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Autore: Violetta_    04/09/2018    1 recensioni
Sequel di "Gelosia fraterna -Entropia-"
Dopo aver quasi celebrato un matrimonio-disastro, dopo aver evitato una guerra, dopo aver scoperto le dolci metà dei rispettivi fratelli, il trio Sabaku adesso dovrà adattarsi alla sua nuova vita... di nuovo.
E non saranno i soli.
***
Gli ultimi capitoli saranno composti da una raccolta di one-shot/ flashfic in modo da tornare alla situazione di equilibrio della prima ff della trilogia.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Happiness












Suna. Un caldo pomeriggio estivo.
Due ragazzi erano sdraiati sul letto godendosi il silenzio e l'aria fresca che la stanza scavata nella roccia offriva, una vera manna per due abitanti del deserto.

Kankuro era stato il primo ad andare in camera aveva chiuso gli occhi con l'umore tendente al grigio.




Quattro volte.

Le aveva fatto la proposta quattro volte.

Era umiliante cavolo!




Ormai ci aveva rinunciato capendo che Sumire era assolutamente, cocciutamente, contraria al matrimonio.

Vestiti, preparativi, cerimonie ... Non facevano per lei.


Era fermamente convinta che due persone dovessero stare insieme solo per loro volontà senza vincoli di anelli e contratti.
Era stata già dura convincerla a quella convivenza. Non avrebbe ottenuto di più.





*




Sumire era entrata in camera qualche minuto dopo cercando di mettere pace.

Si era sdraiata accanto a lui e adesso era poggiata con le testa sul suo petto.

Gli stava pigramente sfiorando l'addome con le dita seguendo le linee dei muscoli ben definiti nonostante fossero rilassati.
La pelle era liscia e morbida a parte qualche piccola cicatrice.
Risalì sino alla base del collo dove gli diede un dolce bacio, in quel momento Kankuro inspirò e girò il viso verso di lei.

Stava dormendo.

Era senza trucco, senza cappuccio, in effetti era completamente nudo a parte i boxer e un leggero lenzuolo stropicciato addosso.
Il suo respiro era così calmo e rilassato.

Sumire si sentiva molto fortunata a vederlo così: il meraviglioso ragazzo che era, e non il marionettista o il freddo calcolatore.

Non riuscì a resistere e gli diede un leggero bacio sulle labbra, poi tornò ad accarezzagli lentamente il petto.

Si rendeva conto di essere una fidanzata orrenda.
Prima di tutto era isterica, soprattutto se le si mettevano a dura prova i nervi.
Poi era iperattiva, testarda e si scordava sempre delle date importanti. Sempre.

Si dimenticava degli anniversari, dei compleanni, delle feste. Alle volte si dimenticava persino degli appuntamenti.

Una volta aveva lasciato il povero Kankuro per due ore sotto il sole cocente in pieno deserto mentre lei era intenta a fare il bagno.

Forse il suo difetto peggiore però era il non riuscire a tenere a freno la lingua, o gli artigli, di fronte a suo fratello.

Non che odiasse Gaara eh, odiare è una parola grossa.

Solo che detestava il suo atteggiamento sempre serioso, il suo non voler mai uscire a divertirsi come un ragazzo normale, il suo non sorridere se no una volta l'anno e soprattutto non riusciva ad accettare che un ragazzo come lui, che era riuscito a risollevarsi dopo un'infanzia terrificante, non riuscisse a trovare le palle di fare un gesto romantico nei confronti di sua sorella Matsuri.

Ammirava l'integrità e la forza di volontà del Kazekage, la leggenda narra che gli voleva addirittura un gran bene, per questo detestava quel suo atteggiamento così intimidito nella sfera privata.
Se avesse potuto sfidarlo probabilmente gli avrebbe manomesso i connotati.

Era per questo che apprezzava l'infinita pazienza del suo ragazzo.

Se Gaara le faceva girare i nervi più del dovuto lui era pronto a poggiarle una mano sulla spalla, bastava solo quello, e lei si calmava.
Se finiva i biscotti con le gocce di cioccolato, segreta perversione del Kazekage, Kankuro correva a ricomprarli subito.
O se era nervosa lui le preparava una cioccolata calda.

Nonostante i difetti, i tentativi di picchiare il suo fratellino, nonostante i suoi momenti di follia, Kankuro la amava così com'era.

In quell'istante il marionettista sorrise mormorando qualcosa nel sonno e si girò abbracciandola.

Sumire sorrise.



Non avrebbe potuto desiderare di meglio.
   
 
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