Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: Soniabruni    25/08/2018    5 recensioni
Questa breve storia rappresenta un missing moment nella storia originale di Candy Candy e non cambia il proseguo della trama originale della stessa.
Rappresenta uno dei tanti momenti che avrei voluto vedere nell'anime quando ero ragazzina e che purtroppo è stato negato dal racconto originale,
E' solo un piccolo dolce momento senza pretese...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TRAMONTO D’AUTUNNO...

Londra, Royal Saint Paul School
Ottobre 1913


L’autunno aveva ormai bussato alle porte… la pioggia batteva sulle foglie chiacchierine e gialle che il vento faceva volare come fossero farfalle.
Tutto era costantemente circondato da un alone umido e grigio, il sole sembrava un’altra luna da quanto pallido e stanco, in stridente contrasto con i cuori palpitanti e straripanti dei due studenti più indisciplinati e irriverenti della scuola.

Dopo quella notte passata a teatro, Candy e Terence si erano solo visti di sfuggita e cercati con gli occhi nel cortile luccicante e tra i banchi silenziosi della chiesa…

LE bastava abbassare le palpebre un istante per sentire il tocco delle dita eleganti di lui e quello delle sue labbra soffici e tremule..
GLI era sufficiente scorgere il bagliore dorato dei capelli e la luce verde degli smeraldi di lei per avvertire la fragranza di un’estate di fuoco pure in mezzo all’umido velo che avvolgeva l’autunno di Londra.

Con quel tempaccio era impossibile andare verso il bosco o risalire la collina e i ragazzi continuavano a pensare a quella notte.
La passeggiata al chiaro di luna mano nella mano con le dita intrecciate…

Quante burle prima della confessione…
“Sì! La mia Giulietta... ecco... lei ha gli occhi verdi!
E ha un sacco di lentiggini “
...

Il bacio di lui sulla fronte di lei, non poteva sbagliare di nuovo…
Il tocco fugace di lei sulle labbra di lui, un attimo prima di scappare via con il cuore a mille…

“Ha detto che è inn..., insomma... gli piace una ragazza, bionda e riccioluta, con gli occhi verdi e un sacco di lentiggini.
È proprio così che ha detto, lo ricordo bene, sono io quella ragazza…
Perché piove sempre, ho tanta voglia di rivederlo… non avrà cambiato idea in questi ultimi giorni?”


Candy si diede un pugno sulla testa mentre guardava le gocce che rigavano il vetro della finestra sperando di intravedere il sorriso di un raggio di sole tra le nubi minacciose.

 Al ricordo del “buonanotte amore” che le aveva dedicato sentiva le ginocchia cedere e mille farfalle impazzite svolazzare nello stomaco.

“SIGNORINA ANDREW vuole rispondere lei alla domanda? O preferisce magari rendere partecipe anche noi dei suoi pensieri?”

La voce stridula di Suor Crhis che arrivava ovattata da lontano, sovrapposta al sussurro di Patty che aveva preso posto dietro al banco dell’amica quell’anno
“Candy! Che hai? Presta più attenzione alle lezioni!”

La cornice della risatina generale della classe a farla tornare all’umida realtà, mentre la matita che stava rigirando tra le dita schizzava via impazzita andando a punzecchiare proprio Iriza.

“Ma ti ha dato di volta il cervello?
Suor Chris! Giudichi lei!
È inammissibile che delle signorine per bene dividano la classe con un energumeno del genere!”


“Candy è la seconda insufficienza questa settimana, si può sapere dove te ne scappi via con la testa?” le amiche durante l’intervallo.

“Oh… scusate, l’autunno mi rende sempre malinconica…”

“Beh! A me sembravi tutto fuorché malinconica amica mia… il tuo viso era espressione di pura beatitudine!”
Patty le fece l’occhiolino e Candy arrossì imbarazzata al pensiero che le compagne avessero anche solo indovinato un briciolo dei suoi pensieri.
”Beh... Terence farebbe sospirare pure le pietre!
Oh Stear! ti prego perdonami... sai che ci sei solo tu per me...”


***

Romeo camminava sulla stessa nuvola della sua Giulietta.
“Ci si mette anche il cielo adesso! Mi ha sfiorato con le labbra come fosse stata una farfalla e poi è volata via…
 Muoio dalla voglia di vederla e… di continuare quella interessantissima discussione con la mia Tarzan Tuttelentiggini!”


