Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: quizasvivamosefp    13/09/2018    1 recensioni
"Blaine alzò, come al solito, lo sguardo quando la campanella alla porta suonò.
Lo fece perché era il suo lavoro salutare ogni singola persona che entrava in negozio.
Lo fece anche perché , praticamente, era l’unica volta al giorno in cui interagiva con la gente per qualcosa che non riguardasse l’università.
Blaine sapeva di essere solo....."
"...Ma quando Blaine alzò lo sguardo questa volta, scoprì che respirare era qualcosa che non riusciva a fare...."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una piccolo festa in giardino in una bella giornata di sole autunnale e quando Blaine arrivò , con la chitarra in mano , Kurt si affrettò a salutarlo e lo presentò a tutti: a suo padre, la sua matrigna, e molti dei suoi amici, ed anche alcuni suoi insegnanti del liceo, e Blaine cercò di fare attenzione per ricordare il nome di ognuno di loro.

“Devo aiutare con un paio di cose… torno subito” gli disse Kurt, e Blaine poteva dire che Kurt stava scorrazzando avanti ed indietro , probabilmente aveva organizzato tutto lui ed ora si stava assicurando che tutto filasse liscio.

Kurt prese la chitarra dalle mani di Blaine e la portò in casa, lasciando solo Blaine che si sentì quasi nudo e senza un appiglio.

Blaine si mise in disparte , sentendosi fuori posto, e poi Stephen lo vide e lo salutò con la manina.

Il bimbo stava giocando con un’adorabile bimba dai capelli ricci e biondi che sembrava avere 7 o 8 anni, e poi Blaine vide un altro paio di bambini, uno con dei capelli rossi molto ben evidenti.

Uno degli amici di Kurt vide Blaine li da solo , Noah, se ricordava bene, che lo chiamò dal gruppo che si era formato sotto un albero in un angolo del giardino.

“Vieni… unisciti a noi… gli amici di Kurt sono nostri amici” disse Noah e Blaine si sentì un po’ più a suo agio.

“Beth è stata assolutamente un incubo stamattina” raccontò Quinn al resto del gruppo, riprendendo la conversazione che stavano avendo prima che Blaine si unisse a loro, “ non voleva alzarsi dal letto o farsi il bagno, e poi non sono riuscita a farle mangiare nulla… ho scoperto che non voleva venire alla festa”.

“Quale bambino non vuole andare ad una festa di compleanno?” aggiunse Noah.

“Vero? È davvero molto strano… ma penso che lei è più grande degli altri bambini e questo potrebbe non essere così divertente per lei”

“Scusami… Blaine giusto?” una piccola brunetta li interruppe, “ Sono Rachel Berry la mamma di Stephen , e la padrona di casa che ha organizzato questo bizzarro raduno … sono felice che sei riuscito ad unirti a noi”

“Grazie per avermi invitato” disse Blaine.

“Kurt mi ha detto che sei un musicista e poi ho visto che hai portato con te la chitarra”.

“Oh si… scusa.. avevo semplicemente pensato che forse potevo suonare qualcosa per i bambini”

“Non scusarti, penso sia un’eccellente idea!” Rachel sorrise , afferrò il braccio di Blaine e lo strinse gentilmente prima di ritirare la mano, “ quando si tratta di musica e di esibizioni , sei sicuramente in ottima compagnia”

“Sono tornato” disse Kurt, avvicinandosi a Rachel, “ mi dispiace per questo… dovevo assicurarmi che i cupcake fossero tutti glassati e pronti per essere serviti”

Rachel avvolse le braccia attorno ad un braccio di Kurt, fece scivolare la mano nella sua ed appoggiò la testa sulla sua spalla e Blaine sentì lo stomaco contorcersi per il disagio a quella dimostrazione d’affetto.

Quella era la madre di Stephen, la donna di cui Kurt parla molto, e Blaine cominciò davvero a vedere la somiglianza.

Guardò Rachel e Kurt e vide quanto vicini fossero e si sentì di nuovo confuso e leggermente nauseato.

E fu li che capì di non sapere praticamente nulla di Kurt e del suo passato, sa solo dove è andato a scuola ed dove lavora attualmente.

Era quasi sicuro che Kurt fosse gay e che avesse flirtato con lui, ma ora non era più sicuro di nulla.

Ora Blaine pensa che forse questo non era nemmeno un appuntamento.

Forse Kurt era stato solo amichevole quando lo aveva invitato.

Poi pensò che forse Kurt fosse bisessuale.

Non c’era nessun anello al suo dito né su quello di Rachel, così Blaine nutre la speranza che Kurt sia stato una volta con Rachel, hanno fatto un figlio e poi si sono lasciati o forse non si sono mai sposati.

Non è una cosa inusuale.

E forse si sta solo arrampicando sugli specchi, ma Blaine davvero spera che sia questo il caso.

