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Autore: Lovy91    17/09/2018    2 recensioni
(Sequel di "Ladro Kid 1412")
Due anni dopo aver detto addio alla vita di ladro, per Kaito Kuroba la vita non potrebbe andare meglio di così: la carriera come mago procede molto bene, i voti all'università sono eccellenti e la relazione con Aoko non potrebbe andare meglio.
Tutto si spezza quando una vecchia conoscenza, Red Fox alias Miho Okamoto, gli comunica che un serial killer sta uccidendo brutalmente i più grandi ladri al mondo e anche loro sono nel mirino.
Kaito sarò costretto a riprendere le vesti del ladro fantasma e la relazione con Aoko inizia a scricchiolare a causa della presenza di Miho. Inoltre i sospetti si concentrano su una persona cara...
Chi è il serial killer e perchè uccide i ladri?
I segreti ritornano ad avvelenare la vita di Kaito e stavolta servivà ben più della magia per farcela...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10


Detective Conan contro Kid


La magia della stanza senza entrate e senza uscite


Il trenta dicembre, la sera prima di Capodanno, c'era un gran fermento al centro di Akihabara. Degli operai stavano lavorando su delle pareti di cemento e un architetto discuteva con altri sul foglio del progetto.
Jirokichi Suzuki era in compagnia della nipote Sonoko, dell'amica Ran e del padre di quest'ultima, che non perdeva d'occhio il piccolo detective che gironzolava per il cantiere. Il vecchio ricco non aveva badato a spese per costruire quella camera di cemento intonacata di bianco: all'interno c'era una rete di telecamere ad alta risoluzione e nessuno sarebbe potuto sostare all'interno una volta chiusa l'ultima parete. Il primo gennaio ne avrebbero demolito una e recuperato il talismano di Carlo Magno.
Conan era certo che Kid si sarebbe infiltrato in mezzo agli operai per sondare la situazione e li scrutava uno ad uno. Non conoscendo il suo reale aspetto era piuttosto difficile avere sospetti.
<< La magia del Capodanno fusa a quella di Kid: incantevole! >>, disse Sonoko a mani giunte, guardando il cielo.
<< Calmati >>, la ammonì Ran. << Probabilmente non riuscirai nemmeno a vederlo >>.
<< Invece parlerò con Ladro Kid! >>, esclamò la giovane. << Nessuno me lo impedirà! >>.
<< Può una ragazza di famiglia ricca perdere la testa per un malvivente? >>, commentò Goro, fumando una sigaretta.
Il detective ridacchiò dell'espressione arresa di Ran e tornò a concentrarsi. Jirokichi gli mise una mano fra i capelli, scompigliandoli.
<< Allora mio fido detective... Hai già delle deduzioni? >>.
<< Non ancora >>. Ignorò lo sbuffò del padre di Ran.
<< Signor Jirokichi >>, disse una guardia del corpo. << C'è l'ispettrice Kawano e l'ispettore Nakamori >>.
<< Falli passare! >>.
La donna si fece largo tra gli operai che non poterono fare a meno di fissarla, sia per la bellezza e per l'incredulità che potesse essere colei che avrebbe catturato il ladro.
<< È lei? >>, Goro aveva gli occhi luccicanti di fronte all'ispettrice. Quest'ultima ignorò senza pensarci il famoso detective.
<< Signor Jirokichi >>.
<< Ispettore Nakamori! >>, esclamò affabile il vecchio. << Ammetto di essere rimasto un po' deluso nel sapere che non è più il responsabile del caso >>.
<< La mia superiore è in gamba >>, disse l'uomo.
<< Le assicuro che non toccherà il talismano >>, gli assicurò Kawano.
<< Certo che non lo farà! >>, indicò la stanza. << Non ha ingressi, non si può entrare una volta chiusa l'ultima parete. Kid non potrà nemmeno avvicinarsi! E inoltre >>, tirò per il braccio il bambino che stava cercando di svignarsela. << Lui lo fermerà! >>.
L'ispettrice guardò piuttosto perplessa il bimbo e si scambiò un'occhiata con il collega. Si mise all'altezza del bambino.
<< Ciao, come ti chiami piccolo? >>.
<< Conan Edogawa >>. Quale piccolo?
<< Devi avere l'età di mia figlia. Ti diverti a fare l'investigatore? >>.
Sospirò, abituato a quel comportamento nei suoi confronti. Ormai era un bambino da due anni e mezzo e Ran si rapportava con lui allo stesso modo.
<< Lui è un verto portento! >>, esclamò Suzuki.
<< Salve >>, si fece avanti Goro, cercando di essere più affascinante possibile. << Non so se mi ha riconosciuto, ma io sono il detective privato Goro Mori e ho il piacere di conoscere una mia collega così bella >, si passò una mano tra i capelli.
La donna gli rivolse appena lo sguardo e poi si voltò verso Jirokichi. Il detective rimase completamente bloccato sul posto, scatenando risate a non finire da Conan, che si prese un pugno in testa.
<< Papà >>, sospirò la figlia.
L'architetto si avvicinò al gruppo. << Scusi se la disturbo ma stiamo per cementare l'ultima parete >>.
<< Ma certo! Sonoko, dammi il gioiello! >>.
<< Ha affidato un oggetto tanto prezioso a un'altra persona?! >>, domandò basita l'ispettrice.
<< Mia nipote è la più indicata >>.
La ragazza gli passò la scatola intarsiata e lui camminò fin dentro la stanza. Conan gli andò dietro e scrutò la situazione per sicurezza: ancora niente sospetti.
Mise il gioiello dentro la teca, la richiuse e poi uscì. Gli operai ci misero due ore e alle ventuno la stanza era ufficialmente chiusa.
La sfida era aperta.
Conan guardò gli operai andarsene finché non fu chiamato da Ran e costretto a lasciare il posto. Se avesse potuto sarebbe rimasto tutta la notte a fare la guardia.
Non poteva sapere che non ce ne era bisogno perché un furbo Kaito si stava staccando la maschera dal viso e togliendo la tuta gialla insieme al casco. Aveva fatto domanda d'assunzione con un volto e un documento falso e aveva assistito alla progettazione della stanza.
Quando uscì dal vicolo era di nuovo Kaito Kuroba e scese le scale della metro. Mentre aspettava il treno compose un numero di cellulare, sorridendo.
<< So cosa devo fare >>.


