Capitolo 10
Detective
Conan contro Kid
La
magia della stanza senza entrate e senza uscite
Il
trenta dicembre, la
sera prima di Capodanno, c'era un gran fermento al centro di
Akihabara. Degli operai stavano lavorando su delle pareti di cemento
e un architetto discuteva con altri sul foglio del progetto.
Jirokichi
Suzuki era in compagnia della nipote Sonoko, dell'amica Ran e del
padre di quest'ultima, che non perdeva d'occhio il piccolo detective
che gironzolava per il cantiere. Il vecchio ricco non aveva badato a
spese per costruire quella camera di cemento intonacata di bianco:
all'interno c'era una rete di telecamere ad alta risoluzione e
nessuno sarebbe potuto sostare all'interno una volta chiusa l'ultima
parete. Il primo gennaio ne avrebbero demolito una e recuperato il
talismano di Carlo Magno.
Conan era certo che Kid si
sarebbe infiltrato in mezzo agli operai per sondare la situazione e
li scrutava uno ad uno. Non conoscendo il suo reale aspetto era
piuttosto difficile avere sospetti.
<< La magia del
Capodanno fusa a quella di Kid: incantevole! >>, disse
Sonoko a
mani giunte, guardando il cielo.
<< Calmati >>,
la ammonì Ran. << Probabilmente non riuscirai nemmeno a
vederlo >>.
<< Invece parlerò
con Ladro Kid! >>, esclamò la giovane. <<
Nessuno me lo
impedirà! >>.
<< Può una ragazza
di famiglia ricca perdere la testa per un malvivente? >>,
commentò Goro, fumando una sigaretta.
Il detective ridacchiò
dell'espressione arresa di Ran e tornò a concentrarsi. Jirokichi gli
mise una mano fra i capelli, scompigliandoli.
<< Allora mio fido
detective... Hai già delle deduzioni? >>.
<< Non ancora >>.
Ignorò lo sbuffò del padre di Ran.
<< Signor Jirokichi
>>, disse una guardia del corpo. << C'è
l'ispettrice
Kawano e l'ispettore Nakamori >>.
<< Falli passare!
>>.
La donna si fece largo tra
gli operai che non poterono fare a meno di fissarla, sia per la
bellezza e per l'incredulità che potesse essere colei che avrebbe
catturato il ladro.
<< È
lei? >>, Goro aveva gli occhi luccicanti di fronte
all'ispettrice. Quest'ultima ignorò senza pensarci il famoso
detective.
<< Signor Jirokichi
>>.
<< Ispettore
Nakamori! >>, esclamò affabile il vecchio.
<< Ammetto di
essere rimasto un po' deluso nel sapere che non è più il
responsabile del caso >>.
<< La mia superiore
è in gamba >>, disse l'uomo.
<< Le assicuro che
non toccherà il talismano >>, gli assicurò Kawano.
<< Certo che non lo
farà! >>, indicò la stanza. << Non ha
ingressi, non si
può entrare una volta chiusa l'ultima parete. Kid non potrà nemmeno
avvicinarsi! E inoltre >>, tirò per il braccio il bambino
che
stava cercando di svignarsela. << Lui lo fermerà!
>>.
L'ispettrice guardò
piuttosto perplessa il bimbo e si scambiò un'occhiata con il
collega. Si mise all'altezza del bambino.
<< Ciao, come ti
chiami piccolo? >>.
<< Conan Edogawa >>.
Quale piccolo?
<< Devi avere l'età di mia figlia. Ti
diverti a fare l'investigatore? >>.
Sospirò, abituato a quel
comportamento nei suoi confronti. Ormai era un bambino da due anni e
mezzo e Ran si rapportava con lui allo stesso modo.
<< Lui è un verto
portento! >>, esclamò Suzuki.
<< Salve >>,
si fece avanti Goro, cercando di essere più affascinante possibile.
<< Non so se mi ha riconosciuto, ma io sono il detective
privato Goro Mori e ho il piacere di conoscere una mia collega così
bella >, si passò una mano tra i capelli.
La donna gli rivolse
appena lo sguardo e poi si voltò verso Jirokichi. Il detective
rimase completamente bloccato sul posto, scatenando risate a non
finire da Conan, che si prese un pugno in testa.
<< Papà >>,
sospirò la figlia.
L'architetto si avvicinò
al gruppo. << Scusi se la disturbo ma stiamo per
cementare
l'ultima parete >>.
<< Ma certo! Sonoko,
dammi il gioiello! >>.
