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Autore: Temari    13/07/2009    5 recensioni
Precedentemente 'Pain' e in via di revisione.
- "Solo ora si rendevano veramente conto che c'era stato qualcosa prima della prigionia e mentre lo guardavano agitarsi, avevano iniziato a domadarsi cosa si nascondesse nel passato di Goku che fosse così angosciante e doloroso [...]" -
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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3/12/2011

Salve a tutti! =D
Revisione del 4° capitolo completa.

Ja ne,
Temari


Pain of the Past



 

 

- "La prima volta che ti ho visto sono rimasto colpito dalla tua bellezza.
Pensavo che se avessi riso, saresti stato anche più affascinante,
però... Il sorriso non ti si addice un granché." -
 
(Son Goku, Saiyuki Gaiden)

Chapter 4



          Sanzo, Gojyo e Hakkai passarono in rassegna molti altri ricordi... Giorni trascorsi in tranquillità e serenità.
        I loro antenati, col passare del rempo, si erano avvicinati sempre di più, il loro legame si era saldato, si era stretto e rafforzato. Quelle che erano state conversazioni forzate diventarono presto naturali; gli scherzi e le battute facevano da sottofondo leggero alle loro interazioni; ed anche i silenzi si traformavano in un amichevole e placido stare insieme, senza sforzo.
        Konzen, Tenpou e Kenren erano molto diversi fra loro. I tre avevano caratteri che potevano tranquillamente essere ai lati opposti di un triangolo, i loro modi di fare si scontravano con gli altri la maggior parte delle volte, eppure non mancavano mai di ritrovarsi nella stessa stanza ed il motivo era più semplice di quel che si potesse pensare.
        Semplice, sì. Al contempo però anche più complicato di quello che chiunque poteva comprendere.
        Era incredibile come uno scricciolo - o un cucciolo di scimmia - potesse riuscire a far gravitare intorno a sé personalità tanto diverse.
        E mentre i vari stralci di vita quotidiana scivolavano via fra le loro mani come acqua, i tre avevano finito per cessare di chiedersi il motivo della loro presenza lì: non lo avrebbero mai ammesso, ma tentavano, attraverso quella strana occorrenza, di catturare i segreti che fino a quel momento erano rimasti nascosti - inconsciamente -, erano profondamente avidi di carpire quelle parti del loro Goku che non avevano mai visto, che non avevano mai immaginato esistere.
        Si rendevanono conto, i tre 'adulti' del gruppo, che qualcosa di profondamente storto doveva essere successo al tempo in cui Goku viveva nel Mondo Celeste... Perché il ragazzino che avevano conosciuto loro era innocente - con la sua incrollabile, assurda, fiducia nella bontà di chi gli stava intorno -, ma assistendo a questi fotogrammi di vita, potevano assistere ad un Goku che guardava al futuro con una luce negli occhi dorati che il loro amico non aveva mai veramente avuto.
        Cinquecento anni rinchiuso in una prigione poteva togliere molte cose ad una persona, a maggior ragione se questa era un bambino.
        Per questo, Sanzo e Hakkai e Gojyo cercarono di assorbire più che poterono e fare in modo che i sentimenti loro mostrati non andassero perduti un'altra volta.

        (I ricordi sono importanti... Plasmano ciò che siamo.)