Casa Nakamori era un scintillio di allegria.
Aoko aveva illuminato le stanze con tante luci e decorazioni. Kaito era impegnato a terminare il piano per il furto e Akako l'aveva aiutata, con enorme sorpresa. Il cibo era stato cucinato da Keiko e per l'ora di cena si presentò anche Miho insieme ad una bottiglia di vino, decorata da un fiocco rosso.
<< Ripassiamo il piano >>, disse Aoko mentre apparecchiavano. << Per le dieci e mezza io e Kaito faremo finta di stare un po' soli e voi rafforzerete questa idea con Keiko e Zeshin >>.
<< Giusto >>, dissero in coro le due amiche.
<< Poi, terminato il furto, convincerete la coppietta a tornare a casa propria poiché Kaito tornerà nella sua per riporre il gioiello in cassaforte e cambiarsi >>.
<< Ricevuto! >>, fecero un finto tono militare e il ripasso terminò in una risata.
<< Stai diventando un sergente >>, le disse il fidanzato, poggiandole le mani sulle spalle e dandole un bacio sulla guancia.
<< Voglio solo essere sicura che andrà tutto bene >>.
Il ragazzo la fece voltare per guardarla negli occhi. << Stai tranquilla, tornerò. Come sempre >>.
Mezz'ora dopo Keiko e Zeshin arrivarono e la ragazza obbligò tutti a mettere dei cappellini rossi con decorazioni in oro. Miho stappò la bottiglia e il tappo colpì in testa una irritata Akako. La cena era ottima e il dessert preparato da una coraggiosa Aoko cimentata in cucina, fu un successo.
Alle dieci e mezza, Keiko tirò indietro la sedia e si strappò il cappellino di carta.
<< Siete pronti? Tra un'ora e mezza inizia la magia di Kid! >>, gli occhi verdi le brillavano.
<< Stanno cominciando a venirmi sensi di inferiorità >>, sospirò Zeshin.
<< Non dovresti, non ne vale la pena >>, commentò Miho, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del ladro.
Come un segnale invisibile, Kaito si alzò dalla sedia e accarezzò il braccio di Aoko, che arrossì.
<< Noi vi raggiungiamo più tardi >>.
<< Cosa? Non venite? >>, domandò una delusa Keiko.
<< Vogliamo stare... un po' da soli >>, balbettò l'amica.
<< Ma sì, alla fine non c'è niente di male >>, disse Akako. << Potranno venire alla festa in piazza che faranno dopo il furto >>.
<< Infatti >>, disse Kaito. << Promettiamo che vi raggiungeremo >>.
La ragazza bionda annuì debolmente, continuando ad essere un po' delusa comunque. Sparecchiarono in fretta e andarono via.
Kaito lascio la casa dei Nakamori e andò nel nascondiglio, seguito da Aoko. Il familiare armadio spuntò da sotto il pavimento e aprì le ante, mostrando il vestito candido. La fidanzata lo guardò cambiarsi con aria afflitta, come le succedeva ogni volta che Kaito spariva per diventare il ladro fantasma.
<< Mi aiuti? >>, le chiese, porgendole la cravatta rossa. Sapeva metterla da solo, voleva solo coinvolgerla. Gli obbedì e strinse il nodo sotto il colletto della camicia blu.
<< Aoko >>, sussurrò, poggiando la fronte contro la sua. << Ti amo >>.
La ragazza gli diede un bacio leggero sulle labbra. << Ti prego, sta attento >>.


