La mia ipotesi si è subito avverata, infatti Adam appena seduto al suo posto si è dovuto subire due ore di moine e domande impertinenti sulla sua vita da parte della serpe.
Non lo invidio per nulla.
Finalmente la campanella per il pranzo squilla e io velocemente aggancio Sarah e mi dirigo verso la mensa per fermare quella sensazione di disagio che mi tormenta dalla prima ora.
-Hey hey Lilla hai così fame? - chiede per via della mia fretta inspiegabile.
-Eh gia! Oggi c'è la pizza e muoio di fame, poi rimanere in quella classe che sembra quasi un circo e mi dà fastidio.- rispondo quasi sincera.
- Ti capisco, non hanno fatto altro che confabulare su Adam, su cosa gli piaccia e se voleva uscire con loro e Adam ancora più tonto a dar loro retta. Ma pensi che vada bene chiamarlo per nome? O è meglio Folks?-dice Sarah mettendosi la mano sul mento con fare dubbioso.
-Chiamalo come ti pare, ma a me quel tipo puzza-e così termino la discussione.
Ci dirigiamo verso il nostro solito tavolo , prendiamo i vassoi , il pranzo ma non faccio in tempo ad addentare la mia quattro stagioni che la star della giornata entra facendo mormorare tutta la mensa.
Prende con noncuranza posate e le lancia sul suo vassoio tenendo gli occhi fissi sul bancone , come se tutti gli sguardi a lui rivolti non gli facessero nè caldo nè freddo e dopodiché si va a sedere un paio di tavoli di distanza da me.
Subito Karen e le sue amichette si siedono accanto a lui e incominciano a parlare , lui lo vedo annuire e rispondere ogni tanto con frasi corte o semplici affermazioni, mentre con gli occhi sembra guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa.
Posso vedere i occhi verdi guizzare da un angolo all'altro della sala e quando improvvisamente incontrano i miei non posso fare altro che arrossire e distogliere immediatamente lo sguardo.
Averlo così vicino mi mette in soggezione, ma non in modo normale, è quasi come un brivido di paura che mi scorre lungo la schiena, mai provato nulla di simile.
Cerco di mangiare normalmente ma posso sentire i suoi occhi piantati su di me.
Cosa vuole? Perché mi deve fissare in quel modo?
Finisco in fretta la mia pizza e mi avvio velocemente verso il bagno dando una scusa frettolosa a Sarah.
Mi dirigo a passo accelerato e vado subito a sciacquarmi il viso con dell'acqua fresca.
Non so cosa sia stato, ma avere quei due occhi puntati addosso mi ha fatto attorcigliare lo stomaco.
Cerco di calmarmi e sembrare almeno un minimo normale .
Mi lavo le mani , esco dal bagno e ritorno in mensa, per fortuna sembra che la nuova combriccola abbia trovato un altro posto.
Io e Sarah allora raggiungiamo la classe ma un brusio ci precede.
Entro e quello che vedo è il mio banco rovesciato e tutto la roba che era nel mio zaino sparsa per la classe.
-Ma cosa è successo?- dico sconvolta.
-Non lo sappiamo- sento dire da qualcuno- siamo entrati ed era già così-
Guardo tutte le mie cose sparse per terra, ma chi è che si diverte a fare certe cose?
Incomincio a raccoglierle e a mettere tutto a posto, il mio diario, il portafoglio i vari quaderni tutti sul pavimento.
Finisco appena in tempo per sentire la campanella suonare e per vedere la professoressa di storia entrare in classe.
-Ok ragazzi seduti, sapete bene che ormai sono già alcune settimane che studiamo la guerra di seccessione e vorrei testare ciò che avete appreso fino ad ora con una piccola interrogazione, c'è per caso qualche volontario? - chiede falsamente speranzosa.
La domanda della professoressa come solito si perde nel silenzio più assoluto, in confronto un deserto è più rumoroso.
-Ok va bene, allora vorrà dire che deciderà la sorte- così prende il libro di storia e lo apre ad una pagina a caso, si è praticamente sentita tutta la classe trattenere il respiro nello stesso istante.
-Ok, allora pagina 107 , quindi 1+7, il numero 8? Chi è?- la vedo controllare il registro con i suoi occhiali da vista a mezza luna.
-Signor Folks, è lei, ma stia tranquillo essendo appena arrivato non ho intenzione di interrogarla già il primo giorno-
Così la professoressa riapre il libro per cercare la prossima vittima sacrificale ma una voce rompe il silenzio ed essa proviene proprio dal banco di fronte al mio.
- Non c'è problema professoressa, posso venire ugualmente- afferma Adam alzandosi e avvicinandosi alla cattedra.
- Ah come vuole lei allora, non siamo andati ancora nei dettagli ma mi parli in generale della Guerra di seccessione.-
-La guerra di seccessione inzio nel 1861 fino al 1865, fu combattuta da due fronti : dal Nord America definito anche Unione o Nordisti e dal Sud chiamato anche Confederati o Sudisti.
