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Autore: NakamuraNya    15/07/2018    1 recensioni
Se gli avessero detto durante il periodo delle medie, che avrebbe frequentato l'accademia Yuei, avrebbe risposto che era una cosa ovvia con tono strafottente.
Se però avessero aggiunto che durante il suo secondo anno avrebbe aiutato Deku a mettersi insieme a un ragazzo, avrebbe di sicuro fatto esplodere qualcosa nei pressi della persona che aveva osato una simile blasfemia, urlando che quell'inutile nerd senza unicità non sarebbe mai entrato in nessun liceo per eroi.
Ora che era al secondo anno alla Yuei e che quel nerd era nella sua stessa classe con l'unicità dell'eroe più grande di tutti i tempi, doveva rivedere molte sue certezze.
Ma di certo una cosa era ovvia: non avrebbe mai aiutato quell'inutile Deku a mettersi con due facce.
O almeno questo era quello che credeva prima di essere coinvolto nel gruppo dei DokiDoki.
Una Tododeku ma descritta dal punto di vista di Katsuki Bakugou, se siete curiosi venite a leggerla.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Ochako Uraraka, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco che continuano le indagini per scoprire che cosa si cela nei cuori di questi due poveretti.
Ringrazio Valec182 per continuare a recensire la mia storia, e tutti quelli che l'hanno messa nelle seguite. 

Per fortuna Inasa dopo una notte di sonno e una chiacchierata con Asui si era ripreso, anche perché senza di lui era difficile trovare un sostituto. Avevano pensato anche a Iida, ma probabilmente avrebbe potuto tirare fuori dei test per comprendere il partner ideale o qualcosa di altrettanto imbarazzante.

«Ricordati di essere spontaneo e se non ti viene una domanda non ti impappinare, Todoroki diversamente da Midoriya è più freddo, potrebbe notare qualcosa.»

«Cavolo e se capisse che lo sto ingannando?»

«Esiste il piano di riserva per un motivo. Te lo ricordi?»

«Dirgli che durante la competizione tra le scuole, una compagna della mia classe mi aveva chiesto di indagare su di lui perché era timida, ed era interessata.»

«Perfetto, sono certa che andrai alla grande.»

Asui gli diede una pacca sulla spalla e poi si mise nella sua postazione pronta a consigliare attraverso il microfono. Nel mentre Iida e Uraraka erano pronti a "rapire" Midoriya se non si fosse tolto dal fianco di Todoroki.

Come il giorno precedente gli studenti erano posizionati con le telecamere nelle postazioni indicate, le potenti lenti permettevano uno zoom ad alta definizione.

Sullo schermo apparvero finalmente Midoriya e Todoroki uno di fianco all'altro, Deku sembrava alquanto pensieroso, probabilmente per lo strano discorso di Asui, per quel suo cervelletto da nerd verginello così tanti argomenti amorosi dovevano averlo messo in crisi. Todoroki affianco a lui come era da immaginarsi sembrava pronto a chiedere cosa c'era che non andasse, ma in quel momento apparve Inasa.

«Todoroki da quanto tempo. Visto che ultimamente non rispondevi più ai miei messaggi ho pensato di farti visita. Oh, tu sei Deku. Ti ricordi di me? Sei stato così grande in quella sfida e anche maturo.»
Fu stupito nel vedere con che spigliatezza stesse affrontando quel compito, anche se probabilmente stava parlando più a manetta del solito per evitare che si notasse il nervosismo.

«Si mi ricordo, il tuo quirk è veramente eccezionale.» Rispose Deku che si era ripreso dai suoi pensieri.

«Nulla di che messo a confronto con i vostri.»

«Visto che hai fatto così tanta strada, vi lascio parlare.» Come era da immaginarsi aveva approfittato dell'arrivo di Inasa, per poter fuggire da una qualche altra imbarazzante discussione con due facce. Ecco perché non lo sopportava, era proprio un codardo.

«Mid...Izuku aspetta...»

«Non ti preoccupare Shouto ci vediamo dopo in biblioteca per i compiti.»

Detto questo come previsto si diresse versoIida e Urararaka che passavano per quel punto in modo totalmente casuale.

«Omg, ma non mi avevate detto che si chiamano già per nome.»

«Quello è il risultato di un discorso di Bakugou.»

«Allora è vero che sei un tenerone.»

«Vuoi tacere cazzo, siamo in missione.»

