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Autore: sissy05    08/08/2018    5 recensioni
Una sera come tante il famoso eroe parigino si aggireva tra i tetti della città quando i suoi ricordi lo portarono vicino casa di Marinette.
Dopo aver notato la luce accesa, decide di avvicinarsi ad una delle finestre della sua stanza e guardando al suo interno fa una scoperta sconvolgente.
Se siete curiosi di sapere cosa ha visto chat seguite la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era tramontato già da un paio di ore ma tra i tetti di Parigi qualcuno si aggirava furtivamente.

Adrien quella sera dopo aver convinto Plagg con un'abbondante razione di camembert si era trasformato nel formidabile eroe parigino e si era lanciato tra i tetti silenziosi della città.

L'aria frizzante delle tranquille serate estive gli accarezzava il viso mentre con eleganza saltava tra i palazzi. Non aveva una meta precisa ma soltanto un disperato bisogno di libertà, quella libertà che tanto desiderava ma che soltanto Chat Noir poteva ottenere.

Dopo una quantità di tempo a lui indefinita si era ritrovato di fronte alla Torre Eiffel ad osservare con attenzione la splendida figura della torre illuminata che si stagliava con eleganza nel cielo scuro e le luci dei lampioni ai suoi piedi che brillavano come stelle. Si era ritrovato perfettamente d'accordo con tutte quelle persone che definivano quella vista qualcosa di magico.

Con qualche abile salto si era arrampicato fino a uno dei punti più alti della torre, uno di quelli dove le persone normali non potevano arrivare.

Si era seduto su una delle travi di ferro e aveva lasciato le gambe sospese nel vuoto, il suo sguardo vagava su tutto ciò che si trovava al di sotto dei suoi piedi, la temperatura quella sera era perfetta per passeggiare tra le strade della città.

Guardando tutte quelle persone che si affollavano tra le vie illuminate si era trovato a riflettere. Per molto tempo si era sentito in gabbia a causa del comportamento oppressivo che il padre gli riservava da troppo tempo ormai ma da quel giorno, quando aveva deciso di cambiare la sua vita infrangendo le regole che il padre gli aveva imposto, sembrava che tutto pian piano avesse iniziato a muoversi.

Quella volta dopo esser stato riportato a casa e messo in punizione, aveva trovato Plagg il suo insaziabile kwami che incredibilmente lo aveva trasformato nell'eroe parigino sempre pronto a sconfiggere il male.

In seguito, contro ogni aspettativa, gli era stato permesso di andare a scuola, si era fatto degli amici e una vita quasi da normale studente.

Ma la cosa che lo aveva reso più felice di tutte era stato un incontro inaspettato con la sua collega, la bellissima eroina parigina Ladybug.

Lei era la ragazza più bella e coraggiosa che avesse mai conosciuto, era come il sole che brilla e ti riscalda il cuore con un solo sorriso. I suoi occhi sembravano capaci di leggerti dentro, era lei che occupava insistentemente i suoi pensieri.

In un attimo i ricordi di quella sera in cui con estrema cura aveva preparato quella romantica sorpresa, riaffiorano nella sua mente.

Lei gli aveva parlato con sincerità rivelandogli che era già innamorata di qualcuno, aveva provato a chiedergli chi forse il misterioso rivale, ma non avendo avuto risposta aveva accettato la situazione con la speranza che un giorno i suoi sentimenti nei suoi confronti fossero finalmente ricambiati.

In quel momento, spinto dal desiderio irrefrenabile di rivivere ancora una volta quella sera per rivedere la sua dolce lady, circondata da quella fantastica atmosfera magica, si era ritrovato a saltare tra i tetti di Parigi per raggiungere il punto dove tutti quei ricordi si affollavano.

Appena i suoi piedi toccarono il suolo, gli sembrò che tutto fosse tornato ad essere proprio come lui lo aveva sistemato tempo fa: le candele, i cuscini e i petali di rosa, tutto lì era con me lui l'aveva lasciato. Studiando l'ambiente che lo circondava, gli parve di vedere la bella eroina proprio lì che si guardava attorno sorpresa. In un istante la sua figura si sostituì a quella di Marinette che voltandosi verso di lui con gli occhi brillanti ed emozionati per la sorpresa, esclamava "wow Chat Noir ma è tutto magnifico". Gli parve così reale che per un secondo credette che lei fosse realmente lì ma subito dopo disorientato si risveglió all'istante e tutto attorno a lui iniziò a scomparire.

Stava pensando alla sua lady, allora perché all'improvviso era apparsa Marinette?

Forse perché quel giorno lei gli aveva rivelato che era innamorata di qualcuno che non ricambiava i suoi sentimenti. Gli aveva confidato che le era stato spezzato il cuore, ma chi poteva mai essere la persona di cui la sua dolce amica era segretamente innamorata?

Alzo lo sguardo proprio come quella sera sorprendendosi di non trovarla lì appoggiata alla ringhiera del suo terrazzino, ma notando con soddisfazione che la luce della camera era ancora accesa.

Spinto da un desiderio sconosciuto si era avvicinato all'appartamento della sua compagna di classe ben nascosto dalle tenebre più scure che ormai erano calate sulla città.

Silenzioso si era accostato a una della finestre della stanza curioso di sapere cosa facesse la corvina.

Lei era seduta di spalle vicino alla macchina da cucire concentrata sul pezzo di stoffa che stringeva tra le mani, aveva un grande talento per la moda e lui lo sapeva bene, era cresciuto in quel mondo e con il tempo aveva imparato a riconoscere una persona di talento.

A distrarlo dai suoi pensieri fu proprio Marinette.

"Ho finito!!" Prese la stoffa tra le mani e la sollevò dal banco di lavoro per guardarla meglio.

"Guarda! cosa ne pensi Tikki?" disse voltandosi verso la cassettiera alla sua destra.

Tikki? chi era Tikki? non sembrava che nella stanza ci fosse qualcuno allora con chi stava parlando Marinette?

Adrien non riuscì nemmeno a finire di formulare i suoi pensieri che un esserino rosso che prima non aveva notato si avvicinò a lei volando.

"Bravissima Marinette! è bellissimo" quando il piccolo esserino parlò Adien stento a credere ai suoi occhi, il piccolo essere era tutto rosso con una grande macchia nera sulla fronte e altre due sulle guance, aveva due grandi occhi azzurri e sorrideva dolcemente, gli ricordava vagamente una coccinella.

Si proprio una coccinella!!

Il suo cerveno come travolto da una quantità eccessiva di informazioni si spense per qualche istante, mentre la conversazione tra le due continuava all'interno della camera.

Come se si fosse scottato si allontano in maniera brusca dalla finestra incredulo e confuso, inizio a correre e saltare velocemente tra i tetti diretto verso casa.

I suoi pensieri confusi si accavallavano prepotenti nella sua mente. Quello che aveva appena viso era un kwami, si proprio un kwami e non uno qualunque ma quello della coccinella.




 

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, è in assoluto la prima storia che scrivo perciò fatemi sapere cosa ne pensate. Conto di aggiornare presto con il prossimo capito. Se volete sapere cosa farà Adrien ora che conosce la verità continuate a seguire la mia storia.
Potete trovarla anche su wattpad.
  
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