Viaggio
#prompt12
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Shinichi sospirò.
Aveva sempre creduto che, una volta tornato nel suo corpo di liceale, anche la sua vita avrebbe ripreso da dove si era interrotta.
E invece no.
Ayumi, Genta e Mitsuhiko - una volta saputa tutta la verità per filo e per segno - avevano accettato volentieri la presenza dei loro due amici di sempre, seppur adulti.
«Un altro viaggio tutti insieme, non è cambiato nulla rispetto a un mese fa» disse Shinichi, una mano poggiata sotto al mento mentre guardava fuori dalla finestra dell'albergo.
«Dai, non ti lamentare. A me fa piacere... e credo anche a te. Non dirmi che non ti senti finalmente libero».
Shiho sistemò i suoi maglioni nell'armadio, mentre le voci dei bambini che giocavano si sentivano dal cortile.
«Uhm?».
Il detective si voltò a guardarla stupito, senza dire niente. La scrutò in volto e notò il suo sorriso, stavolta sincero come pochi al mondo. Non potè fare a meno di osservarla con affetto, godendosi quegli attimi nei quali la vedeva finalmente serena. E libera.
Il dottor Agasa e Shiho erano fuori con i bambini e Shinichi non potè che approfittare del momento per farsi una doccia in totale rilassamento. Si tolse velocemente i vestiti, legandosi un asciugamano in vita, calmo come non riusciva a essere da settimane.
Spalancò di scatto la porta del bagno e solo allora la vide; capelli ramati, occhi verde mare che lo fissavano sgranati. Tuttavia, non riusciva a evitare di guardare quel corpo nudo; le forme evidenti, il fisico perfetto.
Per la prima volta si rese conto che, davanti a sé, oltre Ai Haibara e Shiho Miyano, oltre tutta la situazione che si era venuta a creare in quei due anni di rimpicciolimento, vi era una donna. Una giovane donna in carne e ossa a cui non aveva mai fatto nemmeno caso.
«Stupido! Hai intenzione di rimanere a guardare ancora per molto?!».
Shiho gli lanciò un asciugamano in faccia e Shinichi uscì dal bagno, chiudendo velocemente la porta e senza accorgersi del colorito rossastro che adesso aveva in faccia.
La ragazza uscì dopo qualche minuto, vestita da cima a fondo. Trovò il detective seduto sul letto, completamente solo, a contemplare il vuoto. Quando gli si avvicinò non riuscì fare a meno di ridacchiare, osservando il suo volto imbarazzato.
«Allora? Adesso hai capito che non sono una bambina?».
La ragazza si allontanò ridendo di gusto, lasciandolo impacciato e scocciato.
«Strega. Questo è l'ultimo viaggio che faccio con te ».