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Autore: Violetta_    01/08/2018    4 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Blush











Masumi ciondolò per casa grattandosi la testa e sbadigliando con molta poca eleganza mentre si dirigeva verso la porta.

Qualcuno stava suonando da diversi minuti interrompendo il suo meraviglioso sogno: vinceva un incontro di Jeet Kune Do contro suo fratello.

<< Arrivo... un attimo >>

Il campanello suonò nuovamente.

<< Un attimo! >> sbraitò stringendo il pugno destro.

Aprì la porta intenzionata ad usare il suddetto pugno ma le sue intenzioni morirono sul nascere ed invece batté le palpebre sorpresa.

<< Shiho >>
<< Ciao >> disse lei entrando in casa << Ti scoccia se rimango qui per qualche ora? >>

Masumi lanciò una rapida occhiata all'interno dell'appartamento.

<< No no è solo che... >>
<< Masumi mi pare di averti già rammentato di essere più ordinata >>

Shiho spalancò gli occhi e si voltò incrociando due occhi vedi e severi.
La fissò per qualche secondo, sembrava la versione bionda e poco più grande di Ai Haibara.
Avvertì come un vuoto all stomaco e serrò i denti.

Masumi chinò il capo portando una mano dietro la nuca.

<< Si mamma >>

Mary assottigliò lo sguardo ed incrociò le braccia al petto fissando l'ospite.

<< Shiho >>

La ragazza alzò la testa guardandola con impassibilità.

<< Mary >>

La donna con le fattezze di bambina represse un sorriso.



Perché doveva essere così simile a lei...



Shiho chiuse gli occhi chinando il capo << Credo di aver commesso un errore. Dovevo telefonare prima di venire qui >> fece un rapido dietrofront << Perdonate il dist... >>
<< Me ne vado io >> disse Mary prendendo la giacca ed aprendo la porta << Masumi cerca di dare una sistemata >>

La ragazza si grattò nervosamente la guancia destra.

<< Ok... ciao mamma >>

Una volta chiusa la porta la castana gonfiò le guance e sospirò.

<< E niente... che bel momento... >> disse con sarcasmo << Cosa ti porta qui? >>

Shiho incrociò le braccia al petto.



*





In casa Agasa intanto.

<< Fusae cara ti andrebbe una fetta di torta? >>

La donna, avvolta da un lungo ed elegante pigiama di seta, si sedette sul divano con una tazza di the fumante tra le mani.

<< Perché invece non ti siedi qui accanto a me e magari ascoltiamo un po' di musica? >>



*





<< Devo studiare e in casa ... non riesco a concentrarmi >>
<< Ah... beh scegli: cucina o camera mia? >>

Shiho accennò un sorrisetto ed assottigliò gli occhi.

<< Quale delle due è meno disastrata? >>

Masumi ponderò cosa fosse peggio: i resti dello yorkshire pudding malriuscito della sera prima sul tavolo o i suoi slip e i suoi calzini sul letto?

<< Vado a sistemare la mia stanza. Ti prego non seguirmi >> disse con una punta di panico.

Shiho sorrise divertita.

<< Ok... >>



*



La scienziata si sedette sotto la finestra col suo libro tra le mani ed una matita tra i capelli.

<< Strano. Sai che credevo fossi già laureata? >> disse Masumi stesa sul letto.
<< In biochimica... >> si limitò a dire lei scrivendo un appunto su un foglietto.
<< E come mai hai fatto tutta questa strada per venire qui invece che andare a casa Kudo? È più vicino >>
<< Perché a casa Kudo c'è Shinichi... con sua moglie >>

Masumi portò un dito sul viso.

<< Ma Ran è ad un ritiro con la sua squadra >>
<< Non parlavo di Ran... >>

La ragazza aggrottò la fronte e rimase ferma in quella posizione finché non capì e sorrise in modo forzato.

<< Simpatica >>



*



A parte una veloce pausa per pranzare con dei noodles in brodo, Shiho aveva passato quasi tutta la giornata sui libri.

Era l'ora del the e Masumi, che ormai aveva esaurito la sua poca pazienza, entrò in camera sua con fare entusiasta e un gran sorriso.

<< Andiamo in discoteca >>

Shiho alzò la testa alzando un sopracciglio.

<< Che? >>
<< Stasera andiamo in discoteca >>
<< Perché? >>

Masumi mise lei mani sui fianchi.

<< Perché è così che fanno le ragazze della nostra età... >>

Shiho affondò nuovamente il naso tra le pagine.

<< Devo studiare >>
<< Ma è da stamattina che non fai altro >>
<< Devo recuperare un sacco di pagine. Ho perso un sacco di tempo per colpa... >> - di un faccino d'angelo - << ... del lavoro >>
<< Shiho ho come la sensazione che tu sia più preparata del tuo professore >>

Magari...

<< Dai solo un paio d'ore... >> la pregò Masumi unendo i pugni vicino al viso.



*



<< Sei una sporca traditrice >>

Masumi ridacchiò.


Non era una discoteca bensì il nuovo locale della famiglia Suzuki. Ed era una festa a tema.

<< Ti odio >>

Masumi chiuse gli occhi ridendo nervosamente.

<< Se ti avessi detto la verità non saresti venuta >>
<< Ma dai... >>

Il tema della festa era “Romeo e Giulietta”.


No sul serio?


