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Autore: Betty    29/08/2003    1 recensioni
Per Tom, Faith è una ragazza tutta da scoprire, dura e scostante con il mondo intero. Riuscirà Tom a far emergere la vera Faith da dietro la maschera che si è costruita?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

Non aveva mai passato una notte così agitata, aveva finito di leggere il libro e poi esausta si era addormentata. Ma nei suoi sogni o meglio nei suoi incubi era piombato Tom Becker, il suo sguardo, la sua voce insomma per colpa sua si era girata e rigirata nel letto per tutta la notte.

Adesso si stava guardando allo specchio e si spaventò vedendo l’immagine che questo le rimandava, aveva le occhiaie, i capelli sembravano un ammasso di rovi.

"Speriamo che una doccia basti per rimettermi in sesto" pensò mentre si buttava sotto l’acqua gelata, doveva assolutamente svegliarsi per bene, così non avrebbe sbadigliato e quindi non avrebbe più rivisto Tom.

Tom entrò nell’aula pochi minuti prima dell’inizio della lezione si osservò intorno e la vide, come al solito sedeva nei primi banchi notò subito la sua brutta c’era, aveva delle occhiaie tremende anche se aveva cercato di mascherarle con del fondotinta.

Le si avvicinò e le sedette da parte "Hai fatto baldoria stanotte?" chiese sorridendo.

"No, ho avuto degli incubi tremendi!" rispose lei di malumore.

"Cosa può averti fatto fare degli incubi così tremendi?" domandò curioso.

"Tu, maledizione. E anche adesso mi devi rompere le scatole!" era troppo arrabbiata, avrebbe voluto prenderlo a schiaffi.

"Sono così brutto da farti venire gli incubi? Sto proprio peggiorando! E per il fatto che ti sto appiccicato, ti ricordo che abbiamo una scommessa in corso e non voglio di certo perdermi un tuo sbadiglio!" disse felice Tom. La fortuna era dalla sua parte, non aveva dormito e per quel giorno era in programma un’ora buona di spiegazione da parte del prof. Presto sarebbe uscito con Faith Williams.

Faith già dopo i primi dieci minuti si stava appisolando, era riuscita a trattenere un paio di sbadigli mentre Becker sembrava attento alla lezione; il momento adatto per sbadigliare le arrivo quando un loro compagno, mentre si dondolava sulla sedia cadde. Tom si girò come tutti gli altri e lei ne approfittò per sbadigliare ma Tom si girò all’improvviso e la beccò in pieno.

"Quando ti va di uscire?" domandò felice il ragazzo.

"Prima lo facciamo, prima mi tolgo il dolore!" disse sgarbatamente la ragazza.

"Signorina Williams, cosa dovrebbe fare con il sig. Becker?" chiese il prof. Carter.

"Come diavolo ha fatto a sentirci?" chiese Tom

"Stavo dicendo al Sig. Becker che lo aiuterò con lo studio, anche perché lui continuava ad insistere per farsi dare una mano." Si giustificò Faith.

"Bene sig. Becker, vedo che finalmente ha deciso di impegnarsi. La sig.na Williams le sarà molto d'aiuto. Anzi per aiutarvi vi preparerò un compito che svolgerete insieme, diciamo uno studio sul tipo di scrittura di un autore a vostra scelta."

"Ma prof. È proprio necessario?" chiese Tom

"Certo, per uno come lei può fare solo bene, sono sicuro che la sig.na Williams le farà capire l'importanza di questo corso! Domani vi preparerò la traccia sulla quale baserete il vostro lavoro, lascio a vostra scelta l'autore." Disse Carter.

"Scusi, un'ultima domanda" disse Tom

"Mi dica sig. Becker"

"Quanto tempo abbiamo a disposizione per ultimare il lavoro?"

"Diciamo tre settimane"

Fuori dall'aula Faith cominciò ad urlare contro Tom.

"Accidenti a te, ma non potevi stare zitto! Adesso mi tocca fare anche un compito supplementare!"

"Ci tocca, forse non ti ricordi ma dobbiamo farlo insieme!" le disse Tom

"Tu non capisci, non ho il tempo per fare dei compiti in più!" disse Faith poi corse via.

Tom incuriosito la seguì e dato che il ragazzo correva molto più veloce di lei, riuscì a fermarla.

"Anch'io ho poco tempo a disposizione. Gli allenamenti mi prendono molto."

"Fossero degli stupidi allenamenti a farmi perdere tempo" commentò Faith.

"A parte il fatto che non sono stupidi, cosa ti prende così tanto tempo?" chiese Tom un po’ arrabbiato.

"Il lavoro! Se non lavoro non mangio, non pago l'affitto del mio appartamento.."

"Va bene. Uno a zero per te. Adesso cerchiamo di chiarirci le idee e di organizzare un piano di lavoro." Disse Tom

"Adesso non posso devo andare a lavorare" disse Faith poi strappò un pezzo di carta dal suo quaderno e ci scrisse sopra un numero "Chiamami stasera dopo le otto sono in casa" poi corse via.

Tom lesse il numero e sorrise, forse si stava smuovendo qualcosa.

Era stanca morta, al locale c'era stato il pienone e aveva dovuto districarsi tra bambini urlanti e madri isteriche, adesso aveva bisogno di una bella doccia e di una dormita. I suoi pensieri furono interrotti dallo squillo del telefono "Chi diavolo è?" pensò

"Pronto"

"Ciao Faith sono Tom, come stai?"

"Sono stanca, puzzo di fritto e ho una patatina dei capelli!!" disse Faith mentre la toglieva dai capelli.

"Quindi è tutto a posto!" ironizzò Tom.

"Cosa vuoi?" chiese la ragazza.

"Me l'hai detto tu di chiamarti, per metterci d'accordo sugli orari per fare il lavoro"

"Già è vero. Se ti chiedo di venire qui da me che prepariamo un calendario per i nostri incontri, ti va bene?"

Tom non riusciva a credere alle proprie orecchie in soli due giorni era riuscito a fare quello che gli altri ragazzi non si sarebbero mai sognati.

"Dove abiti?"

Faith gli diede l'indirizzo e disse: "Dammi almeno un quarto d'ora per farmi un doccia, ok?"

"Agli ordini capo!" rispose Tom.

- Ci voleva anche questa! - Pensò la ragazza mentre si dirigeva verso il bagno.

- Cosa mi metto? - si domandò Tom che stupido dovevano solo decidere delle date, non stava per andare ad un appuntamento galante. Ma doveva ammettere che Faith gli piaceva e non era solo per la sua bellezza fisica ma per il suo carattere, così forte e determinato anche se era sicuro che sotto quella maschera si nascondesse una donna dolce ed appassionata. Doveva solo scoprirla.

  
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