Sorrideva maliziosamente mentre era immerso nei sui dolci ricordi, ma poi l’ansia gli attanagliava il cuore
”Non penserà che sia stato solo uno stupito scherzo?!
Dannate nuvole! se continua così dovrò intrufolarmi di notte nella sua stanza.”


“SIGNOR GRANCHESTER!”
Sentì tuonare la voce del professore di letteratura che lo riprendeva e nello stesso momento il dolore per il calcio sugli stinchi di Stear che bisbigliava
“Shakespeare!!! Sonetti!”

Si alzò in piedi immediatamente e con tono deciso cominciò ad intonare i suoi versi preferiti…

Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione
di anime fedeli. Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento,
o tende a svanire quando l’altro s’allontana:
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.
Se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.



Aveva gli occhi chiusi e accompagnava alla passione della voce la danza delle mani per imprimere maggior enfasi a quelle note che sentiva così profondamente nelle sue corde.
Quando ebbe finito si accorse che erano tutti ammutoliti e ricevette i complimenti dell’insegnante.

“Amico! Riesci sempre a cavartela, complimenti, ci hai lasciato tutti col sedere per terra!”

“Stear… grazie! Mi hai preso proprio per i capelli!”

“Terence, ma che avevi? Sembravi in trance con quel sorriso ebete incollato alla faccia…”

“Cornwell attento! Il fatto che tu sia più simpatico del damerino di tuo fratello non ti dà il permesso di…”

“Dai! Non te la prendere! Sai capita anche a me… quando penso alla mia Patty” ammise l’occhialuto ragazzo mentre si grattava la testa divertito.
 ”Fa il duro ma... il suo cuore ha ceduto... è proprio cotto!”

***

Era di corsa Candy, durante la notte il cielo aveva finito di piangere e lei aveva solo una cosa in mente…
“SIGNORINA ANDREW!”

“No! Accidenti! Non adesso….” Suor Chris di nuovo l’aveva ripresa

“Mi scusi tanto sorella… so che non devo correre per il corridoio… io… sono mortificata....”

“Suor Gray la sta attendendo nel suo ufficio” la freddò la religiosa.

L’ennesima lavata di testa per i risultati poco convincenti dell’ultimo periodo…
Si rigirava nervosamente le dita mentre subiva il rimprovero della direttrice, era davvero dispiaciuta ma la sua testa pensava già ad altro.



Un altro appuntamento con il suo Terry stava saltando, e una settimana intera era scappata via dall’ultima volta.
Come non bastasse nel pomeriggio la pioggia aveva ripreso a battere…

Dopo altri quattro interminabili giorni un sole ancora tiepido era tornato a far capolino proprio quando il Duca era passato a scuola...

Candy sentì le parole taglienti di Iriza in classe...
“Ragazze si dice che Sua Grazia il Duca di Granchester voglia ritirare il figlio. E’ scandalizzato dal fatto che questo istituto sia caduto così in basso da accettare orfane, serve e ladre tra gli studenti!”

“Iriza ma... che stai dicendo?” chiese Candy, mentre Annie si rintanava silenziosa dietro Patty

“Sì Candy! Tu fai del male a tutti quelli che ti stanno intorno e adesso per colpa tua Terence deve andarsene! Lui è un nobile e tu... ma lo vuoi capire?”

La bionda ragazza scappò via con gli occhi lucidi... su, sulla collina... ma lui non c’era...
“Non c’è... non vuole più vedermi...
Come è grigio e vuoto senza di lui questo posto!”
Si sentì smarrita come un passerotto in mezzo ad una tormenta...

Non avrebbe saputo dire da quando la presenza di Terry fosse divenuta così importante, non ci aveva mai pensato; lui c’era sempre, pronto a colorare quel loro pezzetto di cielo del più brillante celeste, quello che vince su mille tempeste.

Terminate le lezioni, nel pomeriggio, Candy risalì quel dolce pendio per rileggere una lettera che era arrivata dal suo amico Albert...
Stavolta Terry era lì, i suoi occhi erano spenti...
“Finalmente sei arrivata!” le disse

“Sono venuta anche stamattina ma tu non...”

Lui la interruppe
“Mio padre! è venuto a rovinarmi la giornata...”

