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Autore: Summer11    21/07/2018    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao Meraviglie <3
So che vi devo un enorme spiegazione per queste settimane di inattività! Lo so, scusate, scusate, scusate! So che stavate aspettando il nuovo capitolo ma sono state settimane di fuoco per me.
Ho traslocato e avevo un colloquio di lavoro. Purtroppo non è andata bene, all’inizio mi sono demoralizzata ma poi ho cercato di tirarmi su di morale e ci riproverò. Continuerò a mandare curriculum in altre compagnie. Almeno ora so come funziona il tutto. In tutta quella stressante settimana, non avevo nemmeno la connessione ad internet, perciò mi è stato impossibile pubblicare, anche se avessi voluto non avrei potuto farlo.
Dopo ciò allora ho deciso di tornare in Italia per fare un po’ di vacanza insieme alla mia famiglia e ora eccoci qui che dalla mia cameretta d’infanzia, vi posto finalmente questo episodio tanto atteso che sinceramente a me piace. Non nego che sia stato difficile scriverlo ma spero che il risultato soddisfi anche voi. Vi prego fatemi sapere <3
Ah, volevo avvisarvi e chiedervi di scusarmi in anticipo se ci metto un po’ a rispondere alle vostre bellissime recensioni e ai vostri incoraggianti messaggi!
Lo farò appena ho un attimo di respiro, probabilmente stanotte. Non vedo l’ora di chiacchierare con voi. Ora ho proprio il tempo contato e ho pensato che voi avreste preferito leggere il nuovo capitolo <3
Spero davvero che vi piaccia.
Un bacione,
Sum <3


Unconventional Family
Capitolo 71
-Quello giusto.-


-Quella stessa notte, mentre i bambini guardavano un film a tema “Halloween”, gli adulti continuavano a festeggiare, brindando con dei cocktail fatti da Oliver, chiamati “Pupille sanguinose”. Da premuroso papà quale era, aveva preparato una caraffa speciale senza alcool per sua figlia, che avrebbe fatto sapere a tutti del nuovo bambino. Rachel era appena tornata nella sala da pranzo a sedersi con gli altri dopo aver parlato con Samuel al telefono.-

Rachel: I ragazzi non passeranno qua. A quanto pare la festa sembra proprio divertente!

-Brittany guardò la sua amica.-

Brittany: Dovevamo aspettarcelo!
Rachel: Mi manca da morire essere al centro del loro mondo!

-Disse la donna rassegnandosi al fatto che i suoi bambini stessero crescendo troppo velocemente. Lily, che era seduta accanto a lei l’abbracciò poi parlò, guardando anche Rebecca e Jordan.-

Lily: Avrei voluto che ci fossero anche i ragazzi qui, dato che ho una grande novità da fare sapere a tutti!

-Brittany e Oliver sorrisero più emozionati che mai. Sapevano che Alex e Rachel sarebbero scoppiati di gioia a quella notizia. Rebecca la guardò.-

Rebecca: Quale notizia?

-Daniel li guardò per poi guardare Lily sorridendo.-

Daniel: Sinceramente non pensavamo che saremo arrivati fino a qui!
Lily: Già, eravamo convinti che Jasmine…
Daniel: O peggio ancora, Brittany…

-Disse Daniel ridendo e Brittany gli diede una giocosa spinta mentre Lily continuava.-

Lily: Non fossero in grado di tenere la bocca chiusa. Ecco perché ora non siamo preparati!

-Rachel guardò la sua figlioccia.-

Rachel: Coraggio, vogliamo sapere ora!
Lily: Beh…

-Lily non fece in tempo a finire la frase che sentì suo padre parlare.-

Oliver: Diventeremo nonni per la terza volta!!
Lily: Papà!!

-Rachel si portò le mani alla bocca emozionata, per poi stringere forte in un abbraccio quell’adorabile coppia.-

Rachel: Oh, i miei ragazzi! Congratulazioni!

-Anche Alex si alzò ad abbracciarli e lo stesso fecero Jordan e Rebecca. Alex li guardò.-

Alex: Non vedo l’ora di incontrarlo\a!

-Rachel guardò Brittany e Oliver.-

Rachel: Ma voi da quanto lo sapete?
Brittany: Solamente da ieri!

-Lily li guardò.-

Lily: Ieri abbiamo avuto la conferma. Siamo stati alla clinica per la visita e anche se non era previsto, non potremmo esserne più felici!

-Rachel li guardò.-

Rachel: Ma certo, questa è un’altra benedizione!

