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Autore: terrioscar    11/08/2018    3 recensioni
L'Amore è il motore della vita è sicuramente quello di Oscar e Andrè è l'essenza di questo sentimento, ma l'Amore va rispettato quando è autentico e profondo e anche quello di Alain, uomo passionale e devoto, lo era...ho cercato di immaginare dopo la morte di Andrè, chi si sarebbe meritato l' attenzione di una donna eccezionale come Madamigella Oscar e cosa si sarebbe inventato un uomo come lui, completamente diverso da Andrè eppure valoroso, per conquistare una donna così unica e meravigliosa, avendo come rivali il Conte Girodelle, il Conte Di Fersen e non solo...non nascondo che questa storia mi è stata ispirata dalla nostra Australia 7, che innamorata del personaggio Alain mi ha trasmesso la sua euforia. Nulla sposterà dal mio cuore Andrè, però confesso che se il destino si fosse preso quest'ultimo, la mia scelta sarebbe ricaduta su Alain per Oscar, anche perchè non avrei voluto certo vederla soffrire per tutta la vita da sola... Andrè era l'amore totale, sublime, appagante, ma Alain potrebbe essere con la sua passionalità e irruenza una scoperta anche per se stessa, poichè l'amore fa sempre la differenza...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti, Victor Clemente Girodelle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 Dopo tanto cercare Alain seppe finalmente che un vecchio convento fuori città era circondato da guardie e ciò sembrava strano poiché era da tempo abbandonato. Senza dire nulla a nessuno si recò a fare un sopralluogo ed effettivamente trovò un movimento sospetto poiché c’erano diversi uomini di guardia, ed era veramente impossibile entrarci. Così aspetto la sera è appiccò un incendio in più punti nel bosco che circondava il Convento, ciò fece subito scattare l’allarme e costrinse molti uomini di guardia a prodigarsi per spegnerlo. Con cautela riuscì ad entrare nel convento e a nascondersi dietro un pilastro cercando di capire qualcosa in più degli occupanti e non ci volle molto per sentire nominare il nome del suo odiato nemico da una delle guardie “Il Conte Bonald ha dato l’ordine di spegnere l’incendio e di riferire cosa gli ha dato origine…bisogna capire se è doloso” urlò uno di loro “si ,sicuramente è doloso, poiché è scoppiato in più punti” rispose l’altro soldato “lo informerò io allora” rispose l’uomo allontanandosi. Alain lo vide entrare in una stanza in fondo ad un corridoio. Poiché era impossibile raggiungere la stanza dall’interno, per tutte le guardie, usci fuori all’edificio e cercò di spiare dalle balconate per identificare la stanza dove pensava che ci fosse il Conte, e forse anche la sua Oscar. Aiutato dalla notte e dalla confusione dell’incendio riuscì ad individuare la finestra, ma da quella vide solo il Conte che si agitava con il soldato dando gli ordini, prima di uscire con lui. Alain ruppe il vetro ed entrò nella stanza in cerca di indizi che lo collegassero ad Oscar, infatti trovò la spada della donna e la sua pistola poggiata su una sedia. Il suo cuore iniziò a battere più forte, sicuramente Oscar doveva trovarsi in quell’edificio. Sentì dei passi fuori alla porta, e velocemente si nascose dietro ad una tenda, infatti il Conte entrò di nuovo, ma subito notò il vetro rotto e impugnando la spada cercò nella stanza. Alain senza alcun timore si mostrò “vile dov’è Madamigella Oscar?” chiese, ma l’uomo spavaldo lo attaccò “lo scoprirai quando andrai all’aldilà” rispose. Lo scontro fu acceso da subito, ma il Conte non si aspettava di trovarsi contro una vera e propria forza della natura che lo colpì in pieno petto uccidendolo senza pietà. Alain velocemente chiuse la porta e nascose il cadavere in un angolo coprendolo con delle stoffe che c’erano su una sedia, poi afferrando le