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Autore: Lave444    30/07/2018    2 recensioni
Le strade di Ian e Mickey si incrociano nuovamente ma ora è Ian ad avere guai con la legge mentre Mickey è l'agente che segue il suo caso. Come è potuto succedere? riuscirà Mickey ad aiutare il suo ex senza farsi coinvolgere di nuovo?
Questa è la mia idea su come dovrebbe andare la nona stagione della serie
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Non-con, Spoiler!, Tematiche delicate
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Mickey si sveglia ad un'ora imprecisata della mattina, è ancora tra le braccia del roscio, il suo orecchio è ancora in ascolto del battito del cuore dell’altro, enormi braccia lo avvolgono, decide di rimanere ancora così per un po’ a godersi il calore e la pace che solo suo marito riesce a trasmettergli, ieri sera quando lo ha svegliato per parlare era stato terrorizzato che lo lasciasse veramente, avrebbe capito, lo ha anche chiesto molto volte nella sua testa, ma cazzo l'idea che lo facesse sul serio gli ha fatto più paura che morire, forse perché sarebbe stato proprio come morire, e invece ha ricevuto solo parole così piene d'amore e incoraggiamento che non ha resistito, è crollato, tutte la paure, gli incubi e i dubbi che teneva dentro le ha piante via, come se lo avesse risvegliato, cazzo che vergogna aver pianto come un bambino, non ricorda di averlo mai fatto di fronte a nessuno, ma Ian non è nessuno, lui ha capito, lui non lo giudica, lo ama e basta come d'altronde fa lui stesso, e diamine se non ne aveva bisogno, poi è sprofondato in un sonno senza incubi, niente più occhi che perdono vita guardandolo per accusarlo, ha dormito come non mai dal giorno della sparatoria, la sua calda giraffa roscia è la miglior medicina al mondo. Sente il respiro dell’altro cambiare, si è svegliato, gira la testa per incontrare i suoi occhi, dovrebbero essere assonnati invece sono svegli, preoccupati e innamorati, si schiarisce la gola perché è tanto tempo che non usa la propria voce, gli esce un fioco buongiorno a cui l'altro risponde con un bacio a stampo, malvolentieri si libera dalle sue braccia e si siede con la schiena alla spalliera, sa che un solo buongiorno non basta, devono parlare di cosa è successo, cazzo un po' rimpiange i tempi senza parole e solo sesso, nah non è vero, si prende in giro da solo, quello che ha ora con Ian non lo cambierebbe con niente altro al mondo, non sa da dove iniziare cosi comincia dalla cosa che gli preme di più
“Scusami per quello che ti ho fatto passare e ieri sera..”
“Non dirlo neanche..”
“Ti ho bagnato per bene..”
“Tanto mi ero dimenticato di fare la doccia, a parte gli scherzi Mick io sono solo contento che tu stia bene" lo dice con così trasporto mentre gli accarezza la guancia che davvero non può che credergli
“Grazie..” per essere rimasto, per avermi tirato fuori da quel buco nero, per amarmi ma non serve che dica tutto questo, l’altro sa leggere bene i suoi non detti, lo bacia teneramente
“Che ne dici se ci facciamo una vera doccia?”
“Mi stai dicendo che puzzo Gallagher?”
“Amo il tuo odore ma è diventato un po' eccessivo” Mickey non può fare a meno di sorridere e Ian lo segue a ruota, perché suo marito ha sorriso e gli mancava tanto.
Così si dirigono in bagno, Mickey è indolenzito per la sua duratura posizione stazionaria a letto e le costole incrinate così Ian lo aiuta a spogliarsi, fa lo stesso con se stesso, entrano sotto il getto, il roscio comincia a insaponargli i capelli, è come un massaggio alla testa a cui non può trattenere dei mormorii di piacere, poi passa a insaponargli il corpo senza alcun intento sessuale, non è questo il momento, ora c'è solo un marito che si prende cura del proprio coniuge e Mickey lo lascia fare perché ne ha bisogno e perché deve metterselo in quella zucca che è così che deve essere, è così che loro fanno, si prendono cura uno dell'altro.
Il moro esce per primo e si asciuga mentre l'altro lo segue dopo essersi a suo volta lavato velocemente
“Vado a preparare la colazione"
“Ok, vengo subito prima devo fare un paio di telefonate, devo anche sentire il lavoro.."
