Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: SagaFrirry    27/08/2018    2 recensioni
"Tu credi che il mondo sia solo bianco e nero, tutto per te può essere solo bianco o nero. Ma io sono la prova che non è così. Io sono il grigio? No. Io sono l'intero spettro di colori dell'Universo!".
Keros è un demone, ma non del tutto. È figlio di due specie molto diverse, frutto di un'unione per molti sacrilega. Questo è il racconto del suo cammino, lungo i secoli dell'esistenza. Fra Inferi e Cielo, buio e luce, dannazione e santità, scoprirà come essere realmente se stesso.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

47

Vino, biscotti e cioccolata

 

“Sono lieta che vi piaccia!” sorrise Leonore, osservando Ary e Keros durante la cena “Ho voluto provare una nuova ricetta".

“Tutto delizioso" commentò Ary “Ma non dovevi disturbarti".

“È il minimo che possa fare! Poi mi piace cucinare per te. Lo facevo già quando eravamo fidanzati! Anche a te è piaciuta la cena, Kerasi?”.

“Sì…” ammise Keros, seppure poco convinto.

“Tuo zio mi ha suggerito quel che poteva piacerti. Il dolce l'ho fatto con le mele e la crema".

“Mio zio è un gran pettegolo”.

“È così gentile! Ed affascinante” sospirò lei, con aria sognante “E colto. Abbiamo parlato di storia antica ieri sera ed è stato molto stimolante. Capita sempre più raramente di incontrare uomini in grado di partecipare a simili conversazioni. Poi ama la musica, l'arte...”.

“Ma è single. Un motivo c'è. Fidati!”.

“Chissà. Per me è solo una sua scelta. Non è ancora pronto ad aprirsi ad un nuovo amore dopo Sophia”.

“Ah… ti ha parlato di Sophia? Sta puntando sul sentimentalismo…”.

“Puntando?”.

“Niente. Parlavo da solo. Di cose non importanti. Ora potete pure andare a dormire. Domani mattina partirete presto come sempre, suppongo. Perciò andate a riposare, che a sparecchiare ci penso io”.

“Sicuro di poter affrontare la terribile lavastoviglie?” ridacchiò Ary.

“Sì, sì. Coraggio… andate!”.

Leonore si alzò, augurando la buonanotte e ritirandosi al piano di sopra. Ary rimase qualche istante ad osservare Keros, che si versò del vino.

“Spegni pure la luce" mormorò il sanguemisto “Io ci vedo benissimo al buio".

Con la donna umana al piano di sopra, il principe era finalmente libero di mostrare il vero aspetto. Nella notte, i suoi occhi ambra brillavano intensamente. Uscì sul terrazzino da cui si accedeva dalla cucina, volendo guardare un po' le stelle.

“Stai bene?” gli rispose Ary, raggiungendolo.

“Sinceramente? Non lo so".

“Ti senti debole per via del freddo? Perché si può accendere il fuoco e…”.

“Il freddo non c’entra niente".

“Ok. Allora… cosa c'è? Ultimamente ti comporti in modo diverso".

“Da quando c'è Leonore mi comporto in modo diverso!”.

“E perché?”.

“Ma come perché?!”.

“Oh… ok, dovevo supporlo. Mi dispiace che si sia creata questa situazione. Sei… geloso?”.

“Certo che sono geloso! Io vi vedo. Siede belli insieme. Siete felici. Io sono di troppo, qua in mezzo".

“Ma che stai dicendo?! Io e lei abbiamo divorziato. Siamo amici, nulla di più. E non ci sarà mai nulla di più!”.

“Ma…”.

“Keros! Io sono innamorato di te! Tranquillo… lei non mi porterà via! Devi solo avere ancora un pochino di pazienza. Appena troverà lavoro, tornerà tutto come prima. Te lo prometto”.

“Davvero?”.

“Certo! Che ne dici? Facciamo un brindisi?”.

“Va bene. A che cosa?”.

“A noi. Al sentimento che ci lega".

“Oh, Ary…”.

“Ti fidi così poco di me?”.

