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Autore: Ily Briarroot    16/10/2018    2 recensioni
Raccolta partecipante a Writober: un prompt diverso ogni giorno per una raccolta ispirata all'autunno.
#1: Invito. Il sorriso determinato di Shiho lo fece sentire a casa dopo tanto tempo. Lui non se ne accorse, ma ne fu contagiato.
#2: Inverno. Si osservano negli occhi senza fiatare, immobili, mentre desiderano ardentemente che una raffica di vento porti via ciò che li divide. In questo momento più che mai.
#3: Insonnia. Hai goduto quel momento a pieni polmoni, così come l'estasi racchiusa in quella sigaretta. Se non puoi averla tu, non deve farlo nessun altro.
#4: Segreti. È questo il momento in cui prendi la giacca ed esci di casa, per iniziare a vivere una vita che si è annullata dal giorno in cui lui è sparito.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: questa flashfic descrive una scena del film "I girasoli infernali", non uscito in italiano, quindi è - a tutti gli effetti - una scena spoiler, seppur non inerente ai fini della trama. 

 

Quadro
#prompt13



 
 
Sembra che l'oggetto del tuo interesse non sia propriamente il quadro.


Quasi sussulti quando la signora anziana accanto a te ti parla, penetrando ben oltre la corazza.
Hai abbassato il muro quell'attimo, convinta che nessuno avrebbe potuto leggerti dentro, e invece persino una sconosciuta si è accorta del modo in cui lo guardi. 
Siete in un museo, davanti la teca trasparente che ospita uno dei più famosi quadri di Van Gogh, ma in questo momento non riesci a interessartene sul serio. Lo stavi osservando di spalle, la sua espressione persa in percorsi logici di difficile risoluzione, senza accorgerti del lieve rossore che ti imporpora ancora le guance. 

Ti volti verso la vecchietta seduta accanto a te, assumendo - senza riuscirci del tutto - la compostezza che ti appartiene di solito. 
Tuttavia non sei arrabbiata, né infastidita. Solo sorpresa e preoccupata che un'estranea sia riuscita a leggerti nel cuore come nessun altro al mondo.

Conan ti si avvicina, troppo preso dal caso per accorgersi della situazione, e basta un solo sguardo da parte di entrambi per capirvi. Incroci i suoi occhi blu e li senti nella pelle, così seri, così profondi. 
Uno sguardo che basta a sostituire una parola, una frase. Anche una sola esclamazione. Lui ha fretta, è di corsa, ma quell'espressione è eloquente. È chiara, lampante. Capirla è un qualcosa di naturale, così come l'aria che respiri. 

«E poi... »
«Sì, lo so»

Lui sorride, quel sorriso che ti fa battere il cuore più forte, quello che racchiude un "so di potermi fidare" mai detto. Annuisce appena, prima di darti le spalle. 

«Conto su di te!».

E corre via, lasciandoti sola tra quei pensieri che hai cercato di allontanare tante volte. Poi, la signora rimasta seduta davanti alla teca parla ancora, dolcemente, quasi con timore di poterti ferire. 
Ti basta quell'unica frase per farti vacillare ancora una volta,

sembra che viviate in simbiosi.
 

Perché lo sai, perché è vero. Non è un rapporto di dipendenza, né convenienza. È il comprendersi con uno solo sguardo, il cercarsi inconsapevolmente, l'aiutarsi. Il condividere un destino comune, un "se succede qualcosa a te fa male anche a me", un pensiero del tutto strano per una persona come Shinichi Kudo e a cui, probabilmente, non ha mai neanche pensato. 
Un legame che va oltre l'amicizia, l'amore o l'affetto. Un qualcosa di unico e meraviglioso che non hai mai sperimentato con nessuno, un filo rosso che vi ha fatti conoscere e che vi ha resi simili.
Tenti di risponderle, di spiegarle che si tratta solo di un'amicizia, di una solida amicizia, ma il suo sguardo ti fa dubitare di te stessa. 


«No, nei tuoi occhi vedo la stessa scintilla che bruciava in me settant'anni fa. Esattamente come i girasoli del quadro, puoi solo guardarli da lontano. Mantenendo le distanze finirai per pentirtene, come è successo a me»

Un flash, un'incredibile senso di verità ti trafigge il cuore.

Da quando sei innamorata di Shinichi Kudo?

Non è la prima volta che te lo chiedi, ma adesso - quando è una persona esterna a fartelo notare - è diverso. Adesso fa più male, perché ti sei sforzata tanto per ammetterlo, sia a te stessa che a lui, ma non sei mai riuscita. 
Vedi la malinconia, la nostalgia, negli occhi di quella donna persa in chissà quali ricordi. Un amore che non ha più e che le manca. Già. Probabilmente ha ragione, probabilmente dovresti farlo. 
Sono bastate le sue parole a convincertene, perché così non ti saresti pentita. Non avresti avuto il dubbio di non averci provato. 

Tuttavia, ogni cosa si complica e sei costretta a leggere nuovamente la preoccupazione per Ran sul volto di Conan, il salvataggio dell'ultimo secondo che non gli permette di respirare. Il suo concentrarsi e pensare unicamente a lei, poiché non esistono alternative, né prospettive differenti nella sua mente.

Anche volendo, lui non ti accetterebbe mai in un'altra maniera. Non ti preferirebbe mai a lei e questo lo sai. Lo hai sempre saputo. 


 
Esattamente come i girasoli del quadro, puoi solo guardarli da lontano.

 
Sì, forse non hai alternative. Cambi idea e mantieni le distanze, che è tutto ciò che puoi fare. Accantonare l'idea, non pensarci. Fa male ma non devi, non devi commettere lo stesso errore, non ancora. 
Non è nulla di nuovo. Respiri, lo sai. Lo sanno tutti. Ti calmi e trattieni ancora quei sentimenti, li soffochi, li reprimi con tutta la forza del mondo. Fanno ancora male, da qualche parte. Ma non puoi farci niente.

Puoi solo guardarlo da lontano.
  
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