-Alex li guardò.-

Alex: Avrete tre bambini voi due. Io ancora non posso crederci
Lily: Già. Sembra ieri quando vidi Daniel per la prima volta. Il suo sorriso m’incantò!

-Daniel la guardò e rise.-

Daniel: Il tuo stare seduta a terra con i libri in mano e la tua stranezza mi incuriosirono
Lily: Cosa? Il tuo primo pensiero su di me fu che io fossi strana?
Daniel: Beh, vuoi negare che tu lo sia?

-Brittany rise.-

Brittany: Daniel, sei proprio intenzionato a dormire sul divano stanotte!

-Daniel sorrise.-

Daniel: La sua stranezza mi incuriosì e i suoi occhioni blu, che in quel momento ricordo fossero rossi e gonfi, conoscendola oggi, probabilmente dovuti a una crisi di pianto intensa, mi colpirono. La sua dolce voce mi intenerì ma la sua sensibilità e tenerezza m’incantarono!

-Lily si avvicinò a lui e lo baciò dolcemente.-

Lily: Ti sei salvato all’arrivo!

-Rebecca li guardò.-

Rebecca: Abbiamo tutti fatto una lunga strada da allora!

-Oliver parlò.-

Oliver: Perché queste vacanze natalizie non andiamo a sciare tutti insieme?

-Brittany subito guardò Alex e Rachel prima che potessero parlare.-

Brittany: Li costringeremo! Quei tre adolescenti antipatici non avranno scelta!

-Tutti scoppiarono a ridere, iniziando a organizzare le loro nuove vacanze invernali.

Quell’Halloween si concluse alle 22:00, quando tutti tornarono a casa propria, Lily e Daniel portandosi dietro anche April. Le bambine erano davvero troppo stanche per godersi il loro primo pigiama party e dopo il bagno, crollarono come pere cotte a letto. Lo stesso Drew.

La festa di Halloween a scuola, finì alle 23:00 e i gemelli tornarono a casa. Samuel provò a parlare ad Emily di Dylan, ma lei lo zittì. Era davvero ancora molto arrabbiata con Dylan che tornò a casa distrutto. Emily non lo aveva nemmeno fatto parlare. Il suo solito caratteraccio, pensò il ragazzo buttandosi a letto senza nemmeno avere la forza di struccarsi e cambiarsi.

La mattina seguente, la scuola sembrava invasa da veri e propri zombie dato che tutti gli adolescenti avevano finito di festeggiare tardi e sarebbero volentieri rimasti a casa il giorno seguente alla festa. Qualcuno avrebbe davvero voluto dormire in piedi e Dylan era uno di quelli, fin quando non vide Samuel ed Emily arrivare. Si avvicinavano a lui ma la ragazza poi cambiò strada, facendo continuare da solo suo fratello. Dylan lo guardò dandogli un cinque in segno di saluto.-

Dylan: Non si vuole nemmeno avvicinare!
Samuel: E’ davvero incazzata, Dyl. Il suo non è un semplice ignorarti, arriverà al punto da farti dubitare della tua stessa esistenza
Dylan: Cosa devo fare? Più di dirle che sono pronto e… Oh, dannazione. Sono un vero idiota! Ho capito cosa devo fare. Ci vediamo dopo all’allenamento?

-Samuel annuì dandogli il cinque, vedendolo poi sparire dietro l’angolo. Dylan corse per il corridoio, quando la vide e mentre lei si apprestava ad entrare in classe, lui le prese il braccio, avvicinandola a sé.-

Dylan: Dimmi il motivo per cui sei così arrabbiata. Per favore!

-Emily lo guardò corrugando la fronte.-

Emily: Prima di tutto mi lasci andare e mi togli le tue sudice mani di dosso!

-Dylan lo fece all’istante. Odiava il fatto che Emily potesse trattarlo in quel modo orribile.-

Dylan: Emy, ti prego. Non sarei qui se non mi importasse!
Emily: Oh, beh, sono contenta di vedere che fai progressi in questa tua riflessione. Come mai il tuo minuscolo cervellino non è ancora esploso con tutto questo pensare?

-La ragazza era davvero furiosa e non riusciva davvero a placcare quella voglia di metterlo a tappeto. Dylan la guardò lasciandosi scivolare tutti quegli insulti addosso. Risolvere con Emily era la cosa più importante.-

Dylan: So che ti ho ferita. Sapevo quel che facevo, avevi ragione e mi dispiace. Mi dispiace da morire. Ero spaventato e non sapevo cosa mi stesse prendendo. Non capivo quei miei improvvisi sentimenti per te che a quanto pare tanto improvvisi non erano. Io più di dirti che mi dispiac…

-Emily gli diede una spinta arrabbiata.-

Emily: E tu credi che io non mi sentissi così? Ci ho pensato e ripensato e ripensato così tanto da farmi venire il mal di testa. Credi che io non abbia avuto dubbi riguardo ai miei veri sentimenti per te? Riguardo a come Samuel avrebbe potuto prenderla? Credi davvero che io non abbia pensato a quanto una relazione tra noi potesse rovinare tutto quanto?