“Non è una questione di fiducia. È che conosco quanto sia semplice tentare gli umani. La loro natura è debole, specie davanti all'amore…”.

“Sono più che sufficientemente tentato da te. Non ho bisogno di altro".

Keros sorrise. Poggiò il bicchiere ormai vuoto sulla ringhiera della terrazza. Ary fece lo stesso, avvicinandosi così di molto al mezzodemone.

“Sai…” mormorò l'umano “…Leonore ora è di sopra. Siamo soli. Io e te. Che ne dici se…?”.

“Lo hai mai fatto di notte nel bosco?” ghignò di risposta il principe, tirando a sé il mortale e baciandolo.

Continuarono a baciarsi appassionatamente, abbracciandosi. Keros si sentì sollevato. Stringere di nuovo il proprio amato fra le braccia lo rassicurava. Lo baciò ancora, nel buio. Poi una forte bagliore illuminò la notte si udì un grido. Leonore, rientrata in cucina, aveva acceso la luce. Se ne stava ferma davanti al frigo e guardava i due amanti dalla finestra. Il principe, perplesso, ci mise qualche secondo a capire che lei aveva urlato perché gli aveva visto le corna.

 

“Scusate!” si affrettò a dire lei “Che imbarazzo. Non pensavo foste di sotto. Io…”.

“Tranquilla. Noi…” tentò di rispondete Ary, sistemandosi la camicia dopo il passaggio delle mani indagatrici di Keros.

“Non sapevo che… voi due… Mi dispiace! E tu… tu che cosa sei?! Hai gli occhi che luccicano come quelli dei gatti! Ed in testa…”.

“Respira" le suggerì il mortale, raggiungendola in cucina “Una cosa per volta. È vero, io e lui stiamo assieme. E lui è…”.

“Un demone" ammise Keros, come fosse una cosa normalissima.

“Sono davvero dispiaciuta per… tutto. Che stupida a non accorgervi che voi due…”.

Leonore era arrossita, continuando a farfugliare.

“Non eravamo mica nudi. Su…” scherzò il mezzodemone, con un ghigno divertito.

“Un demone…” riprese a farfugliare lei “E vi stavate baciando. Ed io sono solo una gran invadente. Scusate ancora. Ma… un demone… come è possibile? E poi… Ary, tu sei gay?!”.

“Non so quale delle due cose la sconvolga di più” commentò il sanguemisto, guardando l'umano “Vi lascio da soli. Avete molto di cui parlare. Me ne vado a nanna".

“Ma…” fu la risposta di Ary.

“Buonanotte, tesoro" ghignò Keros, sfiorando il viso di Leonore.

Lei era pallida e sobbalzò a quel gesto. Lo seguì con lo sguardo lungo le scale.

“È un demone?” sussurrò, rivolta al padrone di casa “Un demone vero?”.

Il principe, il cui udito era di certo molto più sviluppato di quello degli umani, rise. Una risata malvagia, che riecheggiò per la casa.

“Sì” confermò Ary “È un demone vero. Ma tranquilla, non è tanto cattivo".

“È un demone!”.

“Sì ma… lo fa apposta a spaventarti. Non ti farà alcun male".

“Sei sicuro?!”.

“Circa…”.

“E come hai conosciuto un demone?”.

“Come hai fatto tu, suppongo".

“Io?!”.

“Suo zio…”.

“Ah… giusto. Mi sembrava strano che fosse un uomo vero. C'era il trucco…”.

“Se lo conosci, non puoi più farne a meno. Siediti. Se vuoi, ti racconto tutto".

“Va bene… tanto, mi è passato il sonno!”.

 

Asmodeo ed Azazel stavano giocando a carte. Tutto procedeva come al solito all'Inferno e i due erano tranquilli, fin troppo annoiati. Non notarono l'avvicinarsi di Lucifero, che rimase a fissarli qualche istante.

“Vi pago per questo?” commentò il re, ed entrambi i giocatori sobbalzarono per la sorpresa e lo spavento.