“Hanno detto che puoi prenderti tutto il tempo che vuoi” li avrei uccisi altrimenti pensa Ian ma non lo dice anche se forse il suo sguardo lo tradisce, però Mickey finge di non vedere
“Lo so voglio solo controllare e chiedere delle cose..”
“Ok ti aspetto di la"
Mickey lo raggiunge una ventina di minuti dopo proprio quando Ian sta mettendo in tavola uova e bacon
“Non ho potuto farti i pancakes, abbiamo finito quasi tutto, dobbiamo fare la spesa" Mickey ingoia un boccone sentendosi in colpa, ha talmente occupato il roscio da non fargli fare la spesa
“Possiamo andarci insieme nel pomeriggio" Ian gli risponde con un cenno del capo e un sorrisone, troppo contento che il moro voglia uscire
“Oggi devi lavorare?” cazzo non sa neanche più i turni del marito
“No giorno di riposo"
“Mmh mi accompagneresti a fare delle commissioni?” Non ha proprio voglia di fare da solo quello che deve fare e poi ha un bisogno incontrollabile di averlo vicino, quanto è patetico da uno a dieci? Meglio non pensarci
“Ma certo! Tu indica dove e io guido” Ian non indaga neanche su queste fantomatiche commissioni, che dovrà mai fare dopo essere stato fuori dal mondo per così tanto? Ma ha voglia di uscire e tanto basta, finisce la colazione e prende le sue medicine, nota che il moro lo fissa
“Hai dolore? Vuoi un antidolorifico?”
“Uhm no, magari più tardi, stavo pensando alle tue di medicine, scusa, tu come stai? Avermi in quello stato sarà stato stressante, lo stress può provocarti un episodio e..”
“No, ehi, ascolta sto bene, non lo nego sono stati giorni tremendi ma ho preso le medicine, sono stato anche dallo psicologo per una seduta extra giusto per controllare, sto bene" glielo dice accarezzandogli la mano, spera che sia riuscito a confortarlo, già ha visto nei suoi occhi il rimorso e non può tollerarlo ma allo stesso tempo si accorge di quanto sia fortunato, anche mentre soffre il suo amore pensa al suo bene, già Mickey è quel tipo che se fossero su un aereo che precipita e con un solo paracadute non batterebbe ciglio nel lasciarlo a lui.
“Cosa ci facciamo fuori dal carcere Mick?” Già la prima destinazione del marito è uno dei posti più tristi del mondo
“Devo parlare con i miei fratelli, ho saputo che sono dentro devo dirgli cosa è successo"
“Credi sia necessario? Sei sicuro di volere andare?”
“Sì" la sua espressione non ammette repliche
“Vuoi che venga dentro con te?”
“No, non c'è bisogno" deve fare da solo ma può farlo solo sapendo che Ian è vicino e che presto uscirà da quel posto e lo rivedrà. Grazie al suo distintivo riesce ad incontrare entrambi i fratelli maggiori in una stanza
“Ehi Mickey qual buon vento, si dice che ora sei uno sbirro!”
“Sì è così"
“Non ci vorrai mica dire che vuoi che diventiamo le tue spie?”
“Non ve lo chiederei mai..no sono qui per dirvi che Terry è morto e sono stato io ad ucciderlo" un attimo di silenzio Mickey non è sicuro di quale sarà la reazione
“Beh complimenti vuoi un premio?” È sempre e solo Jaime a parlare Tony annuisce e basta, non è stato mai un gran parlatore
“No voglio solo sapere se volete che faccia qualcosa delle sue ceneri"
“Buttale nel cesso" e Mickey rilascia un respiro di sollievo, questa è la prova che non ce l'hanno con lui per aver ucciso il loro padre
“Potreste dirlo a Iggy e Colin non sono riuscito a rintracciarli"
“Certo se li vedremo"
“Vi serve qualcosa?”
“Sigarette" Mickey annuisce ed esce, senza grandi saluti, non è da loro, forse è l’ultima volta che li vedrà ma la sua vera famiglia lo sta aspettando in macchina.
“Ora anche l'obitorio davvero?” La seconda tappa è anche più deprimente, forse avrebbe dovuto indagare dopotutto sui piani del moro, cioè lo accompagnerebbe fino alla fine del mondo ma non crede che fare queste cose così presto sia un bene per lui
“Le sue ceneri devono essere ritirate"
“No se non vengono reclamate ci pensano loro, lascialo lì e dimentichiamoci di lui" già Ian si era informato della cosa
“No, si merita molto di peggio" Mickey lo dice con uno sguardo negli occhi molto risoluto, e il roscio non può non fare a meno che concordare e assecondare il moro, a quanto pare ha un piano e forse ha bisogno di portarlo a termine
