Cap.6
Stark e suo marito
Lex
gettò nel fuoco del caminetto i
documenti.
"Da
questa mattina quando hai
annunciato che siamo sposati ti hanno chiamato otto generali,
tre
istituti psichiatrici e dodici
giornali.
Soddisfatto?
Ho
fatto più scalpore persino di Loki in
casa tua" ricapitolò.
<
Temevo potessi diventare come me.
Ho paura tu sia già più avventato, ora >.
Tony
sorrise, guardando i documenti
bruciare.
"No,
veramente sono deluso. Pensavo
in almeno una telefonata del Presidente e di Ross, e invece!".
"Ross
era già in attesa"
rispose Luthor.
La
mano gli tremò e avvicinò le dita al
fuoco.
Tony
scattò a prendergli la mano, gliela
strinse.
"Oh,
ecco perché non ha
chiamato".
Lex
gliela strinse a sua volta, in modo
spasmodico.
"Ha
chiamato la vicepresidente
durante la notte, in compenso.
Non
temere, staranno tutti zitti a
breve.
Sta
arrivando la peggiore delle
minacce...
Forse
anche dei corteggiatori. Ti
piacciano gli stregoni?".
Cambiò
discorso con aria confusa.
Tony
si sporse a baciargli una guancia
liscia.
"Minacce
che corteggiano sono la
norma. Anche gli stregoni, in realtà. Sono pelati o rossi?
Perché al momento
sono preso dai pelati rossi".
Luthor
gli mordicchiò l'angolo del
mento.
"La
minaccia è viola, lo stregone
Strange.
Meno
male che Thor è rosso solo nelle
leggende" disse a scatti.
Tony
alzò il capo scoprendo il collo con
un sospiro, socchiuse gli occhi.
"Mmnh. Sei l'unico che m'interessa. Il
viola non è proprio il mio
colore".
"Devi
approfittare dell'attacco
della figlia Nebula e tagliargli il braccio.
Tony,
quando mi presenti i tuoi figli?
Bruce ha già fatto" rispose Lex. Gli passò
l'altra mano tra i capelli,
allontanandosi dal fuoco.
<
Niente più Ultron, non significa
niente più demoni nella mia testa.
Voglio
trovare cosa mi tormenta >.
Tony
strusciò il capo contro la sua
mano.
"Tagliare
braccio. Ricevuto"
disse.
Si
umettò le labbra.
"E
vediamo chi devo presentarti di
già nato che non conosci".
Lex
mosse delicatamente le dita, fece
scivolare la mano, gli accarezzò gli zigomi, gli
sfiorò il naso e si soffermò
sulle sue labbra.
"Parker.
Quello di Wayne si chiama
Barry Allen.
Potrebbero
averli separati alla nascita.
Oh, giusto, c'è anche Cyborg da lui e i Robin.
Tanti
Robin, almeno redo" esalò.
Tony
mugolò sporgendosi con tutto il
corpo verso di lui.
"Tantissimi.
Troppi. Ho perso il
conto".
Lex
lo pizzicò sopra il pizzetto.
"Non
dirmi tutto di sì" disse
con voce stridula.
Infilò
la mano in tasca, ne trasse una
caramella al limone e gliela mise in bocca.
Tony
prese a masticarla, rumorosamente.
"Non
ti dico tutto sì, penso solo
che dopo i tre marmocchi, siano troppi marmocchi".
Luthor
incrociò le braccia al petto e
sporse il labbro.
"Considerando
Wanda e Vision allora
abbiamo finito le possibilità" si lagnò.
Tony
rise, gli diede un buffetto sul
naso.
"Quelli
sono tutti di Cap, tranne
Peter. Quindi ho ancora posto".
Lex
giocherellò con il proprio orecchio,
con movimenti lenti.
"Credo
che una dea stia
corteggiando il Capitano. Potrei averlo messo in un bel guaio facendoli
incontrare" soppesò.
Tony
scrollò le spalle.
"È
del sesso sbagliato per
Cap".
"Altrimenti
dov'era il guaio?"
chiese Lex, con aria confusa.
Tony
sbuffò, si strinse a lui.
"Diciamo
che mi piace single. Il
Capitano. Senza motivo".
Lex
gli palpeggiò i glutei, ridendo.
"Eh.
Clark è diventato giornalista
e sta con una collega.
Lo
avresti mai detto?" domandò.
Tony
mugolò di piacere.
"Sono
certo non ti abbia
dimenticato".
Lex
si passò l'altra mano sulla testa
priva di capelli, sfiorandosi la pelle con un anello.
"Io
non potrei dimenticare te"
ammise.
<
La mia sola verità > pensò.
Tony
arrossì, gli diede un bacio sulle
labbra.
"Sono
tuo marito. Non devi
dimenticarmi".
"Ed
io il tuo" rispose Luthor.