“Noi… stavamo…” tentò di giustificarsi Azazel.

“Pianificando complicate strategie belliche, immagino" interruppe il sovrano.

“Ecco…”.

“Stavate cazzeggiando. Lo so. Conosco bene come si cazzeggia. Ultimamente lo sto facendo spesso pure io…”.

“Maestà… vogliate perdonarci se…”.

“Potete anche smetterla di blaterare”

Asmodeo si stupì. Il demone sorrideva.

“Continuate pure!” si congedò Lucifero.

“Dove… dove andate?” mormorò Azazel.

“A cazzeggiare!”.

Il diavolo si allontanò, ridacchiando.

“Dici sia impazzito?” mormorò Asmodeo.

“Avrà scoperto qualche droga nuova. Come quella volta dell'assenzio…” rispose di rimando Azazel.

“Speriamo sia solo quello e non demenza senile…”.

 

La mattina seguente, Keros scese le scale canticchiando. Non perché fosse particolarmente felice, ma perché voleva scacciare la noia.

“Hai una voce molto bella" si sentì dire.

Sobbalzò e vide Leonore in cucina, che sorrideva davanti ad una tazza di tè.

“Ne ho preparato un po' anche per te, vuoi?” continuò, rivolta al mezzodemone che annuì.

“Volevo chiederti scusa" parlò ancora, mentre il sanguemisto intingeva biscotti nel proprio tè “Non avevo capito quel che legava te ed Ary. Sono stata molto invadente e suppongo di averti irritato. Ero convinta fossi un ragazzo in Erasmus, o un collega di lavoro che…”.

“Mi stai dicendo tutto questo perché temi possa farti qualcosa di prettamente demoniaco?” mormorò Keros, fissando il biscotto prima di mangiarlo.

“Io…”.

“Tenti di rabbonirmi perché così non ti uccido e rubo l'anima?”.

“Potresti farlo?”

“Rubarti l'anima? Tecnicamente sì. Ma non sono interessato".

“E tuo zio?”

“Mio zio che cosa?”.

“Vuole la mia anima?”.

“Non lo so. Quello è strano. Difficile da capire".

“Ora però capisco perché sa così tante cose del passato. Immagino lo abbia vissuto”.

“Già. In storia siamo imbattibili…”.

“Non puoi dirmi il tuo vero nome, Ary mi ha spiegato perché. Ma… puoi dirmi se compari in qualche testo? Tipo la Bibbia o il Dizionario Infernale?”.

“No. Sono un demone giovane".

“E tuo zio vi compare?”.

“Oh sì. Lui decisamente sì”.

“Giovane… quindi quando sei nato?”.

“Nel 718”.

“Hai mille e trecento anni?!”.

“Tra poco, in effetti. A dicembre".

“Sarebbe per me un vero piacere prepararti qualcosa di speciale. Un dolce o qualcos'altro. Per sdebitarmi del fastidio che ho procurato".

“Guarda che non serve. Non voglio per davvero la tua anima".

“Fa niente. Intanto, te lo prometto, lascerò molti più spazi a te ed Ary. È giusto che stiate assieme, da soli. Sono una persona adulta, potete fare quello che volete! Non mi vergogno e nemmeno mi scandalizzo. Anzi… sono felice che Ary abbia trovato un nuovo amore".

“Ok…”

Keros, perplesso, continuò a mangiare biscotti.

“Ti va di andare in città con me?” propose lei “Dobbiamo fare la spesa e poi vorrei fare un giro per i negozi. Ary si è raccomandato di assicurarmi che tu abbia degli abiti caldi, ora che arriva il freddo".

“Va bene…”.

“Voglio davvero andare d'accordo con te. Ok? Quindi, se c'è qualcosa che ti infastidisce, dimmelo subito".

“Mi infastidisce che tu ti sforzi di fare le cose. Se non ti va, fai a meno".

“Io non vedo l'ora di andare a fare shopping con te".

“Sei una di quelle che non vedeva l'ora di avere un amico gay, vero?”.

Leonore rise. Keros scosse la testa, divertito. Che strambi erano gli umani!