armi di Oscar riuscì dalla finestra, poiché doveva individuare dove fosse la sua amata al più presto. Fu alquanto sfortunato, poiché il cadavere del Conte fu ritrovato dopo pochi minuti da un soldato che diede l’allarme e il Convento diventò scomodo per tutti i presenti che decisero di abbandonarlo e distruggerlo con la sua ospite internamente. Alain sentì le prime esplosioni far cadere parte del palazzo, per opera dei soldati, mentre l’incendio che lui stesso aveva appiccato stava investendo con un fumo asfissiante ogni cosa. Disperato entrò senza più occuparsi di non essere visto nella parte restante dell’edificio da un'altra finestra che forzò iniziando ad urlare il nome di Oscar “Oscar…Oscar” gridava con la sua possente voce, ma senza riscontro. Iniziò a forzare le varie porte, per cercare di trovarla mentre il polmoni si riempivano di fumo e la vista iniziava ad offuscarsi. Non gli importava morire, ma doveva salvarla. “Oscar…Oscar…ti prego dove sei. Sono Alain”. Finalmente sentì un rumore giungere da una porta, la chiamò ma invano, senza indugiò con più spallate aprì la porta e finalmente la vide. Lei era piegata su se stessa visibilmente in difficoltà per il fumo che l’aveva travolta da sotto la porta, in quella stanza murata viva. Alain la prese tra le braccia pur tossendo vistosamente e cercò di portarla fuori da quell’inferno di fumo e fiamme che velocemente stavano avvolgendo tutto il palazzo. All’improvviso ci fu un'altra esplosione ed entrambi furono scaraventati a terra perdendo i sensi, mentre le macerie li coprivano. Dopo circa tre ore il primo a svegliarsi fu Alain, dolorante e frastornato, anche se il suo primo pensiero fu per Oscar che era accanto a lui priva di sensi. Era impossibilitato a muovere le gambe coperte da blocchi di pietra, ma non erano stati sepolti completamente grazie ad una colonna portante che li aveva in parte protetti. Oscar aveva il volto coperto da polvere bianca e lui riusciva a intravederla grazie ad una luce che entrava da una piccola fessura. Con il cuore che gli batteva forte constatò che respirava ancora “Oscar…” la chiamò dolcemente prima di accarezzarle il bellissimo volto. Dopo vari tentativi lei apri finalmente gli occhi e lo guardò “Alain” disse per poi guardarsi attorno “Siete ferita?” chiese lui premuroso, lei cercò di muovere le braccia e ci riuscì senza problemi, ma aveva la gamba destra bloccata sotto lo stesso blocco di Alain. Cercò di spostarlo, con la gamba libera, ma subito delle pietre iniziarono a cadere dall’alto e quindi intuirono che era meglio non muoversi per non rimanere schiacciati, almeno per il momento “Tranquilla troveremo un modo per uscire da questa situazione” disse Alain accennando un sorriso, che sorprese Oscar “sei impazzito Alain, non c’è nulla da sorridere, siamo incastrati e moriremo in un modo orrendo” disse con tono da rimprovero “per me non è un problema mia amata Madamigella Oscar. E’ da una vita che desidero stare vicino a te e se per questo devo morire confesso che è un prezzo che pagherò volentieri” disse facendola sgranare gli occhi “Alain , ma come ti viene in mente di farmi una dichiarazione d’amore in queste condizioni” disse incredula, ma lui continuò a parlarle in modo confidenziale come non aveva mai fatto “me l’avresti mai concesso. Te lo dico io, no. Anche io volevo bene ad Andrè ed ho rinunciato a te per lui, ma da quando il mio amico è morto io non riesco a starti lontana, non riesco a non sognare una vita insieme a te, non riesco a non desiderarti” confessò. “Questo amore ti è costato solo dolore, ferite e dispiaceri, trovati una donna che non sia complicata come me” disse Oscar, ma lui le si avvicinò per guardarla negli occhi “so che amerai sempre Andrè, ma so che c’è una parte di te, che è attratta da me. Non mi importa di morire o