Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Mi_Yun    12/10/2018    4 recensioni
Lei: una ragazza qualunque a cui piace farsi trasportare dalle dolci onde della fantasia, e che lotta per poter realizzare un giorno il suo sogno; Lui: bello, sorridente, esibizionista e super famoso, appartenente ad una band di fama mondiale.
Sembra che le loro strade, così distanti, siano destinate a non incrociarsi mai e invece il loro destino, avvolto dal magico mondo dell'arte, ha riservato a loro un inaspettato e speciale incontro.
My DNA says I need You ha come scopo principale la capacità di far sognare chiunque si ritrovi tra le pagine di questa storia , e magari, lasciare qualche emozione nel suo cuore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Ho-seok)

 

"Wow siii!"

"Tae-hyung non ti smentisci mai!" Suga si porta una mano al viso scuotendo la testa.

"Dai alla fine sarà un'esperienza interessante per tutti, quindi ci sta!" Do ad entrambi una pacca amichevole sulla spalla.

"Che si dice qui gente?" Jimin ci raggiunge assieme a Kookie.

"Jimin ti dico solo una parola: Gucci!" A Tae brillano nuovamente gli occhi.

"Gucci?" Il biondo alza un sopracciglio.

"Ah ci vuole trascinare ad un evento di moda che si terrà a Parigi" spiega Yoon-gi.

"Uhh bello!" Esclama Jungkook.

"Ma... Mi-yun... dov'è?" Jimin nota che la ragazzina non è più seduta qui con noi.

"Giusto, non è ancora tornata!" Concorda Tae-hyung.

Mi guardo attorno. Eccola lì! E' di spalle in un angolino della stanza. Noto che il suo corpo è diventato un blocco di pietra.

Improvvisamente si gira, si avvicina al tavolo, afferra al volo qualcosa per poi avviarsi verso la porta.

Jenny, la sua amica, la ferma un attimo e l'abbraccia.

Non sembra stare bene... che le sia successo qualcosa mentre era al telefono?

Esce dalla sala.

Mi alzo e mi avvicino a Jey.

"It's...all ok?" Le chiedo.

La ragazza si morde un labbro e scuote lentamente la testa, "I think no".

Sospiro e prendo l'iniziativa di seguirla. Se le è successo qualcosa io, in qualità di suo amico, credo la debba aiutare.

Mi guardo intorno, nel corridoio, ma della ragazzina non c'è anima viva.

Dove sarà finita?

Poi intravedo, in fondo, una porta socchiusa dalla quale fuoriesce una luce flebile.

Mi avvicino e, una volta lì di fronte, mi accorgo che si tratta dei bagni.

Sento un rumore, anzi no, dei singhiozzi.

Vorrei entrare a consolarla ma, guardo l'icona in alto, è il bagno delle donne... non penso sia il caso.

Mentre l'aspetto, colgo l'occasione di fare un salto in bagno pure io, ho bisogno di rinfrescarmi un attimo il viso.

Quando riapro la porta ritrovo, parallelamente a me, Mi-yun mentre sta compiendo la mia stessa azione.

"Ei" le sorrido teneramente.

"Ei..." abbassa lo sguardo mogia. 

"Emh, ecco... stai bene?"

"Si.." mente facendo spallucce.

Mi avvicino a lei e le prendo il viso tra le mani, costringendola poi a guardarmi.

Ha gli occhi terribilmente rossi, così tanto che fanno contrasto con le sue pupille color blu oceano.

"A me non sembra!!" Le asciugo, con il pollice, un residuo di lacrima appoggiata sulla sua guancia.

"Non è niente, davvero, mi sta passando".

"Se non fosse successo davvero niente" calco sulla parola, "ora non staresti piangendo!"

Sospira.

"Mi accompagni a prendere una boccata d'aria?"

"Certo ragazzina", le do una carezza sulla guancia.

Raggiungiamo il giardino dell'hotel.

"Ti va di raccontarmi cosa ti fa star male?"

Assume un'espressione dubbiosa.

"Insomma" continuo, "l'ultima volta mi sono sfogato io, e tu mi hai pazientemente ascoltato... ora potrei ricambiare il favore" le sorrido nuovamente.

Voglio che si senta libera di raccontarmi qualsiasi cosa le passi per la testa.

 

"Ecco" inizia, "mi ha appena chiamata mia mamma" stringe i pugni, "sai io e lei...non abbiamo proprio un buon rapporto" stringe le labbra.

"Mi spiace..."

"Beh" mi interrompe, "lei una volta non era così! No... era la mamma più buona e amorosa del mondo" prende una pausa e porta lo sguardo al cielo stellato "ma in lei qualcosa è cambiato quando mio padre si è ammalato gravemente, fino a diventare, una volta morto, una persona completamente diversa" una lacrima percorre il contorno del suo viso.

Rimango in silenzio e mi avvicino a lei.

"Sai, quando papà ci ha lasciate io ero a pezzi, avevo veramente bisogno di una figura materna, ma lei mi ha abbandonata... ha incominciato a intraprendere sempre più viaggi, e anche il suo carattere ha incominciato a farsi sempre duro e distaccato" si asciuga una lacrima, "ha iniziato a comportarsi come se mio padre non fosse mai esistito! Ma lui c'è stato! E c'è ancora, in qualche modo, qui con noi!" Scoppia a piangere e io l'accolgo tra le mie braccia. 

Questa ragazzina, in questo momento, mi sembra così fragile da spingermi a volerla proteggere a tutti i costi.

"E poi, cosa che una madre non dovrebbe mai fare, ha iniziato ad odiarmi e a disprezzare le scelte che ho fatto per la mia vita... mi sento in continuazione come se lei mi volesse bloccare le ali... sono esausta, davvero, a volte ho pure pensato di arrendermi e ho compiuto scelte... dannose per la mia vita... sai, la depressione ti porta a fare cose brutte... sul tuo corpo..." il suo sguardo è diventato perso.

Mi sto trattenendo. Se avessi qui sua madre gliene direi, certamente, di tutte i colori. Come fa a non rendersi conto di quale meraviglioso e brillante fiore sia sua figlia!

Quante ne deve aver passate. Fisso i suoi occhi e, come la prima volta che li ho incrociati, mi sento strano... Aish perché mi sento così?!

"Sai Ho-seok... io ti ammiro tanto, dopo tutto quello che hai passato sei riuscito a raggiungere il tuo sogno, a vivere della tua passione!... E ora guardati sei una stella, un sole luminoso che brilla di energia pura!" Mi sorride mentre i suoi occhi continuano a piangere.

Mi mordo un labbro. 

Mi sento terribilmente strano.

"Ragazzina anche tu brillerai, ne sono sicuro! Sei così talentosa e in più metti amore in tutto ciò che fai!" Appoggio le mani sulle sue spalle.

Scuote la testa.

"A volte penso di non avere la forza per continuare"

Voglio farle capire quanto sia speciale.

Vorrei fare una cosa ma forse...

"Probabilmente mia madre ha ragione... sono una buffona, una stupida, una debole..."

Mandiamo al diavolo il "forse".

Senti ragazzina... come posso farti capire quanto tu sia unica?

"Io non credo..."

Aish... guarda cosa mi porti a fare...

Le prendo il volto.

"Mi-yun sappi che tu sei la prima ragazza..."

Aggrotta confusa la fronte.

E sotto questo cielo stellato, faccio una cosa che non avrei mai immaginato di fare...

La bacio.

 

"Ragazziiiii ecco dove" Jimin spalanca gli occhi, "...eravate finiti". 

   
 
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