Le cause principali che scatenarono questo conflitto furono le forti differenze sociali ed economiche tra il nord il sud.
Infatti il nord rappresentava la parte ricca e industrializzata del nostro paese , con la popolazione concentrata nelle città, mentre il sud basava la sua economia sulla lavorazione dei campi quindi fortemente legata alla schiavitù...- Adam continua a parlare per altri 10 minuti buoni , ma io dico , bello e pure secchione, ha qualche difetto questo ragazzo?
Appena finisce il suo discorso , la professoressa Mcdunn lo sostituisce.
- Folks devo dire che la sua preparazione è veramente straordinaria, sono colpita, non può che meritarsi un bel 9 pieno-
E detto questo Adam torna a sedersi al suo posto con un ghigno da vittoria e e allo stesso tempo sembra lanciarmi uno sguardo che non riesco a cogliere ma che mi mette i brividi, cosa vuole da me ? È la mia immaginazione o veramente mi ha preso di mira?
La giornata per fortuna termina senza altri strani eventi e finalmente posso avviarmi verso casa insieme a Sarah.
- Che giornata !- esclama la mia migliore amica mentre camminiamo verso casa.
-Dillo a me, non ci ho capito nulla-dico seriamente confusa.
-Ma alla fine si è scoperto chi è stato a farti quello scherzo di cattivo guato?-
- No, so solo che il o la colpevole si è divertito con poco e per fortuna ha avuto la decenza di non rubarmi nulla-
-Mah, quanta gente strana a sto mondo , guarda anche Adam, non sembra neanche vero !-
- Vero o no mi interessa poco, lo lascio tranquillamente a quell'oca acida di Karen.-dico sprezzante.
-Se devono fare la coppia smielata per tutto l'anno chiedo il trasferimento ad una altra classe - scherza Sarah.
- Vabbè, in ogni caso vedremo come si evolverà tutto! Ci sarà da ridere in classe! Io ormai sono arrivata! Ci vediamo domani Lilla!- detto questo mi abbraccia e corre verso casa, mentre io continuo a percorrere la mia strada .
In pochi minuti raggiungo la mia abitazione, una piccola villetta a schiera di color azzurro molto pallido e un modesto giardino pieno di alberi e cespugli circondato poi da una recinzione in ferro. Mentre mi avvicino però noto una macchina che non appartiene a nessuno che conosca parcheggiata proprio di fronte all'entrata, esattamente davanti al cancello.
Mia mamma non ha mai ospiti e forse qualche vicino ma li conosco tutti, l'unica spiegazione è che sia qualche babbeo che non sa distinguere la proprietà privata da quella pubblica , quindi mi avvio verso l'entrata quando una voce maschile che proviene da dentro casa mi giunge alle orecchie.
-Devi dirglielo, sai cosa sta succedendo! Così puoi solo peggiorare le cose!- sento quasi urlare da uno sconosciuto , ma la cosa che mi sorprende è la voce di mia mamma che gli risponde.
-Sai che potrebbe mettersi male se lo scopre! E soprattutto se loro lo scoprono ! ti prego non intervenire per il suo e per il tuo bene! -ma di che parlano?
-Ok- sento sospirare - ma Theresa , se le cose dovessero mettersi male dovrò fare qualcosa.-
Con queste ultime parole sento i passi avvicinarsi alla porta così decido di nascondermi dietro ad un grosso cespuglio in giardino.
Anche se sono un po' lontana e con foglie che mi coprono la visuale posso vedere mia mamma e l'uomo misterioso uscire dall'ingresso.
È un uomo abbastanza giovane avrà poco più di 40 anni portato molto bene devo dire , taglio corto, brizzolato , una barba leggermente folta gli copre il viso ma essa non può nascondere i due occhi azzurro ghiaccio.
- È ora di partire- lo sento aggiungere - per qualsiasi problema il mio numero ce l'hai, non esitare a chiamarmi a qualsiasi ora e io verrò subito. Ah quasi mi dimenticavo -
L'uomo incomincia a tastare le tasche alla ricerca di qualcosa e dopo pochi secondo tira fuori una collana con un ciondolo che non riesco ad identificare per la lontananza , lo porge a mia mamma che senza fare domande lo prende e lo infila nel grembiule.
-Non pensavo che questo giorno sarebbe arrivato- la sento dire con un tono di voce più basso del normale.
- Nemmeno io e non hai idea di quanto vorrei non dover partire ma purtroppo devo scappare, mi sono già trattenuto troppo- detto questo abbraccia mia madre, sale in macchina e riparte allontanandosi da casa nostra.
Gli occhi di mia madre hanno seguito tutta la scena , dopo qualche minuto a fissare il vuoto la vedo rientrare in casa e chiudersi la porta dietro.
Certo che questa giornata non la finisce di essere bizzarra, ma sono troppo stanca per indagare così aspetto qualche altro secondo e entro in casa come se non fosse successo niente.