Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: PONYORULES    02/09/2018    1 recensioni
« Facciamo cinquecento grammi? ».
« No, stavolta non funzionerà ».
« Ok, cinquecento grammi di mandorle e duecento di fichi secchi » continua imperterrito.
Taehyung lo spinge via, usando l'unica mano libera. Nonostante ci sia poco spazio, per un attimo vede sparire la testa dell'amico mischiarsi alla folla che sta aspettando pazientemente la metro.
« Ti ripeto che non serve a farmi cambiare idea ».
« .. e una bottiglia da tre litri di succo al kiwi » conclude JungKook, mentre entra con fare distratto nel vagone. L'amico lo affianca, si siedono accanto e per dieci minuti non si parlano tra loro.
Potrebbero essere scambiati per perfetti sconosciuti, anche se con divise uguali continuano a sostenere ognuno il proprio cipiglio. Si guardano attorno: l'uno fissa la mappa delle linee metropolitane, l'altro conta le fermate che mancano, controlla di non aver sbagliato come è solito fare anche se scende alla stessa da che ne ha memoria.
« Due ».
« Mh? ».
« Hai capito benissimo ».
« No, affatto » sul viso del più giovane si apre un sorriso accattivante. « Due cosa? ».
« Due bottiglie, sei litri in totale » ora è il più grande a sorridere. « Prendere o lasciare ».
[Pairing: YoonKook/TaeJin] [Cameo: Block B, Apink]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The X Place
Counting X


« Non è così semplice » continua a ripetere Jimin, passandosi nervosamente la mano sul viso. E' un gesto che fa ad intervalli regolari, seguiti da uno sbuffo e da un gemito di frustrazione.
Stanno cercando di trovare una soluzione assieme ma per quanto si sforzino, non riescono a trovarne una decente.
Jungkook, infine, dopo tanto rimuginare, posa gli occhi sull'ospite inatteso, cercando un contatto visivo. « So che ti sembrerà una pessima idea, ma dobbiamo mettere al corrente gli altri. Manda un messaggio sul gruppo che abbiamo su KakaoTalk, diamoci appuntamento per stasera » si infila le mani in tasca, visibilmente scosso. « Penseremo a cosa fare insieme ».
Taehyung, rimasto muto fino a quel momento, si riscuote dal torpore e comincia ad agitarsi.
« Aspettate, tutti e due » comincia, alzandosi in piedi. « Non sappiamo come potrebbero reagire Yoongi e Seokjin alla notizia ».
« Intendi dire per quanto riguarda.. » Jimin non sa come continuare, come se le parole non riuscissero ad uscire dalla sua bocca. « Insomma, tutto ciò che riguarda le mie origini, la mia famiglia. Loro sanno già tutto, quindi non dovresti preoccuparti per questo ».
« Ok, va bene. Ma tolta questa preoccupazione, non avete timore che la situazione possa peggiorare? Non abbiamo ancora l'assoluta certezza che andrà a finire male, che Yoongi vada incontro a sfratto certo. Cerchiamo di mantenere la calma e concentriamoci su ciò che conta realmente: riprenderci il nostro amico » sospira. « Sono stato il primo a gonfiare il petto e a fare il gradasso qualche minuto fa, è vero. Però non possiamo reagire d'impulso ».
« Conosco ogni ingresso, ogni centimetro della casa di Hoseok, se è quello che mi stai chiedendo » dice concitato l'altro. « Saprei farlo uscire da lì ».
« Questa era iniziata come una semplice conversazione, ragazzi » risponde il più giovane dei tre. « E si è improvvisamente trasformata in una missione di salvataggio ».