-x-

        Una nuova 'visione' li riportò per l'ennesima volta nella stanza di Konzen e Goku. Il Dio stava tentando di far andare il ragazzino a letto, data l'ora tarda (il sole che spesso aveva illuminato le visite dei Terrestri, ora era sceso oltre l'orizzonte), con scarso successo: Goku insisteva nel voler sentire una storia prima di dormire e Konzen non aveva nessuna intenzione di abbassarsi al ruolo di cantastorie.
        "Se vuoi una storia, perché non te ne leggi una dal libro che ti ha regalato Tenpou?" Chiese il biondo sbuffando infastidito e schivando il proiettile color cioccolato che gli si era gettato addosso.
        "Nooo~~ooo!! Leggimi una storia tu, Konen~!! Solo una, per favore!!" Pregò Goku con le mani unite sotto il mento e gli occhi chiusi.
        "Ti ho detto
"
        "Yo!!" Una voce interrouppe Konzen: Kenren e Tenpou si erano auto invitati ad entrare la stanza privata. "Ho voglia di bere un goccino... Che ne dite di andare fuori tutti insieme?"
        Konzen li guardò con fare irritato, mentre Goku li fissava incuriosito.
        Il Dio con gli occhi verdi si fece avanti, sorridendo, e aggiunse, "Nel Mondo Terreno c'è la luna piena stasera... E poi, i fiori di ciliegio sono ancora più belli di notte."
        Goku a quelle parole saltò su come si aspettava e, un sorriso da un orecchio all'altro, iniziò a saltellare da un piede all'altro tirando per la manica Konzen e urlando, "Andiamo! Andiamo! Su, Konzen, alzatiiii!!"
        Alla fine, la sua insistenza ebbe la meglio e scuotendo la testa, Konzen si alzò e si diresse verso la porta con glia ltri subito dietro, chiedendosi tra sé e sé cosa ci potesse mai essere di così affascinante in un giardino pieno di alberi che vedeva ogni dannato giorno; solo perché adesso era notte non voleva dire nulla.
        Da una parte, i tre osservatori, pensarono inconsciamente la stessa cosa—nessuno di loro (forse con la sola eccezione di Hakkai) butterebbe il suo tempo solamente per stare a guardare degli alberi di ciliegio in fiore; con la missione che dovevano compiere non avevano certo la possibilità di sprecare le giornate in quel modo.

        A pochi metri dal gruppetto di Dei, i tre del Gruppo avvertivano una strana sensazione farsi strada dentro di loro.
        "C'è qualcosa di decisamente... Sbagliato, in tutto questo." Disse ad alta voce Hakkai, mentre osservava attentamente Tenpou e Konzen bere sakè e parlare in tranquillità; più a lungo il suo sguardo rimaneva sulla scena di fronte a lui e più un senso di gelo gli penetrava nelle ossa.
        "... Penso di capire cosa intendi, 'Kai." Commentò a sua volta Gojyo, "E' come la calma prima della tempesta... E' tutto troppo calmo..." i suoi occhi scarlatti non lasciavano le figure di Kenren e Goku, entrambi appollaiati sui rami del ciliegio sotto cui gli altri due sedevano.
        I due demoni si lanciano un'occhiata e contemporaneamente si voltarono verso Sanzo - il monaco non aveva aperto bocca da parecchio tempo -, le fronti corrucciate, avrebbero voluto chiedere cosa c'era che non andava ma sapevano che sarebbe stata una domanda stupida: di cose che non andavano, in quel momento, ce n'erano davvero parecchie. Inoltre, le parole non avevano la forza di lasciare le labbra... Né Gojyo né Hakkai riuscivano a prevedere quale sarebbe potuta essere la reazione di Sanzo.
        In qualche modo, ai due sembrò di capire almeno in parte quale fosse il problema del loro 'leader': come loro, Sanzo era preoccupato per Goku.
        Perché, mentre loro erano tutti insieme, l'itan non era lì anche lui?
        Dov'era? Come stava?
        Era solo, o c'era qualcun altro con lui?
        Mentre questi pensieri affollavano le menti dei tre Terrestri, le voci di Kenren e di Goku li richiamarono all'attenzione: i due si erano messi a fare a gara di arrampicata sull'albero (una sfida persa in partenza per Kenren, nonostante le catene che pendevano dagli arti del ragazzino) fra battute e frecciatine. Ai piedi del ciliegio, una domanda di Konzen fatta una volta che gli altri due furono a distanza, mandò in frantumi il clima di tranquillità che aveva aleggiato fino a pochi minuti prima.
        "... Tenpou. Possono esserci due 'Dei della Guerra' contemporaneamente?" Il tono della voce di Konzen era estremamente piatto.
        "Come mi aspettavo, è a questo che stavi pensando in questi giorni." Rispose Tenpou, "Ci sono stati casi, in passato, dove si è ritenuto opportuno avere più di un Dio della Guerra... Se Goku venisse nominato Dio della Guerra insieme a Nataku, Ritouten - che ha sfruttato il prestigio di suo figlio per farsi una posizione - di certo non ne sarebbe affatto felice. Inoltre, come possibile 'futuro guardiano del Dio della Guerra' potresti essere visto anche tu come un pericolo, Konzen."
        Il discorso di Tenpou fu seguito da un lungo silenzio.
        "Il tutto comincia a prendere forma..." fu Sanzo a parlare, in un sussurro a stento udibile, rivolto più a se stesso che agli altri due che gli erano vicini.
        Adesso più che mai, i brividi iniziarono a farsi più insistenti e pian piano una voce prese a sibilare minacciosa nelle loro orecchie: promesse di dolore, morte, perdite, tradimenti. E al di sotto di tutto, le urla e le richieste di aiuto dell'unica persona che aveva dovuto portare un peso enorme sulle spalle per secoli.

