Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Summer11    02/08/2018    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Unconventional Family
Capitolo 72
-Undercover.-



-Quella sera, Emily e Dylan stavano ancora accoccolati sotto quelle calde coperte ad accarezzarsi, ridere e scherzare.-

Emily: Avrei giurato di essere in punto di morte!

-Dylan la guardò sorridendo.-

Dylan: Quello era il mio obbiettivo: rubarti l’anima. Posso farti una confessione?

-Emily si fece seria vedendo l’espressione del ragazzo.-

Emily: Dimmi pure!
Dylan: Dopo questa sera, insomma, l’essere stato con te… I-io… Io non mi sono mai sentito così. Sai che sono stato con altre ragazze, ma questa è la prima volta che lo faccio per puro amore. Non mi è mai capitato di voler restare per le coccole e io più ti guardo e più penso di non riuscire a vivere senza te nella mia vita!

-La ragazza era davvero commossa. Di certo non si aspettava delle parole del genere da Dylan, conoscendo il tipo, eppure lui stava esternando i suoi sentimenti, rivelandosi la persona che Emily in fondo aveva sempre sperato che lui fosse. Lei lo accarezzò e lui continuò.-

Dylan: Perché ci abbiamo messo tanto? Ci conosciamo da una vita, perché questi sentimenti non sono venuti fuori prima?
Emily: Perché passavamo il tempo ad odiarci. Ecco il perché. Abbiamo passato la vita a farci una guerra costante. E onestamente non so nemmeno come tutto ciò sia iniziato!
Dylan: E’ iniziato per colpa mia!

-Emily lo guardò aggrottando la fronte e lui continuò dopo averle accarezzato il viso.-

Dylan: Ero geloso di te da morire. Sono sempre stato geloso di te!

-Lei era senza parole.-

Emily: Cosa? Vuoi scherzare?

-Dylan scosse la testa.-

Dylan: No. E’ la verità e non lo avrei mai ammesso. Non ti avrei mai voluto dare questa soddisfazione. Ero geloso per via di Lily. Anche io e Samuel ci andavamo super d’accordo e ci ha sempre trattati come dei principini, però lei con te ha sempre avuto un rapporto speciale. Facevate un sacco di cose da ragazze insieme
Emily: Avresti potuto farle anche tu con noi!
Dylan: Sì, certo, peccato che odiassi le cose da femmine. Mi piacevano molto di più le avventure che io e Samuel creavamo, ma dall’altro lato…
Emily: Avresti voluto metterti in mezzo tra me e diddi!
Dylan: Già…

-Disse semplicemente il ragazzo. Emily lo guardò.-

Emily: Anche io ero gelosa di te!
Dylan: E perché mai? Sembravi solo schifata da me, “il bambino delle caverne”!

-Entrambi scoppiarono a ridere di gusto. Emily dovette asciugarsi le lacrime.-

Emily: Oh mio Dio! Ti chiamavo davvero così!
Dylan: Così e in tanti altri orribili modi che spesso il mio cervellino nemmeno capiva. Eri troppo intelligente per il mio livello
Emily: Non capivi e allora usavi le mani. Eri davvero un bambino delle caverne!

-Dylan scoppiò a ridere, per poi stringere Emily sempre più a sé e far scendere lentamente la mano sul corpo della ragazza.-

Dylan: Per fortuna ho imparato ad usare le mie mani diversamente!
Emily: Oh, Dylan…

-Fu l’unica cosa che la ragazza seppe dire mentre il suo respiro si faceva più inteso e iniziava a perdere il controllo del suo corpo. Dylan le baciò il collo e sussurrò.-

Dylan: Sentirti pronunciare il mio nome in quel modo, mi fa impazzire ancora di più!

-Emily cercò di recuperare il controllo del suo corpo per poter baciare il ragazzo, quando sentirono il cellulare della ragazza squillare sul comodino. A malincuore si staccarono l’uno dall’altro quando arrivò la seconda chiamata. Avevano deciso di ignorare allegramente la prima, ma una seconda telefonata li preoccupava. Emily prese il suo cellulare.-

Emily: E' papà!

-La ragazza guardò Dylan mentre il cellulare continuava a suonare.-

Emily: Adesso che gli dico?

-Dylan la guardò, vedendola andare nel panico.-

Dylan: Fai l'indifferente e rispondi! Rispondi, Emy!!

