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Autore: Diva_13    14/07/2018    2 recensioni
L'aria non giungeva ai polmoni, come un boa che avvolge la sua preda per poi ucciderla, così la vita stava intrappolando Harry, divenendo troppo stretta per lui.
Chiunque merita una seconda possibilità, merita di essere felice una seconda volta.
Lo specchio delle brame ti guarda dentro e scova ogni desiderio recondito, insidiato nell'angolo più buio del cuore e a volte ignoto alla persona stessa.
Harry non aveva dubbi: poter vivere una vita tranquilla e felice con le persone a lui care.
Ma la guerra miete vittime e lui è rimasto solo. Ha battuto Voldemort, ma a quale prezzo?
La speranza lo ha abbandonato, ed ora non gli resta altro che lasciarsi morire.
Fino a quando però non gli si presenta una seconda opzione: potrà vivere in una dimensione alternativa, dove tutti i suoi amici, i suoi genitori sono vivi, al prezzo di dover sconfiggere nuovamente Voldemort.
Dal cap. 1
"Non sapeva se sarebbe sopravvissuto una volta attraversato il velo, non sapeva se al di là avrebbe condotto una vita migliore, ma la paura non riuscì a fermarlo: fece un passo avanti, prese un lungo respiro e si lanciò senza esitazione, facendosi avvolgere dal buio"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, I Malandrini | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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CAPITOLO 2 -RICERCHE E SCOPERTE-

Mentre si stava allontanando Harry aveva avuto modo di udire parte del dialogo che era avvenuto fra i Malandrini e ciò lo aveva fatto pensare: davvero i suoi occhi risultavano così vuoti?                                                                                                                                                                                                                Aveva sperato che il dolore che portava dentro di se non fosse davvero così evidente, voleva poter mascherare le sue emozioni, sapere di sembrare forte lo aiutava a non crollare.     
“Oppure” pensò “E’ solo la loro presenza che mi rende più fragile.”
Arrivato a questa conclusione Harry decise allora che sarebbe stato meglio rimanere lontano dai Malandrini e della sua famiglia concentrandosi solo sulla sua missione, i sentimenti non dovevano impedirlo in nessun modo, inoltre non avrebbe rischiato che qualcuno rimanesse ferito in uno scontro, o peggio,  per colpa sua.  Ciò che aveva vissuto nell’altro mondo era ancora impresso nella sua mente come fuoco sulla pelle: il senso di colpa per la morte di tutte quelle persone che la guerra aveva portato via non lo lasciava respirare e la notte tornava a fargliene ricordo.

Allontanatosi abbastanza dal luogo della battaglia vide una piccola locanda, nascosta dalle vie principali, e decise che sarebbe stato il posto perfetto dove alloggiare. L’insegna portava il nome di “Black Pheonix”, entrato prese una stanza.                                                                                                                         

La prima cosa che fece fu silenziarla e dotarla di incantesimi protettivi. Fatto ciò si spoglio e potè a quel punto constatare che nella mantella erano presenti una giratempo, la mappa del malandrino e i doni della morte. Guardando la busta con la chiave della Gringott ragionò che l’indomani al più presto sarebbe dovuto andare a prelevare dei soldi, comprare alcune cose necessarie alla sua permanenza e scoprire come erano andate le cose in questo mondo. Perché qui era morto? Cosa era successo di diverso?                                                                                                                                                                                    La stanchezza non lo lasciava ragionare, era da prima della guerra che non dormiva un sonno tranquillo; non credeva che quella notte sarebbe stata diversa, ma il pensiero che con l’inizio di una vita nuova qualcosa potesse cambiare non lo aveva lasciato. Il ricordo degli amici defunti gli comparve per l’ennesima volta di fronte agli occhi, ma Harry lo scacciò via velocemente. Ci sarebbe stato tempo nei giorni successivi per occuparsi dei demoni del suo passato, quando tutto fosse finito.

Nel frattempo a casa Potter si stava tenendo una riunione fra i Malandrini. L’incontro col giovane misterioso aveva colpito anche loro, e le sensazioni che aveva suscitato non gli avevano permesso di trovare pace. In un’epoca buia come quella, bisognava stare attenti ad ogni minima cosa, non fidarsi di nessuno, e lo scombussolamento che ora era presente in loro non poteva portare a nulla di buono. La cosa che li rendeva particolarmente irrequieti era il fatto che uno sconosciuto avesse fatto breccia nei loro cuori.