-Dylan la guardava a bocca aperta, incapace di credere che anche Emily avesse pensato a tutto ciò. Continuò ad ascoltarla.-

Emily: Avrei capito perfettamente se tu mi avessi chiesto del tempo per poterci ragionare su. Forse serviva anche a me. Ma hai fatto il codardo, quel pomeriggio e per tutto il mese seguente in cui ti ho aspettato e tu ti sei allontanato. Se fossi tornato e mi avessi parlato e spiegato tutto, avrei capito e ti avrei perdonato!

-Dylan le prese le mani.-

Dylan: Ma l’ho fatto! L’ho fatto ieri sera, Emy! Possiamo aggiustare tutto ora con il tuo perdono

-La ragazza lasciò immediatamente la presa.-

Emily: E in che accidenti di modo lo hai fatto? Di nuovo da codardo! Sei venuto alla festa a mia insaputa e nascosto dal tuo costume mi hai baciata. Tu ti nascondi sempre. Vuoi sapere il vero motivo per il quale io sia così arrabbiata? Eccolo qui! Mi hai presa e baciata come se il mio volere non contasse nulla e poi di punto in bianco te ne sei andato lasciandomi lì e tutto questo non fa altro che dimostrarmi quanto tu non abbia capito!
Dylan: Avrei voluto continuare a baciarti fino all’alba! Mi sono allontanato perché il solo pensiero di te e Mark a letto insieme mi fa andare in bestia
Emily: Beh, non credo siano affari tuoi ciò che faccio o non faccio con i ragazzi! Il punto è che sei solo un ragazzino che ha perso il suo giocattolo, perché se davvero mi volessi, come dici, ieri sera non ti saresti nascosto fingendoti qualcun altro. Volevi una risposta? Ecco cosa hai fatto per deludermi tanto!
Dylan: Emy, io…

-Proprio in quel momento la campanella suonò e la ragazza lo guardò.-

Emily: Devo entrare in classe e Dylan, lasciami in pace!

-Emily si voltò ed entrò in classe, lasciando il ragazzo lì a pensare, ormai non sapeva più che cosa fare.

I ragazzi, iniziarono a svegliarsi solo nel pomeriggio, grazie agli allenamenti dei vari sport.
I maschietti, avevano appena finito di allenarsi nel campo all’aperto della scuola dato che la palestra era occupata dalla squadra di pallavolo, infatti il venerdì, l’allenamento di pallavolo e quello di basket si svolgevano alla stessa ora. Emily come al solito era una delle ultime a sistemarsi, anche se quel giorno avrebbe fatto la doccia a casa. Sarah, la sua amica, la guardò passandole affianco tenendo in mano shampoo, balsamo e bagnoschiuma.-

Sarah: Niente doccia, oggi?

-Emily la guardò sospirando.-

Emily: Non devo uscire con nessuno. Mi farò un bel bagno caldo rilassante a casa. Ne ho davvero bisogno dopo tutto questo stress!

-Sarah la guardò accarezzandola.-

Sarah: Perché non lo perdoni?
Emily: Perché mai dovrei? Si merita forse il mio perdono? Ha solo peggiorato le cose
Sarah: So che non dovrei difenderlo e tu sai che io sto sempre dalla tua parte, ma lui e Samuel non sono due tipi facili e per loro è difficile esporsi

-Emily alleggerì il suo sguardo.-

Emily: Perché mi dici questo?
Sarah: Perché vedo come stai. Sei a pezzi e questa incessante guerra con Dylan non ti farà stare meglio perché i tuoi sentimenti sono profondi!
Emily: Ho paura che mi faccia soffrire ancora
Sarah: Non credo lo farà. Finalmente ha capito e lo hai portato a capire, devi solo dargli la chance di rimediare

-Emily sospirò.-

Emily: Io sto ancora con Mark comunque

-Sarah sorrise.-

Sarah: Nessuno ti vede bene con quell’imbecille. E’ tempo di scaricarlo, no?

-Sarah la incoraggiò e continuò.-

Sarah: Torni subito a casa o mi aspetti qui?
Emily: Ti aspetto. Almeno tu e mio fratello mi darete un passaggio a casa prima del vostro appuntamento!