Poi ancora, c’era la possibilità che Rachel fosse una surrogata , la madre biologica del figlio di Kurt da una passata relazione e Blaine davvero non sapeva come sentirsi su questo.

L’immaginazione di Blaine era ormai fuori controllo quando Kurt catturò la sua attenzione. 

“È il momento della torta e dei regali.. vuoi unirti a me, Blaine?” Kurt gli offrì il braccio e Blaine si sentì combattuto, fissandolo con aria assente mentre prendeva in considerazione il significato del gesto.

Alla fine prese il suo braccio, facendo scivolare il suo attorno a quello di Kurt, e si avviarono dov’erano seduti i bambini.

“Allora… Stephen…” iniziò Blaine ma Kurt lo interruppe.

"Sondheim e Schwartz*… non è riuscita a sceglierne uno in particolare.”

“Aspetta… cosa?”

“Oh dio… pensavo stessi per chiedermi per quale motivo avesse quel nome… mi dispiace tanto per averlo pensato… immagino di avere il teatro musicale sempre in testa… cosa stavi per chiedermi?”

“Nulla… era questo quello che volevo sapere” mentì Blaine, realizzando che Kurt aveva anche Rachel sempre in mente, non mancando di menzionarla ancora una volta.

Kurt gli lanciò uno sguardo dubbioso e poi riportò la sua attenzione ai bambini.

Blaine si unì quando cantarono Buon Compleanno, ma quello che provava era il contrario di essere felici a quel compleanno e cominciò a rimpiangere di essere venuto in primo luogo.

Stephen stava mangiando il suo cupcake e Blaine notò che stava indossando uno dei completini che aveva aiutato Kurt a scegliere e che, in quel momento, stava diventando davvero sporca, macchiandosi di glassa la parte davanti della maglietta.

“Non è certamente come suo padre” commentò Blaine.

Kurt sbuffò come se stesse cercando di trattenere una risata e poi si voltò a guardare Blaine.

“Scusa?”

“Non è come te… sai… il modo in cui tratti i tuoi vestiti... sei sempre così raffinato e composto , quindi avevo pensato che lui non è… lascia stare” Blaine voleva solo fare una battuta con il suo commento, ma Kurt non stava reagendo come si era aspettato.

Questa volta Kurt scoppiò a ridere, scuotendo la testa mentre cercava di riprendere fiato.

“Woah…Blaine, Stephen non è mio figlio… hai pensato… aspetta… davvero hai pensato che Stephen fosse mio figlio per tutto il tempo?”

“Beh… una specie? Si… l’ho pensato” ammise Blaine, sentendosi arrossire ed abbassò la testa imbarazzato.

 “Rachel è meravigliosa e tutto , ma ti assicuro che questo accoppiamento non potrebbe mai funzionare… sono gay, Blaine, e Rachel ha troppi estrogeni per  far eccitare le mie parti basse… oltre altre cose che ci rendono completamente incompatibili”

“Oh” disse Blaine, iniziando anche lui a ridere e si sentì sollevato, “è solo che , beh, voi due siete così uniti , e sembra che tu sia sempre con Stephen e ti prendi cura di lui ”

“Hai ragione, lo faccio… vedo perché tutto questo può creare confusione… mi dispiace per questo… Stephen è mio nipote, non mio figlio… il fatto è che , suo padre, beh… vedi… non è più in giro”

“Oh , mi dispiace di sentirlo… chi lascerebbe un così bel bambino?”

Kurt rimase zitto per un momento.

“Non li ha lasciati… suo padre è morto” spiegò Kurt, “ era il mio fratellastro … non stavano insieme a quel tempo…Rachel gli ha tenuto nascosta la gravidanza, così non si sono mai riconciliati… e penso che questo la uccida ogni giorno... perché lo amava così tanto.

Gli volevo bene e mi preoccupo davvero di Rachel, così sono intervenuto.

È la ragione principale per cui sono tornato in Ohio, ma non voglio che Rachel lo sappia o che si senta in colpa per questo”

“Kurt… questo è… questo è davvero ammirevole” disse Blaine, commosso.

“Non sono un eroe… era solo la cosa giusta da fare. 

Mio padre e la mia matrigna gli vogliono un bene da morire e lo viziano, così ha abbastanza amore da tutti noi”.

Blaine e Kurt rimasero in silenzio per un po’ e Blaine cercò di processare tutte le novità, non sapendo cos’altro dire.

Ma Kurt sembrava stare bene e da quello che Blaine aveva visto ne erano usciti più forti nonostante la perdita.

Blaine provò molto più rispetto per Kurt, e voleva sapere, più di qualsiasi cosa, cosa stesse accadendo tra loro.