«Antipatico.» La sentì dire prima che finalmente tornasse il silenzio e ci si concentrasse sul monitor.

«Wow, Todoroki mi devi dire molto più di qualcosa, amico mio.»

«A cosa ti riferisci?» Il tono apparentemente distaccato sembrava non avere alcun effetto su Inasa, che era pronto ad attaccare qualsiasi discorso fin quando non avrebbe ottenuto le sue informazioni.

«Tipo del fatto che tu e Deku vi chiamate reciprocamente per nome.»

«Ci conosciamo da tempo e ci è sembrata una buona cosa. Ha iniziato Deku chiedendomi se mi andasse bene, ammetto che è strano essere chiamato per nome da qualcuno che non è la tua famiglia. Però è comunque bello, credo.» Un leggero sorriso comparve su quelle labbra sottili.

«Com'è bello quando sorride.»

Sospirò pesantemente Camie, seriamente a cosa sarebbe stata utile quella ragazza?

«E chiamare qualcuno che non è della tua famiglia per nome com'è?»

«Credo sia una sensazione altrettanto piacevole.»

«Sono contento per te amico, non pensavo fossi così unito con qualcuno.»

Todoroki non sembrava far caso a quelle parole, ma stava continuando a parlare quindi fin quando non si fosse chiuso in monosillabi potevano andare avanti.

«Diciamo che mi ha aiutato molto ad aprirmi con gli altri.»

«In effetti diversamente da due anni fa anche vedendoti allo scontro tra le scuole avevo visto un cambiamento.»

«Midoriya, mi ha aperto gli occhi. Ero accecato dal voler dimostrare di essere migliore di Endeavor, solo usando il potere donato da mia madre. Ma se ora riesco a usare anche la mia parte sinistra e a vedere la mia carriera da eroe come qualcosa di diverso che da una ripicca, è grazie alle sue parole.»

Il sorriso che affiorò sulle labbra di due facce era così puro che sembrava sprigionare luce propria, facendogli ricordare come in un qualsiasi manga per ragazze Todoroki sarebbe stato il ragazzo dal passato travagliato ma dal cuore tenero.

Si tirò uno schiaffo per riprendersi da questi vaneggiamenti da ragazzina.

Per sua fortuna anche le altre due ragazze sembravano essere state incantate da quel sorriso.

Fissando lo schermo anche Inasa era rimasto senza parole con la bocca aperta e gli occhi lucidi.

«TODOROKIII!!!» Urlò abbracciandolo improvvisamente per poi staccarsi per darsi un contegno.

«Non immaginavo che Deku ti avesse aiutato in un simile modo. Ora capisco perché dici che siete così amici. Diciamo che dovevo immaginarmelo anche durante la sfida tra le scuole ci ha strigliati per la nostra rivalità, dicendo di focalizzarci sulla missione.»

«Credo che tra tutte le persone che conosco possegga lo stesso spirito da eroe puro che ho visto in All Might. È sempre pronto ad aiutare il prossimo anche a scapito della propria sicurezza, devo ammettere che è preoccupante a volte la sua sconsideratezza.»

«Però sono certo che con te al suo fianco, avrà qualcuno pronto a coprirgli le spalle.»

«Non sempre finiamo in squadra insieme.»

«Magari dopo le scuole potreste collaborare, lui ha più una tecnica corpo a corpo mentre tu combatti più sulla distanza.»

Todoroki sembrava prendere seriamente in considerazione la faccenda di una possibile collaborazione.

«Come temevo, si è finiti su un tema scolastico.» Pronunciò la ragazza rana accigliata.

«Cosa significa?»

«Purtroppo con il modo di parlare tecnico di Todoroki è facile cadere in discorsi legati al nostro percorso da eroi. Ora dovremo sperare nelle abilità di Inasa nel tornare in un argomento meno professionale.»

Asui accese il microfono.

«Cerca di tornare su un piano più emotivo.»

Testa pelata sembrava essersi accorto anche lui troppo tardi della piega che aveva preso la conversazione, Todoroki si stava mostrando un osso duro.

«Beh, però con Midoriya vi è un rapporto più di semplici compagni di scuola o futuri colleghi, vero?»

«Cosa intendi?»

«Non rispondi quasi mai ai miei messaggi. Poi quando lo fai sono sempre risposte brevi o che sei occupato.»

«COSA CAZZO SI METTE A FARE UNA SCENATA DI GELOSIA?!?!?!?»

«Bakugou cerca di calmarti forse vi è un motivo per queste sue parole.»