James si trovava seduto davanti al camino e, mentre sorseggiava un bicchiere di burrobirra assieme a Sirius, pensava ancora a quegli occhi: erano così vuoti,carichi di dolore, in essi aveva rivisto una parte di se stesso. Da quando era morto il piccolo Harry non aveva trovato pace,nessuno l’aveva trovata. Quel bambino era il sole delle loro vite e Voldemort lo aveva spento senza pietà.                                         
“Ci pensi mai che se avessimo fatto scelte diverse ora staremmo vivendo una vita diversa Sirius?” non lasciò che l’amico potesse parlare “Io ci penso ogni giorno. Penso che se fossimo stati più attenti a chi concedeva mola nostra fiducia mio figlio sarebbe ancora vivo, penso che la guerra avrebbe preso una piega diversa, per tutti. Era la nostra speranza, la mia gioia.. era..era…” i singhiozzi lo scossero impedendogli di finire la frase “ era il mio bambino”           

Sirius lo avvolse subito in un abbraccio coinvolgente, mentre qualche lacrima cadeva anche da i suoi occhi. Ecco perché l’incontro con il giovane sconosciuto li aveva turbati tanto: perché in quegli occhi vuoti carichi solo di sofferenza loro rivedevano se stessi; erano anche i loro occhi , ogni mattina,ogni giorno da quando il suo figlioccio era stato ucciso. Prima o poi avrebbero avuto la loro vendetta, questo era l’unico pensiero che li teneva ancora in vita.
 
La mattina quando Harry si svegliò non indugiò a scendere. Nella notte aveva riflettuto e se voleva avere il quadro completo della situazione doveva andare a cercare fra i vecchi archivi dei giornali della biblioteca. Il fascino ancora presente su di lui lo spaventò quando passando davanti a uno specchio vide la propria immagine e rise fra se: “Non ho paura del signore oscuro, ma mi spaventa il mio stesso riflesso”

Diagon Alley quel giorno era vuota, ma nei volti della gente non vide il terrore post-attacco che si sarebbe aspettato. Da questo dedusse tristemente che momenti come quello di ieri erano all’ordine del giorno. Le macerie era già state fatte scomparire e la gente si apprestava a tornare alle faccende quotidiane.

Nessuno badò a lui, che nel frattempo rivivivendo lo scontro del giorno prima pensava.  Da quando era arrivato nel nuovo mondo aveva avvertito un improvviso accrescimento del proprio potere: prima, quando viveva ancora nel suo mondo era in grado di fare qualche magia senza l’ausilio della bacchetta, ma ieri aveva compiuto incantesimi di livello elevato con un’incredibile facilità, quasi la bacchetta gli fosse solo d’intralcio, e non fungesse più da incalanatore.
Per prima cosa si recò alla Gringott, l’edificio, maestoso come sempre, era circondato da auror che quando il giovane mago passò non esitarono a fissarlo con circospezione. All’interno i folletti stavano lavorando con dedizione. Non ci volle molto perchè qualcuno lo conducesse alla sua camera blindata: salì sul carretto e subito il senso di vuoto causato dalla velocità lo assalì.”Chissà come fanno i folletti a non vomitare ogni volta che salgono qui sopra” pensò ironicamente “Saranno dotati di uno stomaco forte.”                                                                           

La voce del folletto lo distrasse dai si pensieri.:“ Ecco la camera blindata 208. La lampada prego. La chiave prego”     
“Sono pure dotati di voci preregistrate a quanto pare” scherzò Harry, in quanto il folletto aveva ripetuto le stese identiche parole di sette anni prima. Non ci mise molto a fare ciò per cui era venuto, e con la stessa cala con cui era arrivato, Harry uscì dalla banca magica.

Passo diversi negozi: Olivender,il negozio del Quiddich (ci avrebbe dovuto fare un salto),  prima di arrivare alla sua meta, il Ghirigoro; un lampo di nostalgia lo colse ricordando quando era giunto in quel posto per la prima volta con Hagrid: la vitalità lo aveva colpito, tutte quelle persone strane o avevano abbagliato, era la prima volta che entrava in contatto con dei maghi.                                                                                                     
Entrando l’odore di libri nuovi lo colse, e il pensiero volò subito ad Hermione. Una lacrima sfuggì dai propri occhi. Velocemente però si diresse ai vecchi archivi e iniziò la sua ricerca.

ANNO 1981, GIORNO 31 OTTOBRE
VOLDEMORT ATTACCA I POTTER, RAPITO IL LORO FIGLIO HARRY. IL TRADITORE PETER MINUS CONDANNATO ALL’ERGASTOLO AD AZKABAN

Harry passò velocemente al secondo giornale

ANNO 1981 GIORNO 5 NOVEMBRE
ANCORA NESSUNA NOTIZIA DEL PICCOLO HARRY, I GENITORI IN LACRIME SUPPLICANO QUALCUNO DI AIUTARLI. SILENTE PARLA:”STIAMO FACENDO IL POSSIBILE PER TROVARE HARRY”
 
ANNO 1981, GIORNO 6 NOVEMBRE
VOLDEMORT RICATTA I POTTER E SILENTE. “SE VOLETE INDIETRO VOSTRO FIGLO CONSEGNATEMI HOGWARTS”

ANNO 1981 GIORNO 7 NOVEMBRE
VOLDEMORT UCCIDE IL PICCOLO HARRY TAGLIANDOGLI LA GOLA DAVANTI ALLA FOLLA DI HOGSMADE. SCOPPIA UNA BATTAGLIA,FRA I MORTI IL PROFESSOR LUMACORNO.
 
