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Vino,
biscotti e cioccolata
“Sono
lieta che vi piaccia!” sorrise Leonore, osservando Ary e
Keros durante la cena
“Ho voluto provare una nuova ricetta".
“Tutto
delizioso" commentò Ary “Ma non dovevi
disturbarti".
“È
il
minimo che possa fare! Poi mi piace cucinare per te. Lo facevo
già quando
eravamo fidanzati! Anche a te è piaciuta la cena,
Kerasi?”.
“Sì…”
ammise Keros, seppure poco convinto.
“Tuo
zio
mi ha suggerito quel che poteva piacerti. Il dolce l'ho fatto con le
mele e la
crema".
“Mio
zio
è un gran pettegolo”.
“È
così
gentile! Ed affascinante” sospirò lei, con aria
sognante “E colto. Abbiamo parlato
di storia antica ieri sera ed è stato molto stimolante.
Capita sempre più
raramente di incontrare uomini in grado di partecipare a simili
conversazioni.
Poi ama la musica, l'arte...”.
“Ma
è
single. Un motivo c'è. Fidati!”.
“Chissà.
Per me è solo una sua scelta. Non è ancora pronto
ad aprirsi ad un nuovo amore
dopo Sophia”.
“Ah…
ti
ha parlato di Sophia? Sta puntando sul
sentimentalismo…”.
“Puntando?”.
“Niente.
Parlavo da solo. Di cose non importanti. Ora potete pure andare a
dormire.
Domani mattina partirete presto come sempre, suppongo.
Perciò andate a
riposare, che a sparecchiare ci penso io”.
“Sicuro
di poter affrontare la terribile lavastoviglie?”
ridacchiò Ary.
“Sì,
sì.
Coraggio… andate!”.
Leonore
si alzò, augurando la buonanotte e ritirandosi al piano di
sopra. Ary rimase
qualche istante ad osservare Keros, che si versò del vino.
“Spegni
pure la luce" mormorò il sanguemisto “Io ci vedo
benissimo al buio".
Con
la
donna umana al piano di sopra, il principe era finalmente libero di
mostrare il
vero aspetto. Nella notte, i suoi occhi ambra brillavano intensamente.
Uscì sul
terrazzino da cui si accedeva dalla cucina, volendo guardare un po' le
stelle.
“Stai
bene?” gli rispose Ary, raggiungendolo.
“Sinceramente?
Non lo so".
“Ti
senti
debole per via del freddo? Perché si può
accendere il fuoco e…”.
“Il
freddo non c’entra niente".
“Ok.
Allora… cosa c'è? Ultimamente ti comporti in modo
diverso".
“Da
quando c'è Leonore mi comporto in modo diverso!”.
“E
perché?”.
“Ma
come
perché?!”.
“Oh…
ok,
dovevo supporlo. Mi dispiace che si sia creata questa situazione.
Sei…
geloso?”.
“Certo
che sono geloso! Io vi vedo. Siede belli insieme. Siete felici. Io sono
di
troppo, qua in mezzo".
“Ma
che
stai dicendo?! Io e lei abbiamo divorziato. Siamo amici, nulla di
più. E non ci
sarà mai nulla di più!”.
“Ma…”.
“Keros!
Io sono innamorato di te! Tranquillo… lei non mi
porterà via! Devi solo avere
ancora un pochino di pazienza. Appena troverà lavoro,
tornerà tutto come prima.
Te lo prometto”.
“Davvero?”.
“Certo!
Che ne dici? Facciamo un brindisi?”.
“Va
bene.
A che cosa?”.
“A
noi.
Al sentimento che ci lega".
“Oh,
Ary…”.
“Ti
fidi
così poco di me?”.
“Non
è
una questione di fiducia. È che conosco quanto sia semplice
tentare gli umani.
La loro natura è debole, specie davanti
all'amore…”.
“Sono
più
che sufficientemente tentato da te. Non ho bisogno di altro".
Keros
sorrise. Poggiò il bicchiere ormai vuoto sulla ringhiera
della terrazza. Ary
fece lo stesso, avvicinandosi così di molto al mezzodemone.