-La ragazza premette il tasto e rispose, mettendo suo padre in vivavoce.-

Emily: “Ehi papà!”
Alex: "Passerotto, che fine avete fatto? E' un'ora che vi aspettiamo! Tu e Dylan non vi sarete mica uccisi per strada?!"
Emily: “No, no, non preoccuparti!”

-Lei lesse il labiale di Dylan e pensò che fu veramente un colpo di genio.-

Emily: “Samuel! Dylan vuole aspettare Samuel qui, così arriviamo da voi tutti insieme”
Alex: "Ma se Samuel è già qua! E’ tornato una buona mezz’ora fa”
Emily: "COSA?!"

-Emily si diede una manata in fronte.-

Emily: “Allora quello stupido Dylan ha capito male come al solito!”

-Dylan la guardò con una faccia da cucciolo offeso e la ragazza gli sorrise accarezzandogli il mento.-

Alex: "Okay, allora vi aspettiamo. Muovetevi"
Emily: “Okay papino, arriviamo!”

-Disse Emily, chiudendo la chiamata con quelle parole. Guardò il ragazzo per poi alzarsi e iniziarsi a vestire.-

Emily: Coraggio, vestiamoci e usciamo!

-Dylan la guardò ancora offeso.-

Dylan: Scusa, sono troppo stupido per vestirmi!

-Emily scosse la testa, risalì sul letto e si avvicinò a Dylan gattonando, iniziando a baciargli il collo.-

Emily: Io non credo!

-Dylan sbuffò, stendendosi a letto.-

Dylan: Ma io sto così bene qui! Perché ci dobbiamo andare?
Emily: Prima di tutto perché quella è casa tua e prima o poi dovrai tornarci e secondo, se papà dovesse trovarci qui, così, nudi, potrai considerarti morto stecchito!

-Dylan sgranò gli occhi, non aveva minimamente pensato a quello scenario.-

Dylan: Okay, il secondo motivo mi spinge a vestirmi!
Emily: Bravissimo amore! Vedo che capisci al volo

-Dylan la strinse a sé.-

Dylan: Ma se continui a chiamarmi “amore”, io come faccio a lasciarti andare?

-Emily sorrise e gli diede un bacio, poi si alzarono, si rinfrescarono e ripresero a vestirsi. Prima di uscire dalla porta di casa, la ragazza fermò Dylan.-

Emily: Come glielo diremo?

-Lui sapeva bene che Emily si riferiva alle loro famiglie. Lui l’accarezzò dolcemente.-

Dylan: Per il momento credo sia meglio tenere questo segreto per noi. Aspettiamo, in fondo la nostra storia è appena cominciata

-Emily rabbrividì stringendosi a lui.-

Emily: E' così bello sentirtelo dire. Quindi è ufficiale?
Dylan: Cosa?! Il fatto che tu sia la mia ragazza e che nessuno oltre a me d'ora in poi ti debba guardare? Mi sembra chiaro!

-La ragazza sorrise scuotendo la testa.-

Emily: Quindi quando siamo tutti insieme dobbiamo litigare come sempre
Dylan: Già!
Emily: Coraggio, iniziamo a pensare ad una scusa per questo ritardo!

-Entrambi sorrisero uscendo di casa. Finalmente, dopo quel tempo che parve essere infinito, Brittany, mentre apparecchiava la tavola, vide Dylan ed Emily entrare in casa. I due ragazzi varcarono la soglia della porta ed Emily, davvero arrabbiata, spinse Dylan dentro.-

Emily: SOLO TU PUOI ESSERE COSÌ IMBECILLE!
Dylan: NON MI TOCCARE, MI CONTAGI LA LEBBRA!

-Rachel sentendo quelle urla dal soggiorno scosse la testa senza speranza.-

Rachel: Ed eccoli che arrivano!

-I ragazzi entrarono in salotto e si separarono. Oliver li guardò.-

Oliver: Si può sapere cosa è successo? Non urlatevi contro in quel modo!

-Emily guardò Oliver furibonda.-

Emily: Beh, Oliver, vuoi davvero sapere cosa è successo? Quel cretino di tuo figlio mi ha rinchiusa dentro camera mia e ha bloccato la porta con una sedia!

-Brittany subito fulminò suo figlio.-

Brittany: Dylan!
Dylan: Non ho resistito alla tentazione!