“Vuole... che cambi scuola?” chiese la ragazza preoccupata

“Chi ti ha detto una tale stupidaggine? È stata quella vipera vero? Non preoccuparti, l’ho rimessa al suo posto!
Dovevi sentire quello che mi ha detto su di te qualche momento fa!
Che sei un’orfana, che facevi la stalliera per la sua famiglia e che hai rubato... addirittura! Ma io non ci credo!”

“Beh! Che sono cresciuta in un orfanotrofio lo sai benissimo, ti ho raccontato tanto su quel posto.
E che ho lavorato nelle stalle e come cameriera è la verità... non l’ho mai nascosto, ma ti giuro che non ho mai rubato!”
Candy aveva gli occhi vibranti e pieni di lacrime, temeva che il padre di Terence l’avesse ripreso per le sue frequentazioni e che il ragazzo credesse alla storia del furto.

Il giovane sentì crescere in lui la rabbia verso chi si permetteva di riempire di stille quegli smeraldi, gli unici capaci di scaldargli il cuore.

“Perché hai il viso così triste?
Credi che a me interessino queste cose? Lo sai che invece io ho rubato davvero?
Ho rubato i danari di mio padre per andare a bere e fumare, ho giocato d’azzardo e fatto a botte nei posti più malfamati della città. Sono un tipo poco raccomandabile... se tuo zio William lo scoprisse ti imporrebbe di starmi alla larga!”

Il sorriso illuminò il viso di Candy, sentì un dolce calore invaderle il petto, in quel momento capì di amarlo come mai nessun altro in vita…
Non ne aveva avuto consapevolezza prima come in quel momento, ma soprattutto si sentiva travolgere al solo pensiero di essere corrisposta allo stesso modo.
La paura per quella cosa così nuova e disarmante stava lasciando il posto al sogno…

Ora anche gli occhi di Terence avevano una luce diversa, quasi riuscisse a leggere in quelli verdi e roridi di lei...
“Sono giorni che aspetto di ved... venire quassù...
Non mi faccio rovinare tutto da quella vipera, ti pare?” le disse

Erano tornati ad essere entrambi solo i due adolescenti emozionati ed innamorati di quella notte magica…

“Terry! Guarda! Ho una lettera… una lettera di Albert, arriva dall’Africa!”

“Africa!? E’ partito? Mi sarebbe piaciuto vederlo prima!”

“Mi ha chiesto di porgerti i suoi saluti… un paio di righe le ha dedicate anche a te! Ti va di leggere insieme?” propose Candy

Terence si era seduto per terra con le spalle appoggiate al grande albero e Candy prese posto vicino a lui con i fogli in mano…
“Leggila tu!” propose lei…

Le piaceva ascoltarlo, la sua voce di velluto era così passionale….
Certo le parole di Albert non erano i sonetti di Shakespeare che lui intonava in Scozia ma… ci si poteva accontentare…

Lui annuì accostandosi a lei:
“Va bene ma tu… vieni più vicino…”

Così dicendo il ragazzo l’aveva presa per la vita e l’aveva attirata delicatamente a sé in modo che lei si accomodasse in mezzo alle sue gambe. Poi aveva allungato le braccia su quelle di lei e aveva fatto passare le sue dita tra quelle di Candy per prendere i fogli di carta…
Quei tocchi delicati facevano fare le capriole al cuore della ragazza…

“Meno male che legge lui… io non ci riuscirei in questo momento…” pensava

Terence aveva cominciato con la lettura ma si era fermato quasi subito…
“Accidenti! Non vedo! I tuoi riccioli dispettosi mi coprono la visuale… Facciamo così!” la attirò di più verso di sé…
“Stai più indietro! Appoggiati con la schiena al mio petto così vedo meglio” quanta dolcezza in quelle parole, sembrava musica…

L’imbarazzo di Candy le aveva impedito di abbandonarsi completamente in quella posizione ma… se era per farlo leggere meglio…
La ragazza si appoggiò alfine a lui, sentiva il calore del suo petto e il battito del suo cuore sulla schiena…
Era meraviglioso…

“Amore! Amore mio… che voglia che ho di stringerti forte…” pensava lui.
E, mentre leggeva, Terence sentiva il minuto corpo di Candy che si abbandonava sempre di più sul suo.

