Ciao a tutti!
Ecco qui la seconda e ultima parte
della mini-fic!
Sono molto contenta che vi sia
piaciuta (spero di non deludervi con questo capitolo finale)!
Buona lettura!!
P.S.: Un
grazie infinito a Kate_Love e a RoloChan!!
Family
5 anni più tardi
Finalmente a casa.
Ognuno di noi è riuscito a realizzare il proprio
sogno, e abbiamo deciso di tornare per un po’ di giorni ognuno nella sua
isola.
Non vedo l’ora di vedere Kaya. Quanto mi è mancata.
Sarà diventata una donna
bellissima, ne sono certo.
Chissà se…mi vorrà…
Basta Usopp, non è il
momento di farsi prendere dallo sconforto.
Mi dirigo di corsa alla porta della grande
villa, che mai mi è sembrata così luminosa e bella.
E’ cambiato molto questo posto.
Suono il campanello, e il trillo rimbomba per tutta la villa
per qualche istante.
Mi tremano le gambe dall’emozione.
Insomma, Usopp! Sei il pirata
più coraggioso dei sette mari! Adesso basta!
Prendo un enorme respiro.
Chopper accanto a me mi sorride.
Lui è passato dalla sua isola il mese scorso, e ha
deciso di venire con me a vedere la mia. Gliene sono molto grato.
Il mio cuore perde un battito, quando la creatura più
bella della Terra mi apre la porta.
Sembra un piccolo angelo.
E’ una bimbetta sui 4 anni, ha
degli splendidi occhi blu e i capelli castani e mossi.
“Mamma!! Ci sono uno strano tipo con un naso enorme e
una buffa marmotta alla porta!!” grida la
piccina.
“Sono una renna!!”
grida Chopper in risposta. La bambina lo guarda spalancando gli occhi e
additandolo.
“Mamma!!! Il procione
parla!!!!!”
Mamma?
Credo di avere sbagliato indirizzo.
Eppure ero certo che Kaya abitasse qui…
Che abbia venduto la villa a
qualcuno?
Un rumore di tacchi ci annuncia l’arrivo di una
ragazza.
E’ Kaya.
E’ davvero lei.
Mi guarda, spalancando gli occhi blu e,
mettendosi una mano davanti alla bocca, comincia a piangere
silenziosamente.
Lascio cadere a terra il mio zaino, e inevitabilmente me la
ritrovo tra le braccia.
Che nostalgia…
Il suo dolce profumo riesce a calmarmi
l’anima, è il mio premio per aver affrontato tante sfide e
avventure pericolose.
“Usopp” bisbiglia
contro al mio petto.
Sono così felice che potrei mettermi a ballare!
“Kaya…” le dico io di rimando “sei bellissima…”
Mi stacco leggermente da lei per guardarla negli occhi,
constatando che è davvero in forma e in salute.
Qualcosa mi tira i pantaloni, ma non gli presto troppa
attenzione.
“Ti trovo davvero in forma, sai?” dico a Kaya, e lei sorride, asciugandosi gli occhi.
“Ehi tu!!” mi urla una
vocina “chi sei? Perché hai fatto piangere la mamma??” mi guarda, la bambina, con occhi di fuoco. Solo ora mi accorgo di quanto somigli a Kaya.
E’ sua figlia?
Un dolore atroce al petto mi colpisce, e trattengo a stento
le lacrime con un sorriso tirato.
“Calmati, Medaka…va
tutto bene” Kaya le sorride posandole una mano
sui capelli e scuotendoli leggermente.
La bimba, Medaka, mi guarda ancora
corrucciata e chiede a Kaya chi sia
io.
“Ti spiego dopo… Entrate pure,
accomodatevi” Solo ora mi rendo conto che siamo ancora sull’uscio
della porta.
Chopper comincia ad entrare e gli
brillano gli occhi per l’emozione.
“Uaaaa! Qui c’è
un sacco di attrezzatura medica costosissima!! Che
bello!!” urla, con gli occhi commossi.
Ci sediamo su un divano morbido, e io mi accorgo lentamente
di quanto sia cambiata questa casa.
E’ tutta colorata, allegra, non c’è quell’aria di malattia e tristezza che la pervadeva quando vi ero entrato io.
“E’ vero, hai messo su una casa
bellissima” le dico io, sorridendo imbarazzato.
Lei ci porge del tè, che io e Chopper accettiamo volentieri.
“Sono curiosa di sentire una delle tue avventure, Usopp” mi dice lei, sorridendo
“Ma immagino che ne avrai talmente tante da raccontare che la tua
visita qui non basterebbe” conclude ridacchiando.
