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Autore: Ofeliet    20/08/2018    1 recensioni
Sapeva che non poteva funzionare. Insomma, Raki era sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle. Faceva di tutto per poter condurre una vita tranquilla, nonostante le difficoltà. Certo, era l’unico umano – adottato – in una famiglia di marziani e vivevano allegramente sulla Terra nonostante fossero tutt’altro che tradizionali, nonostante Easley si sia sempre presentato ai colloqui alla sua scuola si vedeva lontano un miglio che non fossero nemmeno lontanamente imparentati.
{ AU ! accenni Raki/Claire }
~ Questa storia partecipa al “Living Mars” a cura di Fanwriter.it! ~
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Claire, Easley, Priscilla, Raki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vado di fretta, quindi qualche breve info di servizio: le claymore in sta au sono "gli ibridi" mentre i risvegliati i marziani.
Buona lettura ~

★ Iniziativa: Questa storia partecipa al “Living Mars” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1070
★ Prompt/Traccia: 14. Soulmate!AU, in cui A vive sulla Terra e B su Marte.



Sapeva che non poteva funzionare. Insomma, Raki era sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle. Faceva di tutto per poter condurre una vita tranquilla, nonostante le difficoltà. Certo, era l’unico umano – adottato – in una famiglia di marziani e vivevano allegramente sulla Terra nonostante fossero tutt’altro che tradizionali, nonostante Easley si sia sempre presentato ai colloqui alla sua scuola si vedeva lontano un miglio che non fossero nemmeno lontanamente imparentati.
Certo, era passato un secolo da quando ormai Terra e Marte erano in pieno gemellaggio, e lui da bravo orfano era stato facilmente scaricato ad una famiglia straniera come parte del progetto, ma non gli era poi andata così male. Easley non lo trattava affatto male, e Riccardo pareva qualche zio figo che passava sempre di lì per caso, senza contare che Priscilla aveva l’età mentale di una bambina di quattro anni – scaricando quindi a lui gli oneri di responsabilità – ma non poteva di certo lamentarsi.
Finché non aveva incontrato Claire.
E d’accordo, il loro primo incontro era stato ad una marcia di integrazione di ibridi terrenomarziani dove lei lo aveva difeso da un tizio che probabilmente lo avrebbe ucciso, e la madre adottiva di lei sembrava non vederlo di buon occhio, eppure era scattato qualcosa.
Ovviamente, lei viveva su Marte. Lui sulla Terra.
E nessuno dei due, in quel periodo di improvvisa tensione, poteva muoversi verso l’altro.
Si tenevano in contatto con delle lettere, una pratica che sembrava essere tornata molto in voga nonostante internet tra i due pianeti funzionasse a meraviglia – tranne che in camera sua, il Wi-Fi lì avrebbe sempre fatto schifo a prescindere.
Lui, comunque, era la prima volta che si sentiva in sintonia così tanto con qualcuno. Non era certo un problema che Claire fosse una ragazza, più grande di lui tra l’altro, perché non aveva mai avuto difficoltà ad approcciarsi a loro. Anche perché viveva con Priscilla e a lungo andare gli era divenuto facile considerare il genere femminile come suo pari, e quindi anche rapportarsi con esso era molto semplice.
Anche quel pomeriggio, tornando da lezione, aveva trovato una lettera nella cassetta della posta. Era in piacere vedere quel pezzo di carta, se non pensava al fatto che avevano nuovamente aumentato i prezzi dei francobolli e che ormai metà della sua paghetta volava via solo su quelli. Aveva già deciso dentro di sé che non gli importava, l’avrebbe spesa anche tutta se questo significava poter rimanere in contatto con Claire. Certo, avevano anche le chiamate su Skype, ma scriversi gli dava davvero una sensazione diversa, anche perché magari durante le chiamate un membro della sua famiglia sembrava avere il tempismo pessimo di entrare nei momenti meno opportuni, magari soprattutto quando l’atmosfera era romantica. Quasi di intimità. Prontamente rovinata.