Ad un certo punto il ragazzo interruppe nuovamente la lettura e cominciò a sciogliere i nastri dei codini di lei.

”... sei bellissima con i capelli sciolti ...” rammentò le avesse sussurrato a teatro dopo aver fatto la stessa cosa.
Lo lasciò fare e, dopo aver concluso, lui le scostò la cascata di riccioli biondi su di una spalla sfiorandole il collo e lasciando completamente libera la guancia di lei più vicina al suo viso; quindi vi ci appoggiò sopra la sua e continuò con la missiva di Albert…

Candy aveva gli occhi chiusi, si faceva cullare dalla voce di Terence come fosse una ninna nanna... Accoccolata così tra le gambe di lui, con la schiena appoggiata al suo torace, guancia a guancia... il suo battito era talmente forte che la ragazza poteva percepire il proprio corpo vibrare fino alla punta dei piedi ad ogni palpito.
”Il mio povero cuore, quasi temo che non regga... Oddio... io... io... ti amo!”

Lui aveva fatto passare le braccia sotto quelle di lei così mentre reggeva la lettera di Albert le cingeva la vita…

Si accorse d’un tratto che si era fermato di nuovo
“Che c’è ancora? Perché non leggi più?’” chiese lei

“Ho finito… in che mondo sei? Non te ne sei accorta?” rispose lui divertito.
Lei scoppiò a ridere e Terry la strinse maggiormente…

“Mi dispiace che se ne sia andato così, i suoi consigli avrebbero potuto farmi comodo quando sarò costretto ad andarmene di casa…” disse il ragazzo seriamente, ripensando alla discussione avuta qualche ora prima col padre.

“Perché dici così? E per il Duca vero? L’ho visto oggi! Terry... io... non voglio che tu te ne vada via!”

“Prima o poi dovrò farlo… ma non subito, non è ancora il momento.
Spero che quando sarò costretto a prendere questa decisione sarò sufficientemente cresciuto da poter…” si interruppe, temeva che Candy si sentisse incalzata…

“Non spaventarmi… cosa stavi dicendo?” lo sorprese lei preoccupata

“…dicevo… sufficientemente cresciuto da… poterti portare via come me!” alla fine l’aveva detto con un tono talmente tenero e debole che sembrava il sussurro di una voce portata dal vento.

E mentre pronunciava quelle parole affondò il viso tra quei meravigliosi capelli dorati annusandone il profumo; Candy rispose portando le sue mani su quelle di lui, come per ringraziarlo del pensiero e farsi coraggio…

“E se questo non fosse possibile? Dico… andarcene insieme?” lo stupì la ragazza

“Se non fosse possibile… vuol dire che ti cercherò non appena sarò nelle condizioni di farlo! Ma non devi dubitare del fatto che ti troverò di sicuro.
Mia madre mi ha chiesto di andare a vivere con lei in America… potrei studiare recitazione…”

“A te piace tanto il teatro, è la tua passione… dovresti vedere i tuoi occhi quando interpreti Shakespeare!
...Vai!”
Gli disse Candy decisa, nonostante sentisse il suo cuore eclissarsi alla sola idea di lasciarlo andare così presto, ma era per il suo bene e loro erano così giovani… troppo giovani…
Eppure il dolore era acuto. Non era pronta a perderlo adesso, proprio quando stava realizzando quello che provava davvero per lui.

“Mio padre non me lo permetterebbe, ma un giorno lo farò; è questa la mia strada!“ e le sfiorò il collo con le labbra tremanti sussurrando
“Ma ora sono qui con te … e non voglio lasciarti…”

Quanto allegro e dolce sarebbe stato quell’ultimo anno di scuola con lei, ne aveva bisogno come l’aria e non avrebbe mai potuto rinunciarvi.

Un attimo di silenzio colorò quelle dolci parole di emozioni indescrivibili…
Terry continuò con tono rassicurante
“Poi alla prima del mio Romeo tu sarai mia ospite e io reciterò solo per te… te l’ho già detto, no? E tu hai promesso che sarai presente”

“E se una volta in America incontrassi un’attrice bella e raffinata che ti fa… dimenticare di me? Magari la tua Giulietta della scena?”

Terence si mise a ridere, la sua scimmietta era forse gelosa?
Ah! Lui sapeva bene cosa significava esserlo!
“Ti preoccupi di una persona che non ho nemmeno mai incontrato?”