        (Eppure, non potete fare altro che osservare.)

        "—Però, sapete, i fiori di ciliegio del Mondo Terrestre sono molto più belli di quelli che ci sono qui." La voce di Kenren ruppe il silenzio all'improvviso.
        "Perché, non sono gli stessi?" Chiese Tenpou, curioso.
        "Nah! La loro attitudine alla vita è completamente differente."
        "Ah si?" Intervenne Konzen, un piccolo sorriso che gli increspava le labbra. "Mi piacerebbe vederli..."
        In quel momento, il ramo sulla quale Goku era in piedi, si spezzò e il bambino scivolò all'indietro, finendo addosso al Dio biondo che si ritrovò schiacciato a terra dal peso complessivo delle catene. Kenren scoppiò a ridere rancorosamente, prendendo in giro Konzen, mentre Tenpou ridacchiò sotto i baffi. Fra gli spettatori, sia Gojyo che Hakkai risero nonostante tutto e Sanzo, come la sua contoparte, sfoggiò uno sguardo torvo.
        "Stupida scimmia!! Perché diavolo sei dovuto cadere sopra di me, con tutto lo spazio che c'era?!?" Si mise ad urlare Konzen.
        "Ma è colpa tua, Konzen!" Tentò di difendersi Goku.
        "COSA?!?!"
        "Beh, Konzen, se si tengono in considerazione le catene, Goku pesa più di 100kg. Era ovvio che il ramo si sarebbe rotto." Ragionò Tempou con un sorriso.
        Mentre il clima sotto a quei petali di ciliegio incantati tornò serena, Sanzo, Hakkai e Gojyo non poterono fare a meno di ripensare al loro Goku... Steso su quel letto, cosa stava vedendo?


-x-

        (Preparate i vostri cuori, viaggiatori, perché la parte più triste di questo racconto si accinge a venire scoperta.)