La piazza di Akihabara era gremita.
Cappotti di diversi colori punteggiavano lo spiazzo e un coro diventava sempre più forte man mano che i minuti passavano. Le transenne faticavano a contenere la folla.
Conan era in allerta, accanto a Ran. Era uno dei pochi fortunati a stare abbastanza vicino alla stanza per monitorare la situazione. Alle sue spalle, a qualche metro, c'era un camioncino della polizia dove controllavano l'interno.
L'ispettrice Kawano indossava una pesante giacca blu dal pellicciotto bianco per proteggersi dal freddo uguale a lame taglienti.
<< Signor Suzuki, la situazione sembra stazionaria. Tra quindici minuti dovrebbe avvenire il furto. Le chiedo di ripensare ancora una volta alla mia proposta >>.
<< Ispettrice, non ho nessuna intenzione di mettere alcuna guardia >>.
<< Mi ascolti, meglio essere più prudenti. Questo ladro è scaltro e lei lo sa bene >>, tentò di convincerlo Nakamori, ovviamente sperando non cambiasse idea.
<< Le ripeto che non ne ho intenzione! >>, si irritò il vecchio. << Quel ladruncolo non ha nessuna possibilità! Questa sera inizierà il nuovo anno con un bel paio di braccialetti argentati ai polsi! >>. Proruppe in una risata fragorosa.
Ha ragione, pensò Conan.
L'eccessiva sicurezza di Jirokichi era pericolosa. Il bambino aveva pensato ad ogni possibile piano che Kid avrebbe attuato eppure doveva ammettere di essere lui stesso in difficoltà: come si fa ad entrare in una stanza senza entrate?

<< Mancano cinque minuti! >>, cinguettò Sonoko.
<< Kid, Kid, Kid! >>.
<< Non vedo l'ora di vederlo! >>.
<< Sonoko, calmati >>, tentò Ran. << Non vorrei che rimanessi delusa >>.
<< Il mio adorato Kid non potrebbe mai deludermi! >>.
<< Cosa avrà mai quel ladruncolo da far impazzire le giovani liceali >>, mugugnò tra sé e sé Goro.
Conan alzò gli occhi al cielo e controllò l'orologio narcotizzante al polso, per essere sicuro che fosse carico per addormentare il ladro una volta catturato. Vide Nakamori avvicinarsi al capo e si accostò per ascoltare meglio.
<< Sonoko hai cambiato vestito? >>, le domando Ran.
La ragazza indossava un lungo vestito rosso, scollato e scarpe nere con un tacco vertiginosamente alto.
<< Fa troppo freddo per quello con lo spacco alle gambe! >>, lamentò. << Perciò ho optato per scoprire altro. Magari te lo presto per il tuo prossimo appuntamento con Shinici >>, le fece l'occhiolino e la pudica Ran arrossì.
<< Mancano tre minuti >>.
<< Le telecamere risultano apposto >>.
Al detective sembrava tutto troppo perfetto. Possibile che Kid non avesse manomesso proprio niente?

<< Zeshin guarda! >>, urlò Keiko. << Siamo riusciti a guadagnarci la prima fila! >>.
<< Solo grazie al padre di Aoko >>, le ricordò lui.
<< Tra sessanta secondi apparirà! >>.
Miho e Akako si guardarono e immaginarono l'angoscia che stava provando Aoko. Sarebbero volute rimanere volentieri con lei ma Kaito aveva bisogno del loro aiuto per distrarre la coppia e guadagnargli un alibi.
La loro amica era seduta nel nascondiglio sulla poltrona rossa dove era solito sedersi il fidanzato. Guardava il servizio in diretta sulla TV installata una settimana prima e si torceva nervosamente le dita, non staccava gli occhi dallo schermo e il battito accelerato.