-Sarah annuì e si avviò verso le docce.
Emily intanto, dopo aver sentito l’acqua iniziare a scorrere, si infilò la felpa, quando sentì una presa da dietro. Si voltò, Mark era entrato nel bagno delle ragazze. Lui subito la baciò sul collo, mettendo poi le mani sul fondoschiena della ragazza. Sussurrò.-

Mark: Ciao!

-Emily si staccò dalla sua presa voltandosi per guardarlo. Era ancora arrabbiata con lui per la sera precedente. Alla festa era stato proprio un’idiota.-

Emily: Ciao! Che ci fai qui? Non puoi starci! Se ti becca la mia coach...
Mark: E’ un rischio che correrò! Senti, dato che ci siamo solo io e te qui dentro che ne diresti di divertirci un po’? Sai adesso qui ho un incredibile voglia di te!
Emily: Okay Mark, apprezzo le tue parole romantiche, davvero. Però adesso non mi sembra il momento. Sarah è in doccia. La sto aspettando!
Mark: Faremo velocissimi e non ci sentirà
Emily: No, Mark! Non mi va’!
Mark: Non ti va’?!

-Lui provò a baciarla ma lei si scansò.-

Emily: Ho detto NO!

-Lui la guardò aggrottando la fronte.-

Mark: Come cazzo sarebbe a dire che non ti va’?
Emily: Dobbiamo parlare!
Mark: Cosa vuol dire che dobbiamo parlare? Mi vuoi lasciare? Davvero?! Volevi camminare mano nella mano in corridoio e l’ho fatto. Tutta la scuola sa che stiamo insieme, immaginati a che livello mi sono abbassato venendo alla festa di Halloween con te, e tu mi dici che dobbiamo parlare? Tu sai bene cosa io stia aspettando!!

-Emily lo guardò sfidandolo.-

Emily: Beh, non è comportandoti in questo modo che lo otterrai! E’ davvero solo questo che vuoi da me? Ti servo solo a questo scopo? Forse è davvero giunto il momento di finirla qui
Mark: Perderai tutto così! Potevi avere un po’ di visibilità grazie a me…
Emily: Non mi importa un’accidente della visibilità!

-Mark la guardò sempre più arrabbiato perché non riusciva minimamente a ferirla. Così si giocò la sua ultima carta.-

Mark: Sai che c’è? Non mi importa. Sai perché sono uscito con te? Volevo solo fare incazzare tuo fratello, non di certo perché tu sia interessante. Sei strana e una vera noia. Parli, parli e parli, ma non hai capito che a me non interessa parlare, tanto meno ascoltarti. Sei solo una sfigata che ha paura del mondo intero. Non hai coraggio e tanto meno carattere. Trovati un nuovo cagnolino che ti ascolti parlare. “Aspettare quello giusto”, ma che cazzate hai per la testa? Sai che anche Babbo Natale non esiste? E gli unicorni e le fate... Ti consiglio di rivedere le tue priorità. Sarà difficile trovare qualcuno che ti ami per la ragazzina stramba quale sei!

-Quelle fredde e crude parole ferirono la ragazza, che tirò su con il naso. No, non doveva piangere, non di fronte a quel coglione. Trattenne le lacrime.-

Emily: Sei proprio uno stronzo!
Mark: Grazie a Dio è finita! Stammi alla larga, devo ricostruire la mia reputazione dopo essere stato con te!

-Lui si voltò, uscendo dallo spogliatoio e dopo qualche minuto, Sarah uscì dalla doccia e vide la sua amica tirare su con il naso.-

Sarah: Ehi, ma che succede?

-Emily la guardò.-

Emily: Mark è stato qui. Pensava che fossimo soli e voleva farsi una sveltina
Sarah: Proprio un vero imbecille!

-Emily la guardò.-

Emily: Comunque l’ho lasciato. Anche se sono convinta che dirà a tutta la scuola che sia stato lui a lasciarmi!
Sarah: Beh, non gli conviene fare tanto il cretino. Se tu dovessi rivelare alla scuola quel segreto, lo conoscerebbero tutti per il fallito che è! Comunque non devi stare male per colpa sua. Ti sei liberata di lui, vedila così!
Emily: Hai ragione. Comunque mi ha detto delle cose orribili
Sarah: Se le hai fatte entrare da un orecchio, falle uscire dall’altro! E’ una persona patetica!

-Sarah l’accarezzò e la strinse in un abbraccio. Emily sapeva che la sua amica aveva perfettamente ragione.-

Emily: Non posso darti torto! Meglio che questa pagliacciata sia finita!

