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Autore: Siro    15/09/2018    1 recensioni
[Girls Und Panzer]
Il comandante Anchovy, amareggiata dalle sconfitte che il liceo Anzio continua a subire, dovrà confrontarsi con una delle scuole più prestigiose dell'emisfero occidentale. Una storia che cerca di omaggiare e raccontare superficialmente gli approcci tra due imperi decaduti della storia, sulle spalle di una manciata di ragazze che, sportivamente parlando, combattono su carri armati.
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4 – Impero


Anchovy rideva di gusto. L'esito della battaglia era ancora incerto, ma per il comandante di Anzio era una piccola vittoria. Le ragazze della Impero cercavano di spegnere gli incendi ai motori con dei piccoli estintori.
<< Augusta! Cosa hai da dirmi adesso, eh? Che è una pessima tattica? Ops. Forse perché stai usando dei carri armati del mio livello. Non fai tanto la gradassa con i soldi e i carri moderni ora. Qui, in queste terre si ottengono le cose solo combattendo! È questo è il modo in cui combatte Anzio! >> gridò Anchovy verso i carri in fiamme, per poi continuare a ridere come prima.
Un piccolo fischio e rumore tagliente si udì nell'aria. Poi Anchovy udì un piccolo tonfo e cadde quando vide il gladio di Augusta conficcarsi a terra a un metro da lei.
Osservò la sua immagine riflessa spaventata, e poi guardò da dove provenne. Augusta camminava tra i carri in fiamme in direzione di Anchovy, perdendo le piume dalla sua testa, soffiate dal vento assieme al suo mantello sbrindellato.
<< Apiua! >> gridò Augusta, osservando il comandante di Anzio con i suoi occhi accesi e il viso sporco di cenere, poi continuò << Nessun impero è mai rimasto in piedi sfruttando solo l'oro o solo il ferro. Un buon impero si mantiene con l'equilibrio delle due cose, e soprattutto se tutti sentono di farne parte... >>.
Anchovy si rialzò e le due si guardarono intensamente. Gli altri carri di Augusta arrivarono e iniziarono a far fuoco sui carri di Anchovy. Il comandante di Anzio non credeva ai suoi occhi. Le pareva quasi incredibile osservare il comandante avversario in piedi e più orgogliosa di prima della sua squadra.
<< E soprattutto, se tutti fanno il loro dovere >> continuò il comandante della Impero. Tre Semoventi 105/25 della Impero Universitatis fecero fuoco sui carri di Anzio, distruggendone un paio. Il Semovente e uno dei due carri veloci scesero in soccorso e distrussero uno dei tre, per poi disabilitarsi sotto il fuoco nemico. Il P40 e l'ultimo Semovente di Anzio distrussero un altro dei due carri. Infine rimase solo il P40 danneggiato, che poco prima di disabilitarsi, fece fuori l'ultimo Semovente 105. L'ultimo dei carri di Augusta arrivò e si fermò alle sue spalle. Era anch'esso un Carro Veloce, ma con un Solothurn S-18 adagiato sopra.
Il mitragliere, con poche armature addosso e gonna rossa, come tutte le altre ragazze della Impero, scese e aprì bocca << Augusta! Unità Equites a rapporto. Le unità Schermagliatori sono state disabilitate >>.
<< Augusta Apiua! Combatti! Perché oggi diventerai la mia erede! >> gridò Augusta, per poi infilarsi un elmo piumato rosso e salire sul suo carro al posto del cannoniere.
Anchovy tremò sentendosi chiamare in questa maniera, ma si voltò velocemente e salì sul carro assieme a Pepperoni.
<< Alea Iacta Est! >> concluse gridando, il comandante della Impero.