<< Trenta secondi >>, mormorò Conan tra sé e sé.
Jirokichi se ne stava in piedi, mani incrociate dietro la schiena e la faccia di chi sta per vincere il primo premio alla lotteria.
<< Tre... due... uno! >>, scandì la folla.
Non appena finirono di pronunciare la parola “uno” una nube di fumo argenteo apparve sulla cima di uno dei palazzi.
Il mantello bianco svolazzava contro le raffiche di vento e il cilindro restava in perfetto equilibrio. Il ladro aveva le braccia spalancate e dei fari precedentemente piazzati lo illuminavano.
<< Eccolo! >>.
<< È bellissimo! >>.
Il ragazzo poggiò i piedi sul bordo del tetto, incurante dell'altezza. Conan lo fissava intensamente e il ladro fantasma ricambiò lo sguardo.
<< Signori e Signore! >>.
La folla proruppe in un urlo di giubilo.
<< Mi è stata lanciata una sfida ed io, il mago dell'impossibile, farò valere la mia promessa: ruberò il talismano di Carlo Magno da una camera senza entrate ed uscite! >>.
<< È veramente un esibizionista >>, mormorò Akako e Miho.
Keiko tirò la manica del fidanzato, non riusciva a contenere l'entusiasmo. << Guarda Zeshin! È insuperabile! >>.
<< Permettetemi di congedarmi a voi, mio adorato pubblico, per compiere una straordinaria magia! >>.
Il ladro venne iridato dalla luce sempre più intensa dei fari e quando si spensero non c'era più.
L'ispettrice Kawano fermò il sottoposto che comandava il gruppo di agenti.
<< Avevate detto di aver controllato gli ingressi di tutti gli edifici! >>.
L'uomo, piuttosto robusto e con una barba non tagliata da giorni per il lunghi turni di lavoro, si mostrò dispiaciuto. << Non c'era nessuno e i fari non sono stati notati >>.
<< Pattugliate il perimetro della stanza >>.
<< No! >>, intervenne Jirokichi. << Non voglio agenti sul posto >>.
Conan entrò nell'abitacolo dove c'erano agenti che andava e venivano e tazze di caffè nei bidoni sempre più pieno. Il bambino guardò gli sguardi e un guizzo bianco colpì la sua attenzione. Si avvicinò fino a mettersi in punta di piedi: il poliziotto con profonde occhiaie non lo notò da quanto era piccolo.
Poggiò le dita sulla consolle per sporgersi meglio ed essere sicuro di aver visto bene. Sgranò gli occhi e corse fuori dalla velocità della luce e fu notato da Ran.
<< Conan! Che ti prende?! >>.
<< Il ragazzino ha visto qualcosa >>, disse Sonoko.
<< Corre sempre in giro, quello >>, aggiunse Goro.
Il vecchio ricco sembrò vacillare per un attimo ma mantenne l'alone di sicurezza. << Piccolo che succede? >>.
Conan superò la folla, sfruttando le misure ristrette. Le transenne era assemblate tra loro in modo troppo stretto per passarci attraverso. Il detective decise di arrampicarsi e non risultò molto facile perché le persone premevano per vedere meglio ciò che accadeva. Qualcuno lo spinse per sbaglio e ruzzolò per terra, malamente.
Si alzò, tastandosi la gamba dolorante e si sistemò gli occhiali sbilenchi. Le urla della calca non permettevano di sentire e riuscì appena ad avvertire la voce dell'ispettrice che si era fatta convincere dal vecchio Suzuki a seguirlo.
Accompagnato da Nakamori, Ran, Goro e Sonoko
<< Conan! Cosa succede? >>, gli chiese il detective privato.
<< È nella stanza! Kid è dentro! >>.
La ricetrasmittente fu in un attimo alla bocca della donna. << Che diavolo sta succedendo?! >>.
<< Ispettrice è dentro! >>.
<< Cosa?! >>, esclamò Jirokichi.
<< Abbattete la stanza! Fate venire le truppe che avevo messo in stallo per questa eventualità! >>.
<< Agenti sotto copertura attivatevi! >>, ordinò Nakamori. Che diavolo combini Kaito?
L'uomo non era mai a conoscenza delle reali intenzioni del ladro perché non voleva che fosse coinvolto più del dovuto.
Conan capì che rimanere lì ad aspettare non sarebbe servito: corse a ritroso e tornò nella stazione mobile. Rispetto agli agenti addormentati di prima, ora sembravano tutti svegli.
Kid stava aprendo la teca e recuperò il gioiello. Non c'era nessun buco visibile sul pavimento come del resto non c'era niente all'esterno. Il ladro si girò verso una delle telecamere, la collana che ciondolava tra le dita della mano destra e con l'altra mimò un inchino.
