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Autore: MariLella    03/08/2018    2 recensioni
Si avvicinarono l'uno all'altra, la mano di lui carezzò i di lei riccioli biondi, lei sorrise, i loro volti si sfiorarono
*Darling I'd caress you
And press you to my heart*
La strinse forte a sé, lei affondò il capo sul suo petto.
Le baciò i capelli, lei sollevò gli occhi azzurri e li fissò in quelli profondi di lui.
*Even though we're parted
Your lips are close to mine *
Lentamente lei si alzò in punta di piedi posò le labbra fresche sulla fronte del marito, scivolò fino a che le loro lingue si intrecciarono
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Bartemius Crouch junior, Bartemius Crouch senior, Ludovic Bagman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Il Capo dell'ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale stava leggendo la bozza della richiesta, redatta dal  capo dell'ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, di ospitare a Hogwarts il torneo tre maghi. Inutile dire che era piena di errori e di vizi di forma così scelse una penna d'oca tra quelle  allineate sulla scrivania, la intinse nel calamaio pieno di inchiostro rosso e si mise a correggere i pasticci del suo sprovveduto collega.
Dopo aver pazientemente controllato ogni virgola estrasse dal secondo  cassetto una cartellina celeste e vi ripose la bozza corretta, vi appose un'etichetta gialla su cui scrisse con grafia limpida e netta "All'attenzione di Ludovic Bagman, Ufficio GSM, Piano 7  interno 1,Bozza corretta come da richiesta" . Con un tocco della bacchetta la spedì a Bagman, ciò fatto asciugò la penna d'oca in un lembo di carta assorbente.
Quindi aprì il terzo cassetto prese una pergamena, intinse la penna questa volta nell'inchiostro nero e iniziò a redigere una lettera restando innaturalmente dritto mentre scriveva. Una volta terminato tirò fuori dal primo cassetto una busta violetta che recava il timbro dell'ufficio vi piegò la pergamena e la sigillò con una goccia di ceralacca d'orata su cui impresse il monogramma del Ministero.
Chiamò il suo assistente e mentre già apriva una nuova cartellina, questa volta color verde morto, disse con voce fredda  "Sii gentile invia questa missiva al Professor Silente, abbi cura di usare il mio gufo non uno di quelli del Ministero, si tratta di un affare importante non voglio che vada persa."
"Sì, signore" rispose quello in tono reverenziale accennando quasi un inchino il suo capo non parve accorgersene e senza alzare gli occhi  lo liquidò con un secco gesto della mano.
Chiusa la porta alle sue spalle l'assistente bofonchiò contrariato 
"Almeno un 'Grazie, buon lavoro' avrebbe potuto sprecarsi il vecchio barbagianni " e si incamminò verso la voliera.

                                                             ***


Il professor Silente come ogni anno stava cercando un docente per cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure, in cima alla pila disordinata di curricula c'era come ogni anno quello di Severus Piton che si era premurato di indicare un suo sostituto.
Per quanto il Preside si sforzasse non trovava nessun candidato adatto, quello avrebbe potuto essere l'anno in cui finalmente Piton avrebbe messo le mani sull'agognata cattedra, quando un gufo dalle nere piume lucenti picchiettò contro la finestra.
Legata alla zampetta c'era una busta violetta con il sigillo del Ministero e il timbro dell'ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, anche se non avesse saputo chi era a capo di quell'ufficio non sarebbe stato difficile indovinarlo. Ogni dettaglio dal monogramma ai trattini sulle H maiuscole era meticolosamente curato.
La lettera richiedeva un incontro al ministero; era parecchio che Silente non incontrava Crouch, non che la cosa gli dispiacesse troppo anzi aveva cercato ogni modo per schivarlo ma a quel punto non era più possibile. 
 Inevitabilmente si ritrovò a pensare agli anni della prima guerra Magica e improvvisamente ebbe una geniale intuizione, ecco chi sarebbe stato il perfetto docente per i suoi giovani studenti uno dei protagonisti di quegli anni l'ex Auror Alastor Moody.
  