-Lui sorrise e di sfuggita vide Samuel che lo guardava seriamente, così si fece serio pure lui mentre sua madre continuava a rimproverarlo.-

Brittany: Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere, ci siamo intesi? E’ una cosa disgustosa, meschina e da prepotenti e noi non abbiamo tirato su un bullo. Se tu bullizzi gli altri allora noi ti bullizzeremo in casa e vediamo se la cosa ti piacerà, signorino! Sono davvero delusa dal tuo comportamento, questo non è modo di trattare le ragazze, specialmente quelle di questa famiglia. Chiedi immediatamente scusa ad Emily e per farti perdonare la porterai al cinema o fuori a cena, pagando tutto di tasca tua!

-Dylan la guardò per poi guardare suo padre supplichevole.-

Dylan: Cosa?! Papà!
Oliver: Tua madre ha ragione. Non tolleriamo questi comportamenti. Chiedile scusa!

-Dylan sbuffò e guardò Emily che dentro sé moriva dalle risate, anche Dylan era divertito e in fondo avrebbe pagato per il loro primo appuntamento, lo avrebbe fatto a prescindere e con piacere. Comunque dovevano impegnarsi nel far sembrare reale quella litigata.-

Dylan: Mi dispiace, ti chiedo scusa

-Lui sentì Brittany schiarirsi la gola.-

Brittany: E…

-Dylan scosse la testa continuando a guardare Emily.-

Dylan: E non lo farò mai più!

-Gli occhi delle due famiglie a quel punto erano tutti puntati su Emily. La quale, l’unica cosa che voleva fare era prendere quel bel visino del suo fidanzato e baciarlo. Ovviamente non poteva fare ciò, così lo guardò senza dargli importanza e sbuffò.-

Emily: D’accordo, accetto le tue scuse ma voglio una cena da tre portate più il dolce!
Dylan: Cosa? Mi manderai in rovina!

-Brittany guardò suo figlio.-

Brittany: Questo è il minimo!

-Disse la donna facendo scoppiare a ridere il resto della famiglia. Dopo aver risolto quella situazione, Alex parlò.-

Alex: Ma dove sono Daniel e Lily?

-Oliver sorrise.-

Oliver: Dovrebbero arrivare tra poco con il cibo giapponese!
Alex: Oh, bene!

-Disse Alex sedendosi sul divano, proprio mentre Samuel faceva un cenno a Dylan.-

Samuel: Seguimi fuori. Dobbiamo parlare!

-Il ragazzo dagli occhi blu annuì e seguì Samuel sotto lo sguardo sospettoso di Emily. Uscirono fuori chiudendo la porta e si avvicinarono al muretto del cortile in modo da avere la giusta privacy. Samuel si voltò guardando Dylan negli occhi. Forse il suo amico poteva fregare la sua famiglia, ma non lui.-

Samuel: Che diavolo avete fatto per tutto quel tempo?
Dylan: Sam…

-Samuel diventò rosso di rabbia in un istante, capendo perfettamente la situazione.-

Samuel: “SAM” UN CAZZO! SEI UN TRADITORE DI MERDA!

-Dylan cercò di difendersi.-

Dylan: Non è vero. Tu hai detto di sapere ciò che io provavo!
Samuel: Sì, MA QUESTO NON VUOL DIRE SCOPARTI MIA SORELLA DUE ORE DOPO LA NOSTRA CONVERSAZIONE! E’ LA MIA SORELLINA E NON ME NE FREGA UN CAZZO SE NOI SIAMO COME FRATELLI, IO TI AMMAZZO!

-Samuel cieco di rabbia si fiondò su Dylan pronto a colpirlo. Il ragazzo cercò di attutire il colpo proteggendosi la faccia con le braccia, quando, stanco, urlò.-

Dylan: LA AMO, CAZZO!

-Samuel si fermò perplesso e abbassò il pugno. Per qualche secondo si guardarono dritti negli occhi e il ragazzo dai capelli biondi si calmò, respirando pesantemente.-

Samuel: La ami?