“Sai…”
mormorò l'umano “…Leonore ora
è di sopra. Siamo soli. Io e te. Che ne dici
se…?”.
“Lo
hai
mai fatto di notte nel bosco?” ghignò di risposta
il principe, tirando a sé il
mortale e baciandolo.
Continuarono
a baciarsi appassionatamente, abbracciandosi. Keros si sentì
sollevato.
Stringere di nuovo il proprio amato fra le braccia lo rassicurava. Lo
baciò
ancora, nel buio. Poi una forte bagliore illuminò la notte
si udì un grido.
Leonore, rientrata in cucina, aveva acceso la luce. Se ne stava ferma
davanti
al frigo e guardava i due amanti dalla finestra. Il principe,
perplesso, ci
mise qualche secondo a capire che lei aveva urlato perché
gli aveva visto le
corna.
“Scusate!”
si affrettò a dire lei “Che imbarazzo. Non pensavo
foste di sotto. Io…”.
“Tranquilla.
Noi…” tentò di rispondete Ary,
sistemandosi la camicia dopo il passaggio delle
mani indagatrici di Keros.
“Non
sapevo che… voi due… Mi dispiace! E
tu… tu che cosa sei?! Hai gli occhi che
luccicano come quelli dei gatti! Ed in testa…”.
“Respira"
le suggerì il mortale, raggiungendola in cucina
“Una cosa per volta. È vero, io
e lui stiamo assieme. E lui è…”.
“Un
demone" ammise Keros, come fosse una cosa normalissima.
“Sono
davvero dispiaciuta per… tutto. Che stupida a non accorgervi
che voi due…”.
Leonore
era arrossita, continuando a farfugliare.
“Non
eravamo mica nudi. Su…” scherzò il
mezzodemone, con un ghigno divertito.
“Un
demone…” riprese a farfugliare lei “E vi
stavate baciando. Ed io sono solo una
gran invadente. Scusate ancora. Ma… un demone…
come è possibile? E poi… Ary, tu
sei gay?!”.
“Non
so
quale delle due cose la sconvolga di più”
commentò il sanguemisto, guardando
l'umano “Vi lascio da soli. Avete molto di cui parlare. Me ne
vado a
nanna".
“Ma…”
fu
la risposta di Ary.
“Buonanotte,
tesoro" ghignò Keros, sfiorando il viso di Leonore.
Lei
era
pallida e sobbalzò a quel gesto. Lo seguì con lo
sguardo lungo le scale.
“È
un
demone?” sussurrò, rivolta al padrone di casa
“Un demone vero?”.
Il
principe, il cui udito era di certo molto più sviluppato di
quello degli umani,
rise. Una risata malvagia, che riecheggiò per la casa.
“Sì”
confermò Ary “È un demone vero. Ma
tranquilla, non è tanto cattivo".
“È
un
demone!”.
“Sì
ma…
lo fa apposta a spaventarti. Non ti farà alcun male".
“Sei
sicuro?!”.
“Circa…”.
“E
come
hai conosciuto un demone?”.
“Come
hai
fatto tu, suppongo".
“Io?!”.
“Suo
zio…”.
“Ah…
giusto. Mi sembrava strano che fosse un uomo vero. C'era il
trucco…”.
“Se
lo
conosci, non puoi più farne a meno. Siediti. Se vuoi, ti
racconto tutto".
“Va
bene…
tanto, mi è passato il sonno!”.
Asmodeo
ed Azazel stavano giocando a carte. Tutto procedeva come al solito
all'Inferno
e i due erano tranquilli, fin troppo annoiati. Non notarono
l'avvicinarsi di
Lucifero, che rimase a fissarli qualche istante.
“Vi
pago
per questo?” commentò il re, ed entrambi i
giocatori sobbalzarono per la
sorpresa e lo spavento.
“Noi…
stavamo…” tentò di giustificarsi Azazel.
“Pianificando
complicate strategie belliche, immagino" interruppe il sovrano.
“Ecco…”.
“Stavate
cazzeggiando. Lo so. Conosco bene come si cazzeggia. Ultimamente lo sto
facendo
spesso pure io…”.