                                                      ***


Le fiamme verdi si spensero, Silente uscì dal camino e si avviò tranquillamente verso l'ascensore dove lo aspettavano il signor Bagman e il signor Crouch il contrasto tra i due non sarebbe potuto essere più stridente. Bagman portava un vistoso completo giallo e vedendo arrivare il preside lo salutò gioviale "Albus, é un piacere averti qui vecchia volpe, sono impaziente di mostrarti quello che ho ideato per questo torneo" 
"Il piacere é mio Ludo, sono altrettanto curioso credimi."
Dal canto suo Crouch grigio da capo a piedi si limitò a un brusco cenno e mentre si apriva la porta  dell'ascensore disse con il consueto tono distaccato "Vogliamo salire, continueremo nel mio ufficio".
I tre entrarono insieme ad altri impiegati del ministero, uno di questi scese al secondo piano Silente stava per seguirlo quando si accorse dell'errore aveva già un piede fuori dalla porta. Rientrò cercando di essere il più discreto possibile se Bagman non parve curarsene particolarmente, un'ombra passò sul volto di Crouch.
Al secondo piano si trovavano il quartiere generale degli Auror e il Dipartimento per l'applicazione delle Leggi Magiche di cui Crouch era stato a capo durante gli anni dell'ascesa di Voldemort, Silente ricordava molto bene il pugno di ferro con cui i Mangiamorte e il loro capo erano stati combattuti proprio da quell'uomo grigio che ora era accanto a lui.
Nella memoria del preside riaffiorò un confronto acceso che aveva avuto luogo proprio lí anni prima.
 

La pioggia batteva incessante contro i vetri, l'ufficio illuminato da torce su cui ardevano fiamme azzurrine aveva un'aria spettrale.
Sulla scrivania il decreto grazie al quale  gli Auror avrebbero potuto far l'uso delle maledizioni senza perdono contro i Mangiamorte aspettava solo di essere firmato.
Quando Silente entrò il signor Crouch stava per intingere la penna d'oca.
"Barty - esordì in tono calmo il Preside, accomodandosi su una delle poltrone - non hai chiesto il mio consiglio, ma io te lo darò lo stesso, non scendere al loro livello!"
"Dici bene- rispose stizzito Crouch- non ho chiesto il tuo parere. Qui non siamo a scuola Albus, la mia gente muore e io non starò a guardare"
"No di certo, ma dare carta bianca agli Auror non risolverà il problema al contrario..."
"Cosa dovrei fare secondo te? La pensi come Caramell, pensi che dovremmo trattare?!
Lo Stato non scenderà a patti con quei delinquenti, non ci piegheremo." 
"Non ho detto questo, solo potremmo cercare di fermarli senza diventare peggio di loro."
A quelle parole Crouch scattò in piedi 
"Ah e come di grazia?Parli come uno di quei pacifistelli, figli dei fiori che non hanno idea di cosa sia la guerra, ma tu, tu lo sai bene quanto me. Non abbiamo sconfitto Grindelwald facendo uscire fiori dalle nostre bacchette!" 
Silente dal canto suo non fece una piega e con grande tranquillità rispose
"No di certo, sto solo dicendo che dovrebbe esserci un confine che non dovremmo mai superare altrimenti perderemmo noi stessi e loro avrebbero vinto."
"Pensala come vuoi ma io non permetterò a un gruppo di terroristi di distruggere ciò che abbiamo con fatica costruito, costi quel che costi, devono essere messi a tacere per il bene e la sicurezza di tutti noi." 
" L'oscurità non può condurci fuori dall'oscurità, solo la luce può."
Crouch sbuffò
"Belle parole, nulla di più, questi fanatici sono pericolosi e vanno affrontati con decisione altrimenti non la smetteranno mai, e se anche loro smettessero qualcun altro prenderebbe il loro posto.
Invece la loro triste fine sarà di monito a chi pensa di poter giocare con l'ordine delle cose, a chi pensa di poter sputare sul sangue versato per la pace, a chi pensa di essere al di sopra dello Stato 
Silente guardando fisso negli occhi il suo interlocutore lo ammonì 
"Al di sopra dello Stato lo  diventerete tu e i tuoi Auror e credimi una volta provato il potere non é facile separasene."
Crouch non distolse lo sguardo e ribatté inviperito 
" Come osi, come osi dubitare di me e dei miei ragazzi! Non é il potere che cerco, voglio solo proteggere il mio Paese, proteggere quella Pace che ci é costata tanto cara e lo farò con ogni mezzo  oggi come quarant'anni fa."
Silente riconobbe il suo errore e con tono più morbido si scusò
"Perdonami, non ho mai dubitato della tua buona fede, so che sei un uomo giusto per questo ti chiedo ancora una volta di ricrederti."
Crouch si indurì
"Io devo fare ciò che é necessario. 
À la guerre comme à la guerre."
"É la tua ultima parola?"
"Sì"
"E sia."
Il preside stava per uscire quando Crouch lo chiamò 
"Aspetta, ci aiuterai?
-il tono era cambiato, pareva quasi che stesse supplicando-
 Mi aiuterai?"
Silente si voltò, sorrise gentile 
"Oh a modo mio, ma sicuramente sarò sempre con voi."
"Grazie"