-Dylan annuì tirando su col naso mentre iniziava davvero a fare freddo.-

Dylan: Non le farò del male. Te lo giuro, io avrei evitato tutta questa situazione, se solo avessi potuto, ma io non ci riesco, io non riesco a guardarla e non provare niente. Non voglio incasinare le cose fra noi. E ci ho provato, Sam, ho davvero provato a togliermela dalla testa, ignorarla e continuare la mia vita, sai che ci ho provato con tutto me stesso, ma io non posso. Stare con lei è stata l’emozione più bella di tutta la mia vita. Io sono fatto per combaciare con lei

-Gli occhi del ragazzo brillavano dall’emozione e Samuel lo guardò.-

Samuel: Le hai fatto male?
Dylan: Ho cercato di essere il più delicato possibile. Prima di farlo mi sono accertato che lei lo volesse veramente e che fosse pronta. Non la lascerò, lei è troppo importante per me. Forse dovresti preoccuparti più per me che per lei. Se le cose non dovessero andare, sono convinto che sarà lei a lasciarmi. Insomma è fantastica è da idioti lasciarsela scappare. Voglio essere il meglio per lei anche se probabilmente non lo sono!
Samuel: Già, probabilmente non lo sei, ma nessun ragazzo sarà mai alla sua altezza, quindi tanto vale vederla con qualcuno che davvero so che ci tiene e soprattutto qualcuno che posso pestare se dovesse farla soffrire!

-Entrambi scoppiarono a ridere e Samuel diede una pacca sulla spalla a Dylan.-

Samuel: Scusa se ho provato a metterti le mani addosso. Non ero ancora pronto a sapere una cosa del genere. Rendila felice!

-Dylan sorrise.-

Dylan: Lei lo è già, così come lo sono io!

-Samuel annuì e parlò.-

Samuel: L’importante è che non mi parliate delle vostre cose da fidanzati!

-Finalmente tirò fuori il suo solito sorriso da sbruffone e Dylan rise.-

Dylan: Non ci tengo! Piuttosto, tu e Sarah?
Samuel: Diciamo che stiamo uscendo insieme e lei non è così sgradevole come pensavo. Mi piace
Dylan: Niente sesso?

-Samuel scosse la testa.-

Samuel: No, per ora no. Ma la verità è che forse mi sta bene così!
Dylan: Sono contento per te, magari Sarah è davvero quella giusta

-Samuel fece spalline.-

Samuel: Non so, vedremo! Comunque, adesso tu ed Emy farete finta di odiarvi?
Dylan: Sì, in casa per forza. Non siamo pronti a urlarlo a tutti
Samuel: Figurati se lo dovessero venire a sapere Brittany e mia madre! Vi sfinirebbero di domande
Dylan: Appunto, è una cosa che vogliamo evitare. Io vorrei evitare anche le cinque dita di tuo padre spiaccicate sulla mia faccia a dire la verità

-Entrambi scoppiarono a ridere. Tutti e due sapevano bene che Alex stravedeva per la sua bambina. Samuel guardò Dylan.-

Samuel: Torniamo dentro o si chiederanno cosa ci sia che non va!

-Prima di avere il tempo di voltarsi, vennero accecati dai fari di una macchina. Dylan guardò quella macchina molto familiare che si parcheggiava dentro il vialetto di casa.-

Dylan: Sei proprio molto divertente, Daniel!!

-Gli urlò Dylan, mentre Daniel e Lily ridevano in macchina cercando di aprire gli sportelli. Daniel continuò a ridere guardandoli.-

Daniel: Perché avete gli occhi così chiusi? Sembra che qualcuno vi abbia accecato!

-Dylan stava per rispondergli di malo modo quando Jasmine corse da lui saltandogli addosso.-

Jasmine: Zio Dylan!
Dylan: Ciao patatina!

-La prese in braccio e la baciò per poi prenderla a cavalluccio. Jasmine salutò anche Samuel mandandogli un bacio da sopra le spalle di Dylan.-

Jasmine: Ciao zio Sam!
Samuel: Ciao Jazzy!

-Intanto Daniel, aveva preso in braccio Drew che si era completamente addormentato in macchina. Lily guardò i suoi ragazzi preferiti.-

Lily: Bei ragazzoni, perché non mi aiutate con le buste del takeaway?
Dylan: Io vorrei sorella, ma ho tua figlia a cavalluccio!
Lily: La porti dentro e poi riesci!

-Disse Lily sorridendo e facendogli la lingua. Samuel, invece, si avvicinò alla donna e la baciò sulla guancia, era molto affezionato a lei. Forse era l’unica in grado di farlo ragionare.-

Samuel: Ciao!
Lily: Ciao tesoro! Ti prego aiutami...

-Presero dalla macchina le buste e si avviarono dentro.-

Lily: Ciao a tutti!
Brittany: Tua figlia ti ha preceduta, tesoro!

