Scritta di getto all'una di notte è una nonsense, non c'è bisogno di spiegazioni, ognuno vi legga ciò che vuole.
A volte, quando ti chiudi in una stanza, e la vita si riduce ad una serie di parole tenute insieme da ben poco, i tuoi occhi diventano finestre senza vetri, su una torre alta. Non puoi scendere, hai a noia la tua situazione, ma poi ricordi che sei stato tu a chiudere il mondo fuori, non ti puoi lamentare.
Ma il vento e la neve sferzano il tuo viso e hai freddo, in fondo non sei capace di cacciare proprio tutto al di fuori di quelle finestre senza vetri.
Prendi un pennello e scrivi sul pavimento ciò che pensi, altrimenti lo perderai, prova a dipingere la tua anima, di che colore la farai? Questo non puoi saperlo finchè non provi, tuttavia non ne hai voglia, o hai solo troppa paura di scoprire quale sarà il risultato.
Sei un artista incosciente ma canta la tua tormenta, il tuo temporale, chissà che il freddo non cessi o che il vento non venga a prenderti.
Hai le tue ali di carta, come tutti.
Non credere di essere speciale, non giocare a fare la vittima, è un mestiere che non paga. Piuttosto ingegnati per tirare avanti per ritrovare quello che hai buttato giù dal cornicione della tua finestra. Scendi.
Intreccia le parole di una frase, un rigo appena, ma fa che abbiano un forte legame e fa di queste la tua vita, scrivile per terra, per mare anche, se puoi, ma fanne un ancora da mandare giù. Scendi dal tuo piedistallo, dalla tua torre di avorio, ma non uscire dalla porta, no! Vi sono a guardia le tue chimere...
Ma allora calati oltre lo scheletro di quelle finestre senza vetri, scivola giù.
E una lacrima appena...