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I due carri si rincorrevano tra le colline del territorio Giapponese. Il primo colpo partì dal fucile anticarro di Augusta, mancando il bersaglio davanti a lei. Anche il secondo partì, sfiorando il carro questa volta. Anchovy e Pepperoni erano completamente terrorizzate, e scivolavano sui terreni umidi di quei campi.
<< Cosa dovremmo fare, sorellona? >> disse Pepperoni, voltando vorticosamente il carro per non farsi colpire alle spalle.
Altri tre spari furono eseguiti, e uno di questi forò l'abitacolo passando da un lato all'altro. Anchovy aprì un cofanetto e tirò fuori l'oggetto donato da Carpaccio.
<< Oddio. Cos'è? Sei matta!? >> disse stupefatta Pepperoni, osservando l'oggetto rosso. Era una granata anticarro Tipo L italiana. Assomigliava ad una Stielhandgranate ma aveva una forza di esplosione pari dalle otto alle ventisette granate comuni.
<< Non riesco a gettarla in movimento come siamo. Rischio di mancarla, dato che sicuramente se ne accorgerebbe poco prima che riesca a lanciarla... >> spiegò Anchovy, per poi continuare << Andiamo al ponticello del dirupo. Il suo fucile ha dieci colpi; quando sparerà l'ultimo imbocca il ponte e aspettiamo che lo attraversi, così sarà un bersaglio facile al termine di esso >>.
<< D'accordo, capo >> rispose Pepperoni, per poi dirigersi verso un campo di riso.
Il carro veloce sgattaiolava e scivolava tra le pozze e il terreno bagnato del campo, tant'è che Augusta sbagliò altri tre colpi.
<< D'accordo, inizia ad andarci >> disse il comandante di Anzio, per poi osservare il dirupo accanto a lei. Augusta sparò l'ultimo colpo e colpì nuovamente l'abitacolo, senza però ricavarne nulla.
<< Ci sta forando come l'Asiago, prendi il ponte! >> gridò Anchovy.
Il carro veloce salì ponte, ma un undicesimo colpo venne sparato dal fucile. Questa volta prese il cingolo destro, e il veicolo iniziò a roteare in modo vertiginoso su quello stretto ponte.
<< Dannazione, il caricatore tedesco! >> urlò Anchovy, aggrappandosi fortemente.
<< Stiamo per cadere! Stiamo per cadere! >> gridò Pepperoni.
Augusta osservò la scena, per poi guardare il suo pilota.
<< Muoviti. Accostale! >> le gridò.
Il carro del comandante della Impero accelerò e colse il carro di Anchovy inverso, tenendosi sulla destra.
<< Forza, tieniti a me! >> gridò Augusta ad Anchovy, e lei si abbracciò.
Il carro di Anchovy si muoveva al contrario, tenendo il cingolo destro nel vuoto e il cingolo sinistro in retromarcia.
<< Sei pronta, Apiua? Al termine del ponte non potrai andare da nessuna parte >> disse Augusta, stringendo la sua rivale a sé.
<< Stai vincendo, Augusta... vero? >> rispose Anchovy, guardandola negli occhi.
<< Come sempre, Tribuno. Comunque oggi mi hai sorpreso... >>.
Anchovy osservò il vuoto sotto di lei, e poi disse << E se... ti sorprendessi ancora di più? >>.
Augusta pensò alle parole pronunciate da Anchovy, e poi le rispose << Non ci provare >>.
<< Oh, certo. Stai a vedere >> concluse Anchovy, per poi staccarsi dalle braccia di Augusta e gettarsi all'indietro.
Il carro di Anzio perse l'equilibrio e cadde verso il basso. Gli occhi del comandante della Impero si accesero di rabbia alla vista del viso sorridente di Anchovy cadere con il carro verso il basso.
<< Inseguile! >> urlò Augusta e il pilota, indugiando, eseguì l'ordine.
I due carri erano in caduta. Il viso di Anchovy era nervoso alla vista della pazzia del comandante avversario. Augusta impugnò il suo fucile e lo puntò verso la sua rivale. Appena mirò, osservò una scritta a un metro di distanza su di un oggetto fluttuante muoversi verso di lei che recitava "Caesar". Augusta Pompeia sorrise di risposta.
Una forte esplosione oscurò il cielo che si poteva osservare dal di sotto del dirupo.
Anchovy ghignò fortemente ma la sua espressione cambiò drasticamente una volta ancora. Augusta era sospesa nell'aria, sporca di cenere e distaccata dal carro, con il fucile ancora integro che puntava verso loro. Sparò un colpo e colpì il motore del Carro Veloce, disabilitando la vettura in volo. Il carro cadde tra i rami di un albero, che spezzandosi, attutì la caduta del veicolo. Anzio era a terra.
<< Matta. Matta sei! >> disse Pepperoni, controllando se tutte e due fossero a posto.
Anchovy aveva un giramento di testa, e quando si riprese osservò un carro distrutto quasi completamente, incastrato tra delle rocce in alto a lei. La ragazza pilota, sporca di cenere, salutava le due ragazze di Anzio e tentava di indicare in una direzione lontana da lei.
Anchovy alzò lo sguardo, e i suoi occhi iniziarono a diventare lucidi.
<< No... Augusta! >> urlò, per poi catapultarsi fuori dal veicolo.
<< Questa volta è colpa mia. Mia ti dico, ne sono certa! >> gridò il comandante per poi dirigersi verso una figura.
Il corpo di Augusta giaceva inerme ai piedi del dirupo, a tratti sporco di sangue. Vi erano resti del fucile anticarro sparsi ovunque.
<< Augusta! Augusta! >> gridò Anchovy con le lacrime agli occhi, per poi giungere al corpo del suo rivale.
<< Augusta, svegliati, dimmi qualcosa! >> disse il comandante, strattonando il corpo del comandante della Impero.
Augusta aprì gli occhi, e con voce flebile disse << Non mi toccare. Credo che mi sia fratturata ovunque >>.
<< Augusta! Io...io... non sono pronta. Non lo sarò mai. Nessuno può esserlo. Solo tu, rialzati e comanda la tua squadra! >> gridò Anchovy, tenendo il viso del suo rivale tra le sue mani.
<< Apiua... ti prego, chiamami Alessandra. Ne ho davvero bisogno in questo momento >>.
<< Ale...Alessandra? Alessandra! >> gridò nuovamente.
<< Ok... e adesso non gridare... >>.
<< Alessandra... >>.
<< Sshhh... profumi come la mia terra natale. Di legna bruciata... >>.
<< Alessandra. Io... non voglio che te ne vai. Rimani con me, non chiudere gli occhi >>.
La sirena di un'ambulanza si percepì arrivare dietro di loro.
<< Eccoti accontentata... non devi più temere... >> rispose Augusta, accarezzando il volto di Anchovy, per poi chiudere gli occhi.
Il comandante della Impero venne presa e portata via con urgenza dal mezzo di soccorso. Arrivarono pure i vigili del fuoco, che aiutarono a far scendere la ragazza incastrata tra le rocce del dirupo. Anchovy fu accompagnata al padiglione di partenza, e tutte le ragazze si abbracciarono al comandante ed esultarono a suoni di "Duce!". Anchovy spiegò cosa accadde al dirupo sia alla sua squadra, sia alla Impero Universitatis. E tutte decisero insieme che la partita sarebbe terminata con un pareggio, data l'impossibilità di sapere con certezza in quale attimo il carro di Augusta potesse essersi disabilitato, se durante o dopo il termine dell'esplosione, e inoltre per un rispetto reciproco sulle tattiche e strategie utilizzate. Il praefectus Cornelia, che guidava la Centuria Pretoriana, si congratulò con Anchovy della partita, e informò che avrebbe preso il posto di Augusta fin quando non si sarebbe ripresa. I due comandanti si augurarono un futuro prosperoso.

