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Autore: VmpAnna    12/07/2018    3 recensioni
- Eravamo carichi, parlavamo, ridevamo, immaginavamo le grida dei fan, l’aria era elettrica, come lo è sempre prima di un live.
Ci chiamavano, era il momento.
Il sipario abbassato, il buio, noi cinque tutti insieme, uno accanto all’altro.
Poi succedeva... –
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cosa brevissima che ha preso vita dentro di me durante la traduzione di UNFINISHED, non volevo nemmeno postarla ma Sara Yukiko mi ha dato una spinta e a lei la dedico.

Per chi non mi segue altrove ribadisco delle cose, la traduzione della lyrics è mia, dal giapponese all'italiano, può non essere corretta al 100% ma ho studiato e studio da sola, è il mio modo di tradurre, se non vi piace, in giro nel web ci sono diverse versioni, quindi...
Per favore non postate nè la OS, nè la traduzione altrove, grazie.

Un'ultima precisazione, la storia è ambientata durante la creazione di NINTH e successivamente alla prima del tour estivo.


YOU HAVE MY WORD

 
 
06:00 AM.
 
Il basso adagiato sul tappeto, il tavolo pieno di fogli e bottigliette di energy drink.
Il tempo passa, il lavoro stagna, l’ansia cresce.
Ho la testa piena di note disordinate che non riescono ad incastrarsi tra loro, nemmeno il sudore che scivola sulla mia pelle mentre sollevo i pesi riesce a lavare via questa inquietudine che mi attraversa il corpo come una scarica elettrica.
Il campanello suona.
Guardo l’ora.
Il cuore inizia a martellare nel petto, è successo qualcosa...
Mi precipito alla porta, con le mani che tremano sblocco la serratura e apro.
Lui è lì, davanti a me, il cappello calato sugli occhi, la mascherina a coprire quasi tutto il viso, le mani cacciate nelle tasche di quella sua giacca enorme, mi sembra ancora più piccolo e magro del solito.
 
- Takanori, cosa...? –
 
Pianta due occhi terrorizzati nei miei.
 
- Aki-chan, posso entrare? Ti prego... –
 
Mi scosto leggermente e lui sgattaiola dentro, si guarda intorno: il basso, i fogli, il computer, il disordine che rispecchia il mio stato d’animo; sospira e si lascia cadere sul divano.
Capisco che è accaduto qualcosa dentro di lui, qualcosa che lo ha spaventato a morte e reso triste allo stesso tempo, sono quasi sicuro si tratti del lavoro; mi siedo accanto a lui, gli sfilo la mascherina e il cappello, lui continua a tenere la testa bassa e le mani strette alle ginocchia, in questo momento sembra davvero un bambino.
Gli scompiglio i capelli e mi alzo.
 
- Vado a preparare un  po’ di caffè, intanto mettiti comodo –
 
È inutile tempestarlo di domande quando si trova in quello stato, rischierei solo di ritrovarmi un riccio appallottolato sul divano!
Quando si sentirà pronto, parlerà.
 
Il profumo del caffè inonda la stanza, Takanori chiude gli occhi e inspira profondamente, quando gli porgo la tazza la stringe tra le mani e soffia via il vapore che sale in lente volute.
Sono quasi le 7:00
 
- Nee, Akira...ho fatto un sogno, sai... –
 
Un sogno, le cose non si mettono bene, so perfettamente quanto i sogni possano influenzare Takanori, al punto di bloccarlo completamente, al punto di togliergli qualsiasi forza, fino a ridurlo ad un guscio vuoto; lo so bene perché troppe volte, dopo questi sogni, ho dovuto assistere inerme al suo annullamento.
 
- Taka, hai voglia di parlarmene? –
 
Appoggia la tazza sul tavolino e si rannicchia stringendo le ginocchia al petto, poi mi guarda dritto negli occhi, fa un breve sospiro e inizia a parlare.
 
- Era il primo giorno del tour estivo, NINTH era uscito e le vendite erano andate così bene che stavamo seriamente pensando ad un World Tour. –
 
Sorride amaro.
 
- Eravamo carichi, parlavamo, ridevamo, immaginavamo le grida dei fan, l’aria era elettrica, come lo è sempre prima di un live.
Ci chiamavano, era il momento.
Il sipario abbassato, il buio, noi cinque tutti insieme, uno accanto all’altro.
Poi succedeva... –
 
Gli trema un po’ la voce.
 
- Si alzava il sipario e si accendevano le luci, nella sala c’erano 12 persone, le ho potute contare... –
 
Capisco.
 
- Io rimanevo paralizzato, mentre voi prendevate posto agli strumenti come se nulla fosse; sentivo i tre rintocchi delle bacchette di Yutaka, sentivo le prime note della musica, ma il mio corpo non si muoveva e soprattutto la mia voce non veniva fuori. –
 
Affonda il viso tra le mani, io non so né cosa fare, né cosa dire perché ho capito perfettamente cosa prova.

