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Autore: effy_14    11/07/2018    3 recensioni
" La memoria del dottore era stata onorata, la ragazza che aveva soccorso stava sempre meglio e lui, beh lui era ufficialmente diventato un pirata."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chopper, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!! =)
Eccomi con il secondo capitolo che spero vi possa piacere =)
Grazie mille a tutti anche solo per essere passati a dare una sbirciata ;)
Buona lettura…spero ^^’’
Un abbracciane
 
!!!!!!PS. IMPORTANTE!!!!!!!!
Per capire meglio l'inizio della storia consiglio di leggere la mia prima FF: Chiedi a me =)
!!!!!FINE PS. IMPORTANTE!!!!!!!

Effy
 
 
 
 
-Potevi anche presentarti a cena sai?!?- disse la rossa calma, ma stizzita, mentre raccoglieva i suoi frutti.
-Perché, ti sono mancato mocciosa?- aveva risposto il verde che si trovava molto vicino a lei, quasi attaccato.
-Non dire sciocchezze! Solo che Sanji cucina anche per te, quindi sarebbe cortesia avvisare se non vieni. Poi, ti sembra corretto passare tutto il giorno a dormire? E se ci fosse servito aiuto per qualcosa?- si fermò girandosi verso di lui minacciosa.
-Che si arrangi quello stupido cuoco, non sono affari miei se si diverte a fare la donnina di casa per tutti voi, io sono libero di dormire come e quando mi pare – rispose tra uno sbuffo e l’altro il verde, che sembrava essersi alterato a quell’affermazione della compagna.
-Poi ora sono qui, quindi non rompere. – disse con fare sbrigativo mentre la sollevava sulle spalle per farle raccogliere i frutti più altri delle piante.
-Uff! Sai che sforzo! Eri qui per caso e ti ho bloccato, se fossi venuta a chiamarti non ti avrebbe smosso nessuno! – rispose, quasi delusa, la ragazza.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, fino a che un leggero – Fatto – usci dalle labbra della rossa.
Zoro la posò a terra, ma subito dovette tenerla per le spalle a causa di un capogiro che l’aveva colta alla sprovvista.
-S-sto bene, non ho bisogno di te. – disse mentre cercava di staccarsi da lui, anche se con qualche difficoltà.
-Guardatela, fa tanto la dura e poi non sa nemmeno stare in piedi da sola!- la schernì il verde con fare sbruffone continuando poi – Ora, conoscendoti, andrai dal cuoco e lo convincerai a fare il tuo turno di guardia, solo per poter dormire tranquilla al caldo stanotte! –
La navigatrice lo guardò furente per le parole appena dette, poi le venne un’illuminazione ed, assottigliando lo sguardo con fare maligno, rispose: - Prima cosa: ti ricordo che io sarei ancora convalescente, quindi un piccolo calo di pressione ci sta. Seconda cosa: hai ragione! Solo che non sarà Sanji a fare il mio turno di guardia, ma tu! – concluse trionfante per la faccia che il verde aveva fatto.
-Cosa?!? Non ci penso nemmeno!!Il mio turno è stato la scorsa notte!!-
-Oh invece lo farai, o devo per caso ricordarti del tuo piccolo debituccio?!? – due finti occhi dolci si fecero largo sul viso di Nami spiazzando il verde e facendolo solo innervosire di più.
-Tu, piccola strega malefica..- disse in un soffio arrabbiato, ad un palmo dal suo viso.
-Bene, è deciso, buona serata allora!!- Gli lasciò un piccolo buffetto sulla guancia prima di girarsi e andarsene allegra verso la cucina e lasciando uno spadaccino nervoso e sbuffante.
 
Passando per andare via non aveva visto il piccolo medico che, durante tutto il loro scambio di battute era stato ad osservarli nascosto in mezzo alle piante.
Se all’inizio si era fermato per la paura che la presenza di Zoro aveva infuso in lui, ora, il suo stato di immobilità, era dovuto alla confusione che quella discussione gli aveva smosso.
Li aveva osservati certo, ma non con gli occhi, come avrebbero fatto tutti, ma con il naso. I loro odori sembravano così…strani?!
Scosse il muso all’aria e si riprese da quei pensieri, ora doveva visitare Nami, poi avrebbe pensato al resto.
 