Il mega schermo posto in piazza teneva incollati gli spettatori e poi un urlo di sorpresa: una fonte di luce apparve in una delle pareti e Kid l'attraversò e apparve come se avesse davvero il potere di farlo. Ed era proprio lui, con l'abito scintillante come la luna in cielo, lo sguardo fiero celato dal monocolo.
Il ladro mostrò la mano sinistra dove c'erano delle palline griglie e le lasciò cadere per terra creando una nuvola di fumo che aleggiò per qualche secondo e poi non c'era più.
Conan non poteva crederci e non voleva farlo. Nessuno aveva la capacità di attraversare le pareti. Batté il pugno sulla consolle.
<< Dannazione! >>.
La folla urlò talmente forte che sembrò esplosa una bomba.
Il mago fece un paio di giravolte per il cielo e poi mostrò il talismano. Atterrò con leggiadria su un altro palazzo e anche lì dei fari montati precedentemente lo illuminarono.
<< Signori e signore, ecco a voi il talismano di Carlo Magno! Signor Suzuki, la ringrazio per la sfida che mi ha lanciato, è stato davvero magico! Alla prossima illusione, mio amato pubblico! >>.
Alla pronuncia dell'ultima sillaba, Kid mosse le dita e le schioccò: i fari si spostarono e crearono un gioco di luce che sembravano fuochi d'artificio, come a festeggiare il nuovo anno. Quando lo sfarfallio di colorate luci termino, il grande ladro era svanito. Conan avevo assistito alla chiusura dello spettacolo, le sopracciglia aggrottate e i denti stretti.
Quando andò sul luogo del delitto, gli operai erano al lavoro per abbattere la parete non portante e controllare se effettivamente il gioiello fosse stato rubato, anche se le immagini lasciavano poco spazio all'immaginazione.
Suzuki era disperato e le guance dell'ispettrice erano rosse di rabbia. Nakamori finse una rabbia cieca e Goro sotto i baffi si divertiva e pensava che il vecchio se lo meritasse per aver scelto un bambino come nemesi di un ladro tanto scaltro.
<< Il mio Kid non sbaglia mai! >>, lo elogiò Sonoko.
<< Tuo zio è disperato >>, le ricordò l'amica.
Il tramezzo fu abbattuto e il gruppetto corse verso la teca. Sonoko era in testa e constatò che era vuota.
<< Mi dispiace zio >>, cercò di consolarlo.
<< Come ha fatto? Come diavolo ha fatto?! >>.
Il bambino salì in cima al palazzo dove Kid aveva salutato il pubblico. Controllò i fari e non erano niente di eccezionale, si potevano trovare in qualsiasi negozio di elettronica. Era stato in furbo anche in questo: a volte era costretto a lasciare oggetti come quelli e usava cose assolutamente anonime e facilmente reperibili.
Si sporse oltre il bordo, sentendo una lieve vertigine, e neanche lì scovò niente di anomalo.
<< Conan >>.
Si voltò << Sì, Ran? >>.
<< Dobbiamo andare. È passata la mezzanotte e tu dovresti essere a letto da un pezzo >>.
Fece finta di non sentirsi umiliato da una affermazione del genere, come se avesse bisogno di essere messo a dormire da lei.
<< Domani potrai tornare ad indagare. L'ispettrice Kawano farò chiudere le aree per capire come ha fatto Kid a rubare il talismano >>. Allungò la mano verso Conan.
Lui la prese, sconsolato. Quest'anno è iniziato malissimo.
<< So che non vorrai sentirtelo dire però è stata una gran bella magia. Chissà cosa si inventerà per la sua prossima illusione! >>.
Ran si fermò, improvvisamente il bambino per mano era diventato un peso perché Conan si era piantato sul posto.
<< Cos'hai detto? >>.
<< Che è stata una bella magia >>.
<< No, dopo >>.
<< È la frase che ha detto in conclusione: che ci saremo visti alla prossima illusione >>.
<< Illusione >>, mormorò Conan. Mollò la mano della ragazza e si sporse di nuovo a guardare di sotto: gli operai erano ancora a lavoro, mettevano in sicurezza il cantiere e stavano per staccare.
<< Dove sono gli altri? >>, domandò a Ran, che si era avvicinata nel frattempo per capire i motivi del comportamento del ragazzino.
<< Stanno per andarsene, perché? >>. Il detective era già sparito oltre la porta e non sentì le chiamate della ragazza.
Scese le scale e saltò gli ultimi due gradini ma all'ingresso c'erano solo Goro e il signor Jirokichi.
<< Moccioso, hai finito? Devo andare a bere... >>, ingoiò l'ultima parola perché la figlia l'aveva sentito e gli stava già riservando il suo peggiore sguardo. << Cioè, festeggiare con i miei amici >>.
Conan guardò il gruppo composto da familiari e amici e finalmente capì tutto.
So dov'è.