«Gli spacco la faccia se si scopre che mette su uno stupido triangolo amoroso.»

Mentre diceva questo tra le mani alcuni scoppi di mini esplosioni si stavano formando.

Se leggere manga shoujo non fosse stato già irritante le cose più irritanti erano i cliché ad essi associati. Coppie che non si parlavano chiaramente, stupidi fraintendimenti, ma soprattutto odiose persone che si mettevano in mezzo creando casini.

Certamente tutti questi erano accorgimenti per allungare la trama, perché se no il manga finiva in un paio di volumi. Ma ora che era davanti a una situazione ridicolmente simile a una stupida storiella adolescenziale, avrebbe messo fine a quelle cazzate in fretta.

Per sua fortuna riuscì a cogliere il discorso finale che testa pelata stava facendo a due facce.

«... nel senso che sono preoccupato che tu non riesca ad esprimerti. Voglio solo essere sicuro che vi sia qualcuno con cui tu ti possa sfogare, mi piacerebbe anche che tu mi coinvolgessi di più.»

«Mi spiace, non sono molto bravo ad aprirmi. Ma cercherò di rispondere più spesso ai tuoi messaggi. Non devi però preoccuparti, con Izuku parlo spesso anche delle visite a mia madre. Poi ho iniziato anche a parlare con mia sorella. Analizzando le mie conversazioni con i miei compagni parlo di più con loro.»

«Benissimo Todoroki, sono fiero di questo. Ma sappi che se hai bisogno di consigli si dia il caso che nella mia classe io sia il migliore.»

«Non ci credo che ha detto una simile balla.» Si mise a ridacchiare Miss Illusione.

«Consigli anche sui rapporti tra le persone?»

A quella domanda nella stanza d'appostamento tutti si misero sull'attenti davanti allo schermo.

«Certamente chiedi pure.»

«Possiamo farlo più in là?»

In effetti erano su uno dei vialetti principali esterni dove passavano molti studenti, era già strano che avesse parlato fino a quel momento senza alcun timore anche di certi argomenti più delicati.

Però se cercava una certa privacy l'argomento doveva essere parecchio serio, una strana emozione di attesa ed aspettativa si stava agitando nel petto.

Era un po' come quando da piccolo vedendo un salvataggio di All Might attendeva il momento del suo colpo finale che avrebbe spazzato i cattivi.

Dopo un paio di minuti grazie all'aiuto di Shoji che aveva trasportato al nuovo punto Kaminari e Kirishima, le telecamere stavano riprendendo il nuovo luogo.

Era uno dei tanti punti dove erano situati i distributori automatici, entrambi i ragazzi si erano presi una bibita ed avevano la schiena appoggiata al muro accanto.

Dopo una lunga sorsata Inasa prese la parola in quello strano silenzio che si era creato, magari due facce si era ricreduto sul parlare di una cosa così delicata con testa pelata.

Cosa che trovava comprensibile, per quanto non lo conoscesse sembrava quel tipo di persona che non riusciva a mantenere un segreto, non per cattiveria o spirito pettegolo, ma perché non era capace di mentire.

«Cosa volevi chiedermi?»

«Tu hai molti amici?»

«Cerco di andare d'accordo un po' con tutti. Certo a volte il mio essere impulsivo non è ben visto, ma credo di avere abbastanza amici. Perché me lo chiedi?»

«Izuku, va molto d'accordo con tutti anche grazie al suo carattere. Però ultimamente passa molto tempo con me.»

«Non vedo il problema.»

«È difficile anche da me da capire. Vorrei che passasse tempo anche con gli altri parlando magari di cose più leggere, però non vorrei neanche che... non importa lasciamo perdere.»

Todoroki sembrava pronto ad allontanarsi ma Inasa lo aveva afferrato per il braccio trattenendolo.

«Hai paura che non voglia più essere tuo amico, vero? Penso che Midoriya sia una persona spontanea e sono certo che se trovasse i tuoi discorsi noiosi non passerebbe così tanto tempo con te.»

«Ci ho pensato anch'io, però non riesco a togliermi dalla testa che lo faccia per semplice gentilezza. Quindi voglio chiederti di cosa parla di solito la gente della nostra età?»

«Oh.»

Come era da immaginarsi Todoroki che aveva passato una vita fatta solo di allenamenti non sapeva come interagire con i suoi simili. In quel momento comprese in minima parte cosa significava essere messo sottopressione in base alla propria unicità. Lui era stato acclamato da insegnanti e compagni ma i suoi genitori, soprattutto sua madre, non lo trattava come un futuro eroe ma come un ragazzino come gli altri.