Harry non ebbe il coraggio di leggere quegli articoli, solo i titoli gli avevano messo un’angoscia terribile addosso.  Prese l’ultimo giornale che gli interessava

ANNO 1998, GIORNO 2 MAGGIO
BATTAGLIA A DIAGON ALLEY. VODEMORT SGUINZAGLIA I SUOI MANGIAMORTE, SEMINANDO I TERRORE. I MANGIAMORTE VENGONO CACCIATI DA UN GIOVANE MISERIOSO. PRIMA DI ANDARSENE UNO DI LORO RIPETE LE SOLITE PAROLE “IL NOSTRO PADRONE OTTERRA’ QUELLO CHE STA CERCANDO”

“Lo avevano già notato quindi” pensò Harry con sconforto.       
“Cosa potrebbe star cercando Voldemort?” si domandò subito dopo. Per saperne di più aveva bisogno di chiedere a persone reali, e l’unico modo possibile per ottenere informazioni importanti era entrare a far parte dell’Ordine della Fenice.

 La campanella del negozio suonò facendo voltare Harry. Ad entrare erano stati i Malandrini; si era accorto da un po’ che lo stavano seguendo, inizialmente aveva tentato di depistarli e proseguire tranquillo, ma visto le ultime scoperte fatte l’unica cosa che gli restava da fare era affrontarli, loro sicuramente avrebbero potuto condurlo da Silente.

“Lo avete visto ragazzi??”                                                                                                                                                                  
“Si è entrato qui”

“Ne si sicuro felpato?”

“Sicuro come il fatto che sono più bello di te ramoso”

Entrambe le voci vennero seguite dal suono di uno schiaffone da un aih!

“Smettetela di fare i bambini, che se è veramente qua rischiamo di farci sentire” questa voce invece era Remus, come al solito il più responsabile, poverino, gli toccava stare tutto il giorno fra due bambinoni, anche se si vedeva che gli voleva molto bene.
Davanti a quella scenetta il giovane mago non potè fare a meno di ridere, rivelando così la sua presenza.      
Una sfumatura rossiccia andò subito a colorare le guancie dei Malandrini quando si accorsero di essere da chi erano stati colti nel sacco. “Noi..noi..ehm…” tentò di parlare James.
 
“Tranquilli, mi ero accorto da un po’ di essere seguito, vorrei tanto sapere il perché.” Iniziò Harry. In realtà non gli importava veramente molto sapere la motivazione, si fidava di loro, ma questo pensiero doveva rimanere solo suo.                                                                                                                                                                                             
James e Sirius cominciarono a balbettare frasi sconnesse che provocarono una nuova ilarità in Harry. A quel punto Remus  decise di prendere in mano la situazione.                                                                                                                                     
“Ci ha incuriositi il tu modo di combattere ieri. Sei davvero potente, pochi maghi hanno le tue capacità, e il tuo odio verso i Mangiamorte e Voldemort ci ha fatto pensare che ti avrebbe fatto piacere diventare nostro alleato. Che da entrambi i lati avremmo potuto trarre dei vantaggi: tu sei potente, noi abbiamo informazioni che potrebbero esserti utili” A quelle parole Harry scatto sull’attenti. Non sarebbe stato difficile farsi condurre da Silente ed entrare a far parte dell’Ordine della Fenice. Dal canto suo Remus si stava maledicendo per le cose che aveva detto, non avrebbe mai avuto il coraggio di fargli sapere che lo stavano seguendo per capire il motivo del suo dolore, e l’agitazione lo aveva fatto parlare troppo.
“Sempre che tu non sia un sostenitore di Voldemort” azzardò Sirius.

Harry rise. “ Innanzitutto se fossi un sostenitore di Voldemort non ve lo direi , voi doveste stare attenti e non lasciare divulgare notizie importanti in questo modo” I Malandrini sussultarono davanti al ghigno di Harry e abbassarono la testa consapevoli del loro errore. Come diceva Malocchio bisogna essere sempre vigili,e  loro se ne erano dimenticati per un attimo.                                                                                                    

“Ma per fortuna vostra io odio quella carogna: quando ero piccolo assassinò i miei genitori, e piano piano durante la mia adolescenza ha ucciso tutte le persone a me più care. Il mio nome è Charles Newedge e l’unica cosa che voglio è  vendetta” disse mentre con un gesto secco si scopriva il braccio sinistro mostrando la pelle immacolata.

I Malandrini si guardarono negli occhi, come se si fossero letti nel pensiero annuirono e poi proferirono “Portiamolo da Silente, l’Ordine è il posto giusto per lui.”
Harry non potè fare a meno di sorridere: tutto stava andando secondo i suoi piani.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Mi scuso per il ritardo nel postare questo capitolo, ma mi trovo all’estero e ho problemi con internet. Ciò potrebbe accadere anche con  prossimi capitoli, ma in ogni caso cercherò di  postare il più regolarmente possibile.
 
   
 
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