-Disse Brittany ridendo mentre Jasmine si faceva coccolare da Rachel e Alex e Daniel scendeva le scale, dopo aver messo nella vecchia camera di Lily, il suo bambino a letto. Prima di sedersi a tavola, Emily trascinò la sua madrina nel cortile posteriore mentre Lily rideva.-

Lily: Calma, calma! Cosa è successo di così eccitante?

-Emily la guardò, non stava più nella pelle.-

Emily: Siamo ufficialmente cognate!

-Lily urlò di gioia e subito l’abbracciò.-

Lily: COSA?? NON CI CREDOO! Raccontami tutti i dettagli!
Emily: Io e Dylan abbiamo fatto l’amore qualche ora fa! E’ stato incredibilmente bello, ma la cosa migliore è stata sentirlo parlare dei suoi sentimenti ed era sincero. Ha detto di amarmi “da poter morire”!
Lily: Lo sapevo! Sapevo che lui è un romanticone e sapevo che siete cotti l’uno dell’altra!
Emily: Mi fido di lui al cento per cento. Non mi farà del male
Lily: Assolutamente, te lo garantisco. Credo che d’ora in avanti mio fratello metterà sempre te al primo posto. Samuel lo sa?
Emily: Credo di sì. Ha voluto prendere da parte Dylan. Non ho visto alcun segno di pestaggio come sangue o occhi neri, quindi credo che abbiano chiacchierato e risolto la cosa tra loro. Io ancora non riesco a credere che lui si sia dichiarato!

-Lily la guardò sorridendo.-

Lily: Devi averlo fatto impazzire!
Emily: L’ho solo ignorato, fatto ingelosire e trattato da schifo. Dopo aver subito tutto questo finalmente si è deciso!

-Entrambe scoppiarono a ridere e Lily strinse di nuovo Emily a sé.-

Emily: Diddi?!
Lily: Dimmi!
Emily: E’ stato bello tra noi, ma ha fatto malino!

-Lily sorrise intenerita.-

Lily: Tesoro, è normalissimo la prima volta, ma poi passa. Vedrai che le prossime volte andrà meglio. Glielo hai detto?

-Emily scosse la testa.-

Emily: Non volevo rovinare tutta quella perfezione quasi irreale e il “dolore” era sopportabile. E’ così bello amare una persona ed essere ricambiati!

-Lily pensò a Daniel e sorrise dolcemente.-

Lily: Sì, è una bella sensazione. Tesoro, state crescendo così velocemente! Smettetela!

-Emily sorrise.-

Emily: Saremo sempre i tuoi piccoli combina guai. Comunque io muoio di fame!
Lily: Sì, andiamo a mangiare o quelle due impiccione delle nostre madri potrebbero sospettare qualcosa!

-Lily prese Emily a braccetto che la fermò.-

Emily: Ah, diddi?
Lily: Sì?
Emily: A proposito dei nostri genitori... Non devono sapere nulla. Io e Dylan abbiamo deciso di tenere il segreto per noi per ora!

-Lily sorrise.-

Lily: Tranquilla, sarò una tomba. Ora andiamo!

-Entrarono dentro e si unirono agli altri per la cena che spazzolarono via dal tavolo in un quarto d’ora. Tutti adoravano il cibo giapponese in quella famiglia. Un’ora più tardi, i ragazzi stavano per uscire di casa mentre gli altri ascoltavano della musica e Jasmine guardava Oliver.-

Jasmine: Nonno, mi insegni a ballare?
Oliver: Ballare? Io ti posso insegnare a suonare gli strumenti, a giocare a basket, a cucinare, ma non a ballare! Chiedi alla nonna, lei era bravissima!

-Jasmine subito guardò Brittany mentre i ragazzi si apprestavano ad uscire avvicinandosi alla porta.-

Jasmine: Nonna è vero?
Brittany: Beh, sapevo ballare, quando ero più giovane. Non ballo da quasi dieci anni ormai

-Rachel la guardò.-

Rachel: Oh già, da quella volta allo spettacolo!

-Lily rise.-

Lily: E’ vero, l’unica volta in cui Dylan ed Emily siano mai andati d’accordo!

-Sentendo le parole di Lily, sia Dylan che Emily si fermarono e tutti tornarono in salotto, anche Samuel. Emily guardò la sua madrina.-

Emily: Scusa, quale volta? Io non ne ho ricordo!