Entrò in cucina direttamente dal ponte e trovò la compagna intenta a sistemare i frutti appena raccolti nella dispensa. Era lì, con un sorriso dolce sulle labbra, talmente concentrata da non accorgersi di lui, le fece molta tenerezza.
-Ehi Nami, ti disturbo?- disse il più delicatamente possibile la piccola renna per non farla spaventare.
-Oh Chopper, ciao!! No non mi disturbi affatto. Hai bisogno di qualcosa? – gli disse mentre posava una carezza sulla sua guancia, come una mamma affettuosa.
Oh come gli piaceva quel contatto, lo faceva sentire tranquillo e sicuro.
-Sai non ti ho visto sul ponte con gli altri ed ho pensato che magari non ti sentissi bene. Sei ancora in via di guarigione, quindi non possiamo trascurare nulla. Pensavo di farti un'altra visita, se per te va bene?- disse quelle parole serio come non mai, sentendo su di se tutto il peso che comportava l’essere il medico di bordo.
-Sei molto premuroso, e professionale anche- disse mentre gli faceva l’occhiolino – Va bene dottore, visitami pure. – concluse sedendosi sulla panca davanti al tavolo.
Chopper, senza farselo ripetere due volte, portò i suoi attrezzi al tavolo e cominciò le operazioni di routine.
Prima lo stetoscopio, poi controllo delle pupille ed infine un accertamento sulla situazione in bocca, per controllare che la salivazione fosse regolare.
-Beh direi che non c’è nulla che non va. Hai avuto mancamenti o capogiri durante la giornata? – domandò curioso. Sapeva la risposta, ma voleva capire se la rossa glielo avrebbe detto oppure no.
-In effetti prima nell’agrumeto ho avuto un attimo di debolezza, ma poi è passato subito. –
Un sorriso incorniciò il musetto del medico, felice che lei non avesse omesso nulla.
-Beh allora in questo caso forse è meglio che ti faccia cambiare il turno per stanotte. –
Ok, forse stava esagerando, ma voleva capire, doveva capire, il suo istinto animale non sopportava di non comprendere. La guardò di sottecchi, aspettando che rispondesse.
-Oh tranquillo, per quello si è già offerto Zoro.-  Una risata cristallina si diffuse nell’aria. Aveva detto “offerto”, allora se ne era accorta.
-Beh è stato gentile!- disse convinto che anche lei sapesse di cosa stavano parlando.
-Ma che gentile e gentile?!? L’ho dovuto costringere, fosse per lui dormirebbe e basta!-
Chopper storse in naso, allora non se ne era accorta?! Un sospiro sconfitto gli uscì dalla bocca: quando pensava di aver, almeno in parte, compreso la situazione, ecco che tutto tornava confuso.
-Tutto bene?Come mai quel sospiro?- si sentì domandare. Incrociò gli occhi con quelli nocciola e grandi della ragazza e, per un attimo, fu tentato di dirle tutto, ma se non sapeva nemmeno lui cosa aveva visto, come poteva chiederlo a lei?
In ogni caso, si disse, poteva provare a chiederle qualcosa di più sul compagno. Si mise in piedi sulla panca, per poter arrivare alla sua altezza ed, una volta preso coraggio, formulò la domanda che gli frullava nella testa da quella mattina.
-Nami..ecco…io vorrei chiederti: ma è vero che Zoro è cattivo e devo avere paura di lui?-
Abbassò subito lo sguardo quasi si vergognato di averlo chiesto davvero, ma voleva sapere e di lei si fidava, e poi aveva sentito lui stesso qualcosa di strano prima tra lei e lo spadaccino.
La vide mettersi dritta con la schiena ed assumere un aria seria, le mani incrociate sotto il seno, come a volerlo rimproverare per quello che aveva detto.
-Chi ti ha detto una cosa del genere?Paura di Zoro, e perché dovresti?-
-Beh io conoscevo la sua fama già prima di conoscerlo, poi il suo odore oggi, ed Usupp poi…- rispose in panico la piccola renna, sentendosi sgridato. Ma le sue parole vennero interrotte dalla mano di Nami che, per la seconda volta quella sera, era andata a posarsi sulla sua guancia.
-Sai, Chopper, ognuno di noi ha un passato. Per qualcuno forse più tranquillo, per altri più, beh, diciamo movimentato. – disse con tono dolce la rossa alzandogli il muso per poterlo guardare negli occhi – Io stessa non sono stata una gran brava ragazza nella mia vita, ma poi ho conosciuto i ragazzi. Il primo è stato Rufy. – la vide ridere – Di lui non ho mai avuto paura, lui è così come lo vedi, un tonto! Ma con un cuore enorme. – si fermò un attimo per farsi più seria. – Poco dopo aver conosciuto il capitano, ed essendo già nei guai per colpa sua, mentre stavo per essere colpita da dei brutti ceffi, Zoro, senza nemmeno conoscermi mi ha salvato. All’inizio ero rimasta sconvolta alla notizia che fosse lui il famoso “Cacciatore dei Pirati”, era solo un ragazzo, ma non ti nego che anche io ho avuto soggezione i primi giorni che siamo stati insieme. Poi un giorno, eravamo al villaggio di Usupp, avevamo perso Rufy e ci eravamo divisi per trovarlo. – una espressione seria le attraversò il viso – Non farlo mai! Non lasciare mai Zoro libero di scorrazzare, mai! Mi sono ritrovata a dover cercare Rufy e lui!! – aveva alzato la voce, quasi fosse ancora sconvolta per la situazione passata, portando il piccolo medico ad appuntarsi mentalmente il consiglio/ordine della compagna.