“Andiamo" si alzò il principe, finita la colazione “Guido io".

“Hai la patente?”

“Ho tutto quello che vuoi!”.

 

Il mezzodemone aveva appena acquistato un nuovo cappotto. Con i soldi che chiedeva a Mefistofele, in cambio delle serate in cui si esibiva, si era tolto qualche sfizio. Si osservava allo specchio con un mezzo sorriso.

“Ti sta molto bene" si complimentò Leonore, che stava per provare dei jeans.

“Grazie…”.

Keros amava ricevere complimenti. Seguì l'umana in una serie di altri negozi del centro commerciale, sentendosi effettivamente molto più rilassato. La vetrina di una gioielleria attirò poi la sua attenzione. Un paio di orecchini con pendente a mezzaluna brillavano in vetrina.

“Sono bellissimi!” esclamò l'umana “Anche se un po' cari…”.

“Ed il problema dove sarebbe?” parlò una voce.

“Ma per caso ti piace pedinarmi?” sbottò Keros, intravedendo il riflesso di Lucifero sulla vetrina.

“Un pochino. È stato bello vedervi fare shopping, con le ragazze che si girano a guardarti il culo quando passi…”.

“Lo fanno davvero?!”.

“Te ne stupisci? Ad ogni modo, se ti piacciono, posso comprarteli io quegli orecchini. È da un po' che non ti vizio. Che ne dici?”

“Io…”.

“È deciso. E per la bella Leonora? C'è qualcosa che ti piace?”.

“Non saprei…” balbettò lei, mentre entravano in negozio.

Keros scostò un ciuffo di capelli, provando gli orecchini.

“Le tue orecchie sono normali adesso" ridacchiò la mortale.

“In che senso…?” si intromise Lucifero, cercando qualcosa di bello per Leonore.

“Lo sa che siamo demoni" sussurrò il principe.

“Come sarebbe?!”.

“Lo ha scoperto. Lunga storia".

“Ma non è un problema" rise lei “Insomma… è strano. Non mi interessa. Quando ti ho conosciuto, stavo piangendo. Camminavo per strada e piangevo. Nessun'altra persona si è avvicinata per tentare di capire se poteva fare qualcosa per me. Perciò… demone o no, con voi mi diverto! Poi… ci sarà da discutere sulla faccenda della mia anima…”.

“Che meravigliosa fanciulla” ghignò Lucifero, donandole un bracciale “Ora che ne dite se vi offro della cioccolata con panna?”.

 

“Sembra che abbiate passato una bella giornata” sorrise Ary quella sera.

“Sì!” sorrise Leonore “Ma ne parliamo domani. Ora devo uscire”.

“Appuntamento galante?” ipotizzò il mortale.

“Circa…”.

Fu Lucifero l'accompagnatore di Leonore e venne a prenderla con la macchina, in un abito più elegante del solito.

“Wow…” mormorò Keros “Lui sì che sa come farsi bello…”.

“Siete pronta, madame?” chiamò il demone, ovviamente in aspetto umano, ed i due svanirono lungo il sentiero.

“Quindi… questa sera siamo solo io e te?” notò Ary, voltandosi verso Keros.

“A quanto pare…”.

“Cosa hai comprato di bello?”.

“Pensavo di mostrartelo più tardi. Ho anche un regalo per te…”.

“Davvero? Cos'è?”.

“Te lo mostro solo se mi prometti di indossare solo il mio regalo per le prossime… due ore!”.

“Ok… ci sto. Cos'è?”.

“Una cravatta! Ed adesso fila a letto. E spogliati".

“Solo se ti spogli anche tu".

“Sarò già nudo prima di arrivare alla fine delle scale, amor mio!”.

 

Ciao a tutti! Tenterò di aggiornare di nuovo entro il week-end, perché poi sarò senza pc per una decina di giorni. Se ce la faccio, ci sentiamo presto. In caso contrario… ci si sente a settembre. Un anno più vecchi (è quasi il mio compleanno) :p ciao!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: SagaFrirry