<< Ha affidato un
oggetto tanto prezioso a un'altra persona?! >>, domandò
basita
l'ispettrice.
<< Mia nipote è la
più indicata >>.
La ragazza gli passò la
scatola intarsiata e lui camminò fin dentro la stanza. Conan gli
andò dietro e scrutò la situazione per sicurezza: ancora niente
sospetti.
Mise il gioiello dentro la
teca, la richiuse e poi uscì. Gli operai ci misero due ore e alle
ventuno la stanza era ufficialmente chiusa.
La sfida era aperta.
Conan guardò gli operai
andarsene finché non fu chiamato da Ran e costretto a lasciare il
posto. Se avesse potuto sarebbe rimasto tutta la notte a fare la
guardia.
Non poteva sapere che non
ce ne era bisogno perché un furbo Kaito si stava staccando la
maschera dal viso e togliendo la tuta gialla insieme al casco. Aveva
fatto domanda d'assunzione con un volto e un documento falso e aveva
assistito alla progettazione della stanza.
Quando uscì dal vicolo
era di nuovo Kaito Kuroba e scese le scale della metro. Mentre
aspettava il treno compose un numero di cellulare, sorridendo.
<< So cosa devo fare
>>.
Casa
Nakamori era un
scintillio di allegria.
Aoko aveva illuminato le
stanze con tante luci e decorazioni. Kaito era impegnato a terminare
il piano per il furto e Akako l'aveva aiutata, con enorme sorpresa.
Il cibo era stato cucinato da Keiko e per l'ora di cena si presentò
anche Miho insieme ad una bottiglia di vino, decorata da un fiocco
rosso.
<< Ripassiamo il
piano >>, disse Aoko mentre apparecchiavano.
<< Per le
dieci e mezza io e Kaito faremo finta di stare un po' soli e voi
rafforzerete questa idea con Keiko e Zeshin >>.
<< Giusto >>,
dissero in coro le due amiche.
<< Poi, terminato il
furto, convincerete la coppietta a tornare a casa propria poiché
Kaito tornerà nella sua per riporre il gioiello in cassaforte e
cambiarsi >>.
<< Ricevuto! >>,
fecero un finto tono militare e il ripasso terminò in una risata.
<< Stai diventando
un sergente >>, le disse il fidanzato, poggiandole le
mani
sulle spalle e dandole un bacio sulla guancia.
<< Voglio solo
essere sicura che andrà tutto bene >>.
Il ragazzo la fece voltare
per guardarla negli occhi. << Stai tranquilla, tornerò.
Come
sempre >>.
Mezz'ora dopo Keiko e
Zeshin arrivarono e la ragazza obbligò tutti a mettere dei
cappellini rossi con decorazioni in oro. Miho stappò la bottiglia e
il tappo colpì in testa una irritata Akako. La cena era ottima e il
dessert preparato da una coraggiosa Aoko cimentata in cucina, fu un
successo.
Alle dieci e mezza, Keiko
tirò indietro la sedia e si strappò il cappellino di carta.
<< Siete pronti? Tra
un'ora e mezza inizia la magia di Kid! >>, gli occhi
verdi le
brillavano.
<< Stanno
cominciando a venirmi sensi di inferiorità >>, sospirò
Zeshin.
<< Non dovresti, non
ne vale la pena >>, commentò Miho, guadagnandosi
un'occhiataccia da parte del ladro.
Come un segnale
invisibile, Kaito si alzò dalla sedia e accarezzò il braccio di
Aoko, che arrossì.
<< Noi vi
raggiungiamo più tardi >>.
<< Cosa? Non venite?
>>, domandò una delusa Keiko.
<< Vogliamo stare...
un po' da soli >>, balbettò l'amica.
<< Ma sì, alla fine
non c'è niente di male >>, disse Akako. <<
Potranno
venire alla festa in piazza che faranno dopo il furto >>.
<< Infatti >>,
disse Kaito. << Promettiamo che vi raggiungeremo
>>.
La ragazza bionda annuì
debolmente, continuando ad essere un po' delusa comunque.
Sparecchiarono in fretta e andarono via.
Kaito lascio la casa dei
Nakamori e andò nel nascondiglio, seguito da Aoko. Il familiare
armadio spuntò da sotto il pavimento e aprì le ante, mostrando il
vestito candido. La fidanzata lo guardò cambiarsi con aria afflitta,
come le succedeva ogni volta che Kaito spariva per diventare il ladro
fantasma.
<< Mi aiuti? >>,
le chiese, porgendole la cravatta rossa. Sapeva metterla da solo,
voleva solo coinvolgerla. Gli obbedì e strinse il nodo sotto il
colletto della camicia blu.
