Ho deciso che questa storia sarà una raccolta di moemnti indipendenti tra loro, legati solo dal fatto di essere dei capovolgimenti dic iò che nel fandom è diventato ortodossia. Il rating varierà e le tematiche pure.


La quotidianità della vita sulla Terra si era imposta con la semplicità e naturalezza di ogni cosa diversa che, dandosi sempre uguale e costante nel tempo, alla fine diventa abitudine.
Eppure c’era qualcosa, o meglio qualcuno, che si imponeva alla sua esperienza sempre, nonostante le diverse occorrenze del suo sguardo che indugiavano sulla sua figura, come una novità elettrizzante, inaspettata e quasi insostenibile nel senso che aveva per lui.
Pensare che proprio lui, il Principe dei Saiyan, che conosceva lo spazio come il palmo della sua mano, che aveva passato la sua vita a vagare per le galassie, che aveva visitato posti lontani e stranieri, che aveva sperimentato mille situazioni ambientali diverse e ai limiti delle sue possibilità fisiche, che era stato testimone di forme di vita uniche e affascinanti nella loro diversità incommensurabile dalla sua corporeità, sarebbe stato tanto affascinato e mesmerizzato davanti alla magnificenza di quella figura, che indossava e possedeva l’azzurro come nessuna cosa della galassia sapeva e aveva saputo fare.
Era ormai una visione quotidiana, ma quella figura elegante e carismatica riusciva sempre a rapire la sua attenzione, se non fosse altro perché contraddiceva gli stereotipi che forzatamente si era fatto sui terrestri. Come poteva una creatura così debole e dalla pigmentazione particolare avere così tanto potere e influenza tra gli altri terrestri? Forse aveva più forza di quella che lui riusciva a capire, più della potenza fisica che sembrava essere l’unica virtù possibile per il principe, forse c’era davvero altro nella vita rispetto a quello che Vegeta insistentemente inseguiva ed erano pensieri estranei eppure così comuni quando si trovava magnetizzato da quegli occhi profondi.
E c’erano giorni in cui il principe, nonostante l’urgenza dei suoi allenamenti, attento e stregato, seguiva il suo discorso da quella scatola elettronica, che ammirava la sua fermezza davanti agli altri, che era compiaciuto della postura fiera di chi sa non dover temere nulla e della sicurezza di chi sa che deve essere ascoltato. Si sentiva inabile a sviare lo sguardo, si sentiva bloccato da un’attrazione che sapeva di non avere mai provato prima e contemplava il suo profilo anche attraverso quello schermo virtuale della televisione del salotto delle Capsule corporation, che trasmetteva continuamente la sua immagine e Vegeta non poteva fare a meno di pensare che un re felino blue con i baffi bianchi era una delle cose più esotiche e diverse che avesse mai visto in vita sua!


Alzi la mano chi è stato ingannato fino all’ultimo e ha pensato che avessi sbattuto la testa e mi fossi data al romanticismo!
E invece no: io e il romanticismo siamo lontani come gli uomini e le mestruazioni, guardate che immagine poetica, e l’unica cosa in cui sono brava (forse) è l’ironia.
So che dovrei aggiornare Majin, ma non ho potuto evitare, perché l’idea per questa demenzialità mi ha colpito all’improvviso, dopo che ho fatto incetta di fic sulla Coppia Vegeta Bulma. L’esoticità di Bulma è uno dei Topos letterari più amati dal fandom, ma come causa del loro amore mi sembra davvero povera.
Se vogliamo ignorare che Vegeta nella sua vita ha visto di tutto e che i colori di Bulma non sono poi più particolari di quelli di Zarbon, è anche vero che il giorno in cui il principe decide di farsi una passeggiata in città, nel mondo di dragon ball, non può non venire a contatto con essere zoomorfi e che, ebbene sì, ci sono davvero tante persone più esotiche di Bulma in questo benedetto cartone. xD Quindi sotto con la fantasia e la varietà!
Grazie mille a voi che ancora non mi avete mandato a fanculo e grazie a chi lo farà dopo questo, perchè in effetti avete resistito tanto e vi ammiro!
Alla prossima, sperando sia a breve!
PS: http://it.dragonball.wikia.com/wiki/Re_Furry (Se non dovesse ricordarvi come fosse fatto)