<< Chiamiamo la coppietta adesso? >>, domandò Keiko, prendendo il cellulare. Una abile Miho la fermò.
<< Iniziamo ad andare alla festa in piazza, ci raggiungeranno lì >>, disse gentile. La biondina la guardò perplessa, quella sensazione che le stringeva lo stomaco da un po' si fece più forte.
<< Certo >>, mise il cellulare in borsa. << Come vuoi >>.


Conan passava tra le persone che stavano raggiungendo la fiera organizzata poco più in là, un paio di finti Kid erano all'ingresso e porgevano bacchette giocattolo o monocoli.
Non mi sfuggirai!
Conan entrò nella fiera e un giovanotto si sporse per dargli una bacchetta. << Ecco, è per... >>.
Non fece in tempo a finire la frase perché lui si era già mischiato alla folla. Da adolescente era stato un giocatore di calcio molto dotato e riusciva a tenere ore di corsa. Da bambino, era più leggero eppure i polmoni pieni di aria fredda sembrano blocchi di ghiaccio e l'angoscia di perdere anche stavolta contribuiva. La fiera era molto lunga e c'erano donne vestite con i tradizionali kimono, bambini che cercavano di pescare pesciolini e ragazzi che mangiavano frutta caramellata con un cappello bianco in testa.
In fondo vide il buio e le strade deserte. Il primo palazzo dove Kid era apparso aveva la porta sul retro appoggiata e Conan l'aprì e salì le scale: ora aveva il fiato corto. Quando arrivo al terzo piano si fermò perché c'era un'ombra ferma in mezzo. Conan azionò la luce dell'orologio che aveva al polso.
<< Sei stato veramente furbo stavolta ma ti sei tradito con una parola >>. Camminò ancora e volse la luce alla figura.
La faccia di Sonoko era rilassata e un sorriso disteso mostrava sicurezza. Kaito non aveva pensato nemmeno per un secondo di sfuggirgli e sentire le spiegazioni dei suoi trucchi faceva parte dell'ebrezza di averlo come nemico.
<< Salve, mio prediletto antagonista- Scommetto che stai per rivelare la mia magia >>.
Conan teneva puntato l'orologio contro Kid. << Hai preso il posto di Sonoko prima delle undici e mezza. Non sarà stato difficile attirare la sua attenzione. Hai lavorato al cantiere e avevi sentito che sarebbe stata lei la custode del gioiello. >>.
<< E poi? >>.
<< Non sei mai entrato in quella stanza >>.
Quella affermazione gli diede un po' fastidio, per fortuna non poteva vedere la sua espressione sotto la maschera.
<< Hai costruito una stanza identica da un'altra parte e filmato tutto. Poi hai scambiato le pennine USB contenenti le password criptate usate dagli agenti e sei riuscito ad entrare, grazie a un virus, nel sistema di telecamere >>.
<< L'ispettrice si sarebbe accorta di un tale scambio, non credi? >>.
Il bambino fece un mezzo sorriso. << Hai preso le sembianze del fattorino del caffè. La pennina contenente il virus era attaccata sotto il cartone e la nascondevi con la mano. Hai fatto finta di rovesciarlo e hai usato quel secondo di distrazione e, con le tue abili mosse, hai scambiato le pennine in meno di mezzo secondo e consegnato le tazze >>.
<< E tutto questo l'hai capito da una bidone pieno? >>, lo prese in giro.
<< No >>, scosse la testa, << Dal fatto che c'erano le tazze e non il cartone da sei che le conteneva. Un fattorino con i guanti sarebbe risultato sospetto e non potevi rischiare di lasciare le tue impronte. Così hai offerto direttamente agli stanchi poliziotti i contenitori e ti sei portato via la base >>.
<< Complimenti >>, gli batté le mani. << Ma io aspetto di sentire la parte più importante >>.
Il detective avanzo di cinque passi e Kaito non si mosse. << Era semplicemente un tuo assistente. Si era mimetizzato contro la parete, poi hai azionato un po' di luce ad alta intensità, si è levato il telo ed è apparso. Ha fatto un po' di scena con il fumo e le giravolte nel cielo >>.
<< Come avrei fatto ad essere insieme agli altri e contemporaneamente in cima al palazzo? >>.
Fece un verso di scherno. << Con quella emergenza nessuno si sarebbe accorto dell'assenza della svampita Suzuki, stessa cosa quando sei apparso all'inizio. Hai mostrato un gioiello, fatto credere che l'avevi rubato e poi sei tornato giù a prendere ancora il posto di Sonoko >>.
<< E perché avrei dovuto scomodarmi tanto? >>, l'avversario era ancora più vicino.
<< Non avevi rubato il talismano, semplice. L'hai rubato quando hanno abbattuto la parete ed eri in capo al gruppo, nessuno avrebbe mai sospettato della nipote innamorata di Kid >>. Il bambino teneva premuto il dito contro il pulsante per sparare l'anestetico.
La finta Sonoko batté le mani. << Bravo, ancora i miei complimenti. Un'ultima domanda: come ha fatto il mio assistente ad ingannare le guardie dell'ispettrice Kawano? >>.
<< Devi avere assistenti che ti vogliono molto ben per aver resistito dodici ore contro un tramezzo di cemento in pieno inverno >>.
Era andata esattamente come aveva raccontato Conan: Jii, all'arrivo della prima folla che voleva i posti migliori e i poliziotti che cercavano di tenerli a bada, si era confuso e approfittato della testardaggine del vecchio di non volere nessuno a guardia.
<< E adesso cosa pensi di fare? >>.
<< Dov'è il talismano di Carlo Magno? >>.
Kaito lanciò la borsetta di seta in mezzo al corridoio e Conan corse a riprenderla.
<< Penso sia ovvio, ormai, che non mi interessano i gioielli che Suzuki usa per attirarmi nelle sue trappole ma stavolta mi sono seriamente divertito >>.
Ormai Conan era a dieci passi di distanza, riusciva a vedere la determinazione negli occhi blu.
<< È finita, Kid >>, disse spavaldo. << Ci rivedremo al primo interrogatorio con la polizia >>.
Il ladro sospirò, passandosi una mano tra i capelli. << Conan, Conan... Ormai dovresti conoscermi >>. Il ragazzo divenne più basso e il ragazzino capì troppo tardi: i tacchi utilizzati per far finta di essere Sonoko contenevano dello spray narcotizzante nello stiletto e, prima che le palpebre si facessero pesanti, capì cosa aveva sbagliato: nella borsetta c'era la maschera per impedire al ladro di addormentarsi e, nel lanciarla, l'aveva recuperata.
Si accasciò a terra e cercò di premere il tasto della freccetta ma era troppo tardi: avvertì le piastrelle fredde contro la guancia e il ladro, cambiato nel suo tipico abito, chino su di lui che posava un bigliettino: le istruzioni per ritrovare la giovane Suzuki.
Si avvicinò al suo orecchio. << Ci rivederemo, Shinici >>.


