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Autore: Altair13Sirio    21/07/2018    2 recensioni
Non è mai stato facile vivere la vita dell'eroe per Robin, così come per Cyborg, Stella, Corvina e BB. Nonostante tutto, i Teen Titans sono riusciti a superare quel senso di "strano" che li circondava ovunque andassero e hanno deciso di andare avanti; sono diventati una famiglia, le loro amicizie e i loro amori si sono intrecciati e dopo tanto tempo finalmente i cinque eroi hanno capito cosa dovevano fare.
Tutto questo può sembrare normale agli occhi di un adulto, capace di comprendere quali siano i doveri di un supereroe e le difficoltà che porta questo tipo di vita, ma agli occhi di una bambina? Una piccola bambina eccentrica e piena di vitalità, incapace di vedere il male nella gente, come può vivere una situazione simile e in che modo potrà mai crescere se non riesce a distinguere il bene dal male?
Luna è una bambina cresciuta sotto una campana di vetro e che è sempre stata a contatto con questo mondo, vivendolo in prima persona; il suo amore per la sua famiglia è eguagliato solo dal suo desiderio di vivere la vita liberamente, incontrando tante persone e amici nuovi. Ma sarà difficile attuare questo sogno, essendo lei la figlia di un supereroe.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Titans Legacy'
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Stella Rubia aveva reagito bene alle notizie portate da Cyborg, nonostante tutto: pur sapendo che Robin le avesse nascosto di proposito le sue intenzioni di far evadere Coso e Billy, la sua prima preoccupazione era stata di sapere se suo marito stesse bene. Aveva poi espresso il volere di poter prendere parte alla “spedizione di recupero” di Robin, e nessuno aveva avuto niente in contrario da dire: tutti la reputavano una richiesta legittima, visto quanto Stella fosse apprensiva nei confronti della sua famiglia. Questo significava però che qualcuno sarebbe dovuto rimanere alla torre per vegliare su di Luna, dato che non potevano certo lasciarla lì da sola – e in più Corvina era stata avvisata da Robin dei suoi sospetti, quindi era ancora più allarmata. La decisione cadde su BB, che non fu molto entusiasta all’idea di dover restare indietro, ma promise di fare una buona guardia sulla ragazzina.
Una volta rimasto da solo, il mutaforma decise di andare a vedere subito se Luna stesse dormendo serenamente. Dopo essersi affacciato nella sua stanza e aver scorto la sagoma del suo piccolo corpo sotto le coperte, sorrise e si voltò rimanendo nel corridoio vicino alla porta della cameretta della bambina per poterla controllare.
In quel momento la sua insonnia sarebbe tornata utile…
 
*
 
Appena scattato il termine per poter raggiungere le coordinate fornite da Maschera Nera e recuperare Robin, i Titans partirono dalla piazza dove si erano fermati in attesa che passasse il tempo. Maschera Nera era stata chiara: avrebbero dovuto far passare almeno mezz’ora prima di potersi avvicinare al luogo del ritrovamento, ma non avevano intenzione di lasciare il loro amico sperduto nei boschi e privo di sensi per troppo tempo, per questo si erano avvicinati il più possibile e avevano aspettato in macchina di potersi avvicinare.
Lungo la strada per arrivare fuori città, inaspettatamente cominciò a piovere. Le gocce d’acqua si spingevano sul parabrezza con pesantezza e a mano a mano che l’auto andava avanti, la pioggia si faceva più fitta e intensa. Preoccupati degli effetti che quel temporale avrebbe potuto avere sulla salute di Robin, i Titans cercarono di sbrigarsi.
Quando arrivarono nel bosco, stava già piovendo intensamente da alcuni minuti. Cyborg accostò la T-Mobile a bordo strada e tutti e tre uscirono dall’auto per inoltrarsi nel bosco, dove avrebbero dovuto trovare Robin. L’idea che qualcuno li stesse osservando non li abbandonò mai del tutto, ma la loro unica preoccupazione in quel momento era ritrovare il loro amico; anche l’idea che quella fosse una trappola non li scalfì minimamente, nonostante tutti quanti stessero sperando che Maschera Nera avesse voluto veramente essere magnanima.
Le domande scomparvero definitivamente quando finalmente lo trovarono: Robin era accasciato contro un albero, al riparo dalla pioggia, privo di sensi. Aveva indosso i vestiti che aveva quando era uscito con Cyborg, ma sia il passamontagna che la sua mascherina erano scomparsi. La pistola con rampino, invece, era adagiata delicatamente a terra, accanto a lui.
<< Robin! >> Fu Corvina ad avvistarlo e a chiamare il suo nome gridando per attirare l’attenzione dei suoi amici che stavano cercando di avvistarlo in altre direzioni.