<< Aoko >>,
sussurrò, poggiando la fronte contro la sua. << Ti amo
>>.
La ragazza gli diede un
bacio leggero sulle labbra. << Ti prego, sta attento
>>.
La
piazza di Akihabara era
gremita.
Cappotti di diversi colori
punteggiavano lo spiazzo e un coro diventava sempre più forte man
mano che i minuti passavano. Le transenne faticavano a contenere la
folla.
Conan era in allerta,
accanto a Ran. Era uno dei pochi fortunati a stare abbastanza vicino
alla stanza per monitorare la situazione. Alle sue spalle, a qualche
metro, c'era un camioncino della polizia dove controllavano
l'interno.
L'ispettrice Kawano
indossava una pesante giacca blu dal pellicciotto bianco per
proteggersi dal freddo uguale a lame taglienti.
<< Signor Suzuki, la
situazione sembra stazionaria. Tra quindici minuti dovrebbe avvenire
il furto. Le chiedo di ripensare ancora una volta alla mia proposta
>>.
<< Ispettrice, non
ho nessuna intenzione di mettere alcuna guardia >>.
<< Mi ascolti,
meglio essere più prudenti. Questo ladro è scaltro e lei lo sa bene
>>, tentò di convincerlo Nakamori, ovviamente sperando
non
cambiasse idea.
<< Le ripeto che non
ne ho intenzione! >>, si irritò il vecchio.
<< Quel
ladruncolo non ha nessuna possibilità! Questa sera inizierà il
nuovo anno con un bel paio di braccialetti argentati ai polsi!
>>.
Proruppe in una risata fragorosa.
Ha ragione, pensò
Conan.
L'eccessiva sicurezza di
Jirokichi era pericolosa. Il bambino aveva pensato ad ogni possibile
piano che Kid avrebbe attuato eppure doveva ammettere di essere lui
stesso in difficoltà: come si fa ad entrare in una stanza senza
entrate?
<<
Mancano cinque
minuti! >>, cinguettò Sonoko.
<< Kid, Kid, Kid!
>>.
<< Non vedo l'ora di
vederlo! >>.
<< Sonoko, calmati
>>, tentò Ran. << Non vorrei che rimanessi
delusa >>.
<< Il mio adorato
Kid non potrebbe mai deludermi! >>.
<< Cosa avrà mai
quel ladruncolo da far impazzire le giovani liceali >>,
mugugnò
tra sé e sé Goro.
Conan alzò gli occhi al
cielo e controllò l'orologio narcotizzante al polso, per essere
sicuro che fosse carico per addormentare il ladro una volta
catturato. Vide Nakamori avvicinarsi al capo e si accostò per
ascoltare meglio.
<< Sonoko hai
cambiato vestito? >>, le domando Ran.
La ragazza indossava un
lungo vestito rosso, scollato e scarpe nere con un tacco
vertiginosamente alto.
<< Fa troppo freddo
per quello con lo spacco alle gambe! >>, lamentò.
<<
Perciò ho optato per scoprire altro. Magari te lo presto per il tuo
prossimo appuntamento con Shinici >>, le fece
l'occhiolino e la
pudica Ran arrossì.
<< Mancano tre
minuti >>.
<< Le telecamere
risultano apposto >>.
Al detective sembrava
tutto troppo perfetto. Possibile che Kid non avesse manomesso proprio
niente?
<<
Zeshin guarda!
>>, urlò Keiko. << Siamo riusciti a
guadagnarci la prima
fila! >>.
<< Solo grazie al
padre di Aoko >>, le ricordò lui.
<< Tra sessanta
secondi apparirà! >>.
Miho e Akako si guardarono
e immaginarono l'angoscia che stava provando Aoko. Sarebbero volute
rimanere volentieri con lei ma Kaito aveva bisogno del loro aiuto per
distrarre la coppia e guadagnargli un alibi.
La loro amica era seduta
nel nascondiglio sulla poltrona rossa dove era solito sedersi il
fidanzato. Guardava il servizio in diretta sulla TV installata una
settimana prima e si torceva nervosamente le dita, non staccava gli
occhi dallo schermo e il battito accelerato.
<<
Trenta secondi
>>, mormorò Conan tra sé e sé.
Jirokichi
se ne stava in piedi, mani incrociate dietro la schiena e la faccia
di chi sta per vincere il primo premio alla lotteria.
<< Tre... due...
uno! >>, scandì la folla.