Keiko non riusciva a godersi la fiera. Zeshin aveva sbagliato per la terza la cattura del pesciolino rosso e Akako era imbarazzata perché aveva la bocca sporca di zucchero filato e questo aveva strappato un sorriso di troppo a Miho.
La ragazza bionda sentiva che c'era qualcosa che non andava e non ce la faceva più: lo stomaco le faceva addirittura male.
<< Tesoro, va tutto bene? >>, le chiese il fidanzato.
<< Certo >>, provò a fare un sorriso e sperò di essere stata convincente. Guardò l'orologio sullo schermo del cellulare e nessun messaggio dalla coppia.
Miho e Akako si erano allontanate per guardare una bancarella di kimono dai colori vivaci e avevano lasciato i due soli.
<< Aoko non si è ancora fatta sentire ed è quasi l'una. Forse dovrei andare a controllare se va tutto bene >>.
<< Non vorrai incappare in situazioni imbarazzanti, vero? >>.
<< Ma che dici >>, si fece rossa. << Ma non è da lei >>.
<< Se ti fa sentire meglio fai un salto a casa Nakamori. Informo io le altre due >>.
Keiko gli diede un frettoloso bacio sulla guancia e corse via, impugnando le chiavi della macchina.
Le due ragazze tornarono e notarono la sua assenza.
<< Dov'è Keiko? >>, domandò Miho.
<< Stavo per venire a dirvelo. La coppietta felice ancora non si è palesata, perciò è andata a controllare che fosse tutto apposto >>, si strinse nelle spalle. << Torneranno insieme, credo >>.
I bei visi delle giovani si fecero color latte.
<< Qualcosa non va? All'improvviso sembrate due mummie >>.