Subito Stella fu la prima a corrergli incontro e abbassarsi al suo fianco per controllare che stesse bene. La donna cominciò a strattonarlo e a controllare che non avesse ferite, ma all’arrivo di Corvina e Cyborg decise di ascoltare le parole dei suoi due amici, che la invitavano a mantenere la calma e a non strapazzare troppo il marito.
<< Sembra stia bene… E’ solo esausto. >> Disse Cyborg dopo aver esaminato il suo corpo e i suoi parametri vitali. Non erano presenti ferite che potessero compromettere gravemente la sua salute e sia il battito che la respirazione erano regolari. << Deve aver lottato fino alla fine però… >> Commentò poi osservando l’occhio nero che doveva essersi procurato nello scontro con gli uomini di Maschera Nera. Chissà in quanti lo avevano affrontato, quanto ci era voluto perché lo sopraffacessero…
<< Consiglierei di toglierci di qui il prima possibile! A casa vedremo di assisterlo come si deve. >> Corvina si rialzò da terra con fare sbrigativo e si voltò guardandosi attorno. Quell’atmosfera sinistra non le piaceva, e sicuramente avrebbero potuto occuparsi di Robin molto meglio alla torre che lì.
Cyborg decise così di caricarsi Robin sulle spalle e tornare sui propri passi mentre Stella gli andava dietro continuando a volgere sguardi preoccupati al marito inerte; Corvina guidava il gruppo, controllando con una mano un largo disco di energia che fungeva da parapioggia a tutti e quattro durante il cammino.
Arrivati all’automobile, i Titans stavano per andarsene da quel luogo, ma una voce attirò la loro attenzione e subito dopo qualcosa li colpì, dividendo il gruppo.
<< Ben ritrovati, babbei! >> Il tono di voce irritante e pieno di sé di Soldato Hive raggiunse i tre supereroi e lo fece riconoscere subito; aveva lanciato il suo scudo, che colpendo Corvina aveva fatto reagire anche Cyborg e Stella, buttando a terra tutti quanti. Con lui c’era Cheshire, silenziosa e dall’aria letale come sempre.
Corvina si rialzò rapidamente. Non capiva che stesse succedendo, ma se Soldato Hive era lì doveva significare che erano stati spiati in qualche modo, e un’altra preoccupazione in particolare le diede la forza di tornare in piedi così presto: Soldato Hive sapeva qualcosa su Luna Bianca, sembrava essere interessato a lei, e se sapeva che loro avevano lasciato la torre quasi completamente sguarnita, avrebbe potuto provare a rallentarli lì fuori mentre i suoi compagni provavano a rapirla o farle del male. Per quanto forte fosse Beast Boy, da solo contro gli H.I.V.E. Five non sarebbe riuscito a resistere a lungo, dovendo anche preoccuparsi di proteggere Luna.
<< Andate! >> Gridò la maga istintivamente, rendendosi conto di aver commesso un errore lasciando BB senza alcun supporto a casa. Ma come avrebbe potuto sapere che gli H.I.V.E. Five li stessero controllando?
Agitò le braccia di fronte a sé per creare una barriera energetica e impedire l’avanzata dei due criminali; il suo gesto provocò uno spostamento d’aria che deviò la pioggia per un istante e fece sollevare il suo mantello, che adesso cominciava a bagnarsi. Cheshire scattò in avanti, intenta a sfondare la barriera della maga prima che Stella e Cyborg potessero fuggire. I due erano comunque indecisi sul da farsi: si erano rialzati, ma pur essendo vicini alla T-Mobile non erano sicuri di voler lasciare da sola la loro amica. Loro non sapevano le cose che lei e Robin sapevano, non potevano immaginare che forse l’incontro con quei due al limitare di quel bosco non fosse una casualità.
L’apprensione di Corvina nei confronti di Luna Bianca la stava distraendo: il suo campo di forza vacillò per un istante e Cheshire riuscì a passarvi attraverso. Pur sforzandosi per rinforzarlo, Corvina sapeva di non poter riuscire a respingere l’attacco della criminale. << ANDATE VIA! >>
L’urlo disperato di Corvina tagliò l’aria con enorme forza; la maga vide le lame di Cheshire sollevarsi di fronte ai suoi occhi, ma non arretrò nemmeno di un passo per non lasciare la possibilità alla ladra di guadagnare terreno sui suoi amici. Era pronta ad essere colpita, era pronta anche a dare la sua vita se significava poter dare del tempo in più ai suoi compagni e permettergli di raggiungere la torre per poter proteggere la loro bambina; non sapevano cosa stesse accadendo, ma non potevano permettersi errori e leggerezze in una situazione come quella!