-Concluse lei ridendo.
Quando Sarah fu pronta, le ragazze uscirono dallo spogliatoio e dalla palestra, andando ad incontrare Samuel. Sarah baciò il suo ragazzo ed Emily guardò suo fratello.-

Emily: E’ finita!

-Samuel sorrise ed urlò.-

Samuel: DIO, GRAZIE PER QUESTO REGALO!

-Le ragazze scoppiarono a ridere e Samuel continuò.-

Samuel: Sono contento che quel perdente non ti giri più intorno!
Emily: Anche io. Sentite ragazzi, mi date un passaggio in macchina?

-Samuel guardò sua sorella porgendole le chiavi.-

Samuel: Prendila pure tu e riportala a casa. Io e Sarah possiamo farci anche una passeggiata, vero?

-Sarah annuì sicura ed Emily prese le chiavi per poi pietrificarsi un attimo dopo. Aveva appena visto Eleanor, “l’amica” di Dylan, avvicinarsi al ragazzo dai capelli castani e gli occhi blu. Tutti e tre videro Dylan allontanarsi dalla ragazza di scatto, per poi riavvicinarsi, prenderle le mani, abbracciarla e parlarle ancora. All’inizio la ragazza sembrava spaesata, poi alle parole di Dylan, la sua espressione si fece arrabbiata e per finire, dopo l’abbraccio di Dylan, il suo volto sembrava deluso, ma non sorpreso. Parlò con il ragazzo per qualche altro secondo e poi li videro separarsi e prendere strade diverse.
Samuel guardò Emily, mettendo un braccio intorno alle spalle della sua fidanzata.-

Samuel: Emy, la sta allontanando per te. Dagli una possibilità!

-Emily sbuffò, per poi voltarsi e andare ai parcheggi, dove salì in macchina e partì, senza dire nemmeno una parola.
Era terrorizzata da ciò che il suo cuore l’avrebbe portata a fare se si fosse trovata vicino a Dylan. Non poteva credere che lui avesse allontanato l’unica ragazza con cui andasse davvero d’accordo per dimostrarle che lui fosse pronto a rinunciare a tutto per stare con lei.

Un’ora più tardi, la ragazza stava dentro la vasca da bagno mentre i sali profumati calmavano quella sua agitazione, anche se le parole di Mark si facevano molto più forti nella sua mente.
“SAI PERCHÉ SONO USCITO CON TE? VOLEVO SOLO FARE INCAZZARE TUO FRATELLO, NON DI CERTO PERCHÉ TU SIA INTERESSANTE”. “SEI STRANA E UNA VERA NOIA”. “SEI SOLO UNA SFIGATA CHE HA PAURA DEL MONDO INTERO”. “ASPETTARE QUELLO GIUSTO, MA CHE CAZZATE HAI PER LA TESTA?” “SARÀ DIFFICILE TROVARE QUALCUNO CHE TI AMI PER LA RAGAZZINA STRAMBA QUALE SEI!”
Tutto le rimbombava nella testa e dopo qualche minuto di pura paranoia, iniziò a crederci per davvero. Tutto quel calore e il profumo forte di quei sali da bagno la soffocarono per qualche secondo,così appena ne ebbe la forza, si tirò su dalla vasca da bagno, si infilò l’accappatoio addosso e aprì immediatamente la finestra per poter respirare. Proprio in quel momento, sentì i suoi genitori uscire di casa, l’avevano avvisata prima che lei entrasse nel bagno. Con le poche forze rimaste, trascinandosi per il muro, la ragazza entrò in camera sua, dove con un capogiro cadde a terra ai piedi del letto, proprio dove riscoppiò a piangere, liberandosi di tutte quelle sensazioni negative. Sperava solo che il ricordo di Mark svanisse velocemente dalla sua mente.

Proprio mentre Alex e Rachel, superavano la casa dei vicini, videro Dylan avvicinarsi. Lo fermarono. Rachel lo guardò.-

Rachel: Dylan, ciao!
Dylan: Ciao!
Rachel: Stiamo andando a fare una passeggiata, poi andiamo dritti a cena dai tuoi genitori!
Dylan: Oh, davvero? I-io sono passato per prendere un gioco della playstation di Sam
Alex: Samuel non è ancora tornato a dire la verità!

-Disse Alex.-

Dylan: Ah!

-Rachel sorrise al ragazzo.-

Rachel: Sali pure in camera sua, se Emy è pronta, fattelo dare da lei! Poi raggiungeteci a casa tua e cercate di non picchiarvi durante il tragitto
Dylan: Okay!