“Ascolta Kurt. Mi piaci … mi piace molto… ti prego , ho bisogno di sapere… mi hai invitato qui… doveva essere tipo un appuntamento? Voglio solo essere sicuro di tutto , perché non penso che siamo partiti col piede giusto”.

“Si” disse Kurt, sospirando pesantemente, “ doveva essere un appuntamento, e so che questa è una patetica scusa per un appuntamento… è solo che è passato un po’ di tempo dall’ultimo appuntamento e ho dimenticato come fare le cose correttamente.

Così ho deciso di invitarti ad una festa di compleanno di un bimbo di tre anni, perché è la prima cosa a cui sono riuscito a pensare e volevo passare del tempo con te in qualsiasi modo avessi potuto”.

“Ne sono lusingato, credimi… mi fa piacere che tu mi abbia invitato per qualcosa di così intimo con la tua famiglia e gli amici più cari, e non penso che sia patetico… non mi importa… e ammetto che in qualsiasi modo avessi potuto passare del tempo con te… se me lo avessi chiesto avrei detto di si…anche se mi avessi invitato all’ora della favola in biblioteca, ti avrei detto di si” disse Blaine , ridacchiando al pensiero.

“Dio… sei come un sogno che diventa realtà… Wow… l’ho davvero appena detto? Mi dispiace…solo non sai quanto sia difficile per me non lasciarmi sfuggire quanto bello tu sia e  quando ho scoperto che eri un musicista e che eri bravo con i bambini… il mio cuore stava quasi per esplodere.

E l’ho rifatto…

Ma Blaine, mi piaci davvero anche tu e visto che ho davvero fallito  tutta l’intera faccenda… che ne dici se ricominciamo?”

“Penso… mi piacerebbe… dobbiamo essere aperti ed onesti da qui e da ora “.

Kurt allungò la mano e Blaine la prese, anche se in realtà non le stavano stringendo; erano li uno davanti all’altro le mani strette tra loro.

“Ciao… mi chiamo Kurt Hummel. Mangio , dormo e respiro il teatro… non ho nessun figlio, sono totalmente gay e totalmente single e disponibile… penso che tu sia terribilmente affascinante e mi piacerebbe offrirti un caffè qualche volta”.

“Woow…um.. e come faccio?” scherzo Blaine passandosi una mano tra i capelli fino al collo, “ Sono Blaine Anderson, la musica scorre tra le mie vene, anche io sono single e molto solo, e mi piacerebbe molto prendere un caffè con un bellissimo sconosciuto dagli accattivanti occhi azzurri ed un sorriso che illumina una stanza… almeno, c’è molto più luce da quando è entrato nella mia vita”

“Cosa ne dici di oggi? Quando la festa è finita, possiamo andare al Lima Bean, se per te va bene”

“Va più che bene… sembra perfetto”.

L’attenzione di Blaine viene attirata da Stephen che trotterellava verso di loro e non poté trattenere una risata quando Stephen gli lanciò un sorriso al cioccolato.

“Hey Stephen, ti stai divertendo?” chiese Blaine, accovacciandosi un po’. 

Stephen annuì.

“ Mi sto divertendo molto… puoi giocare con me , Blaine?”

“Oh io…” la domanda del bimbo scaldò il cuore di Blaine; era la prima volta che non fosse troppo timido da parlare con lui.

Blaine guardò Kurt, una domanda negli occhi.

“Quindi… che ne dici della chitarra? Non puoi prenderci in giro così portandola senza suonarci nulla” disse Kurt, dando una leggera gomitata a Blaine.

“Certo… andiamo Stephen… ho un regalo per te… ma dobbiamo sederci così posso condividerlo con te” disse Blaine.

Stephen sussultò e spalancò gli occhi e la bocca.

“Altri regali” strillò.

“Si” disse Blaine ridendo, “ ti suonerò qualche canzone… ti piacerebbe?”

Stephen annuì vigorosamente ed avvolse la braccia attorno alla gamba di Blaine, stringendola in un abbraccio.

“Lasciami prendere la chitarra e poi andiamo a suonare”

“Sii”

Kurt guardò i due interagire ed il suo sorriso era così aperto e luminoso da fare quasi male.

Guardò Blaine con suo nipote e realizzò che Blaine sembrava adattarsi bene alla loro piccola e bizzarra famiglia, in modo così indescrivibile e perfetto.

Kurt non sapeva cosa riservasse il futuro o se la loro relazione potesse funzionare, ma sapeva che voleva continuare ad avere Blaine intorno fin quando possibile.





NOTE

Sondheim e Schwartz sono due compositori 

Ed anche questa è finita... tornerò presto con una nuova storia... ( e tante altre di altri autori)...

Froda/Simona

Ringrazio le persone che hanno commentato e farò sapere all'autrice che le sue storie piacciono anche a noi italiani!!! ^__^
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: quizasvivamosefp