“Maestà…
vogliate perdonarci se…”.
“Potete
anche smetterla di blaterare”
Asmodeo
si stupì. Il demone sorrideva.
“Continuate
pure!” si congedò Lucifero.
“Dove…
dove andate?” mormorò Azazel.
“A
cazzeggiare!”.
Il
diavolo si allontanò, ridacchiando.
“Dici
sia
impazzito?” mormorò Asmodeo.
“Avrà
scoperto qualche droga nuova. Come quella volta
dell'assenzio…” rispose di
rimando Azazel.
“Speriamo
sia solo quello e non demenza senile…”.
La
mattina seguente, Keros scese le scale canticchiando. Non
perché fosse
particolarmente felice, ma perché voleva scacciare la noia.
“Hai
una
voce molto bella" si sentì dire.
Sobbalzò
e vide Leonore in cucina, che sorrideva davanti ad una tazza di
tè.
“Ne
ho
preparato un po' anche per te, vuoi?” continuò,
rivolta al mezzodemone che
annuì.
“Volevo
chiederti scusa" parlò ancora, mentre il sanguemisto
intingeva biscotti
nel proprio tè “Non avevo capito quel che legava
te ed Ary. Sono stata molto
invadente e suppongo di averti irritato. Ero convinta fossi un ragazzo
in
Erasmus, o un collega di lavoro che…”.
“Mi
stai
dicendo tutto questo perché temi possa farti qualcosa di
prettamente
demoniaco?” mormorò Keros, fissando il biscotto
prima di mangiarlo.
“Io…”.
“Tenti
di
rabbonirmi perché così non ti uccido e rubo
l'anima?”.
“Potresti
farlo?”
“Rubarti
l'anima? Tecnicamente sì. Ma non sono interessato".
“E
tuo
zio?”
“Mio
zio
che cosa?”.
“Vuole
la
mia anima?”.
“Non
lo
so. Quello è strano. Difficile da capire".
“Ora
però
capisco perché sa così tante cose del passato.
Immagino lo abbia vissuto”.
“Già.
In
storia siamo imbattibili…”.
“Non
puoi
dirmi il tuo vero nome, Ary mi ha spiegato perché.
Ma… puoi dirmi se compari in
qualche testo? Tipo la Bibbia o il Dizionario Infernale?”.
“No.
Sono
un demone giovane".
“E
tuo
zio vi compare?”.
“Oh
sì.
Lui decisamente sì”.
“Giovane…
quindi quando sei nato?”.
“Nel
718”.
“Hai
mille e trecento anni?!”.
“Tra
poco, in effetti. A dicembre".
“Sarebbe
per me un vero piacere prepararti qualcosa di speciale. Un dolce o
qualcos'altro. Per sdebitarmi del fastidio che ho procurato".
“Guarda
che non serve. Non voglio per davvero la tua anima".
“Fa
niente. Intanto, te lo prometto, lascerò molti
più spazi a te ed Ary. È giusto
che stiate assieme, da soli. Sono una persona adulta, potete fare
quello che
volete! Non mi vergogno e nemmeno mi scandalizzo. Anzi… sono
felice che Ary
abbia trovato un nuovo amore".
“Ok…”
Keros,
perplesso, continuò a mangiare biscotti.
“Ti
va di
andare in città con me?” propose lei
“Dobbiamo fare la spesa e poi vorrei fare
un giro per i negozi. Ary si è raccomandato di assicurarmi
che tu abbia degli
abiti caldi, ora che arriva il freddo".
“Va
bene…”.
“Voglio
davvero andare d'accordo con te. Ok? Quindi, se c'è qualcosa
che ti
infastidisce, dimmelo subito".
“Mi
infastidisce che tu ti sforzi di fare le cose. Se non ti va, fai a
meno".
“Io
non
vedo l'ora di andare a fare shopping con te".
“Sei
una
di quelle che non vedeva l'ora di avere un amico gay, vero?”.
Leonore
rise. Keros scosse la testa, divertito. Che strambi erano gli umani!
“Andiamo"
si alzò il principe, finita la colazione “Guido
io".
“Hai
la
patente?”