La sala era completamente addobbata con rose rosse, c'era uno sfarzoso buffet di dolci e dei violini suonavano note dolci e romantiche.


L'apoteosi dell'amour.


<< Perché mi hai trascinata qui? >>
<< Mi ha invitata Sonoko e non me la sono sentita di dirle di no >>
<< Ah! Chiaro >>

La sala era piena di coppie, c'erano persino Shukichi con Yumi, i due parlavano amabilmente mentre sorseggiavano un vino rosè.

Goro era in un angolo intento a cercare di rimorchiare la barista.

<< Quindi è quella l'oca che gironzola intorno a mio fratello... >> disse Masumi puntando la poliziotta << ...andiamo a salutarla >>
<< Passo >> si limitò a dire Shiho che non ci teneva a fatto a ritrovarsi invischiata in una discussione con uno dei pochi membri della famiglia Akai con cui andava d'accordo.
<< Io vado >> disse battagliera.



*



Shiho si mise in un angolo della sala ammirando un Monet appeso vicino il buffet.

<< Ciao Shiho >>

Si voltò riconoscendo quella voce.

<< Ciao Ran >>

Dopo il chiarimento, il loro rapporto era decisamente migliorato: non c'era più quella fastidiosa tensione e le due parlavano in modo più rilassato.

<< Sei qui da sola? >> domandò stranita.

Ran fece spallucce con un'espressione inconfondibile stampata sul volto.

<< C'è stato un omicidio eh? >>
<< Eh... >>

Shiho si guardo intorno finché il suo occhio non incrociò l'insegna che si vedeva oltre la finestra.

<< Io vado in quel bar a prendere un caffè, qui c'è troppo rosa e troppi cuoricini per i miei gusti. Vuoi venire? >>

Ran sorrise. Era sempre emozionata quando quella ragazza, che volente o nolente la intimidiva, si comportava in modo amichevole con lei.

<< Certo >>



*



<< In che guaio si è cacciato questa volta? Omicidio? Rapina? Gli alieni? >>

Ran rise divertita.

<< Mi ha solo detto che è rimasto coinvolto in un caso alla lavanderia mentre ritirava il vestito per venire qui... >>
<< No! E' riuscito a portare sfiga persino in una lavanderia. Ci vuole talento >>

La ragazza rise nuovamente per poi perdersi nei suoi pensieri.

<< Mi manca Conan >> disse improvvisamente.
<< Mh? >>
<< Era un bambino che ha vissuto con me e mio padre per due anni. Era adorabile, molto intelligente. Un tesoro. Però anche lui sembrava... attirare misteri >>


Shiho la guardò con la coda dell'occhio e la vide giocherellare con una ciocca di capelli.

<< C'era anche una bambina... >> mormorò con gli occhi persi nei ricordi << Lei non viveva con noi ma con Agasa >> scosse la testa e si diede un colpo sulla fronte << Che sciocca. Di sicuro te ne avrà parlato >>
<< Sisi.... Haibara... >> rispose in modo frettoloso.
<< Esatto. Era una bambina bellissima >> socchiuse gli occhi guardando verso l'alto << Però aveva sempre il broncio, si comportava come se il mondo fosse contro di lei.
Avevamo uno strano rapporto: all'inizio sembrava mi detestasse, poi però ha iniziato ad aprirsi un po' con me, soprattutto nell'ultimo periodo. Figurati in certi momenti mi tirava la maglietta o prendeva la mano e io mi sentivo come se... >> portò una mano sul collo con un'espressione nostalgica, senza trovare le parole per finire la frase << Quanto mi manca >>


Shiho arrossì e girò lo sguardo fissando le finestre di un palazzo anonimo senza sapere come reagire, o cosa dire.
Per fortuna erano arrivati al bar e la ragazza entrò velocemente ordinando un caffè.

<< Tu cosa prendi? >>
<< Un'aranciata >>

Presero le loro rispettive ordinazioni e si sedettero in un tavolino all'esterno.

Heiji e Kazuha erano seduti su una panchina poco distante dal bar.
I due si sbaciucchiavano convinti di essere da soli.

<< Quanto sono adorabili >> mormorò la karaketa poggiando la testa su una mano.

Shiho osservò quei due di sottecchi ed arrossì. Poi scosse la testa e girò il capo con le braccia conserte.

<< Quante smancerie... >>

Poco più avanti, dietro un vicolo, Rei Furuya guardava la situazione dentro la sua Mazda.

Aveva trovato una nuova pista e questo comportava sparire per qualche giorno, ma nulla gli impediva di guardarla da lontano se faceva attenzione.

Lei sembrava sempre scorbutica ed anche un po' acida.

Ad esempio quando riceveva un complimento o quando c'era una coppia che dava a vedere manifestazioni d'affetto lei chiudeva gli occhi o girava la testa di lato, oppure faceva qualche battutina. Come in quel momento.

Aggrottò la fronte e la sua famosa perspicacia non lo tradì nemmeno stavolta.

Non era infastidita. Era imbarazzata.

Inclinò la testa intenerito. Tutto sommato quella ragazza non aveva la scorza tanto dura. Era solo poco abituata a certe situazioni.
Le sembrò adorabile in quel momento.

Udì vibrare il cellulare.

<< Pronto? >> sospirò irritato << Si Kazami arrivo subito >>
   
 
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