“Ok ora sono confuso lo vuoi spedire per posta? E dove?” Già ora si trovano in un ufficio della fedex dopo essersi fermati a comprare un contenitore ermetico di metallo, e beh a quanto pare Ian non è andato molto lontano dalla verità infatti guarda il marito rovesciare metà delle ceneri nel nuovo contenitore, così solo metà verrà spedita? Il roscio non riesce proprio a capire, dopo che il maggiore si fa dare anche carta e penna ottiene una spiegazione
“Ho chiesto a Sanchez di rintracciare Mandy, è a New York a quanto pare, merita di dire addio a quel figlio di puttana come preferisce" già Mickey non può toglierle questa opportunità, dire addio ai suoi incubi, per fortuna ha deciso di tenere il suo nome, Ian annuisce solo e gli da un bacio a stampo, capisce perché lo fa anche lui pensa che la sua migliore amica abbia bisogno di una chiusura e quanto ama il marito per essere così premuroso, anche se lo negherebbe fino alla morte. Quindi Mickey procede a scriverle un paio di righe, dopo aver esitato su come iniziare, opta per un secco incipit, le manfrine non solo per loro
Mandy,
Questa è la metà delle ceneri di Terry, sì è morto e sono stato io a dargli il colpo finale, facci quello che vuoi, dì addio al mostro, così come desideri potrai finalmente dimenticare del tutto di essere mai stata una Milkovich .
Sta attenta, (l'equivalente Milkovich dell'affettuoso prenditi cura di te)
Addio,
Mickey.
Chiude il tutto e lo consegna all'operatrice postale, probabilmente questo è davvero il suo addio a Mandy, ma va bene così ora la pensa lì fuori felice e senza più l'ombra del passato, d'altronde lui ha la propria felicità che ora lo sta aspettando sulla porta con uno sguardo amorevole, sì i Milkovich possono farcela.
Ultima tappa, Southside, sotto la sopraelevata dei binari della metro, sono in piedi davanti a un tombino circondati da spazzatura, la fogna, ecco il posto che merita quel mostro, Mickey sta per gettarle quando esita
“Sai alla fine ci è comunque riuscito" parla guardano dritto come se parlasse tra sè ma Ian comunque risponde
“A fare cosa?”
“A rendermi un assassino, ha sempre voluto che fosse il suo soldatino omicida..” già non è mai stato estraneo alla violenza, si è divertito pure a picchiare qualche stupido, ma uccidere qualcuno a bruciapelo, no, non aveva mai varcato quella soglia, anche per Sammy, mai avuto intenzione di toglierle la vita, e infatti quella pazza respira ancora, viene sorpreso da Ian che lo gira con forza in modo che possano guardarsi negli occhi
“Tu non sei un assassino, ti sei solo difeso, era te o lui e per Dio è lui che si merita di schiattare, non sei come lui e non lo sarai mai, forza buttiamolo via e torniamo a casa" gli ha tenuto il volto fermo tra le sue mani, Mickey si lascia scappare delle lacrime, cazzo è diventato proprio un frignione, annuisce, si asciuga gli occhi, prende un respiro e guarda come le ceneri scendono nel tombino
“Addio figlio di puttana, passa l'eternità dove meriti tra i rifiuti come te"
“Marcisci all'inferno” aggiunge Ian, Mickey getta il contenitore per terra, lo prende per mano
“Andiamo a casa" e così fanno, appena varcano la soglia, Mickey conduce il roscio in camera da letto a furia di baci, è indolenzito, ha le costole incrinate, ma ha bisogno di lui, è stata una giornata pesante, necessaria ma lunga e difficile, Terry gli ha tolto fin troppo tempo, doveva chiudere, così ora proprio come piangere la notte scorsa il suo corpo brama solo il tocco, la passione e calore di Ian, che la sua mente ha allontanato nelle ultime settimane, fottuto Terry, non sentiva di meritarselo, ancora fottuto Terry, ma ora il mostro è nella fogna e lui è qui con l'uomo della sua vita, che nonostante lo abbia guardato preoccupato quando ha capito cosa volesse non si è tirato indietro, ha compreso subito la sua necessità, lo capisce sempre, cazzo quanto lo ama, lo sente dentro di lui, estasi di piacere, sì è tornato a casa e nessuno gliela farà mai abbandonare.

 

 

 

   
 
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