-Dylan parlò.-

Dylan: Nemmeno io!

-I ragazzi si sedettero sui divani mentre Brittany iniziava a raccontare la storia con un sorriso.-

<<<
10 anni prima. Los Angeles, California.



-Quella sera Brittany era appena tornata a casa dopo un’ora e mezzo passata al corso di danza e sorrise vedendo i suoi maschietti preferiti sdraiati sui divani del salotto a godersi le avventure di Goku, ormai anche lei aveva imparato a conoscere quel cartone animato che quei due adoravano.-

Brittany: Eccomi a casa!
Dylan: Ciao mamma! Vuoi guardare Dragonball con noi? Io sono sicuro che in questa puntata Goku diventa supersayan di secondo livello!
Brittany: Fagiolo, in questo momento vorrei farmi solo un bel bagno caldo. Guarda tu le avventure di Goku anche per me, così domani mi potrai raccontare tutto nei minimi dettagli!

-Lei si avvicinò e baciò sia suo figlio che suo marito mentre teneva in mano un volantino. Oliver la guardò.-

Oliver: Cos’è quello?
Brittany: Niente, spazzatura! Ora lo butto. Ti dispiace se mi faccio un bagno?
Oliver: Assolutamente. Io inizio a preparare la cena

-Brittany annuì, andando in cucina per bere dell’acqua rinfrescante e poi salì le scale raggiungendo il piano superiore. Appena l’episodio di Dragonball finì, Oliver si alzò dal divano, fece partire un altro episodio per Dylan e poi andò in cucina dove iniziò a preparare della pasta al pesto. Non appena aprì la pattumiera per buttare il vasetto vuoto di pesto, notò quel volantino che teneva in mano sua moglie. Lo prese e lo lesse attentamente, sospirò. Quella notte avrebbe parlato con Brittany.
Proprio in quel momento Oliver sentì Dylan urlare e si affacciò in salotto dove vide sua figlia stringere forte a sé il suo fratellino e riempirlo di baci. Oliver sorrise andandola ad abbracciare.-

Oliver: Guarda chi si rivede! Cosa ti porta qui a quest’ora?
Lily: Il frigo dell’appartamento è completamente vuoto. Speravo di poter recuperare qualcosa da qui

-Disse Lily sorridendo. Finalmente lei e Daniel iniziarono a convivere, erano davvero eccitati, ma le nuove routine e il vivere insieme un po’ li destabilizzava anche se cercavano di dare il meglio l’uno per l’altra. Oliver la guardò.-

Oliver: Sembra un’ottima occasione per ordinare il tuo amato cibo cinese. Perché la stai sprecando?
Lily: Perché… Perché ho promesso a Daniel che avremmo iniziato a mangiare un po’ più sano invece di mangiare takeaway praticamente ogni notte. In più stamattina gli ho detto che avrei pensato io alla cena. Ero convinta di avere della pasta in casa ma mi sbagliavo e a quest’ora i negozi sono tutti chiusi… Ecco perché sono qui! Papino, avresti un pacco di pasta da dare alla tua dolce figliola?

-Oliver rise.-

Oliver: Hai solo l’imbarazzo della scelta! Se vuoi posso preparare io qualc…

-Lily lo interruppe.-

Lily: No, Daniel lo capirebbe immediatamente!

-Entrambi risero e Lily seguì suo padre in cucina.-

Lily: Dylan non si stacca da quel cartone animato!
Oliver: Oh, nemmeno per tutti i giocattoli del mondo

-Lily aprì la credenza e prese i suoi amati spaghetti, poi guardò suo padre abbracciandolo.-

Lily: Grazie, mi salvi! Dov’è la mamma?
Oliver: Si fa un bel bagno rilassante dopo la lezione di danza
Lily: Oh. Vado a darle un bacio e poi scappo subito in appartamento a cucinare!
Oliver: Altrimenti chi lo sente Daniel?
Lily: Appunto!

-Entrambi scoppiarono a ridere e Oliver riprese a cucinare la cena.

La notte, mentre Brittany entrava in camera da letto dopo aver letto la storia della buonanotte al suo bambino, si avvicinò a suo marito che la strinse a sé.-

Oliver: E’ crollato?
Brittany: Come una pera cotta al capitolo due!