Poteva supporre solo da quello che aveva intuito, che Endeavor fosse stato severo e che vedeva il figlio solo come una rivalsa su All Might, facendogli probabilmente frequentare le lezioni a casa e non facendolo interagire con altri bambini.

«Dipende se si hanno degli interessi comuni. Ovviamente siamo tutti legati dalla nostra futura carriera di eroi, non so scambiare dei cd musicali di qualche idol, oppure dei libri.»

«Izuku mi ha passato qualche dvd di vecchie imprese di All Might.»

«Ecco, magari provare con qualcosa distaccato dal campo degli eroi, capisco che entrambi siete fan di All Might. Ad esempio, hai qualche passione al di fuori della scuola?»

«I miei fratelli giocavano spesso con la palla ma io dovevo allenarmi.» L'atmosfera stava prendendo una piega deprimente.

«Beh, vi è qualche lettura al di fuori di testi accademici sul combattimento e i l'utilizzo delle unicità?»

«Ho letto alcuni libri di Haiku, più libri sull'Ikebana. Ma li ho più che altro usati per trovare pace.»

Probabilmente tra loro era quello che sembrava sprizzare spirito giapponese più di tutti, chi altri si sarebbe messo a leggere poesie tradizionali al di fuori di quelle assegnate, oppure l'arte delle composizioni floreali se non aveva una tradizione famigliare dietro.

Il pensiero comune era che Todoroki sembrasse un po' troppo maturo.

«Non va bene neanche questo vero?»

«Non è che non vada bene però che ne diresti se provassi un po' di argomenti di conversazione meno impegnativi?»

«Mi sembra unavbuona come idea. Da cosa proponi di iniziare?» Todoroki sembrava prendere anche questa storia in modo troppo analitico.

«Di solito tra ragazzi ci si chiede qual è il tuo tipo ideale.»

«Me l'hanno già chiesto un giorno negli spogliatoi. Anche se era più se ero interessato a qualche ragazza della nostra classe.»

«E tu che hai risposto?»

«Ho parlato delle doti di combattimento e deduttive di alcune compagne, anche se non erano soddisfatti.»

«Penso volessero sapere se ti piacesse qualcuna, nel senso ti batte forte il cuore quando la vedi, la pensi sempre...»

«Non vi è nessuna persona del genere.» Ammise con fare inespressivo, non sembrava che gli pesasse non essere innamorato di qualcuno, magari non ne sentiva la necessità. Nessuno nella loro classe era fidanzato, bene o male tutti erano più impegnati nella loro futura carriera, rispetto a pensare a qualche interesse amoroso.

Gli passò anche per la testa, che magari si erano tutti impuntati sul mettere insieme quei due cretini, proprio perché non avevano una propria storia d'amore.

«Bene, cioè... non ti preoccupare se non sei innamorato, neanche a me è ancora successo. Però magari vi è un tipo di persona che può interessarti. Ad esempio, mi piacciono le persone dal sangue caldo, determinate e con lo spirito fiammante...»

«Tipo Endeavor.»

Anche senza l'aiuto del suo lato destro, Todoroki aveva appena congelato Inasa e tutto l'ambiente circostante, per un attimo anche a quella distanza un brivido gli aveva attraversato la schiena.

«Ho ammirato tuo padre come eroe, ma assolutamente non in quel senso! Delle caratteristiche sono comuni ma non è il mio tipo sotto molti altri aspetti.» Il viso di Inasa era pallido e stava agitando le mani in aria con fare concitato per enfatizzare il suo concetto.

«Quindi un tipo ideale è qualcuno che puoi anche ammirare.»

«Più o meno, è l'insieme delle caratteristiche che apprezzi nelle persone.»

«Allora direi che il mio tipo di persona è qualcuno di gentile, pacata e anche solare.»

«È un inizio di qualcosa.»

«Però non capisco come questo discorso mi possa aiutare ad essere più aperto con gli altri.»

«Ovviamente era per vedere i tuoi tempi di risposta e le tue reazioni. Sei stato un po' rigido, ma con il mio aiuto riuscirai a parlare tranquillamente con gli altri senza chiedere continui chiarimenti.»

«Immaginavo che non fossi andato bene. Hai qualche consiglio?»