Non appena finirono di
pronunciare la parola “uno” una nube di fumo argenteo apparve
sulla cima di uno dei palazzi.
Il mantello bianco
svolazzava contro le raffiche di vento e il cilindro restava in
perfetto equilibrio. Il ladro aveva le braccia spalancate e dei fari
precedentemente piazzati lo illuminavano.
<< Eccolo! >>.
<< È
bellissimo! >>.
Il ragazzo poggiò i piedi
sul bordo del tetto, incurante dell'altezza. Conan lo fissava
intensamente e il ladro fantasma ricambiò lo sguardo.
<< Signori e
Signore! >>.
La folla proruppe in un
urlo di giubilo.
<< Mi è stata
lanciata una sfida ed io, il mago dell'impossibile, farò valere la
mia promessa: ruberò il talismano di Carlo Magno da una camera senza
entrate ed uscite! >>.
<< È
veramente un esibizionista >>, mormorò Akako e Miho.
Keiko tirò la manica del
fidanzato, non riusciva a contenere l'entusiasmo. <<
Guarda
Zeshin! È
insuperabile!
>>.
<< Permettetemi di
congedarmi a voi, mio adorato pubblico, per compiere una
straordinaria magia! >>.
Il ladro venne iridato
dalla luce sempre più intensa dei fari e quando si spensero non
c'era più.
L'ispettrice Kawano fermò
il sottoposto che comandava il gruppo di agenti.
<< Avevate detto di
aver controllato gli ingressi di tutti gli edifici! >>.
L'uomo, piuttosto robusto
e con una barba non tagliata da giorni per il lunghi turni di lavoro,
si mostrò dispiaciuto. << Non c'era nessuno e i fari non
sono
stati notati >>.
<< Pattugliate il
perimetro della stanza >>.
<< No! >>,
intervenne Jirokichi. << Non voglio agenti sul posto
>>.
Conan entrò
nell'abitacolo dove c'erano agenti che andava e venivano e tazze di
caffè nei bidoni sempre più pieno. Il bambino guardò gli sguardi e
un guizzo bianco colpì la sua attenzione. Si avvicinò fino a
mettersi in punta di piedi: il poliziotto con profonde occhiaie non
lo notò da quanto era piccolo.
Poggiò le dita sulla
consolle per sporgersi meglio ed essere sicuro di aver visto bene.
Sgranò gli occhi e corse fuori dalla velocità della luce e fu
notato da Ran.
<< Conan! Che ti
prende?! >>.
<< Il ragazzino ha
visto qualcosa >>, disse Sonoko.
<< Corre sempre in
giro, quello >>, aggiunse Goro.
Il vecchio ricco sembrò
vacillare per un attimo ma mantenne l'alone di sicurezza.
<<
Piccolo che succede? >>.
Conan superò la folla,
sfruttando le misure ristrette. Le transenne era assemblate tra loro
in modo troppo stretto per passarci attraverso. Il detective decise
di arrampicarsi e non risultò molto facile perché le persone
premevano per vedere meglio ciò che accadeva. Qualcuno lo spinse per
sbaglio e ruzzolò per terra, malamente.
Si alzò, tastandosi la
gamba dolorante e si sistemò gli occhiali sbilenchi. Le urla della
calca non permettevano di sentire e riuscì appena ad avvertire la
voce dell'ispettrice che si era fatta convincere dal vecchio Suzuki a
seguirlo.
Accompagnato da Nakamori,
Ran, Goro e Sonoko
<< Conan! Cosa
succede? >>, gli chiese il detective privato.
<< È
nella stanza! Kid è dentro! >>.
La ricetrasmittente fu in
un attimo alla bocca della donna. << Che diavolo sta
succedendo?! >>.
<< Ispettrice è
dentro! >>.
<< Cosa?! >>,
esclamò Jirokichi.
<< Abbattete la
stanza! Fate venire le truppe che avevo messo in stallo per questa
eventualità! >>.
<< Agenti sotto
copertura attivatevi! >>, ordinò Nakamori. Che
diavolo
combini Kaito?
L'uomo non era mai a conoscenza delle reali
intenzioni del ladro perché non voleva che fosse coinvolto più del
dovuto.
Conan capì che rimanere lì ad aspettare non sarebbe
servito: corse a ritroso e tornò nella stazione mobile. Rispetto
agli agenti addormentati di prima, ora sembravano tutti svegli.
Kid stava aprendo la teca
e recuperò il gioiello. Non c'era nessun buco visibile sul pavimento
come del resto non c'era niente all'esterno. Il ladro si girò verso
una delle telecamere, la collana che ciondolava tra le dita della
mano destra e con l'altra mimò un inchino.