-Oliver rise e mentre si spogliava per potersi mettere il pigiama, tirò fuori dalla tasca dei suoi jeans il volantino. Brittany lo guardò.-

Brittany: Perché lo hai tu? Io l’ho buttato alla spazzatura!
Oliver: Esatto, mi spieghi perché?
Brittany: E’ solo cartaccia!

-Disse la donna indossando il suo pigiama.-

Oliver: Si tratta del saggio finale del corso...
Brittany: Lo so!

-Oliver la guardò spaesato per qualche secondo, poi si avvicinò a lei.-

Oliver: Io non capisco...
Brittany: Non c’è niente da capire. Perché non andiamo a letto?
Oliver: Di cosa hai paura? Me lo spieghi?

-Brittany lo guardò. Sapeva che lui non avrebbe lasciato perdere e, spinta da tutta quella pressione parlò.-

Brittany: Perché non ho più l’età, Olly. Ecco perché. Non mi muovo più come un tempo, il mio corpo non è più come quello di una ragazzina ed è difficile adesso. E’ molto più faticoso e io mi sento ridicola e lo sarò agli occhi di tutti quanti!

-Oliver le prese le mani.-

Oliver: E’ per questo che ti sei iscritta a questo corso? Per avere paura di ciò che pensano gli altri oppure perché volevi riprendere e risentire la gioia che provavi anni fa? Io posso capire le tue paure, ma pulce non posso accettare questo tuo atteggiamento! Dov’è finita la mia Brittany combattiva e sicura di sé? E onestamente, non hai nulla di che vergognarti, il tuo corpo è pazzesco. Al supermercato fai sempre una strage di uomini e io sono davvero grato che tu ti sia accontentata di me

-Brittany lo guardò e gli accarezzò il viso.-

Brittany: Queste parole mi lusingano ma ballare è diverso…
Oliver: Allora balla per me!
Brittany: Cosa?
Oliver: Balla per me. Sai che io non sopporto la danza, ma vedere ballare te mi rende felice
Brittany: Oh, Olly!
Oliver: Verrò a vederti solo io. E’ una cosa che vuoi fare ma che ti spaventa, lo capisco, ma non voglio che tu rinunci. Fallo, poi deciderai se vorrai partecipare a quel corso l’anno prossimo ma adesso porta a termine ciò a cui hai dedicato gran parte del tuo tempo quest’anno! Io non vedo l’ora di vederti ballare

-Brittany lo guardò e lo baciò.-

Brittany: Tu, solo tu. Non parlarne con nessun’altro!
Oliver: Non preoccuparti!

-Disse Oliver, per poi prenderla, stringerla a sé e baciarla stendendola a letto.-
>>>

-Brittany guardò tutta la sua famiglia.-

Brittany: E ovviamente a quel “Non preoccuparti” dovevo proprio preoccuparmi! Infatti allo spettacolo c’eravate tutti. L’unico a mancare, poverino, fu Samuel. Era a casa con i nonni e una linetta di febbre

-Rachel la guardò.-

Rachel: Già, ricordo! Quella era la fine di una settimana infernale. La febbre in estate. Povero Samuel!

-Anche Alex guardò Brittany.-

Alex: Però poi ti fece piacere tutto il nostro supporto. E onestamente eri stata bravissima!
Brittany: Avevo dato il massimo. Quella sarebbe stata l’ultima volta!

-Tutti risero, poi Emily guardò Brittany.-

Emily: Com’è possibile che io e Dylan andammo d’accordo?
Brittany: Beh, immagino perché Samuel non era là. Fu carino vedervi per qualche minuto ballare insieme, eravate tenerissimi

-Oliver continuò.-

Oliver: Già, fino a quando non ci fu il primo pestaggio di piedi e la cosa degenerò in una vera e propria guerra

-Emily e Dylan risero. Era bello ascoltare storie che riguardavano loro da piccoli, sarebbero voluti rimanere là con tutti ancora un po’ ma dall’altra parte volevano fare i fidanzati, cosa che finalmente e segretamente erano. Così decisero di uscire. Samuel sarebbe andato al bar a giocare a biliardo con Jackson e altri ragazzi della squadra, mentre Dylan ed Emily sarebbero stati un po’ per conto loro al parco. Camminavano mano nella mano, quando poi Dylan si sedette su una panchina, facendo sedere sulle sue ginocchia la sua fidanzata.-

Dylan: Comunque non mi hai ancora detto come mai tu fossi gelosa di me da piccola!
Emily: Davvero non ci arrivi? Per Samuel ovviamente! Ho sempre pensato che se avesse potuto, mi avrebbe felicemente scambiata per avere te come fratello!
Dylan: Anche se Sam non lo dice espressamente, ti ha sempre amata da morire. Poi siete fratelli è normale che litighiate
Emily: Lo so, ma da piccola mi escludevate sempre
Dylan: Perché eravamo degli idioti e tu sei sempre stata molto più intelligente di noi
Emily: Non credo che tu abbia mai pensato che Eleanor fosse stupida!