        La luce dorata, questa volta, depositò gli spettatori nuovamente negli appartamenti privati di Konzen, dove l'atmosfera di gran lunga più cupa rispetto quella che avevano sperimentato poco prima. Il biondo e Tenpou erano nel bel mezzo di una conversazione che sembrava essere il seguito di quella interrotta precedentemente, con il Dio in camice da laboratorio che con espressione seria esponeva all'altro dei fatti e delle supposizioni riguardanti a Ritouten, il padre di Nataku.
        "... Aspetta un attimo. Non stai lasciando fuori una parte importante della storia?" Interruppe Konzen, le sopracciglia aggrottate.
        "Non ci posso fare nulla. E' tutto quello che ho sentito. " Rispose Tenpou, "Tutto quello che ti dirò d'ora in poi è solo frutto di mie 'congetture'. Per quanto riguarda l'Imperatore e il segreto concernente Nataku... Probabilmente consiste nel fatto che è stato Ritouten stesso a crearlo." continua Tenpou, lasciando la sigaretta accesa a consumarsi nel posacenere. "Un 'fantoccio', un'arma. In giro si dice anche che sia frutto di un incrocio tra un Dio e un demone."
        "Una cosa simile non dovrebbe essere permessa..." Commentò Konzen.
        "Eppure è così. Il Mondo Celeste, al tempo, aveva un bisogno disperato di un Dio della Guerra. Anche se credo che sia stato proprio Ritouten a far in modo che fosse così."
        "Cos'hai... Detto...?" Konzen stentava a credere a quello che stava sentendo.
        "Credo che sia molto probabile. Un aumento di richieste per le battaglie, un esercito che non è in grado di stare al passo... E poi arriva il Dio della Guerra... Un po' troppo comodo, no?"
        "Così pare..."
        "Ritouten vuole vendicarsi dei ranghi più alti. Non sono sicuro di quali siano i suoi reali obbiettivi, ma sicuramente l'esistenza di qualcuno che possa minacciare la sua posizione diventando Dio della Guerra, ovvero 'Goku'—" Continuò Tempou, la sua espressione sempre più cupa. "E' qualcosa che tenterà di eliminare a qualsiasi costo. Anche arrivando ad usare Nataku."
        "Che... Cosa dici...?" Una voce appena udibile li interruppe all'improvviso ed tutti i presenti (compresi Sanzo e gli altri) si voltarono.
        "Goku!" Esclamò Konzen, che però non poté fare altro: l'espressione di incredulità del bambino il bloccò sul posto.
        "Che vuol dire? 'Eliminare la mia esistenza'? Non dici sul serio, vero?! Nataku non  potrebbe mai..." Goku non finì la frase, invece si voltò lasciando cadere il disegno che aveva in mano ed iniziò a correre.
        "—Goku! Quello stupido!"
        "Goku, aspetta!"
        Konzen e Tenpou subito tentarono di rincorrere il ragazzino, cercando di raggiungerlo prima che potesse arrivare alla sala dell'Imperatore Celeste dove Nataku e tutti i membri delle caste più alte e dell'esercito - compreso Kenren - erano riuniti. Sanzo, Hakkai e Gojyo si misero a correre dietro ai due Dei e dopo pochi minuti arrivano di fronte a delle porte spalancate. All'interno un brusio di voci accolse l'entrata frettolosa di Goku.
        "Nataku!" Goku gridò, attirando l'attenzione dell'altro ragazzino.
        "Tu..." Disse Nataku, mentre il piccolo demone si avvicinava e lo prendeva per un braccio.
        "Non è la verità, vero?!? Non è vero che mi ucciderai... eh, Nataku?!" Chiese Goku, disperato per una risposta.
        "Hahaha! A quanto pare qualcuno ha spifferato in giro un po' troppe cose, eh? E' stato Tenpou?" Intervenne Ritouten, avanzando fino a Nataku e poggiando una mano sulla spalla del Dio della Guerra. "Non ha importanza. Uccidilo. Qui e adesso."
        Nessuno dei compagni di Goku che osservavano la scena seppe cosa dire, o pensare. Era come se una clessidra avesse finalmente iniziato a far cadere i suoi granelli di sabbia, scandendo le ultime ore prima della fine.

        In quell'istante in cui tutto parve fluttuare davanti ai loro occhi, una voce - familiare eppure estranea - parlò
delle profondità delle loro menti, con una serietà ed una saggezza malinconica che li colpì nell'animo.

        ("Non vacillate. Lui ha bisogno di voi.")





- "Ero con tutte le persone a cui volevo bene,
e tutte stavano ridendo. Tutto qui.
Ma ho pensato, è tutto quello di cui ho bisogno.
Ora e per sempre." -
 
(Son Goku, Saiyuki Gaiden)
   
 
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