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Le tre amiche di Anzio osservavano le stelle della notte dopo quella faticosa giornata. Erano stese e parlavano della partita per confrontarsi e conoscere tutti i dettagli.
<< E io ho detto "Ricotta, veloce!". È veramente lenta, Anchovy... per poco non riuscivo a distruggere l'ultimo Semovente >> disse Carpaccio.
<< Per non parlare di questa pazza... non avevo capito subito che era stata lei intenzionalmente a farci cascare giù... >> disse Pepperoni parlando di Anchovy, per poi continuare << Mi sono fatta veramente male >>.
<< Mi dispiace... pensa alla ragazza del carro di Augusta, che ha eseguito l'ordine col cuore in gola >> rispose Anchovy.
<< Augusta è più pazza di te. Poteva sperare che il nostro carro si disabilitasse con l'urto. E invece ha voluto chiudere la questione di persona >> disse Pepperoni.
<< A proposito. Mi hanno detto che sta bene. È tutta fasciata all'ospedale, ma è cosciente. È veramente resistente, non solo mentalmente... >> si intromise Carpaccio.
<< Forse dipende tutto da lì. È tutta una questione mentale... >> disse Pepperoni.
<< Non la chiameremmo "Domina Virtus" sennò >> concluse Anchovy, per poi osservare le facce sorprese delle due amiche, dopodiché tutte e tre si unirono ad una grande risata.
<< Comunque, dato che dopodomani dobbiamo combattere per aiutare Nishizumi, possiamo usare solo il nostro CV, è il meno danneggiato e più facile da riparare >> disse Carpaccio ricomponendosi.
<< Ci dobbiamo stare tutte e tre allora, perché io non mi voglio perdere lo scontro >> disse Pepperoni.
<< Rivaleggiare con Augusta. Aiutare Miho Nishizumi in difficoltà. Mi sento veramente orgogliosa della mia Anzio >> disse Anchovy.
<< Ti avevo detto che ti avrebbe fatto bene... >> rispose Carpaccio ponendo un sorriso.
<< Vi voglio bene, ragazze >> concluse il comandante per poi, infine, abbracciare le due amiche.

 
   
 
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