di soffrire per la donna che amo, ma ora ti bacerò Oscar perché se devo andare all’altro mondo, questo viaggio lo voglio fare senza rimpianti, perché un tuo bacio vale anche la mia vita” disse avvicinandosi sfiorandole le labbra gentilmente per poi aprirle le labbra con la lingua e farle sentire il suo sapore. Oscar cercò di liberarsi e di scostarlo con le braccia, ma quella irruenza, quel sapore, quell’amore impavido dell’uomo la travolse e piano piano si lasciò andare lasciandosi baciare. Lui la guardò visibilmente emozionato, con il cuore che gli batteva talmente forte, che lei poteva perfino sentirlo “Io ti amo Oscar, ti amo come non credevo di poter amare. Non sono degno di te, eppure vivo di te” aggiunse poggiando la testa sulla sua spalla. Oscar sospirò, non pensava che un bacio che non fosse quello del suo Andrè avesse un sapore piacevole. Era una sensazione completamente diversa, ma che le regalava comunque emozioni. “Io …” stava per dire, ma lui la fermò “amerò io per tutti e due” disse facendola commuovere “nessuna donna merita questo Alain, io meno delle altre” disse pensando che lei amava talmente tanto Andrè, che sicuramente non avrebbe potuto donare ad Alain l’amore che lui desiderava “si ama Oscar a prescindere dalle proprie scelte…lasciami la gioia di amarti, poi se nascerà qualcosa di più profondo dentro di te, io ne sarò felice” disse. A lei sembrava impossibile che un uomo così rude potesse diventare così tenero, ma Alain era il gigante buono che sapeva farla ridere, che la proteggeva come il suo Andrè, ed era passionale in tutto ciò che faceva. “ascoltami Oscar, io alzerò questa colonna e poiché tu hai solo una gamba incastrata forse riuscirai a liberarti e a salvarti” disse, mentre lei fece di no con la testa “rimarresti schiacciato, non se ne parla” disse decisa. Lui la guardò accennando un sorriso “sai che lo farò, ma almeno non rendere il mio sacrificio vano” disse cercando di alzare la colonna, ma lei lo fermò baciandolo e quando i loro sapori si riassaporarono, Alain perse completamente il controllo e lacrime di gioia gli bagnarono il volto. La baciò con passione per più di mezz’ora, poi guardandola negli occhi disse “ora salvati amore mio” urlò prima di alzare la colonna con uno scatto utilizzando tutta la sua enorme forza. Oscar incredula istintivamente si liberò la gamba, ma ben presto si rese conto che spostando la colonna Alain avrebbe corso il rischio di rimanere schiacciato. Come una leonessa combattiva quale era, spinse la colonna sottostante per liberare le gambe di Alain “vattene o moriremo entrambi…vai via Oscar” urlò l’uomo disperato, ma lei lo prese per il busto “al mio tre, io ti tirerò via e tu lascerai la presa” disse decisa “ti prego amore mio…vai via…salvati” la supplicò Alain “dovresti conoscermi abbastanza da capire che non me ne andrò di qui senza di te Alain” disse iniziando a contare “uno…due…tre…” urlò tirandolo a se disperatamente, mentre tutto iniziò a crollare dal lato di Alain che fu sfiorato dalla colonna, ma non schiacciato. Increduli entrambi per essere salvi, un po’ alla volta si fecero spazio spostando delle pietre e quando furono sani e salvi si abbracciarono increduli. Si guardarono visibilmente emozionati e Alain la baciò con una tale passione da toglierle il fiato. Quando però cercarono di alzarsi, Alain era impossibilitato a causa di una brutta ferita alla gamba destra “devo andare a chiedere aiuto” disse lei guardandolo con i suoi meravigliosi occhi azzurri “ti aspetterò qui, ma stai attenta” rispose dolcemente sapendo di poter essere solo di peso se l’avesse seguita. Lei sorrise e si allontanò, mentre lui la guardava incredulo per ciò che era accaduto. Oscar sul suo cammino incontrò dei contadini da cui si fece aiutare e una volta recuperato Alain sul loro carro si