Min Yoongi non si può definire una persona impaziente. O avventata.
Insomma, a volte si innervosisce o si mette fretta a finire di fare qualcosa che non gli piace. Perché crede, in qualche modo, che se conclude la cosa prima essa non si possa ripresentare.
Ad esempio odia fare un giro all'alimentari di sera. Non gli piace uscire per comprare il frutto delle continue dimenticanze di suo padre; la maggior parte delle volte si scorda le uova o il peperoncino in polvere, alimenti che in casa consumano di frequente. Nella sua testa, per come è fatto, se suo padre gli assicura di occuparsi della spesa si aspetta che quest'ultimo non scordi sistematicamente la lista attaccata al frigo; o che si scordi le buste di plastica rigida sulla mensola accanto alla porta di ingresso; oppure che esca in ciabatte, lasciando le sue scarpe da ginnastica sul pianerottolo, sempre troppo pulite e troppo poco usate.
Spera che possa arrivare il giorno in cui suo padre possa cominciare una cosa e concluderla, perché sa che ne è capace: lo ha cresciuto lui, lo ha educato e lo ha aiutato per tutti gli anni di scuola a fare i compiti. E' una persona molto brillante e che in giovinezza ha pensato a costruirsi non solo una famiglia ma anche una bella carriera, come gli ricorda a volte nei momenti di confidenze serali: il suo lavoro gli piaceva molto, talmente tanto che ha rischiato il tutto per tutto.
Fare il giornalista, gli dice sempre, non è mai stato semplice anche se molto soddisfacente. Alla continua ricerca dello scoop, alla continua corsa contro alla deadline giornaliera.
Ma più gli articoli da presentare crescevano, più suo padre si andava spegnendo. Non poteva dormire, né aveva tempo di sedersi a tavola a mangiare; il tempo da dedicare alla sfera sociale era come svanito e, dopo tre anni, il suo cuore da cinquantenne non aveva retto e si era quasi spaccato a metà.
« Manca qualcos'altro? » una voce familiare in lontananza gli arriva ovattata alle orecchie, mentre il turbine dei suoi pensieri galoppa veloce, come a volere uscire.
Il lavoro ha rischiato di portargli via suo padre, che ha deciso di investire parte dei suoi risparmi per offrirgli un futuro senza pretese né occasioni, ma un impiego che si è scelto e a cui non deve rendere conto a nessuno.
Perciò sì, Yoongi non tollera proprio passare il suo tempo dentro ad un supermercato, a comprare ciò che si è scordato suo padre a causa di una lista dimenticata, ma sa anche che potrebbe andargli molto peggio.
« E' tutto a posto? » si riscuote quando torna a sentire la voce di Jin, che gli mette una mano sulla spalla. « Non stai bene? ».
« No, tranquillo, è tutto a posto. Stavo solo riflettendo su un paio di cose ».
« C'è qualcosa che ti preoccupa, vero? Ultimamente parli di più ».
« Questo dovrebbe farmi aggrottare la fronte e spronarmi a chiederti: come mai stai dicendo il contrario di quello che succede normalmente? » il ragazzo dai tratti dolci mette due porri nel carrello. « E invece non sprecherò le mie energie a farlo, perché tanto me lo dirai sicuramente tu ».
« Vedi, ho proprio notato questa cosa: che quando diventi nervoso o hai dei timori, ecco che diventi più loquace » risponde Jin, come ignorando ciò che gli è stato detto poco prima. « Non dovrei essere io quello misterioso, spavaldo, impavido e chiacchierone? Non so, fa molto sexy questa ambivalenza ».
« Che a tratti pare psicosi, ma chi sono io per giudicare ».
« Sopratutto: non dovevamo comprare soltanto le uova e qualche foglia di lattuga? ».
« Certo ».
« Allora puoi spiegarmi perché stai riempiendo il carrello? ».
« Così la spesa durerà di più e passeranno almeno una ventina di giorni prima che debba tornarci in questa fascia oraria e in compagnia di un narcisista ».
Jin si volta e lo fulmina con lo sguardo. Sembra offeso. « Io sono molto peggio, fidati ».

« Sono a casa » esclama Chanyeol mentre si toglie le scarpe eleganti e le allinea accanto a quelle del suo fidanzato. Posa la ventiquattrore sul gradino di legno dell'ingresso e con l'altra mano comincia ad allentarsi il nodo della cravatta.
Non ricevendo risposta entra nel modesto appartamento che condivide con Baekhyun, alla ricerca di quest'ultimo. Lo trova nel terrazzino della camera da letto, appoggiato al balcone mentre annuisce. Chanyeol lo chiama un'altra volta prima di capire che sta parlando al telefono. Per non spaventarlo, allora, palesa la sua presenza bussando sulla porta della camera e lo vede rizzarsi sull'attenti, come se fosse ancora nei militari.
Mentre si gira ha già il sorriso sulle labbra, quello che l'ha fatto innamorare subito di lui, ed alza un pollice in segno di buone nuove. Difatti, dopo qualche secondo, gli sillaba: nuovo lavoro in arrivo.
Pare felicissimo ma mantiene un certo decoro mentre continua quella che pare essere un colloquio telefonico. Per evitare di disturbarlo lo lascia alla sua chiamata e si direziona verso la cucina, cominciando ad apparecchiare la tavola e a servire la cena precedentemente preparata. Per l'occasione, Chanyeol fruga nel frigorifero fino a stringere fra le mani una bottiglia di spumante, regalo dei suoi genitori per il ritorno a casa.
Ormai è passato quasi un anno da quando sono di nuovo a Seoul, rimugina, mentre afferra il cavatappi e comincia a togliere la carta che avvolge il collo della bottiglia.
Sta per stappare ma viene bloccato da Baekhyun, che lo prende all'altezza delle spalle e lo fa girare su se stesso.
« Ho voglia di festeggiare ».
« Devi raccontarmi tutto, aspetta giusto un attimo che apro la bottiglia ».
« Ho voglia di festeggiare in un altro modo » gli comunica il ragazzo, mentre gli fa un occhiolino.
Park Chanyeol si trova sdraiato sul letto e completamente nudo prima ancora che possa rimettere il cavatappi nel cassetto delle posate.



 



Finalmente sono tornata! Capisco l'attesa e capisco benissimo anche la vostra delusione: dopo quasi un anno ho la decenza di aggiornare. 
Prima di tutto devo chiedervi scusa, carissimi lettori: questi ultimi 12 mesi sono stati cruciali per la mia vita, sia sentimentale che lavorativa, comportando sicuramente cambiamenti in molti equilibri, personali e non.
Dopo aver detto cose che possono dire tutto come voler dire niente, spero che qualcuno di voi mi lasci un commento con il suo punto di vista. Mi mancate!
Ponyo

 
  
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