-Disse il ragazzo sorridendo. Li salutò, li vide allontanarsi ed entrò in casa. Salì le scale e sentì dei singhiozzi sempre più forti provenire dalla stanza di Emily. Vide la porta aperta dal corridoio e sentendola piangere più forte subito entrò nella camera senza nemmeno bussare, cosa di cui si pentì qualche secondo più tardi. Vide la ragazza seduta ai piedi del letto coperta solo da un accappatoio, con le braccia intorno alle ginocchia e la testa dai capelli ancora bagnati, china su esse. La sentì tirare su col naso e subito, si avvicinò a lei, inginocchiandosi.-

Dylan: Emy! Ehi!

-La ragazza sembrò troppo presa dalla sua disperazione per accorgersi del ragazzo, così Dylan le accarezzò dolcemente i capelli.-

Dylan: Emy...

-Emily alzò il viso e vedendolo cercò di asciugarsi le lacrime chiudendo completamente il suo accappatoio facendo un nodo intorno alla vita.-

Emily: Dylan! Che diavolo ci fai qui, eh?

-Lui la guardò. Avrebbe davvero voluto stringerla a sé ma lei sembrava essere davvero arrabbiata e ferita.-

Dylan: Volevo solo vedere come stavi. Sarah mi ha detto cosa è successo tra te e Mark!

-Emily si alzò da terra, allontanandosi dal ragazzo.-

Emily: A te non importa un accidente di come io stia. Sei qui per ridere di me e rinfacciarmi la storia con Mark a vita. Non è così?

-Anche Dylan si alzò da terra, arrabbiato.-

Dylan: Dio Santo, Emy. Mi fa a pezzi vederti in queste condizioni e tu davvero pensi che io sia qui per infierire e ridere di te? Ma chi credi che io sia?
Emily: Non lo so, Dylan. Non so più niente! So solo che l’unica a rimanere fregata sono sempre io. Sono un giocattolo per tutti quanti!
Dylan: Per me non sei un giocattolo
Emily: Ah no? A giudicare dal modo in cui mi hai trattata direi di sì. A te non importa niente!
Dylan: Se davvero non mi importasse nulla, credi davvero che perderei il mio tempo a correrti dietro come ho fatto stamattina?

-La ragazza lo guardò studiandolo.-

Emily: Come pensi che io riesca a credere alle tue parole adesso? E’ una vita che mi tratti da schifo e le tue parole non sono state poi così diverse da quelle di Mark. Non sei diverso da lui. Mi hai sempre dato della sfigata, dell’acida, della suora e della poco interessante. Credi che le cattiverie che mi dici spariscano in qualche secondo? No, rimangono lì a punzecchiare e ferire tutte le mie insicurezze. E oggi dentro quella vasca, mi è venuto un attacco di panico a causa vostra, tua e di Mark, perché ho realizzato che avete ragione. Io sono così e non cambierò mai!

-Dylan si avvicinò a lei intenerito da quella fragilità ma allo stesso tempo incazzato con la persona di merda che era stato fino a quel momento. Non poteva darle torto. Le prese le mani.-

Dylan: Non voglio che tu cambi per nulla al mondo!

-Emily mollò la presa.-

Emily: Adesso non puoi dirmi questo. Non puoi prendermi le mani e dirmi questo. Non dopo quello che mi hai detto il giorno dell’incidente. Se non te lo ricordi, ti rinfresco la memoria. Mi hai detto che uno come Mark o come te non potrebbe mai interessarsi a una come me e ora mi dici che non vuoi che io cambi? MA COSA VUOI DA ME, DYLAN?

-La ragazza, esasperata, guardò a terra per poi sedersi sulla sedia della scrivania riprendendo a piangere mentre i capelli lunghi e scuri le coprivano il viso. Dylan sospirò, dandosi dell’imbecille, poi si avvicinò a lei e si inginocchiò, scostandole delicatamente i capelli dal viso.-

Dylan: Mi hai frainteso quel giorno. Quella frase non aveva un significato cattivo. E’ ovvio che uno come Mark non possa interessarsi a te...

-La ragazza abbassò lo sguardo e lo sentì continuare a parlare.-

Dylan: Uno del genere non è minimamente alla tua altezza. Tu hai bisogno di qualcuno che ti ascolti, ti consoli, ti rassicuri e rida con te, non di un’idiota che pensa solo al sesso ma non sa neanche l’alfabeto. E poi io non ho mai parlato di me. Se a lui fosse piaciuto ascoltarti anche solo la metà di quanto piace a me, non ti avrebbe lasciata andare. Adoro la tua voce, anche quando mi urli contro. Sono felice di non avere più bisogno di una scusa per massacrare Mark, lunedì lo distruggo. Non doveva parlarti in quel modo, e nemmeno io. Mi dispiace!