-Comunque – si rilassarsò nuovamente per proseguire – quando finalmente l’ho trovato, almeno lui, la scena che ho visto mi ha fatto capire tutto. Zoro era li, in mezzo al sentiero, che portava in groppa un anziana signora. Nelle mani delle buste pesanti ed un bastone. L’ho seguito fino all’abitazione della vecchia dove lui l’ha lasciata, e dove lei lo ha ringraziato per averla accompagnata a casa.– un intenso profumo si mandarino dolce si infilò nelle narici della renna, facendogli capire l’effetto che quelle parole, quei ricordi avevano avuto su Nami. – Non mi sono fatta vedere subito, non sicura della sua reazione ad esser stato scoperto in quel gesto, ma quando poi ci siamo incontrati e gli ho chiesto dove fosse stato e cosa avesse fatto lui, che si sarebbe potuto vantare di tale gesto, non mi disse nulla. È stato li che ho capito che di lui mi sarei anche potuta fidare. –
Un lungo attimo di silenzio di frappose tra loro. Il medico aveva sentito ogni parola della ragazza con il cuore scalpitante nel petto. Vuoi per il mix di profumo che sprigionava la rossa, vuoi per il fatto che quelle parole gli avevano fatto rivalutare il compagno.
Quando la navigatrice si girò verso di lui per avere una conferma che avesse capito cosa voleva dire, il medico, subito si riscosse e rispose con un segno di assenso convinto.
-Bene! Ora usciamo a vedere le stelle anche noi?Ti va?- propose lei.
-Si, vai pure tu, io metto in ordine i miei strumenti e arrivo. – rispose con un rinnovato sorriso in volto. Non era ancora tutto chiaro, ma almeno aveva risolto la questione Zoro.
Quel racconto, fatto in confidenza, gli aveva chiarito molti punti di domanda che, dopo aver assistito al “litigio” tra i compagni, lo aveva attanagliato.
Ora capiva perché, nonostante il tono scocciato di Zoro e il suo mostrarsi riluttante ad aiutare la compagna, il suo odore era più dolce del solito, o almeno, non era quello di una persona arrabbiata. Però Nami non si era accorta di nulla, nemmeno del fatto che in realtà, lo spadaccino, quando lei lo aveva “costretto” al secondo turno di guardia di fila, non era affatto contrariato, ma anzi sollevato. Che l’avesse provocata apposta per essere sicuro che non facesse il turno?
I suoi pensieri vennero interrotti dalla porta che si apriva e dalla figura del verde che appariva davanti a lui.
-Ehi dottore?Come mai non sei fuori con gli altri a fare baccano? – lo vide osservare i suoi attrezzi – Hai fatto qualche visita? –
Chopper si riscosse a quella domanda, facendosi tornare alla mente tutti i pensieri che aveva avuto nella giornata. Un sorrisino furbo gli si delineò sul viso.
-Si ho visitato Nami, sai non è ancora del tutto guarita ed una ricaduta può essere sempre possibile. –
Tre, due, uno…ed eccolo li. Odore di preoccupazione! Il suo “io” animale esultò a quella constatazione, contento di aver finalmente fatto chiarezza.
Guardò il compagno, che con apparente calma, andava verso la cucina, prendendo il piatto che il cuoco aveva lasciato per lui. Si avvicinò alla porta, affatto sorpreso che il verde non avesse più detto nulla, ma deciso a far tacere le sue sicure domande interiori.
-Per fortuna sta bene, solo sarebbe meglio non facesse sforzi eccessivi per i prossimi due giorni. – finì la frase quasi già fuori dalla cucina, ma sicuro che il ragazzo aveva sentito tutto.
 
Quella notte, prima di addormentarsi per la primimissima volta in quella che sarebbe stata la sua casa per ancora molto tempo, fece un resoconto della giornata appena trascorsa.
Per la prima volta aveva degli amici, ed era stupendo!!
Zoro non era così pericoloso, come pensava quella mattina.
Non capiva bene cosa poteva essere quell’odore che avvertiva quando lo spadaccino e la navigatrice si trovavano vicini e del perché le loro azioni, come le urla e gli sbuffi, non rispecchiassero realmente i loro pensieri, ma non si preoccupò. Lo avrebbe scoperto, con calma e cautela, ma prima o poi sarebbe arrivato alla soluzione.
Si girò su di un fianco, intravedendo la branda del compagno sotto di lui vuota: se aveva capito bene, e sicuramente era così, lo sarebbe stata almeno per le prossime due notti!!
   
 
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