“Senti chi parla! Tu hai fatto il diavolo a quattro per… Anthony…” adesso la giovane riusciva a parlarne senza provare dolore, e tutto grazie a Terry.

“Sai che sei tu la mia Giulietta, quella della festa di maggio… talmente unica e bella da poter impersonare persino il Montecchi!”

Candy gli fece una linguaccia:
“Beh! Le attrici di solito sono da mozzare il fiato e sono anche molto femminili… tutto il contrario di me, accidenti!”

“Chi ti ha detto che tu non sei bella da togliere il respiro?
E poi… a me piacciono le ragazze allegre che si arrampicano sugli alberi, quindi le artiste che calcano il palcoscenico non sono il mio tipo!”
Anche Candy si mise a ridere mentre lui proseguiva
“Tu piuttosto! Il tuo facoltoso zio potrebbe importi un matrimonio con un ragazzo di alto lignaggio, altro che un povero attore squattrinato come sarò io!”

“Stai scherzando vero? Anche se non l’ho mai incontrato sono sicura che lo zio William è una brava persona, non farebbe mai una cosa del genere! E a me piacciono i ragazzi un po’ sopra le righe…”

“Mhhh… vediamo… allora potresti innamorarti di un pazzo vagabondo! Uno tipo Albert per intenderci!”
Terence stava scherzando ma quel suo stesso gioco gli stava facendo sentire i morsi della gelosia allo stomaco.

“Non dire stupidaggini, Albert è un fratello per me!
Gli voglio bene ma... è una cosa diversa...” arrossì alle sue stesse parole e a quelle che aveva soffocato
”... i baci, le carezze... desidero solo i tuoi, non è mai stato così con nessuno...”

“… poi c’è sempre il damerino di tuo cugino!” continuò Terence

“Terry! Smettila con questa storia! lui sta con Annie…”

“Candy, sono tranquillo perché ho capito che a te non interessa ma… non dirmi che non ti accorgi che non è la signorina “ho paura anche della mia ombra” che fa palpitare il suo cuore! ”

“…va bene… ma… sono sicura che sarà così in futuro...” ammise lei

Stettero in silenzio qualche momento stretti l’uno all’altra, guancia a guancia semplicemente ascoltando i loro cuori e i loro respiri…

****

“Terry guarda! Guarda che meraviglia! Sta tramontando il sole, le giornate sono così corte ormai!”
Così dicendo Candy si girò verso di lui…
Terence stava ammirando il tramonto sì… ma dentro gli occhi di lei…
Sembrava in adorazione del viso del suo angelo e, contrariamente alle altre volte, non aveva nessuna intenzione di distogliere lo sguardo o di giocarle qualche tiro mancino per canzonarla in qualche modo.

“Te… Terry… che vuoi fare?” la voce della ragazza era ridotta ad un delicato sussurro.

Lui appoggiò la sua fronte su quella della sua adorata scimmietta.
“Nulla… nulla che tu non desideri quanto me…” le rispose con tono rotto dall’emozione al pari di quello di lei, cercando di leggere nella luce di quegli smeraldi il suo stesso desiderio.
Candy gli sorrise dolcemente e chiuse gli occhi…
Le bocche dei due ragazzi si unirono teneramente… morbidi, leggeri baci quasi tremanti interrotti brevemente dalle carezze del naso di lui su quello lentigginoso di lei.

Poi all’improvviso il tocco caldo e morbido della lingua di Terry che reclamava una dolcezza più intima da quel meraviglioso scambio...
Candy sussultò un istante tra le braccia di lui, poi dischiuse le labbra in un completo abbandono…




…purtroppo qualcuno con gli occhi iniettati d’odio e di rabbia li stava osservando di nascosto…
“No… non può avere anche Terence, io non lo permetterò mai!” disse quel perfido osservatore.

Ma Candy e Terence si appartenevano di già…. al di là di ogni tranello o sgambetto dell’umano volere e del destino.

Forse avrebbero dovuto dire addio all’amore e alla loro spensierata giovinezza per un momento che sarebbe sembrato eterno per due cuori come i loro, incatenati alla follia a quell’uragano di emozioni travolgenti, ma...
...i corpi potevano ancora essere separati, le anime non più...
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Soniabruni