-Emily ormai era sempre più conquistata dalle parole di Dylan che erano davvero sincere. Lo guardò con un sorriso.-

Emily: Lo hai già pestato per Samuel alla festa del quartiere!
Dylan: Io non l’ho pestato per fare un favore a Samuel
Emily: Ah no?
Dylan: No! Stava parlando di te. Se avesse parlato di Eleanor, per esempio, non me ne sarebbe importato. Okay, forse un po’ si, perché è mia amica, però è di te che stava parlando e tu non meriti di essere trattata così. Gli sono saltato addosso perché voleva portare a letto te e non doveva azzardarsi nemmeno a pensarci, perché…

-Subito si zittì. I suoi sentimenti venivano fuori come fa la lava che erutta dalla bocca di un vulcano. Era sicuro al cento per cento di ciò che provava per la ragazza e non voleva più nasconderlo. Continuò mentre quegli occhi grandi color cioccolato, così tipici dei Brooks, lo fissavano aspettando con ansia un continuo.-

Dylan: ...perché voglio che tu sia mia! Hai ragione, quello che hai detto stamattina è vero. Sono stato un codardo, mi sono nascosto, sono stato aggressivo quando non ne avevo motivo, non ho preso in considerazione cosa tu volessi, ma io sono fatto così e lo sai. Maledizione se lo sai. Tu mi conosci per davvero Emy, ecco perché ho avuto paura dei miei sentimenti dopo quel fantastico bacio. I-io… Senti, voglio essere sincero con te e non voglio più mentirti e spero che poi tu potrai perdonarmi e darmi una chance. Le cose per me sono cambiate il giorno dell’incidente. Ho davvero avuto paura di perderti e non mi sono mai sentito così spaventato. Hanno iniziato a venire fuori dei sentimenti che forse erano sempre stati nascosti dentro me. Da quel giorno ho iniziato a comportarmi da deficiente, okay, più deficiente del solito. Non sapevo se tu provassi i miei stessi sentimenti, così ho provato a farti ingelosire per cercare di capire se anche per te fosse cambiato qualcosa ma credo di aver solo peggiorato la situazione. Poi alla festa di Jackson… Io… Con quel bacio, tu sei riuscita a succhiarmi via l’anima. Sarebbe dovuto essere per gioco, ma per me non lo è stato. Sono uscito con tante ragazze, ma non ho mai trovato qualcuna le cui labbra combaciassero con le mie. Mi dispiace per averti delusa, ferita e fatta piangere, tu non meriti tutto questo, ma la tua anima combacia con la mia, ne sono sicuro. Emy, io non riesco più a vivere pensando che tu non voglia stare con me, ma dopo tutto quello che ho fatto… Come potresti ancora volermi?

-Emily lo guardava e ascoltava attentamente e finalmente un dolce sorriso spuntava sul suo viso. Dylan si era finalmente confidato con lei e aveva sputato fuori tutto quanto e lei non ne poteva essere più felice. Aspettava quel momento da tempo. Lei gli accarezzò i capelli.-

Emily: So che questo pomeriggio hai parlato con Eleanor e l’hai allontanata dalla tua vita per avere una seconda chance con me e davvero, l’ho apprezzato, ma so anche quanto lei sia importante per te come amica e se noi dobbiamo iniziare qualcosa insieme io voglio crederci con tutta me stessa. Ti conosco, sei di parola e so che non ci andrai mai più a letto o la bacerai, quindi non voglio che tu rinunci alle tue amicizie. E’ una cosa che con il tempo potremmo rinfacciarci e io non voglio iniziare tutto partendo dalla gelosia

-Dylan la guardò davvero riconoscente. Lei lo conosceva talmente bene che non c’era bisogno di fingere. Si avvicinò di scatto a lei per baciarla, poi si fermò ad appena qualche centimetro dalla bocca rosea della ragazza. Lui la guardò e sussurrò.-

Dylan: Posso baciarti adesso e per i prossimi giorni della nostra vita?

