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Autore: Summerbest    09/07/2009    2 recensioni
Basta! Non è necessario urlare! La sua testa pulsò come mai prima d’ora, sentiva il dolore atroce penetrarla. I suoi occhi eppure rimasero fissi nei suoi, sfidandoli ancora per l’ennesima volta. Credi di potermi cambiare? Ti sbagli, menti solo a te stesso.
“dammi la mano!”
ordinò violento, il polso stretto con forza. Altre lacrime che scendevano dai suoi occhi. Le rigavano l’innocente e dolce viso da ragazza, che tanto lo aveva incantato tempo fa. Ora non più, adesso basta, la mano si alzò veloce, puntava verso la guancia. Qualcosa, però, lo fermò, e lo fece cadere a terra, privo di conoscenza, che cosa ho fatto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve! Ecco il capitolo numero 4, un ringraziamento a chi legge ed anche a victoriavandort per aver recensito il cappy precedente! Buona lettura e please lasciate un commentuccio^^


§ Capitolo 4 §

FUGA DALLA REALTA’



Ero la notizia del giorno, la ragazza sulla bocca di tutti, la giovane studentessa sparita ed ora ritornata. Potevo immaginare quante storie fossero girate sul mio conto, i pettegolezzi erano pane quotidiano in una scuola così borghese. Tutti quegli sguardi puntati su di me... dire che mi sentivo a disagio era minimizzare. Cercai di concentrarmi su qualcos’altro, di cambiare i pensieri, e per fortuna venne Josh in mio soccorso.
“ehy! Bentornata all’inferno!”
scherzò, cingendomi con un braccio. Mentre insieme ci avviavamo verso la classe di storia, le occhiate non cessavano, anzi, erano sempre più persistenti e sfacciate.
“fatevi gli affari vostri! Non avete mai visto una ragazza?!”
gli urlò contro. Il problema non sparì, ma almeno questa volta gli sguardi erano più discreti.
“grazie”
sussurrai a Josh, mentre facemmo il nostro ingresso nella classe. La situazione non cambiò, solo che uno sguardo più “pericoloso” si aggiunse alla massa. La ragazza si alzò dal suo banco per raggiungermi, lunghi capelli castani, mossi, sguardo pesantemente truccato, lunghissime ciglia, ed un alone di forte chanel che avverte ancor prima di notare la sua presenza.
“Josy, carissima, da quanto tempo!”
mi sorrise, avvicinandosi di più per darmi un bacio nella guancia, rimasi ferma, impacciata. Un tempo tutto quello era un abitudine quotidiana, mi potevo anche considerare un po’ una di quelle viziate, soprattutto quando avevo l’abitudine di passare le giornate con gente come lei. Ma adesso, ora tutto sembrava solo un ricordo, non ero intenzionata a tornare indietro, a ricommettere gli stessi sbagli di prima. Marilyn mi guardò senza capire quando vide la mia reazione impacciata, cercò di sdrammatizzare con un sorriso.
“Josy? Sono io, Lin, ricordi? La tua amica”
amica, che parola esagerata per definire una persona che ti considera solo per i soldi di tuo padre. Marilyn si faceva chiamare da tutti Lin, poiché definiva le abbreviazioni molto “alla moda”, e Mary era già l’abbreviazione di metà scuola che aveva un nome simile. Cercai di assumere un aria felice.
“si, certo! Lin, che piacere!”
mi abbracciò, soffocandomi con l’alone di profumo, ricambiai l’abbraccio nel modo meno impacciato che mi potesse uscire.
“vieni con me, saltiamo la lezione e passiamo un po’ di tempo con le ragazze, saranno felici di rivederti!”
la Josy di un tempo avrebbe accettato senza pensarci, ma ora era diverso.
“non posso saltare la lezione, in un certo senso è come se fosse il primo giorno per me”
le spiegai, ricevendo un occhiata di disappunto.
“mmm.. sei cambiata.. almeno un salutino al gruppo? Dai, il professore non è ancora arrivato!”
sapevo che non si sarebbe arresa tanto facilmente, annuii seguendola per il corridoio, prima facevo questo giro di vecchie amicizie e prima avrei potuto accantonare questo momento spiacevole per pensare ad altro. Le ragazze che mi accolsero erano tutti visi resi anonimi dal lungo arco di tempo che era passato. L’unica che riconobbi con facilità fu Maggie, la stupida di turno, devota servitrice di Merilyn, non vedevo l’ora di andarmene da lì.
“te le ricordi? Jess, Giselle, Maggie, Lucy, ricordi?”
dal tono che usava pareva stesse parlando con una affetta da un’amnesia, più che ad una semplice ragazza di ritorno da un lunghissimo viaggio. Camuffai ad ogni nome, con un “ma certo! Mi ricordo di te!”, riuscendo a superare il test egregiamente. La campanella suonò nuovamente, mi sarei dovuta sbrigare o avrei perso la lezione.
“io.. devo andare!”
esclamai dopo un momento d’imbarazzato silenzio, che cosa avrei dovuto dire a tutte quelle mie ex amiche?! Non vedevo l’ora di rifugiarmi tra le righe del libro di storia, non perché amassi quella materia, più che altro perché era l’unico modo per non pensare ad altro.
“aspetta! Non ci racconti niente su cos’hai fatto in questo periodo d’assenza?”
mi domandò Maggie, ricevendo l’assenso da parte di tutto il gruppo. Accidenti!
“che ne dite se ne parliamo dopo la lezione?”
chiesi loro, si scambiarono uno sguardo, per poi rispondermi con un coro di “no, adesso!!”. Non avevo via di scambio, Lin mi prese per il polso con l’intento di portarmi nuovamente tra loro.
Quel tocco smosse qualcosa in me, la stanza iniziò a girare, i visi diventarono sfuocati, non riuscivo più a capire niente, un immagine s’introdusse nel cerchio delle ragazze, una bambina, la bambina del sogno!! Mi indicava, mi faceva cenno di seguirla, con un lacerante dolore alla testa compietti pochi passi verso di lei.
lui è poco lontano, dell’oscurità è il sovrano..
iniziò a canticchiare quella melodia, io l’ascoltavo confusa, cosa voleva dire? Che il Lui in questione fosse il ladro della lettera?
sentirti lui può, ma farti del male non può...
quindi ero al sicuro? La bambina scosse la testa, poteva sentire ciò che pensavo? Annuì, si poteva..
da solo non è, sempre più vicino a te...
allora cosa devo fare?
raggiungi il buono e domanda “come sopravvivo?”
lui ti risponderà come scampare al cattivo...

