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Autore: Il corsaro nero    15/08/2018    1 recensioni
A volte, la fortuna circola dalla nostra parte e ci fa vincere il primo premio... ma se si vince un canottino bisogna saperlo guidare e, sopratutto, non farlo naufragare...
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Gine, Nuovo personaggio, Toma
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CANOTTINO SUPERVELA!


Ciao ragazzi, venite anche anche voi a vedere il naufragio?” domandò Nappa a Bardack e Gine, intenti a costruire un castello di sabbia.

Il bambino si voltò verso Nappa, un ragazzo grande e grosso di soli quattordici anni, già pelato e muscoloso, e notò che, come al solito, di fianco a lui c'era Vegeta, suo fratello gemello.

Prima di diventare l'ombra di suo fratello, Nappa era stato un bulletto che si divertiva a rubare la merenda ai bambini più piccoli fino a quando Vegeta, nessuno aveva mai capito bene come, non era riuscito a farlo diventare la sua guardia del corpo personale.

Se facevi uno sgarro a Vegeta, dopo cinque secondi arrivava Nappa che te le suonava di santa ragione.

Era meglio lasciarlo in pace... tuttavia, grazie a ciò, la fama di Vegeta era cresciuta molto a scuola, facendolo diventare un mito.

Naufragio? Quale naufragio?” domandò Gine, smettendo di decorare la torre del castello con conchiglie, e Vegeta disse a Nappa, ridacchiando: “Scommetto che i due polli non sanno niente.” “Eh eh... ma se lo sa tutta la spiaggia.” commentò, divertito, Nappa.

Che cosa dovremmo sapere?” domandò, seccato, Bardack e Nappa spiegò: “Ma che Echalotte ha vinto il canottino supervela delle patatine Crokka.” “Sì, dentro le patatine ha trovato il gettone del 1° premio.” aggiunse Vegeta e Gine esclamò: “Uao! Che fortuna! Ma che cosa c'entra il naufragio?” “Be', il canottino supervela non è un semplice canotto, bisogna saperlo guidare e allora Echalotte ha dovuto trovare qualcuno che le insegnasse...” continuò Vegeta e, mentre Bardack voltava un attimo la testa, Gine lo interruppe: “Io però ancora non capisco il naufragio.”

Bardack, al contrario, aveva capito a cosa si riferisse il fratello.

Vide Toma, con tanto di cappello da capitano in testa, camminare davanti a Echalotte, dicendole: “Cara Echalotte, l'importante è conoscere bene il mare!” “L'importante è che tu non mi rompi il canotto che ho appena vinto, caro capitano!” ribatté la bambina.

Lascia perdere, Gine. Penso di aver capito, si tratta di una facile previsione.” le rivelò Bardack, indicandole col dito i due.


Magari ti preoccupi inutilmente, Gine.”

Bardack e Gine erano davanti alla riva del mare.

Mentre Bardack guardava Toma ed Echalotte sul canotto, Gine tremava come una foglia e diceva: “Gasp! Mia cugina Echalotte... con Toma... sul canottino supervela!” “Forse sa fare qualcosa senza provocare catastrofi.” disse Bardack continuando a guardare il mare e Gine parve calmarsi: “Già... magari hai ragione... forse mi sto preoccupando per nulla...”


Ecco fatto. La ciambella di salvataggio è a posto. Hai già issato la vela, capitano?” domandò Echalotte, buttando in mare il salvagente, mentre Toma, dietro di lei, era coperto dalla vela rossa, tranne che per un braccio che agitava per chiedere aiuto.


Mmm... ora li ho persi di vista.” fece Bardack ad un tratto.

Gine era sempre più terrorizzata.

Mentre il vento le scompigliava i capelli, esclamò: “ARGH... con questo vento... GASP! Poveri Echalotte e Toma... si perderanno nell'oceano!” “Ma va là, scommetto che quel rapanello non riesce nemmeno ad issare la vela.” la rassicurò Bardack ridendo e Gine, guardandolo, domandò: “Tu... tu dici?”

