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Autore: Inu_Ran    12/09/2018    0 recensioni
“Se non ti diamo una lezione, non imparerai mai.” Envy prese la testa dell’armatura semi distrutta che teneva sotto i suoi piedi e la buttò vicino all’alchimista d’acciaio.
Come reagirebbe Ed alla dipartita del fratello? Un analisi della sua reazione passando per le 5 fasi del lutto.
1. Negazione
2. Rabbia
3. Contrattazione
4. Depressione
5. Accettazione
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Winry Rockbell | Coppie: Edward/Winry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Depressione

Alphonse Elric era morto e con lui Edward. Se qualcuno l’avesse visto da fuori avrebbe detto che il biondo non era altro che un corpo senza anima. Stava tutto il giorno a letto e si alzava solo per andare a mangiare o in bagno. Si stava lasciando andare. Tutto per lui era diventato indifferente come se nulla potesse interessargli. Passava le sue giornate sdraiato ad osservare la sua stanza come se fosse l’attrazione più bella al mondo. Si era isolato da tutto e tutti. Solo con Winry parlava ma solamente quando veniva interpellato
“Sono a casa.” Winry entrò nella sua stanza per avvisarlo di essere tornata. Ed si girò a fissarla. Durò pochi secondi e dopodiché torno a guardare il soffitto. La ragazza non si meravigliò di quel gesto ed uscì lasciandolo solo. La bionda era riuscita a convincere il colonello che lei sarebbe stata accanto ad Ed e che l’avrebbe aiutato in questo terribile momento. Avevano preso una casa in un paesino vicino Central City. Rimanere in quella città avrebbe riportato alla mente del ragazzo troppi ricordi e lo stesso valeva per Resembool. Era passato un mese da quando vivevano lì e per quanto Winry fosse stata accanto a lui, avesse provato a consolarlo, lui non era migliorato. Ogni giorno sembrava peggiorare. Si mise in cucina a preparare il pranzo e pensò cosa poter raccontare ad Ed nella speranza che oggi partecipasse, che provasse ad essere interessato a qualcosa. Dopo una mezz’oretta il tutto fu pronto. Aveva cucinato il riso, il pesce e della tempura. 
“Ed è pronto.” Non ricevette risposta ma sentì il rumore di passi. Lui entrò e si sedette, senza degnare di uno sguardo la cuoca. Incominciò a mangiare senza aspettare.
“Sai oggi c’era una confusione per strada. Stasera ci sarà la festa del paese che ne dici se ci andiamo. Sono curiosa di vedere com’è. Sicuramente ci saranno tantissime cose da mangiare e poi anche i giocolieri. Ma ci pensi? Deve essere bella e poi non ti ho detto la parte più bella…” Cercò di conversare.
“Non mi interessa. Io non verrò.” La sua voce fredda e distaccata interruppe Winry la quale però non si arrese.
“Ma ascolta fino alla fine magari potrebbe interessarti.”
“Ho detto di no.” 
“Ma dai, ci divertiremo…” Lei continuò imperterrita, voleva e doveva farlo uscire da quel circolo di autodistruzione che si era creato. “Fuori c’è un mondo da scoprire e tu sei chiuso in queste quattro mura da troppo tempo.” Ed fece di no con la testa ma lei lo ignorò e continuò.” Ma pensa quante cose potremmo fare e poi…”
Edward sbatté le mani sul tavolo interrompendo la bionda. 
“Smettila.” Le urlò in faccia. “Sei forse stupida? Lui non c’è. Non mi interessa nulla della tua stupida festa, del mondo fuori. Non capisci quello che è successo?” Le sue parole furono dure, crudeli. Edward riversò la sua frustrazione in quelle semplici parole. Eppure a Winry fecero più male di un pugno nello stomaco. Lei non capiva? Lei? Aveva smesso di vivere per lui. Non usciva di casa per stargli accanto. Da quando aveva provato a fare la trasmutazione umana, lei viveva nella costante paura che potesse rifarlo. Usciva solo per fare la spesa e cercava ogni volta di essere sempre più veloce. Non importava se impiegava un’ora, mezz’ora o cinque minuti, l’ansia le stringeva lo stomaco, la paura le toglieva il respiro. Solo quando stava a casa e vedeva Ed tornava a respirare. Eppure, tutto quello che per lui aveva fatto era stato stupido. Per lui, Winry rimaneva la stupida ragazzina a cui non si poteva confidare nulla, che non capiva niente. Ma adesso era stanca. 
“Anche io sto soffrendo come te. Lui era un fratello per me. Anche io amavo Alphonse esattamente come te. Io non ti sto chiedendo di dimenticarlo, ti sto chiedendo di provare ad andare avanti. Ma tu hai deciso di rinchiuderti e di escluderti dal mondo. Ho cercato di aiutarti. Per te, ho smesso di vivere. Per te farei di tutto ma sembra che tu non riesca a vederlo. Ma adesso basta. Edward Elric, hai deciso di vivere così? Bene, ma io me ne vado.” 
Si alzò e si incamminò verso la sua stanza lasciandosi dietro il ragazzo. Però non ebbe il tempo di fare due passi che due forti braccia l’avvolsero. Sentì il respiro caldo di Edward sul suo collo. 
“Ti prego non andartene.” 
“Non andare via” lo ripeté più volte, spaventato che anche lei potesse scomparire come suo fratello. Winry sentì la spalla bagnata e comprese che Ed stava piangendo. Fu un pianto silenzioso come a nascondersi dalla ragazza. Lei si girò per fissarlo negli occhi dorati. E lo vide con le gote bagnate dalle lacrime, gli occhi gonfi e rossi. Gli accarezzò la guancia per fargli capire che lei era li con lui.
“Alphonse è morto.” Lo disse per la prima volta e fu come liberare tutto il suo dolore. Ne seguì un urlo. Si accasciò a terra ed incominciò a dare pugni al pavimento. Non importava se il sangue scorreva. Non importava se le mani dolevano. Il dolore era troppo forte. Quello stesso dolore che aveva nascosto dentro di sé. Ma quando aveva visto Winry allontanarsi da lui, la sua corazza d’indifferenza era caduta come se fosse un debole castello di carta.
Urlava, urlava sempre più forte. E più urlava, più forte sbatteva le nocche nel freddo pavimento. A quella visione il cuore di Winry smise di battere. Calde lacrime le deturparono le nivee gote. Si abbassò e prese il viso del ragazzo tra le sue mani.
“Edward guardami.” Lui smise di fare qualsiasi cosa ed incatenò il suo sguardo a quello della ragazza. Il respiro, da prima veloce, si regolarizzò. Mentre le lacrime scivolano inesorabilmente sulla sua pelle.
“Io sono qui. Non vado da nessuna parte. Supereremo anche questo come abbiamo sempre fatto. Lo faremo insieme perché io non mi muovo da qui.” Prese un profondo respiro. “Non ti abbandonerò mai.”
Lo strinse forte a sé e lasciò che lui sfogasse tutto il suo dolore. Edward Elric stava tornando da lei.
  
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