« Ehilà, ragazzo, un’altra missiva dalla tua bella? » Easley è seduto in soggiorno quando entra in casa. Ha i capelli raccolti e sta leggendo dei fogli – probabilmente bollette, Easley detesta le bollette quasi quanto detesta le visite a sorpresa di Riful – ma Raki sa che gli sta prestando attenzione.
« Si chiama Claire. » bofonchia, togliendosi il cappotto e le scarpe. L’inverno stava arrivando e lui ancora non sentiva il bisogno di mettersi qualcosa di più pesante. « Priscilla dov’è? »
« Credo sia uscita. » gli risponde allora Easley. « Dovrebbe tornare per cena. » a Raki non piace che Priscilla esca da sola. Certo, è forte ma è anche tanto instabile. Senza considerare gli attacchi ai marziani degli ultimi periodi. Certo, la ragazza era piuttosto brava a mantenere delle sembianze umane – cosa che, per esempio, gli ibridi non erano in grado di fare – ma allo stesso tempo era vulnerabile. « Non fare quella faccia Raki. Oggi stava bene, altrimenti non l’avrei lasciata andare. »
Si accontenta di quella risposta, e sale verso la sua stanza. Non sapeva molto del passato di quella che era a tutti gli effetti una sorellastra, ma aveva intuito un’infanzia di abusi e chissà che altro. Non era certo di voler davvero sapere cosa aveva passato Priscilla.
Forse avrebbe dovuto parlarne con Claire.
Scrivere a lei lo aiutava a sfogarsi, che si trattasse di un voto basso o di preoccupazione verso le tensioni della loro società. Lei sembrava avere la risposta a tutto, o almeno era in grado di placare la sua indole tendente all’ansietà.
Con calma si siede sul letto, e apre la busta.
La calligrafia della ragazza è frettolosa, in certi tratti persino difficile da leggere, ma ormai gli era famigliare. Claire stessa gli era famigliare. Era una presenza, anche se non fisica, che accompagnava le sue giornate. Gli doleva di non vederla più spesso, ma il biglietto Terra-Marte costava anche più dei francobolli. Magari poteva invitarla a passare l’estate da loro, nonostante tra lei e Priscilla non ci fosse esattamente una grande simpatia. Non era riuscito a capire il perché.
La lettera è lunga tre pagine, ma non se ne stupisce. Erano passate settimane dall’ultima, ed era rimasto al fatto che Miria, la sua superiore, aveva accettato un progetto enorme da completare in poco tempo. Claire non si era lamentata in maniera esplicita, ma era palese che fosse tutt’altro che contenta, soprattutto perché Denev aveva dovuto recuperare Helen dall’ennesima sbornia con qualche alta sfera del loro reparto.
Le aveva incontrate entrambe, e dopo essere stato trattato come un ragazzino non negava di essersi divertito un sacco.
Comunque Claire gli sembrava esausta dal testo della lettera. Avevano portato a termine il lavoro, con tanto di sbronza di festeggiamento con le colleghe. Non era una sorpresa simile notizia. Certo, era quasi un obbligo festeggiare dopo aver lavorato, ma lui era ancora uno studente e Easley era più un ricco ereditiere, quindi non aveva la minima idea di come funzionasse il mondo del lavoro.
Il testo continua, raccontando di come Teresa abbia ricevuto un’altra promozione – che novità! – e che Irene è tornata da un altro dei suoi viaggi, portandole qualche souvenir dal nome impronunciabile. Raki continua a leggere, fino ad arrivare fino alla fine. Sorride, rileggendo ogni riga più volte con rinnovato entusiasmo, e mette le carte sul comodino.
Si sdraia sul letto, fissando il soffitto. Dovrebbe iniziare a pensare ad una risposta, a buttare giù qualche riga raccontandole le sue poche novità, ma il macigno che ha sul cuore gli appare troppo pesante. Claire gli manca. Vorrebbe vederla. Magari potrebbe fare un viaggio su Marte, così, per vedere come sta.
Magari, un giorno non troppo lontano.

   
 
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