Proprio in quel momento, Toma, sul canotto, fece un balzo in aria e il vento cominciò a far muovere il canotto.

Sai, Gine, credo di aver perso la scommessa.” dichiarò Bardack, indicandole il canotto, e la bambina, vedendo il canotto che si muoveva a tutta velocità verso il mare, urlò: “ARGH!”


Dobbiamo fare qualcosa!” esclamò Gine, sempre più preoccupata, e Bardack le rispose: “Io sono andato dal bagnino, ma lui dice che se non oltrepassano il cartello del limite di sicurezza va tutto bene e non c'è pericolo...”

Poi, accorgendosi che Gine non lo stava ascoltando per niente, le domandò: “Gine... mi ascolti? Che cosa hai intenzione di fare?” “Avanti, sbrigati e salta su! Chi fa da sé fa per tre!” ordinò la bambina, mostrando un canotto con due remi.


Questa tua decisione non farà che aumentare il numero dei dispersi in mare!” commentò Bardack ma venne prontamente zittito da Gine: “Zitto e rema!”

Per cinque minuti, i due continuarono a remare finché Gine esclamò: “Eccoli! Ormai sono vicini! Avanti, rema più forte, Bardack!”

Ad un tratto, però la bambina smise di remare e disse: “Un momento... GASP! Hanno cambiato direzione!”

Bardack girò la testa e, vedendo quale direzione aveva preso quel dannato canotto, non poté fare a meno di sussultare.

CI VENGONO ADDOSSO!” urlarono, all'uniscono, i due bambini.

SBONG

Bardack, Gine, siete venuti a salvarmi?” domandò, incredula, Echalotte, seduta nella ciambella di salvataggio, e Bardack, che era aggrappato alla ciambella del canotto, disse, in maniera sarcastica: “No, pensavamo ti annoiassi così tutta sola... tze!”

Nel frattempo Gine, che era a sua volta aggrappata alla vita di Bardack, alzò gli occhi e notò: “GASP! Ma quello è il cartello del limite di sicurezza!”

BONG “ARGH!”

Il canotto andò a schiantarsi contro il cartello e tutti i presenti, tranne Toma, furono sbalzati in mare.

Echalotte diede un'occhiata al suo canotto e si disperò: “Il mio bel canottino supervela si è forato nell'urto... e ora sta affondando!”

Mentre il canotto affondava tra mille bollicine, Toma, che era rimasto a bordo, si mise la mano in fronte in modo militare e annunciò, in tono solenne: “E' tradizione, il capitano affonda sempre col suo vascello! TATATARAA!” “Però con questa bassa marea se vuoi affondare completamente ti dovrai stendere.” gli fece notare Vegeta, che si trovava in piedi dietro di lui, con l'acqua che gli arrivava a malapena alla vita.

Mi dispiace, Echalotte, mari pericolosi! Bassi fondali! Un naufragio inevitabile!” dichiarò Toma e la bambina, con tutta la calma del mondo, fece le spallucce e commentò: “Come si dice, capitano: l'importante è non guastarsi l'appetito!”

Quella frase lasciò senza parole Bardack e Gine e, mentre tornavano a riva, i due si misero a parlare: “Sai, Gine, non credevo che Echalotte avrebbe preso così bene il naufragio del suo canottino.” “Già, ma cosa c'entra l'appetito?”


Ho trovatof unf altrov... gettovcino prevmio! GNAM GNAM!”

Toma allungò il gettone che aveva trovato all'interno delle patatine, dopo aver gettato, il sacchetto ormai vuoto nell'immensa pila di sacchetti vuoti dietro alla sedia in cui era seduto.

Echalotte superò l'intero scaffale di patatine vicino a Toma e ordinò: “Vedere! Mmm... vinci altri cinque sacchetti di patatine Crokka! Che fortuna! Hai ancora qualche possibilità di rivincermi il canottino supervela!”

   
 
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