Il mega schermo posto in
piazza teneva incollati gli spettatori e poi un urlo di sorpresa: una
fonte di luce apparve in una delle pareti e Kid l'attraversò e
apparve come se avesse davvero il potere di farlo. Ed era proprio
lui, con l'abito scintillante come la luna in cielo, lo sguardo fiero
celato dal monocolo.
Il ladro mostrò la mano
sinistra dove c'erano delle palline griglie e le lasciò cadere per
terra creando una nuvola di fumo che aleggiò per qualche secondo e
poi non c'era più.
Conan non poteva crederci
e non voleva farlo. Nessuno aveva la capacità di attraversare le
pareti. Batté il pugno sulla consolle.
<< Dannazione! >>.
La folla urlò talmente
forte che sembrò esplosa una bomba.
Il mago fece un paio di
giravolte per il cielo e poi mostrò il talismano. Atterrò con
leggiadria su un altro palazzo e anche lì dei fari montati
precedentemente lo illuminarono.
<< Signori e
signore, ecco a voi il talismano di Carlo Magno! Signor Suzuki, la
ringrazio per la sfida che mi ha lanciato, è stato davvero magico!
Alla prossima illusione, mio amato pubblico! >>.
Alla pronuncia dell'ultima
sillaba, Kid mosse le dita e le schioccò: i fari si spostarono e
crearono un gioco di luce che sembravano fuochi d'artificio, come a
festeggiare il nuovo anno. Quando lo sfarfallio di colorate luci
termino, il grande ladro era svanito. Conan avevo assistito alla
chiusura dello spettacolo, le sopracciglia aggrottate e i denti
stretti.
Quando andò sul luogo del
delitto, gli operai erano al lavoro per abbattere la parete non
portante e controllare se effettivamente il gioiello fosse stato
rubato, anche se le immagini lasciavano poco spazio
all'immaginazione.
Suzuki era disperato e le
guance dell'ispettrice erano rosse di rabbia. Nakamori finse una
rabbia cieca e Goro sotto i baffi si divertiva e pensava che il
vecchio se lo meritasse per aver scelto un bambino come nemesi di un
ladro tanto scaltro.
<< Il mio Kid non
sbaglia mai! >>, lo elogiò Sonoko.
<< Tuo zio è
disperato >>, le ricordò l'amica.
Il tramezzo fu abbattuto e
il gruppetto corse verso la teca. Sonoko era in testa e constatò che
era vuota.
<< Mi dispiace zio
>>, cercò di consolarlo.
<< Come ha fatto?
Come diavolo ha fatto?! >>.
Il bambino salì in cima
al palazzo dove Kid aveva salutato il pubblico. Controllò i fari e
non erano niente di eccezionale, si potevano trovare in qualsiasi
negozio di elettronica. Era stato in furbo anche in questo: a volte
era costretto a lasciare oggetti come quelli e usava cose
assolutamente anonime e facilmente reperibili.
Si sporse oltre il bordo,
sentendo una lieve vertigine, e neanche lì scovò niente di anomalo.
<< Conan >>.
Si voltò << Sì,
Ran? >>.
<< Dobbiamo andare.
È passata
la mezzanotte e
tu dovresti essere a letto da un pezzo >>.
Fece finta di non sentirsi
umiliato da una affermazione del genere, come se avesse bisogno di
essere messo a dormire da lei.
<< Domani potrai
tornare ad indagare. L'ispettrice Kawano farò chiudere le aree per
capire come ha fatto Kid a rubare il talismano >>.
Allungò la
mano verso Conan.
Lui la prese, sconsolato.
Quest'anno è iniziato malissimo.
<< So che non vorrai
sentirtelo dire però è stata una gran bella magia. Chissà cosa si
inventerà per la sua prossima illusione! >>.
Ran si fermò,
improvvisamente il bambino per mano era diventato un peso perché
Conan si era piantato sul posto.
<< Cos'hai detto?
>>.
<< Che è stata una
bella magia >>.
<< No, dopo >>.
<< È
la frase che ha detto in conclusione: che ci saremo visti alla
prossima illusione >>.
<< Illusione >>,
mormorò Conan. Mollò la mano della ragazza e si sporse di nuovo a
guardare di sotto: gli operai erano ancora a lavoro, mettevano in
sicurezza il cantiere e stavano per staccare.
<< Dove sono gli
altri? >>, domandò a Ran, che si era avvicinata nel
frattempo
per capire i motivi del comportamento del ragazzino.
