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Autore: lmpaoli94    18/07/2018    0 recensioni
Ash, Misty e Brock erano giunti alla piccola cittadina di Lavandonia, un luogo tranquillo e pieno di spiritualità.
Ma essa nascondeva anche un segreto davvero terribile.
Un segreto che solo loro tre avrebbero potuto scoprire…
Presto avrebbero capito che non erano i benvenuti.
Gli abitanti di quel posto erano strani e diffidenti.
Solo un bambino piccolo e indifeso era diverso da tutti gli altri.
Che cosa poteva distinguerlo?
Nascondeva anche lui qualcosa di terribile?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Misty, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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«Dove siamo giunti?» domandò Ash confuso.
«Questo posto non mi è nuovo…» fece Misty.
«Brock, perché non guardi sulla cartina?»
«Aspettate un momento… Ah! Ci troviamo a Lavandonia, dove gli spiriti dei pokémon riposano in pace per sempre.»
«Gli spiriti dei pokémon? Quindi siamo giunti in una città – cimitero?» domandò terrorizzata Misty.
«In un certo senso sì… E’ qui che vengono seppellite tutte le anime dei pokémon di tutta la regione» rispose Brock con naturalezza.
«Forse è meglio se ce ne andiamo da qui…»
«E’ tutto il giorno che camminiamo senza sosta, Misty. Potremmo riposarci qui e ripartire domattina»
«Neanche per idea, Ash! Se vuoi rimanere in questa città – cimitero fai pure! Io me ne vado immediatamente!»
Mentre Misty si era allontanata per qualche secondo dai suoi compagni, egli notò l’indifferenza e la stranezza degli abitanti della cittadina.
«Mi scusi, sa per caso dove bisogna andare per raggiungere la prossima città?»
Il passante, un vecchio di circa settant’anni, la guardava con sguardo tetro e pieno di rancore.
«Non ci sono uscite in questa città… Ormai siete prigionieri… Non potete più andarvene…»
«Che significa questo?»
Ma il vecchio passante non gli rispose subito, limitandosi a lanciare un occhiataccia delle sue.
«Le vostre anime, da qui in avanti, non saranno più libere…»
Misty non ci stava capendo più niente.
Non sapeva cosa pensare.
Sembrava che fosse finita in una città piena di zombie.
«Misty, con chi stavi parlando?» gli domandò Ash.
«Io… Ash, dobbiamo andarcene subito da qui!»
«Che fretta hai? Siamo appena arrivati… Alloggeremo qui per passare la notte e domattina ripartiremo subito.»
«Non ci penso nemmeno! non voglio rimanere in questa città neanche un secondo di più! Sono stata abbastanza chiara?!»
«Dove credi di andare a quest’ora della sera? È molto tardi e siamo stanchi morti.»
«Non pronunciare quell’ultima parola! Mi fa rabbrividire.»
Ash e Brock non riuscivano a capire cosa gli stava succedendo alla loro amica.
Da quando avevano messo piedi in quella città, sembrava che stesse impazzendo inspiegabilmente.
«Misty, ci stai facendo seriamente preoccupare… Ci spieghi una volta per tutte cosa ti sta succedendo?»
«E’ questo posto, Ash… Mi sembra d’impazzire…»
Ash la fissava con sguardo interrogativo e confuso.
Non riusciva a capirla.
«La cosa che mi sorprende è che voi siete così tranquilli, mentre io…»
«Nemmeno noi riusciamo a capirti a pieno…» rispose l’allenatore di Biancavilla.
«Comunque è meglio se ci fermiamo per la notte. Domattina ripartiremo subito, ok?»
Anche se Misty non era totalmente d’accordo, fece un senno di sì con la testa.
«Molto bene. Andiamo a cercare alloggio.»
 
 
Sembrava che nei paraggi non ci fossero posti in cui si potesse passare la notte.
Nemmeno un hotel o un bed & breakfast.
A quel punto, se volevano dormire in un posto comodo e al coperto, dovevano farsi ospitare da qualcuno.
«Buonasera, signora…» fece cordialmente Brock.
«Chi siete? Che cosa volete?»
«Ci stavamo chiedendo se lei sarebbe così gentile da ospitarci solo per questa notte. Domani mattina all’alba ripartiremo subito per il nostro viaggio.»
«Andatevene via! Andatevene finché le vostre anime sono libere. Domani mattina potrebbe essere già troppo tardi…»
«Non ci sto capendo niente… Perché le nostre anime sono così in pericolo? Cos’ha questa città di così strano?»
«Ash, ma cosa stai dicendo? Perché lo stai domandando a quella signora sconosciuta?» domandò Misty facendo passare il suo compagno per ingenuo.
«Perché voglio arrivare alla fine di questa storia. Voglio capire perché gli abitanti di questo posto sono così strani…»
«Noi non siamo strani… E’ la nostra natura. Sono gli spiriti maligni che vagano per la città…»
«Quali spiriti maligni?» domandò Brock impassibile mentre Misty stava morendo di paura.
«Sono i pokémon morti che non riescono a trovare pace… Sono loro la causa di tutto il male che circola in questa cittadina… Dovete andarvene. E subito!»
«Avete capito? Perché non diamo ascolto a questa signora che ci sta mettendo in guardia?»
«Ci dica di più, signora. La prego. Magari potremmo aiutarla…»
«Nessuno può aiutare me e questa gente. Nemmeno dei ragazzini come voi. Salvatevi… Salvatevi finché siete in tempo…»
E detto questo, la signora sbatté la porta in faccia ai tre giovani allenatori.
«Ragazzi, credo che qui siano impazziti tutti…»
«Gli spiriti dei pokémon… Perché gli spiriti dei pokémon dovrebbero torturare questa povera gente?»
«Non ne ho la minima idea, Brock…»
«Io so soltanto che se continueremo a rimanere qui, avremo un sacco di problemi…» fece Misty terrorizzata.
«Non possiamo andarcene da qui. Dobbiamo aiutare queste persone in qualche modo.»
«Ash Ketchum! Sei il solito ragazzino testardo! Perché vuoi sempre finire in mezzo ai guai?!»
«Da quando in qua finisco nei guai, signorina so tutto io?»
«Sempre! Ogni problemi che ci si presenta davanti, non fai altro che peggiorarlo.»
«Questo non è vero!»
«Adesso smettetela, va bene? Non è questo il momento di fare i bambini! Dobbiamo trovare una sistemazione per la notte. E al più presto.»
«A questo punto, preferisco dormire per strada che farmi ospitare qui per la notte.»
«Forse hai ragione tu, Misty… Dovremmo lasciare perdere e dormire nei nostri sacchi a pelo…»
«Ok, come volete voi…» disse infine Ash.
Ma nel mentre stavano cercando una sistemazione sotto le stelle, una figura nell’ombra disturbò l’area circostante.
«Che cos’è stato questo rumore?»
«Quale rumore?» domandò Ash alla ragazza.
«Non l’hai sentito?»
«Certo che no.»
«Sei il solito sordo!»
«Ehi, bada a come parli!» la rimbeccò Ash.
«Tu non hai sentito niente, Brock?»
«Sinceramente no…»
Ma quando Brock girò lo sguardo dietro di sé, notò qualcosa che lo stava fissando.
«Oh cielo… Che cos’è?»
«Scappiamo!» gridò Misty dandosela a gambe e scomparendo nel nulla.
   
 
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