Una lama calò rapida, tagliando l’aria. Scintillante come una saetta, letale e affascinante, si scontrò con gli artigli della criminale in maschera. Corvina non si accorse neanche dell’arrivo dall’alto della persona mascherata che si era messa fra lei e Cheshire, bloccando brillantemente l’attacco della criminale. E fu ancora più sorpresa quando si rese conto che a salvarla dal colpo era stata proprio Maschera Nera.
<< No, tu vai via di qui! >> Esclamò quella in risposta all'urlo della maga, respingendo gli artigli di Cheshire con un rapido strattone della spada.
Corvina arretrò confusa, cercando di capire che cosa stesse succedendo. Sembrava che Maschera Nera li stesse aiutando; li aveva tenuti d’occhio per tutto il tempo, e ora saltava in mezzo allo scontro per permettergli di andarsene? A che razza di gioco stava giocando? Avrebbe voluto parlarle e chiederle quali fossero i suoi piani, ma la criminale la precedette facendole perdere ogni interesse nel trovare risposte a quel caos.
<< Sbrigatevi ad andare via! Avete cose ben più importanti a cui badare, o sbaglio? >> Disse la ragazza mascherata levando di lato la spada.
Soldato Hive caricò la avversaria unendosi alla battaglia. << Togliti di mezzo! >> Urlò scagliando un pugno e stringendo il proprio scudo nella mano, raccolto da terra pochi metri prima. Maschera Nera alzò nuovamente la spada e bloccò l’attacco del criminale con il dorso della lama, quindi lo spinse via con impeto e con freddezza di calcolo scagliò un calcio nello stomaco a Cheshire, che aveva cercato di attaccarla alla sprovvista di lato.
Dopo aver atterrato per un momento i due avversari, si voltò di scatto e lanciò uno sguardo assassino a Corvina e agli altri Titans alle sue spalle. << Questo è l’ultimo favore che vi faccio. Vedete di ficcarvelo bene in testa! >> Quindi si voltò e impugnò la sua spada puntando la lama verso gli avversari nuovamente in piedi, assumendo una posa che faceva pensare a una molla pronta a scattare. << E ora andate! >> Urlò prima di lanciarsi incontro a quei due, cominciando a scambiarsi una serie di stoccate e affondi con Cheshire e dare colpi potenti e veloci a Soldato Hive per tenerlo lontano.
Corvina la osservò lottare per un secondo, poi si voltò e cominciò a correre verso i suoi due amici che la aspettavano alla macchina e la guardavano con occhi pieni di sconcerto. << Entrate in auto! >> Disse in fretta senza attendere che gli altri la ascoltassero. Corvina aprì lo sportello della T-Mobile e disse a Cyborg di farci entrare Robin, poi fece sedere Stella e richiuse lo sportello in modo fulmineo. Aperto lo sportello del passeggero, ordinò a Cyborg di partire.
Il cyborg non era ancora nemmeno entrato in macchina. Girò rapidamente attorno all’auto e si sedette al posto di guida più in fretta che poté, quindi ignorò completamente le cinture di sicurezza e lo sportello chiuso male e inserì le chiavi nel quadro, partendo poi in tutta fretta.
<< Che diavolo sta succedendo?! >> Chiese Cyborg senza rivolgersi a nessuno in particolare, guardando davanti a sé con occhi allucinati mentre i tergicristalli scivolavano ritmicamente di fronte al suo volto. Guidava in modo spericolato, noncurante dei rischi che l’asfalto scivoloso poteva comportare. << Perché gli H.I.V.E. Five sanno dove eravamo? E perché diavolo Maschera Nera ci ha aiutati?! >>
<< Ci penseremo dopo a quello. Adesso guida e stai zitto! >> Gli rispose autoritaria Corvina, voltandosi per un momento solo per urlargli quelle cose, prima di tornare a guardare dietro per controllare che nessuno li stesse seguendo. Sui sedili posteriori, Stella era rivolta verso Robin e lo reggeva con un braccio, stringendolo a sé, cercando di farlo rimanere in una posizione stabile.
Corvina aveva ancora i nervi tesi, ma si costrinse a voltarsi per evitare che il suo nervosismo contagiasse anche gli altri. Era impossibile che qualcuno li stesse inseguendo, alla velocità a cui andavano, e continuare a stressarsi nel tentativo di vedere ciò che non c’era non le avrebbe fatto alcun bene. Cercò di concentrarsi a liberare la mente, respirando profondamente, convincendosi di essere riusciti ad uscire da quella situazione, nonostante la sua complessità.
Nonostante i numerosi dubbi che affliggevano tutti i presenti nell’auto, la cosa più importante era sapere di aver recuperato Robin senza problemi; Corvina, poi, sapeva che era importantissimo tornare alla torre il più velocemente possibile, per assicurarsi che Luna Bianca stesse bene.
   
 
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