avevo ancora un sacco di domande da porle, ma la bambina non mi lasciò il tempo di farne altre, poiché svanì in un attimo. Il mal di testa passò, ed io mi ritrovai a terra, circondata da Marilyn e le altre.
“si sta svegliando!”
squittì una di loro, subito tutti quegli occhi pesantemente truccati furono puntati su di me. Feci per alzarmi, ma Maggie mi respinse a terra.
“stai qui, sta arrivando il dottore della scuola”
cosa?! Io stavo bene, ed avevo pure una cosa da fare, più importante della scuola o di qualsiasi altra cosa. Mi liberai della stretta di Maggie, alzandomi in piedi.
“ma cosa ti succede? Chi sei? Che fine ha fatto la nostra amica Josy?”
mi domandò Marilyn, posizionandosi davanti a me, ostruendomi il passaggio.
“ha capito chi è veramente, lasciandosi alle spalle il passato e tutti i suoi errori”
le spiegai brevemente, superandola e correndo fuori di lì. Probabilmente al ritorno a casa avrei ricevuto una bella ramanzina, ma sul momento non ci pensai, non avevo idea nemmeno del tempo che mi rimaneva per fare tutto quanto! Non sapevo nemmeno cosa fosse esattamente questo “quanto”!
“Joh! Dove corri?”
mi apparve davanti Josh, spaventandomi a morte, dovetti trattenermi dall’urlare.
“ora non te lo posso spiegare, ma cerca una scusa convincente per i professori, okay?”
gli domandai, scrutando i corridoi alla ricerca della più giusta strada da percorrere per andarmene via senza incontrare qualcun altro.
“agli ordini capo!”
mi rispose, tornando dentro la classe. Ero fortunata ad avere un amico come Josh, pensai, prima di riprendere la corsa, ancora poca strada ed avrei scoperto qualcosa di più su ciò che mi stava accadendo, ancora un po’ di strada ed avrei scoperto il mio destino...

   
 
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