-Disse Emily, lanciando quella frecciatina. Dylan la guardò alzando poi gli occhi al cielo.-

Dylan: Non eri gelosa di me per Samuel, ma di Eleanor per me
Emily: Perché credevi la odiassi tanto? Hai sempre respinto me mentre con lei andavi sempre d’amore e d’accordo. Mi sono sempre chiesta cosa avesse di tanto speciale!

-Dylan prese la mano della ragazza e l’accarezzò dolcemente.-

Dylan: Da quanto tempo è che provi dei sentimenti per me?
Emily: All’inizio la mia era una gelosia puramente infantile, ma più crescevamo e più scoprivo che si trattasse di qualcosa di diverso, di più intenso. Forse tutto è cambiato quando ci hai raggiunti al liceo. Non sapevo comunque di essere innamorata di te. Ti odiavo, perché in fondo i tuoi gesti mi facevano ingelosire

-Dylan le accarezzò il viso.-

Dylan: Mi dispiace! Ma se posso essere onesto, Eleanor non ha proprio niente in più di te. Lei è stata la prima ragazza a capirmi e a pensare come me. Non mi riteneva un bambino delle caverne

-Emily lo guardò.-

Emily: La tua prima volta è stata con lei?

-Dylan annuì.-

Dylan: Eravamo tutti e due vergini un anno e mezzo fa e volevamo solo toglierci quel pensiero. Niente di paragonabile a ciò che ho con te. Non ti darò alcun motivo per dubitare di me o essere gelosa

-Emily lo guardò e lo baciò con passione.-

Emily: Lo so! Sei stato sciocco comunque a seguire le orme di Samuel!
Dylan: C-come…?
Emily: So che la sua prima volta è stata ad appena quindici anni, anzi, forse ne aveva ancora quattordici e scommetto che tu non volevi essere da meno. In generale a quindici anni credo sia presto
Dylan: Forse hai ragione ma poi ho imparato a ragionare con la mia testa
Emily: Ne sono felice!

-Lei sorrise e lo ribaciò, cambiando poi argomento. Erano felici di aver chiuso finalmente il portone del passato.-

Emily: Cosa ne pensi dei nostri genitori che ci obbligano ad andare in vacanza con loro?
Dylan: Non voglio andare a sciare con loro, soprattutto se penso al fatto di poter aver casa libera per una settimana dopo Natale!

-Emily rise.-

Emily: Sappiamo bene come potremmo utilizzare quella casa e quel tempo soli soletti!
Dylan: E’ DECISO, COMBATTERO’ CON LE UNGHIE E CON I DENTI PER NON PARTIRE!
Emily: Altrimenti potremmo convincerli a prenotare un piano solo per noi ragazzi, così avremmo la nostra privacy!
Dylan: Sono sicuro che Samuel sarà felice di andare a fare qualche sciata in più e lasciare me e te soli!

-Emily guardò Dylan facendosi seria.-

Emily: Che ti ha detto quando ti ha preso da parte?
Dylan: Ha capito che siamo stati insieme, era furioso e avrebbe davvero voluto spaccarmi la faccia. Per fortuna sono riuscito a calmarlo
Emily: Come?
Dylan: Dicendogli la verità. Gli ho detto che ti amo e che non è mia intenzione farti soffrire

-La ragazza si strinse a lui.-

Emily: Mi ami, eh?! E’ così bello sentirtelo dire
Dylan: Ci ho messo un po’…
Emily: Ma l’attesa ne è valsa la pena!


Ciao Meraviglieee <3
So che sono in ritardo con il capitolo, ma spero di poterne pubblicare un altro Domenica.
Mi mancate tutti quanti!
Allora, cosa ne pensate? Questo è un bel capitolo di passaggio ma le reazioni di Samuel mi fanno sempre ridere un sacco. Tale padre, tale figlio!
Voi come state? Come vanno le vostre vacanze?
Un bacione,
Sum <3

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Summer11