La porta dell'ascensore si aprì e il rumore riportò Silente al presente, seguì Bgaman e Crouch nell'ufficio di quest'ultimo.
Bagman euforico non aspettò nemmeno che il preside di sedesse e cominciò a raccontargli le sue idee per le tre prove; Crouch senza curarsi di quello che diceva il collega si diresse verso la libreria            
fece scorrere il dito tra i faldoni colorati e ne estrasse uno celeste, lo aprì e prese una cartellina del medesimo colore quindi la posò sulla scrivania.
"Mi spiace interrompervi - anche se dal tono non sembrava affatto dispiaciuto- prima di perderci nell'immaginare le prove sarebbe bene sistemare alcune formalità..
Stava per iniziare a leggere i documenti quando Ludo lo interruppe 
"Oh su Barty, non c'é mica bisogno che Silente legga tutta quella roba! Dopo che avrà sentito le mie idee basterà una firmetta"
"Sono d'accordo con Ludo, non ho mai avuto pazienza per le cose formali." 
Crouch fece una smorfia che doveva assomigliare a un sorriso 
"E sia, possono aspettare infondo." Anche se dal suo tono non pareva proprio.
Bagman si lanciò in immaginifiche descrizioni di possibili prove, si interrompeva solo quando il collega con certe occhiate gli faceva capire che era andato troppo oltre.
Dopo  svariate ore decisero che sarebbe stato necessario un secondo incontro e i tre si congedarono.
Erano una bella coppia Crouch e Bagman pensò Silente, si compensavano magnificamente e anche se sembravano non sopportarsi entrambi sapevano di aver bisogno l'uno dell'altro.
Per quanto se ne lamentasse il vecchio Barty era stato fortunato a incontrare un personaggio come Ludo; lo aiutava a rilassarsi, a tirare il fiato dal ritmo di lavoro serrato che aveva con grande severità imposto a sè stesso, con lui smetteva di scontare la pena che si era deciso tutto da solo. 
Sebbene non lo avrebbe  mai ammesso  Ludo era diventato la cosa più simile a un amico che Crouch avesse e Silente era sicuro che a nessuno servisse un amico come al vecchio Barty.








Autrice

Allora a me il signor Crouch sta simpatico, mi ricorda uno di quei politici stile Prima Repubblica che davano più valore alla comunità che a loro stessi perciò ho scritto questa storiella per "riabilitarlo" un po'. 
Ah doveva essere una OS ma penso che alla fine scriverò due capitoletti, ma non di più.
Pace e Bene
Maria Antonella 
















   
 
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