4- Se l'Akatsuki fosse sopravvissuto
-Deidara, Sasori, Kisame
-C4.
-Dannazione, colpito e affondato.
-Sono una bomba in questo gioco!
(cit. Deidara)
-Sapevo che ti avrei trovato qui.
Deidara osserva il compagno di stanza, spegnendo la luce della lampada sul comodino. Raccoglie in una coda alta ciò che è rimasto dei suoi capelli, ormai opacizzati dal tempo. La fronte ampia, le rughe a segnare uno sguardo ancora vispo e cinico, nonostante l'età.
-Dimmi, Sasori, cosa vuoi?
-Mi annoio.
-Certo che ti annoi, sei vecchio. Anche se mi chiedo come sia possibile che una marionetta possa invecchiare.
-I misteri della vita.
I due si dirigono verso la sala comune della casa di riposo. Vengono accolti dal sorriso cordiale e terrificante di un bianco e squamato Kabuto, operatore sanitario all'interno della struttura. Si accomodano su uno dei tavoli vuoti, davanti ad un paio di fogli a quadretti ed un divisorio di fortuna rappresentato da un libro consunto.
-Allora
vecchio, cambiata idea sul tuo concetto di arte, dopo tutti questi
anni?
-Maledetto, certo che no. Rimango fermo sulla mia posizione,
e questo non cambierà mai.
-Sei rimasto il solito idiota,
nonostante l'età che ti porti addosso.
Deidara osserva soddisfatto il proprio schema, concludendo la disposizione delle barchette stilizzate di plastica che ha a disposizione.
La partita a battaglia navale procede lenta, tra le battute ironiche ed i commenti cinici di Sasori nei confronti dell'ex compagno di disavventure; svariati aneddoti riaffiorano, uno alla volta, accompagnati da commenti pungenti e risate amare.
-Che palle.
-Su, su, non fare così.
-Sai che ho sempre odiato giochi simili.
L'uomo dai capelli lunghi ridacchia, muovendo la propria mano sotto al tavolo, rimescolando qualcosa tra le dita.
L'amico, visibilmente in vantaggio, si stiracchia affondando sullo schienale della sedia. Sicuro della propria vittoria, cede il turno all'avversario con aria superiore.
-Vediamo cosa ti inventi adesso.
-Non sottovalutarmi!- convinto della posizione di una delle navi quasi distrutte dell'avversario, alzandosi Deidara getta una dei suoi piccoli esplosivi di chakra.
-Colpito...
Bum!
-E
affondato!
L'esplosione coinvolge i tavoli vicini, risvegliando lo spirito combattivo sopito dei presenti.
-Deidaraaaa!
-Signore, faccia attenzione, si sta avvicinando ai cancelli.
Kabuto, con una leggera punta di disapprovazione nella voce, tenta di dissuadere Deidara dall'uscire dalla proprietà.
-Allora
cerca di fermarli tu!
Il biondo tenta di scavalcare l'inferriata,
ma le povere ossa cedono sotto il peso dell'obiettivo prefissato;
precipita a terra, raggiunto da un instabile, ansimante Sasori.
Dietro di lui, Kisame batte la rigida base del bastone sul pavimento,
tenendosi la schiena ricurva con la mano.
-Lasciatelo.... a me...!
-Brutto
vecchiaccio, aiutami ad alzarmi, invece di stare lì a
blaterare con quella tua pinna storta!
-Pinna storta? Pensa alla
tua miccia troppo corta invece!
-Se ti prendo...
-Vieni,
ti aspetto!
-Arrivo eh! Cioè, almeno... Aspettami.
Lo squalo spalanca le braccia, incespicando sui propri piedi e cadendo rovinosamente sulla terra battuta.
-Tutto il tempo che vuoi, Deidara, tutto il tempo che vuoi. Kabuto? Avremmo bisogno di, ehm... Una mano.
Eccomi, cari lettori: con questa flash ha inizio la serie dedicata ai membri
dell'Akatsuki, o quello che ne è rimasto dopo essere
invecchiati.
Li ho trovati esilaranti nella mia mente, durante la stesura
di queste righe.
Un poco di rivincita a tutti loro!
-Stefy-