E’ vero.
Di cose da raccontare ne avrei
avute a milioni, ma ora solo una cosa mi interessava al momento.
Sapere cosa aveva fatto lei in questi anni.
Si era sposata, aveva messo su
famiglia…
“Hai ragione” rido
leggermente con lei, mentre Chopper ci guarda silenzioso
“ma prima vorrei sapere che cosa hai fatto tu in tutto questo
tempo. Ti sei sposata, hai avuto una bellissima
bimba…”
Lei fa cenno di no con la testa, e il mio viso si tramuta in
perplesso.
Non capisco.
“Non mi sono sposata, Usopp”
comincia Kaya, con la sua splendida voce. Il mio
cuore ricomincia a battere e fa meno male di prima. Dentro di me, sospiro sollevato.
“Il mio papà è il pirata più
coraggioso di tutti mari, vero mamma?” chiede Medaka, e Kaya annuisce.
Un brivido mi attraversa la schiena.
“Il papà di Medaka
è partito 5 anni fa, salvandoci e salvando
tutti gli abitanti dell’isola” mi guarda negli occhi, e io tremo.
Non può essere.
“Usopp” continua Kaya “io ho amato soltanto una persona nella mia
vita”
Io e Chopper spalanchiamo gli
occhi, nell’evidenza di quella frase.
E, inevitabilmente, svengo.
“Perché degli stranieri come voi si interessano tanto alle sorti di questo villaggio?”
aveva chiesto quel maledetto di Kuro
“Perché in questo
villaggio…c’è qualcuno che non voglio che muoia” aveva
risposto Rufy.
Lui lo sapeva.
Kaya doveva averglielo detto.
Certo, ora era tutto chiaro. Quella
bambina assomigliava tantissimo anche a me – ma fortunatamente aveva
preso il profilo della madre.
“Mamma ma sei sicura che questo qui è
papà? Non è poi così coraggioso…
è svenuto subito” Sento la voce della piccola arrivarmi
ovattata alle orecchie.
“Ma no, tesoro, è solo
che non se lo aspettava…” Stropiccio gli occhi, per poi spalancarli
di botto.
La prima cosa che vedo è il muso di Chopper sopra di me, poi il viso di Kaya
e di Medaka.
Chopper prende per mano la bambina,
e silenziosamente escono dalla porta.
Rimaniamo soli, a guardarci negli occhi.
“Mi dispiace…” interrompo il silenzio
titubante.
“No, a me dispiace. Forse non dovevo dirtelo,
preferivi non avere una figlia, ho sbagliato…” La osservo, sconvolto, mentre comincia a tremare leggermente.
“Nononono! Non hai
capito!” Kaya alza lo sguardo verso di me, e i
miei occhi si incatenano ai suoi.
“Se avessi
saputo…” continuo “se avessi saputo che eri incinta…
non sarei partito con Rufy, Nami e Zoro”
Lei spalanca gli occhi, e le lacrime tornano a scendere.
Mi avvicino, e la abbraccio forte.
“Non sono molto migliorato in questi 5
anni….prima riuscivo a farti ridere, ora invece è
già la seconda volta che piangi” ridacchio io confuso.
Anche lei ridacchia con me, e si
sporge a baciarmi.
E io non capisco più nulla.
Il mondo smette di girare, siamo
solo io, lei e le nostre labbra a contatto.
La stringo a me con forza, non voglio
lasciarla andare mai più.
“Ti amo Kaya…”
le dico, continuando a tenerla stretta a me.
“Se me lo chiederai non
partirò più per mare. Starò qui con voi, sempre”
Lei trema, impercettibilmente, contro di me, e si affretta a
rispondere.
“No, la bandiera ti chiama. E’ il tuo destino
essere un valoroso pirata Usopp. Non posso
interferire”
Mi sussurra lei, triste.
Un’idea, pazza, mi passa per la testa.
“Venite con me” le chiedo, incatenando di nuovo
i nostri occhi.
“C-come?” mi domanda, non si aspettava una simile richiesta.
“Venite con me” ripeto, sicuro. “Non sarà pericoloso, ci sarò io a
proteggervi… e anche Rufy e Zoro e tutti i miei
compagni. Vi proteggeremo a costo della vita.”
Aspettai paziente una sua risposta.
“M-ma Usopp…non
vogliamo essere un peso…”
“Non lo sarete” ribatto certo della mia tesi.
“D’accordo allora” mi risponde con un
sorriso, e io mi chino a baciarla di nuovo.
Sto esplodendo dalla felicità.