in guardia da qualunque cosa.
Era solo un momento di gioia, ma quella sarebbe stata la quiete prima della tempesta. Presto o tardi il nemico avrebbe colpito, anche più potente di prima.

 

 

 

"Mi ha fatto chiamare, signore?" domandò dall'altro capo del monitor una voce senza la parvenza di alcuna emozione.
"Si, esattamente." rispose aspramente l'uomo, il quale sembrava molto affaticato "Dai miei recenti controlli..." si schiarì la gola tossendo "Mi pare che quest' oggi tu non abbia messo in atto nessun progetto per recuperare il soggetto in fuga, è così?"
"Si, signore. Nessuno." rispose senza alcuna esitazione il suddetto interpellato.
"Allora mi sento in dovere di darle un'adeguato rimprovero, se non vedo provvedimenti seri, mi rendo conto?" rispetto a quando parla con i suoi sottoposti, stava parlando in modo più cordiale ma nella sua voce si accennava un pizzico d'ira "Spero che non si riveli un fallimento totale."
"Non si preoccupi, signore. Io imparo dai fallimenti. Questa volta ho osservato il loro comportamento in modo da adeguarmi. Tra qualche giorno farò in modo che il soggetto torni di nuovo al suo posto."




Salve!
In questo capitolo, lo so, non succede un bel niente ed è scritto coi piedi, ma era già preparato per metà.
Inoltre, facciamo godere a tutti un po' di tempo libero prima di far casino!
Ed è tornato il nostro caro Franz Hopper, almeno lui.
Spero che questo capitolo possa piacervi. E per farmi perdonare pubblico immediatamente il prossimo!
 

 
   
 
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