<< Stanno per
andarsene, perché? >>. Il detective era già sparito oltre
la
porta e non sentì le chiamate della ragazza.
Scese le scale e saltò
gli ultimi due gradini ma all'ingresso c'erano solo Goro e il signor
Jirokichi.
<< Moccioso, hai
finito? Devo andare a bere... >>, ingoiò l'ultima parola
perché la figlia l'aveva sentito e gli stava già riservando il suo
peggiore sguardo. << Cioè, festeggiare con i miei amici
>>.
Conan guardò il gruppo
composto da familiari e amici e finalmente capì tutto.
So dov'è.
<<
Chiamiamo la
coppietta adesso? >>, domandò Keiko, prendendo il
cellulare.
Una abile Miho la fermò.
<< Iniziamo ad
andare alla festa in piazza, ci raggiungeranno lì >>,
disse
gentile. La biondina la guardò perplessa, quella sensazione che le
stringeva lo stomaco da un po' si fece più forte.
<< Certo >>,
mise il cellulare in borsa. << Come vuoi >>.
Conan
passava tra le
persone che stavano raggiungendo la fiera organizzata poco più in
là, un paio di finti Kid erano all'ingresso e porgevano bacchette
giocattolo o monocoli.
Non mi sfuggirai!
Conan entrò nella fiera e
un giovanotto si sporse per dargli una bacchetta. <<
Ecco, è
per... >>.
Non fece in tempo a finire
la frase perché lui si era già mischiato alla folla. Da adolescente
era stato un giocatore di calcio molto dotato e riusciva a tenere ore
di corsa. Da bambino, era più leggero eppure i polmoni pieni di aria
fredda sembrano blocchi di ghiaccio e l'angoscia di perdere anche
stavolta contribuiva. La fiera era molto lunga e c'erano donne
vestite con i tradizionali kimono, bambini che cercavano di pescare
pesciolini e ragazzi che mangiavano frutta caramellata con un
cappello bianco in testa.
In fondo vide il buio e le
strade deserte. Il primo palazzo dove Kid era apparso aveva la porta
sul retro appoggiata e Conan l'aprì e salì le scale: ora aveva il
fiato corto. Quando arrivo al terzo piano si fermò perché c'era
un'ombra ferma in mezzo. Conan azionò la luce dell'orologio che
aveva al polso.
<< Sei stato
veramente furbo stavolta ma ti sei tradito con una parola
>>.
Camminò ancora e volse la luce alla figura.
La faccia di Sonoko era
rilassata e un sorriso disteso mostrava sicurezza. Kaito non aveva
pensato nemmeno per un secondo di sfuggirgli e sentire le spiegazioni
dei suoi trucchi faceva parte dell'ebrezza di averlo come nemico.
<< Salve, mio
prediletto antagonista- Scommetto che stai per rivelare la mia magia
>>.
Conan teneva puntato
l'orologio contro Kid. << Hai preso il posto di Sonoko
prima
delle undici e mezza. Non sarà stato difficile attirare la sua
attenzione. Hai lavorato al cantiere e avevi sentito che sarebbe
stata lei la custode del gioiello. >>.
<< E poi? >>.
<< Non sei mai
entrato in quella stanza >>.
Quella affermazione gli
diede un po' fastidio, per fortuna non poteva vedere la sua
espressione sotto la maschera.
<< Hai costruito una
stanza identica da un'altra parte e filmato tutto. Poi hai scambiato
le pennine USB contenenti le password criptate usate dagli agenti e
sei riuscito ad entrare, grazie a un virus, nel sistema di telecamere
>>.
<< L'ispettrice si
sarebbe accorta di un tale scambio, non credi? >>.
Il bambino fece un mezzo
sorriso. << Hai preso le sembianze del fattorino del
caffè. La
pennina contenente il virus era attaccata sotto il cartone e la
nascondevi con la mano. Hai fatto finta di rovesciarlo e hai usato
quel secondo di distrazione e, con le tue abili mosse, hai scambiato
le pennine in meno di mezzo secondo e consegnato le tazze
>>.
<< E tutto questo
l'hai capito da una bidone pieno? >>, lo prese in giro.
<< No >>,
scosse la testa, << Dal fatto che c'erano le tazze e non
il
cartone da sei che le conteneva. Un fattorino con i guanti sarebbe
risultato sospetto e non potevi rischiare di lasciare le tue
impronte. Così hai offerto direttamente agli stanchi poliziotti i
contenitori e ti sei portato via la base >>.