«Non comprarti o cercare libri sull'argomento, non servono. Stai anche lontano da video tutorial o stupidi test. Temo che ti incasinerebbero ancora di più. Per questo primo periodo prova a chiedere ai tuoi compagni come stanno e cerca di ascoltare, magari ti verrà naturale introdurti nei loro discorsi.»

«Terrò conto di quello che mi hai detto.»

«Ora ti lascio che devo prendere il treno e tu dovrai fare i compiti.»

«Hai ragione, Midoriya mi aspetterà in biblioteca. Buon viaggio di ritorno.» Con solo un cenno del capo Todoroki si diresse verso la struttura, lasciando il ragazzo della Shiketsu da solo.

Dopo un paio di minuti testa pelata era nella stanza d'appostamento.

«Ragazzi è stato difficilissimo, non so voi come riuscite. Siete dei grandi. Spero di non aver detto delle stupidaggini. Non ho combinato dei danni, vero?»

Mentre Inasa continuava a farneticare tranquillizzato dalla ragazza rana, Urararka e Iida stavano interrogando lui e Camie su come fosse andato l'incontro.

«Come era da immaginarsi Todoroki non è uno che si sbilancia molto.» Pronunciò faccia tonda mordicchiandosi un'unghia.

«Almeno ora sappiamo che il tipo di Todoroki si avvicina a Midoriya.»

«Come si avvicina chissà a quanti studenti e studentesse, razza di quattr'occhi. A proposito di Deku, era ancora scosso dai discorsi di Asui?»

«È stato più silenzioso del solito, ma poi si è tranquillizzato per poi agitarsi di nuovo quando doveva andare in biblioteca.»

«Direi che per oggi possiamo riposarci.»

«Infatti. Noi ora dobbiamo prendere il treno, se vi fossero aggiornamenti da parte di Todoroki vi farò sapere. Sappiate che poi potete chiederci aiuto quando volete.» Detto questo Inasa uscì dalla stanzetta, seguito subito dopo da Camie che aveva deciso di salutare Tsuyu e Uraraka con un abbraccio.

«Direi che è tempo di fare i compiti insieme, mentre diamo un occhio se la situazione in biblioteca procede.»

«Avete anche messo delle telecamere in biblioteca?»

«Abbiamo solo sfruttato quelle precedenti.»

Doveva ammettere che i DokiDoki non erano da sottovalutare come futuro gruppo di spionaggio.

«Fate come volete, io ho già fatto i miei compiti e ora ho intenzione di riposarmi, ho già perso abbastanza tempo.»

Stranamente nessuno cercò di trattenerlo e poté uscire finalmente da quella stanzetta claustrofobica.

La luce proveniente dall'esterno gli ferì gli occhi mentre uno sbadiglio rumoroso abbandonò le sue labbra.

«Bakugou, aspetta!»

E ti pareva che faccia tonda non cercasse di trascinarlo ancora dentro.

«Che c'è?» Anche se il suo tono era parecchio infastidito la ragazza non sembrò darci peso.

«Se stasera ci sei alla mensa, ti teniamo aggiornato se è successo qualcosa.»

«Fai come ti pare.» Le rispose pronto a rilassarsi a letto.

«Buon riposino allora.» Dopo ciò faccia tonda era rientrata nella stanzetta, lasciandolo infastidito. Chiamandolo riposino gli aveva dato l'aria di un'attività che fanno i bambini o le persone anziane.

Decise di togliersi quel pensiero dalla testa, era fondamentale in qualsiasi stile di vita avere un corretto ciclo veglia e sonno soprattutto con il loro tipo di percorso.

Continuò la strada verso la sua camera, maledicendo quella faccia tonda e il suo non conoscere uno sano stile di vita.

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

Era seduto sulla sua scrivania da almeno cinque minuti a fissare il suo quaderno pieno di appunti.

Aveva iniziato quel quaderno in realtà per scrivere delle note sui suoi amici e il miglioramento delle loro unicità e tecniche, magari per ispirarsi o suggerire degli esercizi.

Le sue ricerche ed analisi sui vari eroi sin da quando era bambino l'avevano portato ad avere un certo occhio nel notare debolezze e punti di forza velocemente, questa sua capacità oltre ad aiutarlo con il quirk ereditato da All Might gli era stata utile in vari scontri.

Quando pensava a un diverso futuro senza quirk, si era immaginato magari come coordinatore di giovani eroi. Sapeva che era una carriera pretenziosa e altrettanto inaccessibile senza una unicità.