recarono nella nuova casa di Oscar dove ad attenderla c’era Bernard , Fersen e Girodelle, increduli che entrambi fossero riusciti a fuggire. La coppia era visibilmente malconcia, ma erano vivi e quando il medico li visitò li trovò in buone condizioni, anche se la ferita della gamba di Alain sarebbe guarita in un mese circa. Oscar nei giorni che seguirono si interessò di Alain, ma non andava mai a trovarlo da solo, come se temesse di continuare il discorso d’amore che avevano intrapreso. Dopo circa una settimana però una mattina di buon ora Alain si alzò per andare a cercare la sua Oscar, incurante del dolore e aiutato da un bastone, infatti la trovò che stava per recarsi nella stalla per godersi la sua cavalcata come ogni mattina. Lei nel vederlo arrossì “è troppo presto per alzarsi e camminare” disse, ma lui la osservò negli occhi “stai fuggendo da me Oscar o da te stessa?” chiese a bruciapelo. “Non mi va di parlarne, sono confusa” dichiarò salendo sul suo cavallo bianco “va bene prenditi tutto il tempo che vuoi, io ti aspetterò” disse facendo una violenza incredibile su se stesso. Lei annuì prima di andarsene. Da quel giorno passarono due anni, Oscar era corteggiatissima da Girodelle, da Fersen e da tantissimi pretendenti mentre Alain le era accanto, mostrandole un amore totale e passionale, spesso ebbe crisi di gelosia, soffriva ma non demordeva, mentre Oscar continuava la sua battaglia nella Costituente, senza pensare all’amore. Una mattina però, mentre facevano insieme una cavalcata, nel loro podere, il cavallo di Alain trovò sulla sua strada una vipera e imbizzarrito lo disarcionò dalla sella facendolo cadere in malo modo. Oscar che era accanto a lui si prodigò per soccorrerlo, ma lui aveva perso i sensi “Alain…Alain rispondimi” disse temendo che avesse avuto un colpo alla testa, ma lui rimase inerme “Alain” chiamò ancora cercando di scoprire toccandogli la testa o il corpo dove fosse ferito, ma lui afferrandola all’improvviso la baciò con passione “Alain ma sei impazzito” disse lei ancora spaventata, ma lui la ribaciò ancora afferrandola per metterla sotto di se “quanto ancora devo aspettare per averti” le disse visibilmente sconvolto. Lei stranamente non si arrabbiò “hai detto che avevo tutto il tempo che volevo” aggiunse. Lui annuì “ lo so ma io…io…non ti resisto più” aggiunse ribaciandola. Lei accennò un sorriso e lui finalmente intravide uno spiraglio che gli concesse di continuare a baciarla, scese con le mani sempre più giù infilandole sotto la sua camicia di seta e nel toccare quella pelle vellutata si eccitò visibilmente. Oscar nel sentire le forme spropositate dell’uomo mostrò un certo imbarazzo, ma lui con le sue calde e possenti mani era arrivato già a modellarle i seni, che poi baciò facendola eccitare tremendamente. Alain era come una macchina da guerra, un vulcano in piena eruzione, desiderava Oscar follemente e così ben presto le sfilò il pantalone e dopo averla fatta raggiungere un piacere intenso stimolandola sapientemente la fece sua possedendola con una tale potenza da far urlare entrambi senza controllo. Fecero l’amore in una maniera selvaggia, totale, per ore e Oscar scoprì di se una passionalità che non credeva di avere, mentre Alain si perse completamente dentro di lei. Da quel giorno diventarono una coppia, Alain mantenne la promessa di amarla per entrambi, mentre Oscar non gli disse mai le parole che lui desiderava sentirle dire, eppure Alain quell’amore, così diverso da quello che lei provava per Andrè lo percepiva…ma Oscar era Oscar e certamente nessuno dei suoi spasimanti era disposto a perderla, neanche Andrè dall’aldilà, ma poi quest'ultimo era veramente passato ad altra vita oppure si era salvato? …ma logicamente questa è un'altra storia…
   
 
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