“Ho
tutto
quello che vuoi!”.
Il
mezzodemone aveva appena acquistato un nuovo cappotto. Con i soldi che
chiedeva
a Mefistofele, in cambio delle serate in cui si esibiva, si era tolto
qualche
sfizio. Si osservava allo specchio con un mezzo sorriso.
“Ti
sta
molto bene" si complimentò Leonore, che stava per provare
dei jeans.
“Grazie…”.
Keros
amava ricevere complimenti. Seguì l'umana in una serie di
altri negozi del
centro commerciale, sentendosi effettivamente molto più
rilassato. La vetrina
di una gioielleria attirò poi la sua attenzione. Un paio di
orecchini con
pendente a mezzaluna brillavano in vetrina.
“Sono
bellissimi!” esclamò l'umana “Anche se
un po' cari…”.
“Ed
il
problema dove sarebbe?” parlò una voce.
“Ma
per
caso ti piace pedinarmi?” sbottò Keros,
intravedendo il riflesso di Lucifero sulla
vetrina.
“Un
pochino. È stato bello vedervi fare shopping, con le ragazze
che si girano a
guardarti il culo quando passi…”.
“Lo
fanno
davvero?!”.
“Te
ne
stupisci? Ad ogni modo, se ti piacciono, posso comprarteli io quegli
orecchini.
È da un po' che non ti vizio. Che ne dici?”
“Io…”.
“È
deciso. E per la bella Leonora? C'è qualcosa che ti
piace?”.
“Non
saprei…” balbettò lei, mentre entravano
in negozio.
Keros
scostò un ciuffo di capelli, provando gli orecchini.
“Le
tue
orecchie sono normali adesso" ridacchiò la mortale.
“In
che
senso…?” si intromise Lucifero, cercando qualcosa
di bello per Leonore.
“Lo
sa
che siamo demoni" sussurrò il principe.
“Come
sarebbe?!”.
“Lo
ha
scoperto. Lunga storia".
“Ma
non è
un problema" rise lei “Insomma… è
strano. Non mi interessa. Quando ti ho
conosciuto, stavo piangendo. Camminavo per strada e piangevo.
Nessun'altra
persona si è avvicinata per tentare di capire se poteva fare
qualcosa per me.
Perciò… demone o no, con voi mi diverto!
Poi… ci sarà da discutere sulla
faccenda della mia anima…”.
“Che
meravigliosa fanciulla” ghignò Lucifero, donandole
un bracciale “Ora che ne
dite se vi offro della cioccolata con panna?”.
“Sembra
che abbiate passato una bella giornata” sorrise Ary quella
sera.
“Sì!”
sorrise Leonore “Ma ne parliamo domani. Ora devo
uscire”.
“Appuntamento
galante?” ipotizzò il mortale.
“Circa…”.
Fu
Lucifero l'accompagnatore di Leonore e venne a prenderla con la
macchina, in un
abito più elegante del solito.
“Wow…”
mormorò Keros “Lui sì che sa come farsi
bello…”.
“Siete
pronta, madame?” chiamò il demone, ovviamente in
aspetto umano, ed i due
svanirono lungo il sentiero.
“Quindi…
questa sera siamo solo io e te?” notò Ary,
voltandosi verso Keros.
“A
quanto
pare…”.
“Cosa
hai
comprato di bello?”.
“Pensavo
di mostrartelo più tardi. Ho anche un regalo per
te…”.
“Davvero?
Cos'è?”.
“Te
lo
mostro solo se mi prometti di indossare solo il mio regalo per le
prossime… due
ore!”.
“Ok…
ci
sto. Cos'è?”.
“Una
cravatta! Ed adesso fila a letto. E spogliati".
“Solo
se
ti spogli anche tu".
“Sarò
già
nudo prima di arrivare alla fine delle scale, amor mio!”.
Ciao
a tutti! Tenterò di aggiornare di nuovo
entro il week-end, perché poi sarò senza pc per
una decina di giorni. Se ce la
faccio, ci sentiamo presto. In caso contrario… ci si sente a
settembre. Un anno
più vecchi (è quasi il mio compleanno) :p ciao!