Kaito atterrò sul balcone di casa e girò il ritratto del padre. Aoko era in piedi e guardava la TV in cerca di novità o, peggio, della notizia di un arresto di Kid. Quando lo vide in cima alla scala, gli andò incontro e lo strinse in un abbraccio.
<< Amore, sono stata tanto in pensiero! >>.
<< Sto bene, il detective in miniatura sta facendo un bel sonno >>.
<< Non gli avrai fatto troppo male vero?
È solo un bambino >>.
Il ragazzo trattenne una risata, non lo era affatto ma questo la ragazza non poteva saperlo. << Non gli ho fatto niente! >>.
<< Auguri >>, gli disse lei.
<< Auguri a te, amore >>, le sussurrò nel darle un bacio.
Nel frattempo, Keiko aveva parcheggiato di fronte la villetta dei Nakamori e sembrava deserta. Fece il giro della casa e notò la portafinestra che Kaito aveva lasciato aperta a casa sua. Si avvicinò alla porta d'ingresso dei Kuroba e provò a girare la maniglia: era aperta.
Non avrebbe mai lasciato la porta senza chiuderla a chiave
, pensò.
Provò a bussare ma il rumore si perse nell'abitazione, le luci erano spente.
<< Forse sono appena usciti per raggiungerci e Kaito si è dimenticato di chiudere a doppia mandata >>, sussurrò ma qualcosa le impedì di andarsene. Salì piano le scale e arrivò sul pianerottolo: tutte le porte erano chiuse tranne la vecchia stanza di Kaito. Mossa da fili invisibili, vi entrò e osservò il ritratto del signor Kuroba che lei non aveva mai conosciuto oltre gli spettacoli visti da bambina: notò un angolo strano e con un dito lo sfiorò.
<< Il ritratto gira... >>.


Kaito stava dando un altro bacio ad Aoko che rideva nel sentire le gesta del fidanzato, teneva le braccia al collo di lui. Sentirono il cigolio del ritratto e voltarono gli occhi verso la scala a chiocciola.
Due paia di occhi chiari fissarono gli occhi verdi della persona sul primo scalino, pallida e con un dito tremante puntato contro il ragazzo.
Indossava ancora il vestito e il cappello e non potevano esserci equivoci.
<< Tu sei... tu sei... >>.
<< Keiko >>, Kaito mise le mani avanti. << Stai calma e posso spiegare >>.
L'urlo della ragazza si sarebbe potuto udire per tutto il quartiere se la stanza non fosse stata insonorizzata.
<< SEI LADRO KID! >>.

Angolo autrice!


Chiedo profondamente... SCUSA!!!
Il motivo per cui non ho potuto scrivere sono tanti: sono tornata a vivere in Italia qualche mese fa e ho affrontato due traslochi nel giro di un mese, iniziato un nuovo lavoro, senza internet per un bel po' di tempo, nuova casa. Tra non molto avrò un altro nuovo lavoro, un corso di studi lungo due mesi e mezzo, un terzo trasloco e tra un mese il quarto (che giro immenso, direte!)
Inoltre, visto che non mi è bastato, sto per... sposarmi!

Quindi nei prossimi mesi affronterò anche i preparativi lunghi un anno!
Avrò qualche ritaglio di tempo per scrivere e cercherò di non far passare altri otto mesi prima di pubblicare di nuovo, visto che ci tengo a terminarla!
In questo capitolo, Keiko ha scoperto la seconda identità di Kaito! Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Martiperla9629: Sono felice che la mia storia ti piaccia! A presto :)
shinicieran amore: Grazie per la tua recensione, spero che continuerai a seguirmi!
Alla prossima!


Scusate per il font diverso ma il Kompozer fa di testa sua, a volte!!


   
 
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