Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Mi_Yun    10/10/2018    2 recensioni
Lei: una ragazza qualunque a cui piace farsi trasportare dalle dolci onde della fantasia, e che lotta per poter realizzare un giorno il suo sogno; Lui: bello, sorridente, esibizionista e super famoso, appartenente ad una band di fama mondiale.
Sembra che le loro strade, così distanti, siano destinate a non incrociarsi mai e invece il loro destino, avvolto dal magico mondo dell'arte, ha riservato a loro un inaspettato e speciale incontro.
My DNA says I need You ha come scopo principale la capacità di far sognare chiunque si ritrovi tra le pagine di questa storia , e magari, lasciare qualche emozione nel suo cuore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi Yun)

 

La serata sta continuando alla grande, Jey sta insegnando delle mosse a Nam-joon sulle note di "Ready For It" , Jungkook, Jin e Jimin si stanno abbuffando con le varie pietanze che ricoprono l'intero tavolo, mentre io, Hobi, Suga e Tae siamo seduti in cerchio per terra.

"Non mi dire, davvero?" Chiede sorpreso Hoseok.

Annuisco mentre do un morso ad un panino farcito di nutella.

"Cioè mi stai dicendo che, malgrado l'Italia sia a due passi, non sei mai stata in Francia?" Tae sgrana gli occhi sorpreso.

"No, infatti il viaggio con voi a Parigi sarà il mio secondo viaggio all'estero" dico emozionata.

"Il secondo? Il primo qual'è stato?" Yoon-gi beve un lungo sorso di cola.

"A Vienna... ma era una gita con la scuola, comunque ci sarebbero un po' di paesi che vorrei visitare..."

"Tipo?" Hobi si gira verso di me scrutandomi con interesse negli occhi.

Quel contatto visivo mi fa battere il cuore.

"Beh partendo dall'Europa ci sarebbero, appunto, Parigi, Barcellona, Berlino, Amsterdam, Londra, Edimburgo, Copenaghen, Varsavia, poi mi piacerebbe molto anche visitare gli Stati Uniti, il Giappone e infine vorrei, un giorno, ritornare nel mio paese natale" sorrido.

"E tu questi, ragazzina, li chiameresti "un po' di paesi" ?" Yoon-gi si lascia andare ad una risata.

"Beh ecco... ahah>> mi gratto la nuca.

"Principessina...poi quando ritornerai in Corea del Sud, dovrai assolutamente dircelo così usciremo di nuovo tutti e quanti insieme!" Tae circonda con il braccio le mie spalle e mi tira a sé euforico.

Divento rossa per quel contatto... fino a qualche settimana chi se lo sarebbe mai aspettato?!

"Certamente fruttolo mio!" scoppiamo a ridere.

 

Tzzz. Tzzz. Tzzz.

Sentiamo un telefono vibrare.

"Ragazzina penso sia il tuo" Yoon-gi indica la mia tasca illuminata dallo schermo del cellulare.

Sfilo l'apparecchio e guardo lo schermo... mi agghiaccio all'istante.
"Tutto bene?" Chiede preoccupato Hoseok.

Perché mi sta chiamando? Perché ora?

Stringo i denti.

"R-ragazzi scusatemi un attimo" e mi alzo.

 

"Pronto..." rispondo seria.

"Mi-yun...finalmente ti decidi a rispondere"

"Cosa vuoi?" Butto.

"Come cosa voglio?!"

"Beh io non ho nulla da dirti cia..."

"Ei, ti sembra il tono giusto da usare con tua madre?"

"Ah perché ora lo saresti ridiventata? Wow mi sorprendi!"

"Mi-yun... modera subito il tuo tono!"

"Io non modero un cavolo... e lo sai perchè? Perché ormai ho capito che con te, essere la figlia tanto dolce e amorosa, non serve più...ti ripago con la tua stessa moneta mamma, o anzi meglio, Beatrice!"

"Ah ora mi chiami pure per nome...pff!"

"Beh fino a qualche anno fa mi obbligavi a chiamarti così... non ti ricordi?"

"Mi-yun non ritirare fuori, ora, cose del passato"

"Cose del passato? Magari fossero solo di quello... mamma tu sei rimasta tale quale ad allora... tu non sai cosa voglia dire avere una figlia!"

Tremo per la rabbia. Ci mancava solo che la bellissima serata venisse rovinata da una sua chiamata.

"Mi-yun volevo solo chiederti quando finirai con quella scuoletta di recitazione e canto"

"Come se ti interessasse veramente...ahahahah rido"

"Lo sai che voglio che ritorni a casa, qua a Torino"

"Si così posso svolgere nuovamente le tue mansioni mentre parti per qualche viaggio chissà dove, oppure dove subisco continuamente le tue critiche offensive solo perchè, come papà, anche io ho intrapreso la via del mondo dell'arte"

"Non nominare mai più tuo padre, lo sai che odio quando lo fai!"

"Si certo, cerca ancora di dimenticarti di lui, brava continua così, complimenti!"

"Mi-yun ora basta! Lo sai che ho ragione...e poi la strada che hai scelto di seguire è solo da buffoni e da stupidi!"

"Wow vedo che come sempre hai un bel tatto!"

"Mi-yun sai cosa provo quando tutte le mie amiche mi raccontano 'ah mio figlio si è appena laureato in medicina, mia figlia in giurisprudenza' e io basita che non so mai come rispondere dato che ho una figlia che frequenta un'insulsa scuola per pagliacci"

Questo è troppo. Una lacrima riga il mio viso.

"Complimenti... pensi solo questo di tua figlia...papà si sarebbe sicuramente vergognato di te"

"Mi-yun ora basta!"

"No basta lo dico io!...Ora riattacco!"

Riaggancio infuriata il telefono.

Ho gli occhi che bruciano. Stringo i pugni mentre tremo.

La odio. So che non dovrei dire queste cose perché in fondo è mia madre, ma la odio davvero tanto. Nel momento in cui avevo più bisogno di una mamma lei non ha fatto altro che buttarmi la feccia in faccia.

Il trucco, che fino a qualche minuto fa decorava graziosamente il mio viso, ora è colato tutto, creando un effetto mostruoso. 

Prendo un tovagliolo, mi soffio il naso e incomincio a dirigermi verso l'uscita della sala... devo assolutamente raggiungere un bagno.

Mentre cammino a passo spedito, Jenny afferra il mio braccio.

"Tesoro cosa ti è successo?" Mi chiede preoccupata.

Acquistiamo l'attenzione di tutti.

Cazzo.

"Mi ha chiamata...lei" singhiozzo.

"Ah... Mimmy mi dispiace" Jenny mi stringe forte a sé.

"Jey, scusami" mi sciolgo quasi subito dall'abbraccio, "ma ho bisogno di andare in bagno a rinfrescarmi!"

"Vengo con te!"

"Non ci pensare lontanamente...ora mi passa sta tranquilla...voglio che tu rimanga qui a divertirti" detto questo esco dalla porta.

   
 
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