<< Complimenti >>,
gli batté le mani. << Ma io aspetto di sentire la parte
più
importante >>.
Il detective avanzo di
cinque passi e Kaito non si mosse. << Era semplicemente
un tuo
assistente. Si era mimetizzato contro la parete, poi hai azionato un
po' di luce ad alta intensità, si è levato il telo ed è apparso.
Ha fatto un po' di scena con il fumo e le giravolte nel cielo
>>.
<< Come avrei fatto
ad essere insieme agli altri e contemporaneamente in cima al palazzo?
>>.
Fece un verso di scherno.
<< Con quella emergenza nessuno si sarebbe accorto
dell'assenza
della svampita Suzuki, stessa cosa quando sei apparso all'inizio. Hai
mostrato un gioiello, fatto credere che l'avevi rubato e poi sei
tornato giù a prendere ancora il posto di Sonoko >>.
<< E perché avrei
dovuto scomodarmi tanto? >>, l'avversario era ancora più
vicino.
<< Non avevi rubato
il talismano, semplice. L'hai rubato quando hanno abbattuto la parete
ed eri in capo al gruppo, nessuno avrebbe mai sospettato della nipote
innamorata di Kid >>. Il bambino teneva premuto il dito
contro
il pulsante per sparare l'anestetico.
La finta Sonoko batté le
mani. << Bravo, ancora i miei complimenti. Un'ultima
domanda:
come ha fatto il mio assistente ad ingannare le guardie
dell'ispettrice Kawano? >>.
<< Devi avere
assistenti che ti vogliono molto ben per aver resistito dodici ore
contro un tramezzo di cemento in pieno inverno >>.
Era andata esattamente
come aveva raccontato Conan: Jii, all'arrivo della prima folla che
voleva i posti migliori e i poliziotti che cercavano di tenerli a
bada, si era confuso e approfittato della testardaggine del vecchio
di non volere nessuno a guardia.
<< E adesso cosa
pensi di fare? >>.
<< Dov'è il
talismano di Carlo Magno? >>.
Kaito lanciò la borsetta
di seta in mezzo al corridoio e Conan corse a riprenderla.
<< Penso sia ovvio,
ormai, che non mi interessano i gioielli che Suzuki usa per attirarmi
nelle sue trappole ma stavolta mi sono seriamente divertito
>>.
Ormai Conan era a dieci
passi di distanza, riusciva a vedere la determinazione negli occhi
blu.
<< È
finita, Kid >>, disse spavaldo. << Ci
rivedremo al primo
interrogatorio con la polizia >>.
Il
ladro sospirò, passandosi una mano tra i capelli. <<
Conan,
Conan... Ormai dovresti conoscermi >>. Il ragazzo divenne
più
basso e il ragazzino capì troppo tardi: i tacchi utilizzati per far
finta di essere Sonoko contenevano dello spray narcotizzante nello
stiletto e, prima che le palpebre si facessero pesanti, capì cosa
aveva sbagliato: nella borsetta c'era la maschera per impedire al
ladro di addormentarsi e, nel lanciarla, l'aveva recuperata.
Si
accasciò a terra e cercò di premere il tasto della freccetta ma era
troppo tardi: avvertì le piastrelle fredde contro la guancia e il
ladro, cambiato nel suo tipico abito, chino su di lui che posava un
bigliettino: le istruzioni per ritrovare la giovane Suzuki.
Si
avvicinò al suo orecchio. << Ci rivederemo, Shinici
>>.
Keiko
non riusciva a godersi la fiera. Zeshin aveva sbagliato per la terza
la cattura del pesciolino rosso e Akako era imbarazzata perché aveva
la bocca sporca di zucchero filato e questo aveva strappato un
sorriso di troppo a Miho.
La
ragazza bionda sentiva che c'era qualcosa che non andava e non ce la
faceva più: lo stomaco le faceva addirittura male.
<<
Tesoro, va tutto bene? >>, le chiese il fidanzato.
<<
Certo >>, provò a fare un sorriso e sperò di essere stata
convincente. Guardò l'orologio sullo schermo del cellulare e nessun
messaggio dalla coppia.
Miho
e Akako si erano allontanate per guardare una bancarella di kimono
dai colori vivaci e avevano lasciato i due soli.
<<
Aoko non si è ancora fatta sentire ed è quasi l'una. Forse dovrei
andare a controllare se va tutto bene >>.
<<
Non vorrai incappare in situazioni imbarazzanti, vero? >>.
<<
Ma che dici >>, si fece rossa. << Ma non è
da lei >>.
