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Autore: BlackInkVelvet    04/08/2018    4 recensioni
Un valzer è una danza di coppia scandita da un preciso ed insistente ritmo.
Il mio ritmo sono le cinquecento parole attraverso le quali si dipanano i pensieri e i sentimenti dei personaggi.
Cinquecento parole per scoprirli, per commuoversi e per divertirsi.
1- Per arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte
2 -
3-
4-
5-
6-
7-
8-
9-
10-
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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1 - Per arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte

Per arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte


Personaggi: Junior & Gohan
Rating: Verde
Setting: Post scontro con Radish

- Maestro?

La voce sottile del bambino rimbombò nelle orecchie sensibili del namecciano, che, impassibile, sedeva sull'orlo del precipizio, il lungo mantello al vento freddo della notte.
- Maestro? - la vocina non la smetteva di chiamarlo, trapanandogli il cranio. Voleva soltanto un po' di pace per meditare, era così difficile da capire?
- … Maestro? - Con gli occhi iniettati di sangue, Junior si girò come una belva, i denti appuntiti scoperti in in ghigno nevrotico.
- Provaci, provaci a chiamarmi un'altra volta, e giuro che ti butto giù nel burrone! - abbaiò da sopra la spalla, fulminando con i suoi spaventosi occhi il bambino. Gohan tremò visibilmente, le mani incrociate sul petto e gli occhi sbarrati, ma non si azzardò a muoversi di un millimetro. Attese che il sensei riprendesse fiato, per poi riprendere con le guance imporporate dall'imbarazzo:
- Ho tanta paura, Maestro.
- Non mi importa. Tornatene a dormire. - disse sbrigativamente l'adulto, tornando a guardare dritto davanti a sé. Quel bambino, che proprio pochi giorni prima si era trasformato in un orrendo scimmione, mettendolo in seria difficoltà, aveva paura? Paura di cosa, sua madre era lontana, gli aveva fatto un favore a portarlo via. Sentì i corti passi di Gohan mentre tornava al suo giaciglio, parecchi metri più in là. Si rilassò, abbassando le spalle contratte e chiudendo gli occhi, lasciandosi scivolare nelle tranquille braccia della sua meditazione, convinto che tutti i suoi problemi sarebbero finiti. O almeno, così pensava.
Sentì chiaramente tirare su col naso, e rumore di singhiozzi provenire da dietro di lui. Storse la bocca, non si sarebbe fatto certo impietosire dall'ennesimo piagnisteo del ragazzino. Di lì a poco sarebbe crollato addormentato, e avrebbe potuto finalmente rilassarsi. Oppure, poteva dargli un fulmineo colpo dietro al collo con il taglio della mano, tramortendolo e assicurandosi una buona nottata di riposo. Una vena iniziò a pulsare sulla sua tempia non appena sentì i primi gemiti. Una seconda vena, stavolta sul collo, si gonfiò visibilmente nel sentire i singhiozzi aumentare di volume. Alla quinta vena, il namecciano perse le staffe. Si alzò in tutta la sua poderosa stazza, coprendo la distanza che lo separava dal bambino con appena tre falcate. Gli tolse le coperte di prepotenza, ritrovandosi ad osservare il faccino arrossato di Gohan.
- Che diamine vuoi? - sbottò piegando le ginocchia e abbassandosi verso di lui con un volto a metà fra l'esasperato e il nevrotico, le mani strette a pugno che si muovevano vicino ai fianchi.
- Ho pa-paura, v-voglio il mio p-papà – singhiozzò a fatica il bambino, coprendosi gli occhi con le mani. Junior rimase immobile.

Quel picco solitario sui Monti Paoz era da parecchie ore silenzioso. Gohan dormiva tranquillo, avvolto nell'ampio mantello del sensei, schiena contro schiena. Il Namecciano, seduto a terra, osservò l'orizzonte tingersi di un tenue rosa.
Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte, pensò. Presto, Gohan non avrebbe avuto mai più paura del buio, e avrebbe potuto camminare nei tiepidi raggi dell'aurora senza timore.




Angolo autrice:
Dev'essere il caldo, ma mi è venuta in mente questa serie in un pomeriggio afoso dopo una non troppo salutare maratona di Criminal Minds.
Ho deciso di darmi una sfida personale per superare due enormi miei ostacoli: la grafomania e l'odio verso le citazioni.
Le citazioni possono tornare utili, e devo imparare ad usarle. E devo imparare a scrivere meno, da qui l'idea.

Cinquecento parole, due personaggi, una citazione.
Qui abbiamo una citazione di Kahlil Gibran, poeta libanese naturalizzato statunitense. Ho pensato spesso al rapporto fra Junior e Gohan, e il modo in cui questo ha inevitabilemnte inciso sulla psiche di entrambi. Gohan è di molto maturato, diventando un ragazzo serio e responsabile, mentre Junior ha imparato che non c'è nulla di male ad affezionarsi alle persone e ad aprirsi a loro, diventando molto più umano. Ma per arrivare a tale traguardo, hanno dovuto affrontare mille perizie. Gohan ha dovuto superare le sue paure e le inibizioni che il suo animo gentile gli poneva, Junior ha dovuto abbassare le sue difese e mostrarsi per la brava persona che in fondo è.
Ok, finita la spiegazione.

Ringrazio chiunque recensirà e metterà questa storia fra seguite e preferite!
Black Ink Velvet
   
 
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