 
SOLITUDINE – BUIO – SILENZIO
 
Tira su con il naso e si asciuga gli occhi con la manica della felpa, mi guarda con l’espressione imbronciata e ricomincia  a parlare.
 
- Aki, lo so che è solo un sogno, ma tu sai che io non ce la farei a tornare come allora, quando non ero nessuno, quando non eravamo nessuno.
Ho bisogno di loro, ho bisogno del loro sostegno o scomparirò. –
 
I fan.
 
- Dal primo live loro sono stati sempre al nostro fianco, li abbiamo visti crescere insieme a noi, li abbiamo visti allontanarsi man mano che le music-hall diventavano più grandi, non abbiamo più potuto sfiorare le loro mani, ma è per merito loro che riuscivo a rialzarmi anche quando cadevo, è per merito loro che anche adesso riesco ad asciugare le lacrime che mi bruciano gli occhi ogni volta che sento il peso della sconfitta.
Loro sono stati la famiglia che non avevo, loro sono stati la luce sul nostro cammino.
Quando ripenso al passato, anche a quello più triste, sento le loro voci come una pioggia incessante, li sento chiamare i nostri nomi, li sento riempirci del loro amore, sento la loro fiducia prendermi per mano e aiutarmi nei tratti  più impervi di questo percorso.
Per questo motivo non posso rinunciare a loro, per questo ora voglio essere io a prenderli per mano e portarli con me attraverso questo sogno, quel futuro che sento dentro di me voglio vederlo insieme a loro.
Loro hanno salvato il mio cuore, loro sono la ragione per la quale io esisto e questa cosa non cambierà mai. –
 
Me lo dice tutto d’un fiato, sempre con gli occhi fissi nei miei, con quella forza nella voce che solo lui riesce ad avere.
 
- Taka-chan, quello che hai detto è bellissimo, perché non lo dici anche a loro? Diglielo nel modo in cui sai fare tu! –

 
 
[UNFINISHED]
 
***************************************************************
 
- ラストソング!心からありがとう! -
 
Queste incerte parole più volte cancellate
non potranno colmare il vuoto dei giorni in cui ogni cosa è andata in pezzi.
Per tutto il tempo tu hai fermamente creduto in me
e il valore del tuo sostegno
ha lasciato un segno nel mio cuore.
 
Trattenendo le lacrime
abbiamo vissuto gli stessi momenti.
 
Proverò a percorrere questo sogno
portandoti per mano, tu che per me sei indispensabile.
Una preghiera silenziosa che guiderò verso il futuro.
Hai la mia parola.
 
Se ripenso ai giorni passati,
sento tutto l’amore venir giù come pioggia.
Per tutto il tempo tu non hai fatto altro che credere in me
e la certezza del tuo sostegno
ha lasciato un segno nel mio cuore.
 
Nello scorrere delle stagioni,
tu sei stato la luce che illuminava il cammino.
Non ci sono parole per ripagarti,
perché tu hai salvato il mio cuore.
 
Proverò a percorrere questo sogno
portandoti per mano, tu che per me sei indispensabile.
Una preghiera silenziosa che guiderò verso il futuro.
Hai la mia parola.
 
Stringerò con forza infinite speranze,
c’è un futuro che voglio mostrarti.
 
Ora, prendendoti per mano, inizierò a camminare.
 
Per l’eternità, fino a quando non raggiungerò la meta,
pregherò con tutto me stesso, per un futuro da vivere insieme a te.
Una cosa non cambierà mai,
tu sei la ragione per la quale io esisto.
 
 
La musica sfuma, scende il silenzio, il respiro si ferma.
Lui mi guarda, ora davanti a me c’è Ruki che sorride, sa che le sue parole hanno raggiunto i cuori di tutti i presenti, ha visto le loro mani intrecciarsi l’un l’altra insieme alle note della sua canzone, ha visto le loro guance rigarsi di lacrime, ha visto la commozione e la gioia, ha visto il loro amore e la loro gratitudine crescere ancora di più.
Torna a voltarsi verso il pubblico, congiunge le mani e fa un profondo inchino; rimane così per un po’, nello scroscio di grida esploso dopo il silenzio.
Il suo nome, il nostro nome rimbalza tra le pareti dell’arena in un’eco senza fine.
Solleva lentamente il capo, saluta timido con la mano e fugge via prima che l’emozione incrini la sua maschera.
Al riparo, dietro alle quinte, il microfono appoggiato alle labbra, un’ultima parola come un sospiro

 
「愛してる」 
 
Note:
  • ラストソング!心からありがとう!  Last song! Grazie, dal profondo del mio cuore!
  • 「愛してる」 Vi amo
  
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