-Emily annuì, lo prese per il viso avvicinandolo a sé e si baciarono con passione. Ed ecco che la melodia dei loro cuori riprendeva a suonare allegramente. Non si staccarono da quel bacio fin quando non furono senza respiro. Entrambi si alzarono e stringendosi sempre più l’uno a l’altra, non riuscendo a frenare quella voglia di baciarsi, indietreggiando, caddero sul letto. Dylan si fermò a guardare il viso della ragazza per qualche istante, per poi accarezzarle dolcemente i capelli e sussurrare.-

Dylan: Ho parlato tanto di Mark, ma probabilmente nemmeno io ti merito!

-Emily lo guardò accarezzandogli il viso.-

Emily: Decido io chi mi merita o no!
Dylan: Come ho fatto ad essere così cieco per tutto questo tempo?

-Emily lo guardò sorridendo.-

Emily: Non lo so, ma poi ne parleremo!

-Disse la ragazza prima di riprendere a baciarlo con passione. Dylan iniziò ad accarezzarla lungo il fianco e la sentì rabbrividire.
Emily si godette quel dolce tocco che la faceva andare in paradiso. Ripresero di nuovo fiato ed lei fu sicura al cento per cento di volergli stare vicino e toccarlo. Decise di farsi guidare dal cuore, senza paura. Gli sbottonò la camicia e gli accarezzò quei leggeri addominali continuando a baciarlo. Dylan sorrise, la fece sdraiare a letto e si appoggiò leggermente al corpo della ragazza mentre continuava a baciarla. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza. Dopo qualche secondo, lui la sentì sussurrare.-

Emily: I tuoi jeans mi graffiano!
Dylan: Oh, scusa!

-Disse lui levandosi i jeans di dosso, buttandoli per terra, poi ripresero a baciarsi. Emily non riusciva a staccarsi dalle labbra di Dylan, quando sentì l’accappatoio aprirsi lentamente e la mano di Dylan accarezzarle i fianchi e andare sempre più in basso. La ragazza si preoccupò, doveva pur dirgli la verità. Lo bloccò.-

Emily: Dyl!

-Dylan la guardò con occhi scintillanti, per lui era splendida.-

Dylan: Sì?

-Lei distolse lo sguardo e arrossendo parlò.-

Emily: Voglio farlo con te, ora. Però voglio essere sincera. Io, non ho mai...

-Dylan la guardò sorpreso.-

Dylan: Ma come, tu e Mark… Voi…
Emily: Non ci sono andata a letto. Gli ho detto però che poteva spargere la voce per il momento. Io non mi sono sentita pronta a farlo con lui. Non provavo dei sentimenti per Mark. Mi serviva del tempo, ecco perché ho cercato di tenerlo buono dandogli il permesso di dirlo a scuola. E poi così la voce sarebbe arrivata anche a te!

-Dylan la guardò sorridendo.-

Dylan: Volevi farmi ingelosire?!
Emily: A quanto pare ci sono riuscita!
Dylan: Ci sei dannatamente riuscita!

-Lui la baciò ma sentì ancora la ragazza preoccupata, così sussurrò.-

Dylan: Stellina, te lo prometto, andrà tutto bene. Cercherò di essere il più delicato possibile, ma se non sopporti il dolore non preoccuparti e avvisami subito. Io mi fermerò e faremo passo passo

-Lui sorrise e lei gli accarezzò i capelli, stringendolo a sé.-

Emily: Non chiamare mai più Eleanor “stellina”!
Dylan: Allora sono riuscito anche io a farti ingelosire

-Entrambi sorrisero e lui la guardò.-

Dylan: La mia stellina sarai sempre e solo tu!

-Lui le baciò la pancia e dopo qualche secondo anche l’accappatoio finì a terra. Dylan si fermò a guardarla.-

Dylan: Sei davvero bellissima e io ti voglio

-Emily sorrise.-

Emily: Ti voglio anche io!

-Dylan prese dalla tasca dei suoi pantaloni il portafoglio, da dove tirò fuori un preservativo. Ripresero a baciarsi per poi iniziare con delle carezze e dei preliminari leggeri. Quello era senza dubbio il modo più delicato e semplice per mettere Emily a suo agio. Quando la ragazza iniziò ad abituarsi e il ritmo iniziava a farsi più regolare e veloce, mentre Dylan le baciava il petto e il collo, sussurrò senza che potesse accorgersene.-

Dylan: Amo ogni centimetro del tuo corpo e amo te da poter morire!

-Emily non pote’ che sorridere felice vedendo come a Dylan sfuggì il controllo dei suoi sentimenti da duro ed era ancora più felice di sapere che i sentimenti del ragazzo corrispondessero ai suoi. Prima che le loro energie finissero, esplodendo nel piacere più intenso e grande che lei avesse mai provato, sussurrò.-

Emily: Ti amo anche io, mio playmaker!

  
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