Si sbatté le mani sulle guance per concentrarsi su quegli schemi e non divagare come suo solito.

Quel quaderno si era riempito nelle ultime settimane degli strani comportamenti dei suoi compagni di classe.

Dal fatto che si fossero man mano allontanati, inizialmente solo quel elemento l'aveva preoccupato e leggermente messo in ansia.

Il terrore di ricapitare nel tunnel di solitudine che aveva già sperimentato alle medie, l'aveva tenuto sveglio per qualche notte.

Poi ovviamente mentre cercava una possibile causa si era reso conto che non era l'unico che era tenuto lontano, vi era anche Todoroki.

Ripensandoci ora non era che lo stessero allontanando ma era ovvio che stessero creando occasioni per lasciarli da soli.

Sospirò, mentre con la penna disegnava sovrappensiero qualche ghirigoro al margine del foglio.

Passare i pomeriggi con Todoroki non era male, parlavano spesso di allenamento e della loro carriera d'eroe. Alcune volte si era osato chiedergli delle visite alla madre, ma per quanto Todoroki non sembrasse infastidito dall'argomento, cercava di non tirarlo fuori spesso.

Però più il tempo passava più era evidente che vi fosse ancora qualcosa che li bloccasse da intraprendere conversazioni diverse. Era consapevole di riuscire a parlare di argomenti al di fuori dell'accademia e di All Might solo agganciandosi a discorsi di altri.

Todoroki come lui non aveva molta esperienza nell'interagire con gli altri, quindi era normale che non riuscissero a uscire dai loro soliti argomenti consolidati.

Poi improvvisamente Kacchan aveva iniziato a tenere d'occhio Todoroki, aveva temuto che volesse attaccare briga per qualche futile motivo. Eppure, a quanto pareva voleva solo parlare del fatto che dovessero chiamarsi per nome vicendevolmente.

Aveva in quel momento capito il motivo per cui passava così tanto tempo con Todoroki e sembrava che la classe li spingesse a stare insieme.

Era ovvio che l'avessero investito, senza avvertirlo, del compito di aiutare Shouto a uscire dal suo guscio e aprirsi con gli altri.

Era stata una decisione azzeccata scegliere qualcuno che fosse nella stessa classe e che avesse già una certa confidenza, peccato che per un compito del genere sarebbe stato meglio una persona come Inasa, che con la sua energia l'avrebbe spronato.

Però pensandoci una persona troppo energica avrebbe potuto scatenare una reazione contraria.

Diamine perché avevano scelto lui?

Non si sentiva pronto per quel compito.

Probabilmente li aveva già delusi se avevano chiesto a Katsuki di intervenire e anche a Inasa di parlare con Todoroki.

Che stesse andando troppo piano nell'aiutare Shouto ad aprirsi?

Il secondo anno era già iniziato da un po' e con tutti gli impegni scolastici il tempo sembrava volare, e chissà se dopo il diploma si sarebbero potuti rivedere tutti insieme.

Trovò il pensiero di non vedere i suoi compagni di classe tutti i giorni molto triste. Si stava affezionando a loro e gli sarebbe piaciuto poter lavorare in futuro al loro fianco.

Todoroki magari sarebbe andato all'agenzia del padre e chissà se si sarebbe più visto se non a qualche incontro di classe o per qualche altra occasione legata al loro lavoro.

Forse era stato quel pensiero a smuovere la classe nel tentativo di farlo aprire.

Però non aveva senso che dovessero stare solo loro due a parlare e che raramente ci fossero altre persone.

Più ci pensava a tutta quella faccenda, più era certo che gli mancasse qualche tassello fondamentale.

Ma cosa gli stava sfuggendo?

Si grattò il capo chiudendo il quaderno, di certo non avrebbe risolto quel problema quella sera.

Gioia e tripudio è apparso un POV diverso da quello di Kacchan. Non vi ci abituate troppo(o forse si), saranno sempre brevi perché il principale punto di vista sarà sempre quello del perenne incazzato Katsuki.

Questo capitolo è stato un parto l'ho scritto poi cancellato in parte e riscritto, purtroppo siamo solo all'inizio e Todoroki è ancora sulle sue, più avanti spero mi sarà più facile scrivere pezzi con lui.
Intanto sono emozionata perché l'altro giorno è uscito il trailer sull'arco narrativo dove c'è Inasa e Camie, ho adorato quel arco nel manga.

   
 
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