<<
Se ti fa sentire meglio fai un salto a casa Nakamori. Informo io le
altre due >>.
Keiko
gli diede un frettoloso bacio sulla guancia e corse via, impugnando
le chiavi della macchina.
Le
due ragazze tornarono e notarono la sua assenza.
<<
Dov'è Keiko? >>, domandò Miho.
<<
Stavo per venire a dirvelo. La coppietta felice ancora non si è
palesata, perciò è andata a controllare che fosse tutto apposto
>>,
si strinse nelle spalle. << Torneranno insieme, credo
>>.
I
bei visi delle giovani si fecero color latte.
<<
Qualcosa non va? All'improvviso sembrate due mummie >>.
Kaito
atterrò sul balcone di casa e girò il ritratto del padre. Aoko era
in piedi e guardava la TV in cerca di novità o, peggio, della
notizia di un arresto di Kid. Quando lo vide in cima alla scala, gli
andò incontro e lo strinse in un abbraccio.
<<
Amore, sono stata tanto in pensiero! >>.
<<
Sto bene, il detective in miniatura sta facendo un bel sonno
>>.
<<
Non gli avrai fatto troppo male vero? È
solo un bambino >>.
Il
ragazzo trattenne una risata, non lo era affatto ma questo la ragazza
non poteva saperlo. << Non gli ho fatto niente!
>>.
<<
Auguri >>, gli disse lei.
<<
Auguri a te, amore >>, le sussurrò nel darle un bacio.
Nel
frattempo, Keiko aveva parcheggiato di fronte la villetta dei
Nakamori e sembrava deserta. Fece il giro della casa e notò la
portafinestra che Kaito aveva lasciato aperta a casa sua. Si avvicinò
alla porta d'ingresso dei Kuroba e provò a girare la maniglia: era
aperta.
Non
avrebbe mai lasciato la porta senza chiuderla a chiave,
pensò.
Provò
a bussare ma il rumore si perse nell'abitazione, le luci erano
spente.
<<
Forse sono appena usciti per raggiungerci e Kaito si è dimenticato
di chiudere a doppia mandata >>, sussurrò ma qualcosa le
impedì di andarsene. Salì piano le scale e arrivò sul
pianerottolo: tutte le porte erano chiuse tranne la vecchia stanza di
Kaito. Mossa da fili invisibili, vi entrò e osservò il ritratto del
signor Kuroba che lei non aveva mai conosciuto oltre gli spettacoli
visti da bambina: notò un angolo strano e con un dito lo sfiorò.
<<
Il ritratto gira... >>.
Kaito
stava dando un altro bacio ad Aoko che rideva nel sentire le gesta
del fidanzato, teneva le braccia al collo di lui. Sentirono il
cigolio del ritratto e voltarono gli occhi verso la scala a
chiocciola.
Due
paia di occhi chiari fissarono gli occhi verdi della persona sul
primo scalino, pallida e con un dito tremante puntato contro il
ragazzo.
Indossava
ancora il vestito e il cappello e non potevano esserci equivoci.
<<
Tu sei... tu sei... >>.
<<
Keiko >>, Kaito mise le mani avanti. <<
Stai calma e
posso spiegare >>.
L'urlo
della ragazza si sarebbe potuto udire per tutto il quartiere se la
stanza non fosse stata insonorizzata.
<<
SEI LADRO KID! >>.
Angolo autrice!
Chiedo
profondamente... SCUSA!!!
Il
motivo per cui non ho potuto scrivere sono tanti: sono tornata a
vivere in Italia qualche mese fa e ho affrontato due traslochi nel
giro di un mese, iniziato un nuovo lavoro, senza internet per un bel
po' di tempo, nuova casa. Tra non molto avrò un altro nuovo lavoro,
un corso di studi lungo due mesi e mezzo, un terzo trasloco e tra un
mese il quarto (che giro immenso, direte!)
Inoltre,
visto che non mi è bastato, sto per... sposarmi! ♥
Quindi
nei prossimi mesi affronterò anche i preparativi lunghi un anno!
Avrò
qualche ritaglio di tempo per scrivere e cercherò di non far passare
altri otto mesi prima di pubblicare di nuovo, visto che ci tengo a
terminarla!
In
questo capitolo, Keiko ha scoperto la seconda identità di Kaito!
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Martiperla9629:
Sono felice che la mia storia ti piaccia! A presto :)
shinicieran
amore: Grazie per la tua recensione, spero che continuerai
a
seguirmi!
Alla
prossima!
Scusate per il font diverso ma il Kompozer fa di testa sua, a volte!!